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Autore: Born to smile    22/12/2014    3 recensioni
Summer Lawrence ha tutto dalla vita. Ville, vestiti, piscine. Le manca solo la cosa che più desidera.
A Zayn Malik non manca nulla. Ragazze, droga, divertimento. Però sente spesso un vuoto nel petto.
La bellezza dell’innocenza si nasconde dietro un sorriso malizioso. Lei l’ha persa, lui non l’ha mai avuta.
Cos’è l’amore in un mondo così gelido? Vittoria? Guerra?
Per loro è solo un salto nel vuoto.
Segreti, sbagli. Sesso, divertimento. Amore.
Una lotta contro se stessi, dalla quale non si esce vivi. Per lo meno non del tutto.
Insieme? Fino all’ultimo respiro.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=B9H_4OxDcMA
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“Guardare il mondo da un piedistallo è sempre piacevole. Puoi avere tutto ciò che desideri: macchine, piscine, vestiti. Il problema è quando non ci bastano più, quando il cuore smette di battere e non ci scorre più sangue nelle vene. Ma se incontri una persona che ti salva, che ti fa sentire viva, non fartela scappare piccola Sammy. Non rifiutare l’amore.”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12. Distance.
 
Non posso dirti quello che realmente è
Posso solo dirti come ci si sente,
E adesso è come se avessi un coltello d'acciaio nella mia trachea
Non riesco a respirare ma combatterò finché posso
Finché tutto ciò che è sbagliato sembra giusto.
I love the way you lie. Eminem ft. Rihanna.
 
Summer alzò la testa dal cuscino dopo l’ennesimo urlo di Hope.
Niall aveva insistito tanto perché Candys e la bambina restassero a casa sua, ma avevano tutti convenuto che fosse meglio per lei stare con delle donne che potessero aiutarla costantemente.
- Oddio Sam scusa, credo abbia fame. – Candys aveva il viso corrucciato e stanco, ma Summer le rivolse un sorriso caloroso, nonostante non le piacesse particolarmente essere svegliata.

- Sta tranquilla Can, prenderà dal padre. – rise - Perché non la lasci ad Agnese e vieni a cambiarti?
Come se avesse i radar, la sua domestica comparve da dietro la porta e chiese educatamente di entrare.
Summer la adorava, era stata per certi versi la madre che aveva sempre desiderato.
Attenta ai suoi bisogni, dolce, comprensiva ed ogni mattina le lasciava sul tavolo il suo succo preferito con i croissant caldi.
E anche quella mattina fu così.
Le due ragazze presero posto al tavolo, dove Marie stava già leggendo l’ultima uscita di Vanity Fair.
- Siete pronte per la scuola? – domandò la donna sorridendo alle ragazze.

Da quando c’era anche Candys, la situazione fra Summer e sua madre si era sicuramente raffreddata.
Marie si dedicava interamente ad Hope e Summer a Candys.
Non sapeva perché ma la sua amica le sembrava sempre più spenta.
- Non eccessivamente. – rispose Candys, rigirando il suo cucchiaino nel thè bollente.

- Sono sicura che andrà tutto bene, in più sta sera c’è il Met Gala, non potete stressarvi. – le avvertì Marie.
- L’unica cosa che mi è sempre piaciuta del Met è l’after party. – rise Summer, sorseggiando il suo succo d’arancia.
- Piaceva anche a me alla vostra età, ma non potete non presenziare all’inizio della settimana della moda.
- Si mamma, certo. Comunque io e Can andiamo. – disse la bionda, trangugiando l’ultimo sorso di succo ed alzandosi dalla sedia.
- Vi ho prenotato un massaggio e il parrucchiere per le quattro.
Summer fece giusto in tempo a sentire le parola di sua madre che la porta si era chiusa con un tonfo.
- E chi la sopporta più. – sbuffò.


Quella mattina Beverly e i ragazzi erano seduti sulle scale della scuola a discutere animatamente su cosa indossare durante il tanto atteso Met.
- Vedo che la febbre da settimana della moda ha contagiato anche voi. – rise Candys, sedendosi accanto a Niall.

Le cose tra loro non si erano del tutto chiarite, ma il biondino strinse comunque le spalle di Can chiedendogli come stava la bambina, nonostante il giorno prima fosse stato con lei fino a sera tardi.
- Stai scherzando C? Ci saranno tutti. – disse Beverly scandalizzata, poggiando sulle gambe dell’amica l’ultima uscita di Vogue.

Sulla prima pagina troneggiava il Somerset Hose, il luogo dove l’evento si sarebbe svolto.
- Avete sentito il tema di quest’anno? – chiese Liam, euforico.

