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Autore: Luce_Della_Sera    22/12/2014    2 recensioni
Viviana è una adolescente, e come tale vive tutti i problemi della sua età; per questo vorrebbe tanto essere al posto di sua sorella minore, che è ancora nello spensierato periodo dell’infanzia.
Veronica è una bambina, ma non le piace esserlo: vorrebbe essere grande e avere più libertà, proprio come sua sorella maggiore.
Entrambe, quindi, pensano che l’altra sia più fortunata … così, la notte di Natale esprimono questo desiderio: “Quanto vorrei essere lei!”.
E da quel momento, tutto cambia.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: scambio

Veronica aprì gli occhi, e per un attimo si guardò intorno, smarrita; ma poi si ricordò che era Natale e balzò in piedi, tutta eccitata. Finalmente poteva scartare i regali! Avrebbe tanto voluto farlo di notte, quando lei e la sua famiglia erano appena tornati dalla casa dei nonni, ma i genitori gliel’avevano impedito, e quindi non vedeva l’ora di rifarsi.
Sì lavò velocemente il viso senza neanche specchiarsi, e si precipitò in salotto; proprio mentre si affaccendava sotto l’albero per cercare il suo regalo, però, sentì dei passi dietro di lei e si girò.
“Viviana! Come mai sei già sveglia?” le chiese sua madre.
La bimba rimase per un attimo senza fiato. Perché sua madre l’aveva chiamata in quel modo? Il sonno che aveva era tale da non permetterle di distinguere le sue figlie?
“Mamma, che dici? Io sono Veronica!” le fece notare.
Sua madre strabuzzò gli occhi. “Tesoro, ma che dici? Hai voglia di scherzare stamattina? E’ Natale, non carnevale! Credi che io sia così rimbambita da non saper riconoscere le mie bambine?”.
“Ma io non sto scherzando! Sono…” la ragazzina si bloccò, sentendo qualcosa di strano: la sua voce era quella di sua sorella! Com’era possibile? Stava forse sognando? Senza neanche degnare di uno sguardo la madre, fece dietrofront e si precipitò in bagno.
“Cosa sta succedendo?” si chiese, mentre riprendeva fiato. Istintivamente, andò verso lo specchio che era posizionato sopra il lavabo, e quasi immediatamente trasalì: la persona che le stava restituendo lo sguardo attraverso lo specchio era sua sorella!
“Non può essere!”esclamò, sempre più incredula e confusa.
Alzò un braccio; sua sorella nello specchio fece lo stesso.
Si toccò una guancia, e l’immagine di Viviana la copiò.
Si guardò bene il viso, che era coperto da strane bolle, poi abbassò lo sguardo, e vide il corpo di una adolescente. Aveva persino il seno!
“Incredibile!” pensò. Ma come poteva essere successo? Si mise a riflettere, e alla fine ricordò. Poco prima di addormentarsi aveva desiderato svegliarsi e vedersi già cresciuta! Era quello il motivo della sua strana trasformazione?
“Se io sono mia sorella, allora mia sorella deve essere me!” ragionò. C’era solo un modo per scoprirlo …
 
