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Autore: byakunewgate    22/12/2014    0 recensioni
siamo in un mondo portetta da una cerchia di déi, a capo della quale sta Odino. la storia parla di un ragazzo, Raiser, che vive nel villaggio di Fullgod e il cui sogno è di poter, un giorno, combattere al fianco di Odino, ma per farlo, dovrà allenarsi parecchio. il suo sogno sarà spesso minacciato da molti avvenimenti nel corso della storia, ma il giovane Raiser è più determinato che mai a raggiungere il suo scopo. ce la farà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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“COSA?!” il grido dei tre avversari dei Foster risuonava shockato dalla notizia ricevuta dal giovane Raiser.
“E quindi? Sì, ho ucciso i suoi genitori dieci anni fa, che importa? Tanto non contavano nulla” la risposta di Alan shockò ancora più della notizia ricevuta.
“BRUTTO BASTARDO!”
Tyler non poté resistere e si lanciò verso il capo del clan nemico con un pugno direttogli in faccia, ma questo venne bruscamente parato dall’avversario, che, però, subì una forte ginocchiata allo stomaco. Successivamente, anche Gary si unì alla mischia andando a colpire Alan con una manata sul collo, ma questo non bastò a fermare il leader nemico.
Tyron si stava pericolosamente avvicinando al suo capo per aiutarlo contro i due ragazzi, ma venne colpito da un calcio che lo sbatté contro il muro di una casa vicina. I muri crepati di ogni casa del villaggio e i sentieri pieni del sangue delle vittime causate dall’assalto rendevano il villaggio di Fullgod un luogo perfetto in cui lottare.
“Hai capito male bello mio, il tuo avversario sono io!” Lester era ansioso di prendersi la rivincita.
“Credo che sia inutile combattere ancora, ti ho già dimostrato prima che sono nettamente superiore a te, non mi sembra il caso di …”
Nemmeno ebbe il tempo di finire la frase, che Tyron si vide arrivare in faccia un pugno che lo fece finire nuovamente contro il muro su cui era stato schiantato precedentemente. Il membro dei Foster si rialzò e, capito che non aveva scelta, andò alla carica colpendo il giovane Lester con una serie di pugni, che, però, vennero tutti abilmente schivati.
Nel frattempo, Alan continuava il suo scontro contro Gary e Tyler. Non ostante l’inferiorità numerica, il Foster non faceva la benché minima fatica a reggere il confronto. Gary si lanciò verso il suo avversario cercando di colpirlo con una serie di calci, mentre Tyler cercò di colpirlo dall’alto con un colpo sfruttando entrambi i pugni stretti tra loro. Alan rispose prendendo la gamba del ragazzo del villaggio e lanciando quest’ultimo contro il suo alleato.
“Mi sono stancato di giocare. Tyron, lascia stare quella pezza da pavimenti e vieni qui.” Disse Alan richiamando il suo sottoposto.
“Certo, capo.” Rispose Tyron lasciando a terra il povero Lester che, nel frattempo era stato malmenato a dovere.
“Dai ragazzi, non è finita. Possiamo ancora farcela!” disse Gary cercando di incoraggiare gli altri.
“Mi dispiace dovervi contraddire, ma no. Non potete. È una battaglia persa in partenza.” Rispose Alan totalmente incurante della determinazione dei ragazzi.
“Finché saremo uniti … finché potremo aiutarci a vicenda … nemmeno tu potrai sconfiggerci totalmente!” il grido di Raiser, che nel frattempo si era rialzato barcollante, incoraggiò anche Lester e gli altri a rialzarsi per combattere.
“Andiamo Raiser, non ti reggi neanche in piedi, ma so che a te questo dettaglio non importa affatto, per cui, se ti va, ti dirò la vera ragione per la quale voi non potete sconfiggermi” disse il capo dei Foster.
“Sentiamo, sono proprio curioso.”  Rispose il giovane Jin.
“La questione è molto semplice: voi non avete la benché minima chance di battermi perché io, in realtà, SONO UN SEMIDIO!” la rivelazione del nemico lasciò tutti a bocca spalancata, compreso il suo sottoposto che non si aspettava minimamente una cosa del genere.
“Che avete? Siete sorpresi? Aspettate ancora un momento, non ho finito. Un semidio, come avrete capito, è figlio di un Dio e un umano, ma la cosa bella, che grazie alla nostra metà divina ereditiamo dei poteri speciali!”
“Capo, non ce ne aveva mai parlato, perché?” chiese Tyron stupefatto delle rivelazioni del suo capo.
“Perché non siete mai stati degni di conoscere tale segreto.”
“E perché ora ce lo hai detto?” chiese Lester incuriosito.
“Semplice, perché ora … MORIRETE TUTTI!”