- Nulla di più figo. – annuì Zayn. – Forse per la prima volta.
- Il punk non è figo, è una disgrazia, tutta vestita di nero sembrerò Morticia. – si lamentò Beverly.
- L’importante è che hai il tuo Gomes. – li prese in giro Louis, dando una spallata a Harry.
Dopo la nascita di Hope, i due avevano deciso di venire allo scoperto e la cosa aveva fatto davvero piacere a tutti.
Era rimasti stupiti dal fatto che tutti se lo aspettassero, forse perché non si erano resi conto di quanto bene i loro amici li conoscessero.
- Starai benissimo B. – la rassicurò Summer ridendo.

- Non quanto te tesoro, vedrai che Bowtree morirà d’invidia anche quest’anno. – le fece l’occhiolino l’amica.
Kayla Bowtree aveva sempre tentato di mettersi in competizione con Sam e le sue amiche con Beverly e Candys, ma senza mai riuscire a scalfire la loro popolarità.
Per la scuola loro erano le reginette e Bowtree e le sue tirapiedi le sorellastre cattive.
Era un paragone che faceva sempre ridere Sam.
- Quindi immagino che avrete deciso cosa indossare da mesi. – rise Niall.

- Si chiama previdenza, Horan. – rispose Beverly e la campanella suonò.
Il biondino aiutò Candys ad alzarsi e proprio in quel momento, come se le avesse sentite parlare di lei, spunto Kayla con le sue tirapiedi alle calcagna.
- Candys tesoro, hai bisogno d’aiuto? So che i postumi del parto sono difficili da superare.

Si fermò davanti a lei ridacchiando sotto i baffi e rivolgendo alla povera Candys un’occhiata schifata.
- E a te Bowtree? Come vanno i postumi della sbronza? Mi hanno detto che ieri ti sei superata, chissà quante volte hai aperto le gambe.

Summer aveva sempre odiato quando le sue amiche venivano prese in giro, soprattutto per cose così delicate come una gravidanza.
Kayla le rivolse una smorfia e se ne andò con la coda tra le gambe. Dietro di lei i suoi amici scoppiarono a ridere.
- Sam, non c’era bisogno. – le fece notare Candys, ma Summer scosse la testa.

- Quella sgualdrina non deve nemmeno rivolgerti la parola.

Dopo il parrucchiere ed un massaggio rilassante, le ragazze erano a casa di Beverly per prepararsi alla serata.
Beverly abitava nell’attico dell’albergo di suo padre. Sua madre, Annabeth Valentine, era la titolare di decine e decine di negozi in tutto il mondo ed era una delle organizzatrici principali della settimana della moda.
Mentre le madri dei ragazzi facevano le benefattrici e donavano assegni e assegni per finanziare e godersi lo spettacolo, Annabeth ne tirava le fila nel dietro le quinte ed era sempre stata fantastica. Già mesi prima di quell’evento così atteso, trascinava la figlia e le sue amiche a fare shopping nei suoi negozi, per trovare l’outfit adatto al tema dell’anno.
- Dio Bev, sei uno schianto, io non potrei mettere mai un vestito del genere. – rise Summer, guardando l’amica.

- Solo perché ti uscirebbero le tette di fuori. – le fece la linguaccia Beverly, guardandosi allo specchio.
Indossava un vestito nero con uno scollo sul seno che arrivava all’ombelico. Il vestito era molto aderente e la parte superiore era completamente ricoperta da borchie dorate che Bev aveva abbinato con delle decolletè nere. ( http://data1.whicdn.com/images/101058286/large.jpg )
- Styles morirà sul colpo. – la prese in giro Candys, infilandosi le scarpe.

Lei aveva optato per uno stile decisamente meno impegnativo.
Un vestito senza spalline, con il corpetto di un rosso acceso ricoperto da un merletto nero luccicante, che scendeva morbido sotto il seno in onde di tessuto nero. Ai piedi aveva messo delle francesine non troppo altre, non voleva attirare l’attenzione.
( http://data1.whicdn.com/images/124375940/large.jpg )
- E anche Horan. – fece maliziosa Beverly. – Oppure vogliamo parlare di Malik?

- Smettetela di prendermi in giro. – rise Summer, guardandosi allo specchio.
Lei aveva optato per un vestito il tessuto morbido che le stringeva perfettamente il seno pieno. Le maniche erano retate e le coprivano tutto il braccio. Aveva abbinato dei tronchetti con i lacchi, una cintura con la scritta Moschino in oro e delle calze di lana che le arrivavano al ginocchio.
Cercò di sistemarsi i capelli mossi, spettinati ad arte per far sì che l’effetto fosse “punk”, in modo che non le andassero davanti agli occhi ma con poco successo.
( http://data1.whicdn.com/images/83053121/large.jpg )
Era da anni ormai che le ragazze avevano come accompagnatori all’evento uno fra Liam, Niall, Harry, Louis o Zayn e anche quell’anno sarebbe stato così.
Niall portava Can, Harry Beverly e Louis e Liam si erano trovati delle ragazze.
Solitamente era Liam l’accompagnatore di Summer, ma quell’anno era toccato a Zayn. Lui non avrebbe mai invitato formalmente nessuno, in più gli faceva piacere sfilare sul red carper con Sam e anche alla bionda, solo che entrambi non volevano darlo a vedere.
- Diciamo che è stato abbastanza entusiasta di accompagnarti sta sera. – osservò Candys, guardando Summer ancora intenta a combattere con i capelli.