 
“Veronica? Sei sveglia? Come mai non ti sei alzata presto come fai di solito a Natale? E che ci fai nella stanza di tua sorella, poi? Non capisco proprio cosa vi prenda, oggi!”.
Viviana aprì gli occhi, confusa. Cosa stava blaterando sua madre? Eppure lo sapeva che non era da lei alzarsi presto per vedere i regali! Non lo faceva più da quando aveva smesso di credere a Babbo Natale ì…
Si tirò su: si sentiva stranamente leggera. Era un altro effetto degli ormoni, forse? O era l’atmosfera natalizia?
Sotto lo sguardo di sua madre, scese dal letto, e si accorse che, stranamente, farlo le risultava più difficile del solito; guardandosi intorno, inoltre, scoprì che tutta la sua stanza sembrava più grande.
“Ma cosa succede?” si domandò.
“Veronica? Non ti senti bene?”. Sua madre la guardò con aria preoccupata, e Viviana le restituì uno sguardo quasi altrettanto allarmato: perché la sua genitrice l’aveva chiamata con il nome della sorella? S’era forse rimbambita? Lo spumante della sera prima le aveva dato troppo alla testa? Eppure, non aveva bevuto tanto!
Si passò una mano nei capelli, incredula; e vedendo la sua mano destra, si bloccò. Era molto piccola!
Credendo di aver visto male, la osservò di nuovo, e guardò anche l’altra; entrambe erano piccole, con le dita affusolate e prive dello smalto nero che lei amava mettersi spesso. In preda ad uno strano presentimento, quindi, abbassò lo sguardo e notò che il suo corpo era come rimpicciolito … fu allora che cominciò a capire.
“Ieri ho espresso il desiderio di tornare piccola, e si è avverato!” realizzò.
Sapeva che la cosa era assurda, perché simili cose non accadevano né il venticinque dicembre né in qualsiasi altro giorno dell’anno, ma nonostante ciò sentiva che l’intera faccenda aveva una sua logica: la madre l’aveva chiamata con il nome della sorellina!
“Sono nel corpo di Veronica!” si disse, mentre sua madre, ormai convinta che fosse malata, le si era avvicinata per sentirle la fronte.
“Non hai febbre, per fortuna!” esclamò la donna. “Ma allora come mai sei tanto strana? Hai dolore da qualche parte?”.
“No, mamma”, rispose Viviana, e sentendosi parlare con la vocina della sorella ebbe la conferma di quanto aveva già intuito. “Prima mi girava la testa, ma adesso è passato tutto!”.
“Bene, meno male: è brutto non essere in forma a Natale! Su,vieni: Viviana e papà ci staranno di sicuro aspettando in sala. Mentre andiamo, ti va di dirmi come mai hai dormito nel letto di tua sorella, oggi? Hai forse avuto un incubo?”.
 
 
Qualche istante dopo, mamma e figlia erano arrivate a destinazione; le due sorelle si fecero gli auguri di buon Natale a vicenda, e si squadrarono attentamente. Ognuna sapeva che l’altra era a conoscenza di quanto era successo; era chiaro però che avevano bisogno di parlarne a quattr’occhi, pertanto Viviana, con la sua nuova voce infantile disse:
“Vivi, dopo che abbiamo finito con i regali posso venire in camera tua? Devo chiederti una cosa!”.
“Ah, ok!” le rispose la sorella. Com’era strano vedere il proprio corpo e sentire la propria voce dall’esterno!
“Finché non si capirà bene come evolverà questa cosa e quanto durerà, tanto vale fingere di essere Veronica, per non far preoccupare mamma e papà!”, pensò Viviana.
I genitori infatti la fissavano increduli, e di sicuro si stavano chiedendo come mai non aveva ancora provveduto a scartare il suo regalo; quindi, si lanciò verso l’albero.
 
 
“Avevo visto giusto, dopotutto: è bello tornare bambini!” si disse Viviana,mentre chiudeva la porta di quella che fino alla notte prima era stata la sua stanza e che ora avrebbe invece ospitato la sorella.
Contrariamente a quello che pensava, infatti, non solo si era divertita, ma si era sentita felice come quando era piccola!
Si girò verso Veronica, che l’aveva seguita nella camera, e le chiese:
“Allora, come pensi sia successo?”
“Beh, io … non so, ho desiderato di diventare grande in fretta! Ma non sapevo che sarebbe successo questo; sei arrabbiata con me?”.
“No, tranquilla, non lo sono. Io ho desiderato di tornare piccola, sai? Evidentemente, se è successo questo è colpa di entrambe! Io però a parte lo spavento iniziale ora sto bene. E tu?”.
“Sì, anche io. Mi piace fare la grande! Quanto pensi che durerà?”.
“Non saprei, sinceramente … non ho mai creduto in queste cose, quindi non mi sono mai posta il problema! In ogni caso, per ora è meglio che io finga di essere te, e che tu finga di essere me, in ogni più piccolo dettaglio; non possiamo rischiare che mamma e papà ci prendano per pazze!”
“Ma se invece glielo dicessimo? Magari capirebbero!”
“Cosa? No! Gli adulti non credono in queste cose, Vero. Già faccio quasi fatica io a crederci, pensa quindi quando possono crederci loro!”.
“D’accordo, non ti scaldare, era solo un’idea!”.
Le due sorelle rimasero a parlare della loro strana situazione ancora per qualche minuto, poi, su insistenza di Veronica, si misero a vedere un film natalizio.
Durante il resto della giornata, ciascuna fece del suo meglio per essere quella che non era; ed entrambe trovarono la cosa molto piacevole e soddisfacente!
Quando poi andarono a dormire, entrambe pensarono che quello scambio era stata la cosa migliore della loro vita.

  
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