Pronunciate queste parole, Alan alzò le braccia e dal nulla venne generato un tornado di sabbia che avvolse il campo di battaglia
“E ora nessuno di voi può scappare” concluse poi il capo dei Foster con un tono altamente minaccioso.
Tutti erano rimasti pietrificati nel vedere ciò che era appena successo davanti ai loro occhi. Alan Foster un semidio, nessuno se lo sarebbe mai aspettato, nemmeno Raiser che lo conosceva da più tempo degli altri.
“Raiser Jin, ti darò un’ultima chance. Unisciti ai Foster e sarai salvo da questo inferno.” Riprese il nemico
“MAI! NON ACCETTERÒ MAI!” Raiser, furibondo, si lanciò contro il suo avversario con un pugno, che però venne abilmente schivato da un Alan che, in tutta risposta, assestò al giovane attaccante un poderoso calcio allo stomaco, facendolo cadere nuovamente a terra.
“RAISER!” gridò Gary lanciandosi in un disperato soccorso dell’amico, ma il Foster lo prese per la gola prima che il ragazzo potesse fare qualcosa.
“Ammirate. E che serva da lezione ad ognuno di voi. SAND DRY!” Alan, grazie alla sua sabbia, prosciugò l’intero corpo di Gary da ogni singola molecola di acqua contenuto in esso, uccidendo così il ragazzo. Di questi rimase solo lo scheletro ricoperto da qualche strato di tessuti vari che componevano gli organi e i muscoli vari.
“BASTARDO!” Lester si lasciò accecare dalla rabbia e si diresse verso il nemico, ma Tyler lo fermò
“VUOI FARTI AMMAZZARE?! HAI VISTO CHE PUÒ FARE! SE TI TOCCA SEI FINITO! E LO STESSO VALE PER TE RAISER!” gridò quest’ultimo.
“Calmatevi ragazzi, questa tecnica funziona solo sui mortali, per cui Raiser non si deve preoccupare, perché anche lui, come me, è un semidio!” disse Alan scioccando tutti i presenti, compreso Raiser che mai si sarebbe aspettato una cosa di questo genere.
“Come sarebbe a dire che sono un semidio?!” chiese il giovane Jin sconvolto.
“Sei figlio di un dio e di una mortale, mi pare molto semplice da capire” rispose il Foster
“Quindi, se sono un semidio, anche io ho dei poteri, giusto?” continuò il ragazzo
“Esattamente, ma di certo non sarò io a dirti quali sono. Dovrai risvegliarli da solo … VEDENDO I TUOI AMICI MORIRE!”
Pronunciate queste parole, il boss nemico si lanciò verso Tyler e lo scaraventò contro una casa vicina per evitare che gli desse fastidio durante la strage, poi andò verso Lester e lo colpì con un calcio allo stomaco, che lo fece indietreggiare di qualche metro, poi l’avversario di Alan venne colpito da una gomitata sulla schiena e, poi, da una ginocchiata in faccia.
Tyron si lanciò verso Lester per prenderlo e colpirlo con un pugno sul viso, ma venne fermato dal suo leader che gli prese il braccio e gli sferrò una ginocchiata in faccia che lo fece rimbalzare indietro.
“Tyron … prova ad intrometterti un’altra volta e giuro sulla mia sabbia che ti faccio secco!” disse il Foster al suo sottoposto
“Sì capo, le chiedo scusa, ma credevo che avrei avuto io il privilegio di dargli il colo di grazia” rispose Tyron deluso.
A questa risposta, Alan andò da Lester, lo prese per i capelli, lo sollevò e lo lanciò in aria. Poi alzò il braccio, dal quale uscì una scia di sabbia, che prese poi la forma di una mano artigliata che si dirigeva verso il malcapitato per poi chiudersi nel tentativo di stritolarlo. Quest’ultimo, per sua fortuna, si accorse di ciò e scansò il colpo, cadendo poi a terra.
“LESTER! STAI BENE?!” gridò Raiser tentando di correre verso l’amico, ma la sua condizione fisica glielo impediva.
Il ragazzo, intanto, si contorceva dal dolore, inizialmente Raiser pensava che fosse per la caduta, ma poi vide ciò che gli era veramente successo.
“Gli è andata bene, ha perso solo un braccio, ma questo era per farti capire, caro Tyron, che qui le decisioni le prendo io e nessun altro. E non sono ammesse obiezioni!” disse Alan abbastanza alterato per i modi del suo sottoposto.
“Ha ragione capo, le chiedo umilmente scusa. Non accadrà più.” Si scusò Tyron.
“Lo so bene che non accadrà più. SAND CRUSHING!”
Pronunciato quel grido,  il Foster ripeté la tecnica appena utilizzata sul giovane Lester e, in men che non si dica, Tyron era stato colpito in pieno. Quando la mano di sabbia si dissolse, del povero sottoposto rimasero solo le briciole delle ossa.
