Naruto Uzumaki
Qualcuno
fa toc toc. L'uomo, che adesso so chiamarsi Iruka, mi prende in
braccio e corre alla porta. Apre. C’è l’uomo che
tutti chiamano Jiraya-senin.
Gioco
con il laccio della tuta di Iruka.
Lui non ci bada. Emetto un grido gioioso.
“Kushina
e Minato”
ansima Jiraya “non c'è l'hanno fatta”.
L’affermazione è incomprensibile, perciò gorgheggio nuovamente.
Guardo
Iruka. Ha lo sguardo perso… Il gelo mi prende, è
successo qualcosa di brutto. Mi guarda Iruka.
Il
suo sguardo
toglie la mia allegria. Allarmato, scoppio a piangere. Iruka mi
stringe. Poi, con amarezza, guarda il disegno che mio padre mi ha
fatto sulla pancia.
"Il villaggio l'odierà per questo"
Menma
Uzumaki
Sono
felice. Stringo un ciuffo di capelli, e sono contento.
Anche
quella a cui li sto tirando ride. Ride come me. Mi sento molta gioia
dentro, ed è come se lei me ne desse altra.
La
sua voce è dolce e rassicurante, un po’ come quella
della persona che ho scoperto essere mio padre, ma in modo
diverso.
Ha
i capelli color lilla , un colore davvero strano. È divertente
tirarli.
Lei
all’inizio mi avava un po riproverato, come se mi stesse
sgridando, poi però ha riso ed aveva un tono bello, di quelli
che ti rendono felice e che ti mette sicurezza.
Ti
voglio bene signora dai capelli strani
.