“BASTARDO! ERA UN TUO COMPAGNO! CHE AVEVA FATTO DI MALE?!” imprecò Raiser contro Alan
“Mi aveva contraddetto. Comunque vedo che ciò non basta a farti risvegliare i poteri. Mi deludi” rispose lui
“Perché  insisti tanto sul farmi risvegliare i poteri?!”
“Semplice. Ucciderti e basta è noioso. So che sei un semidio, voglio una lotta alla pari! E mi voglio divertire!”
“TU SEI PAZZO!” il ragazzo stava perdendo ogni briciola di calma.
“BRAVO! ARRABBIATI! E SCATENA LA TUA FORZA LATENTE!” Alan iniziava davvero a prenderci gusto.
“NON FARÒ IL TUO GIOCO!” rispose il giovane Jin cercando di calmarsi.
Vicino al Foster, passò uno scorpione attirato dalla sabbia. Alan lo schiacciò per vedere la reazione di Raiser.
“ERA UN ANIMALE INNOCENTE!”
“SMETTILA DI LAMENTARTI E COMBATTI!” anche Alan iniziava a perdere la calma, ormai non sapeva più che fare per stimolare Raiser a un combattimento poteri contro poteri
“MAI!” disse Raiser sempre più convinto.
“Mi sto annoiando …”
Alan si guardò in giro cercando qualcosa che potesse far combattere Raiser da semidio quale era, ma non trovò nulla. Poi ebbe un’illuminazione.
“Bene, se nemmeno questo basterà a farti combattere, ti ucciderò e basta. SAND VIEL, DESTRUCTION!”
Una tempesta di sabbia si sollevò circondando l’intera zona. Inizialmente non accadde nulla, ma, dopo qualche secondo, le case si staccarono da terra insieme alle persone e iniziarono a girare nel moto della tempesta sgretolandosi.
I corpi delle persone si disidratarono e lo stesso per gli animali. Ogni forma di vita venne polverizzata e le abitazioni finirono per essere ridotte in un mucchio di cenere. Quando la tempesta si fermò, il villaggio di Fullgod era diventato un deserto, sul quale spiccavano solo due figure in piedi: Alan Foster e Raiser Jin. Quest’ultimo si guardò in giro, poi guardò per terra, prese il cadavere dello scorpione di prima e lo strinse nella sua mano e poi guardò il suo avversario.
“Hai ucciso i miei genitori, i miei amici e ora l’intero villaggio. Era pieno di persone innocenti che hai sterminato senza pietà. Tutto questo solo per il tuo divertimento. Non te la farò passare liscia!”
Attorno al corpo del ragazzo si formò un’aura bianca che, poi, esplose in una luce abbagliante. Quando questa si dissolse, il giovane Jin era completamente diverso da prima. Il suo sguardo era cambiato totalmente. I suoi occhi erano diventati come di ghiaccio e sembrava che in quel preciso istante stesse per uccidere il suo avversario. Il giovane lasciò cadere il corpo dell’animale a terra, poi guardò il suo nemico e riprese a parlare.
“Come vuoi tu, mi scatenerò. Ma solo per vendicare tutto il villaggio! TRANSFORM!”
Non appena finì di parlare, il suo corpo iniziò a mutare di aspetto: la sua pelle divenne molto più ruvida e cambiò colore andando verso il marrone, dai lati del corpo spuntarono sei zampe che potevano essere retratte nel corpo a proprio piacimento e gli spuntò una coda dotata di pungiglione.
“Che spettacolo, puoi fonderti con gli animali! Non vedo l’ora di combattere!” disse il Foster eccitato all’idea dello scontro tra semidei.
“Sono pronto, combattiamo!”
Raiser si lanciò verso il suo nemico con una velocità assurda e iniziò a colpirlo con una serie di pugni e calci, i quali vennero parati senza problemi. Alan reagì bloccando entrambe le mani del ragazzo, il quale fece spuntare le altre sei zampe dal corpo, tre per lato, e iniziò a tartassarlo di pugni con esse. Successivamente, trasformò i suoi pugni in chele e liberò le mani dalla presa per poi andare all’attacco cercando di mozzargli un braccio.
“DESERT CAGE!”
Alan rinchiuse Raiser in una prigione di sabbia che ne bloccò l’assalto.
“Molto bene, sei migliorato moltissimo da quando hai risvegliato i tuoi poteri, ma non basta di certo a battermi. Dovrai impegnarti molto di più!” disse il Foster provocando il giovane Jin.
“Ed è esattamente ciò che ho intenzione di fare!” il ragazzo fece uscire il pungiglione dalla prigione e cercò di colpire l’avversario, il quale parò l’assalto.
“Molto bravo, ma per te finisce qui!” rideva il boss nemico.
“Ti sbagli, io ti sconfiggerò e lotterò al fianco di Odino per distruggere i bastardi come te!”
Raiser tagliò la prigione usando le chele, poi tirò un calcio nello stomaco del suo avversario facendolo allontanare, ma questi non lasciò il pungiglione e portò il ragazzo con sé nella caduta. Poi, cercò di lanciarlo via roteando il braccio col quale teneva il pungiglione, ma Raiser atterrò sulle zampe facendo anche uscire le altre sei. A quel punto, si diede uno slancio con otto zampe per avere maggiore forza e velocità e sferrò un violentissimo pugno sul viso del suo avversario, il quale iniziava a stancarsi di subire.
“Ora basta! SAND CRUSHING!” il Foster ripeté la mossa usata in precedenza contro Lester e Tyron, ma il giovane scavò un passaggio nella sabbia per nascondersi e schivare l’attacco. Aveva acquisito ogni singola abilità dell’animale con cui si era fuso.
“BASTARDO! VIENI FUORI!”
Raiser non se lo fece ripetere due volte e sbucò da sotto il suo nemico sferrandogli un montante degno di nota che fece sobbalzare Alan. Poi, si appoggiò a terra con tutte le otto zampe e le due mani e rivolse il pungiglione verso il suo avversario.
“POISON SHOT!” dal pungiglione del ragazzo uscì un dardo di veleno che si dirigeva verso Alan, il quale si protesse creando un muro di sabbia.
“Molto bene, ma ora mi sono stancato. Smetterò di usare il 30% della mia forza e passerò oltre. DESERT DUNE SHOCK!” il terreno iniziò a tremare, la sabbia lanciata dalla tempesta che distrusse il villaggio si spostò formando delle dune intorno al giovane Jin, circondandolo. Queste dune, poi, si alzarono, unendosi a formare una specie di gabbia.
“E che dovrebbe fare questa tecnica?” chiese Raiser dubbioso sul da farsi.
“Tra poco lo vedrai … OVERKILL SAND STREAM!” all’interno della gabbia si generò una tempesta di sabbia di una potenza paragonabile a quella che distrusse il villaggio, ma concentrata in uno spazio molto più ristretto. Il ragazzo, non ostante fosse trasformato in scorpione, faticava a reggere il confronto con la sabbia e non riusciva nemmeno a scavare un buco nel terreno per salvarsi, la gabbia gli impediva ogni movimento sotterraneo. Raiser iniziava a perdere le forze, ma non demorse.
“Io, ti sconfiggerò … e combatterò … al fianco … DI ODINO!”
Il grido di Raiser non spaventò minimamente il suo avversario, ma ciò che accadde in seguito lo fece rimanere molto perplesso.
La tempesta di sabbia cessò improvvisamente e tutta la sabbia svanì dal campo di battaglia. Dal cielo nero come la pece a causa della devastazione che circondava la zona uscì una luce purissima, dalla quale scese una figura stranissima. Era un gigante con degli occhi blu intenso e una lunghissima barba bianca. Indossava un mantello rosso che copriva un vestito bianco legato alla vita con una fascia rossa bordata di giallo. Indossava, inoltre, sul capo un elmo a punta di un rosso molto scuro, quasi viola, con degli anelli gialli che lo circondavano. Sul fronte di questo, spiccava una punta gialla che partiva dalla base dell’elmo fino a metà della sua altezza. Ai polsi portava delle guarnizione dello stesso colore dell’elmo con delle pietre verde brillante incastonate in esse. Nella mano destra teneva un lungo bastone giallo che terminava con un diamante immenso sulla cima.
“No … non è possibile … tu qui? Perché sei qui … ODINO?!” imprecò Alan spaventato dalla sua presenza.
Il dio si limitò a fissare il suo interlocutore senza dire nulla. Poi si decise e prese la parola.
“Tu non ucciderai questo semidio. Ora va via da qui.”
Detto questo, Odino sbatté il bastone sul suolo, generando una folata di vento che fece volare via Alan portandolo molto lontano dall’ormai morto villaggio di Fullgod.
“Per quanto riguarda te, Raiser Jin, sparisci.” Riprese il dio
“ODINO! DAMMI UNA CHANCE!” implorò il ragazzo.
“No, e non osare mostrarti nuovamente al mio cospetto con una così scarsa capacità combattiva”
Pronunciate queste ultime parole, il dio Odino puntò il suo braccio verso il giovane ragazzo e lo spazzò via, insieme a tutto il circondario. L’ambiente si ritrovò avvolto da una luce accecante che, una volta scomparsa, rivelò un paesaggio devastato e ridotto ad un vuoto deserto.
   
 
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