- Siamo più… amici del solito. – cercò di giustificarsi Sam.
- Si, come eravamo amici io ed Harry. – rise Beverly. Summer sbuffò.
- Stiamo semplicemente cercando d’andare d’accordo.
- Certo, come no.

Un’ora dopo le ragazze non erano ancora pronte e i ragazzi le stavano aspettando nel grande salotto della casa di Beverly.
- Wow. – esclamò Harry, quando le vide scendere dalle scale. – Dove credi di andare tu conciata in quel modo? Quel vestito non ti copre nulla! – urlò poi a Beverly.

- Guarda il lato positivo Styles, sarà più facile toglierglielo. – gli disse Louis, dandogli una pacca sulla spalla.
- Louis! – urlò Beverly e si buttò tra le braccia di Harry.
- Can, sei bellissima. – disse Niall e la strinse a se. Loro erano decisamente meno equivoci di Harry e Beverly, anche se nessuno aveva ancora capito se stessero insieme, nemmeno loro a dire il vero.
- Dio, non credo di aver parole. – commentò Zayn e Liam rise accanto a lui.
- Già, nemmeno io. – acconsentì e la bionda sorrise ai complimenti degli amici.
- Siete degli adulatori. – gli fece la linguaccia.
- Non credo proprio. – le disse Zayn e le sorrise, offrendogli il braccio.
Anche lui era bello, ma Sam non pensò che ci fosse bisogno di dirglielo. Indossava una maglia nera dei Misfits, un pantalone nero strappato e un cardigan di jeans senza maniche che lasciava scoperte le sue spalle muscolose e le braccia ricoperte di tatuaggi.
Salirono sulla limousine e passarono a prendere le “amiche” di Louis e Liam.
Sembravano ragazze simpatiche, ma Beverly, Candys e Summer avevano sempre avuto un comportamento particolare con le ragazze dei loro amici.
Volevano che loro fossero felici e quelle rare volte che annunciavano che si erano fidanzati, la ragazza veniva sempre braccata per scoprire se “aveva qualcosa da nascondere”.
I ragazzi si lamentavano sempre, ma facevano più o meno la stessa cosa con loro, quindi era pur sempre lecito.
Quando la macchina si fermò, una miriade di flash riuscirono persino ad attraversare i vetri oscurati.
- Ragazzi un brindisi. – disse Louis, alzando il bicchiere con lo Champagne. – Alle ragazze, che non cadano dai quei trampoli.

Tutti scoppiarono a ridere e bevvero fino all’ultimo goccio.
Posarono i bicchieri sul tavolino al centro della limousine ed uscirono fuori.
- Mi sento una star di Hollywood. – commento Beverly, ridendo.

- Teoricamente, siamo molto meglio. – Sam fece l’occhiolino all’amica che rise prendendo il braccio di Harry.
Summer fece lo stesso con Zayn e sorrise ai fotografi.
- Saremo la coppia dell’anno. – disse Zayn all’orecchio della bionda, facendola ridacchiare.

- Sicuramente meglio di Bowtree ed Hill.
- Scommetto che ha aspettato che voi vi lasciaste più di noi. – rise.
- È giusto così, bisogna fare beneficenza anche per lei.
Risero ed un fotografo li fermò.
- Summer, Zayn, guardate qui per favore!


Il Met era uno degli eventi più attesi dell’anno da qualsiasi abitante Londinese.
Le strade brillanti, l’eccitazione, i turisti che spuntavano da ogni angolo, la città su tutti i giornali.
Non era un segreto però, che la settimana della moda fosse un evento d’élite, decisamente una cosa non per tutti.
E se il Met era atteso da ogni rivista di moda, l’after party era atteso da ogni giovane rampollo che se lo potesse permettere.
Quell’anno si prospettava essere il party dei party, ma d’altronde era sempre così.

La musica era altissima, l’alcol, e sicuramente altro, scorreva a fiumi e tutti sembravano divertirsi.
Sam era seduta a commentare con Harry i presenti, ridendo di ogni battuta del ragazzo. Accanto a loro, Candys e Niall parlavano a bassa voce, sorridendosi dolcemente l’un l’atro.
Proprio in quel momento, quando il sorriso di Candys sembrava essere il più bello degli ultimi tempi, arrivò Kayla a braccetto con Derek.
Il ragazzo si premurò di guardare insistentemente Summer. Non lo vedeva dalla sera del concentro.
Sostenette il suo sguardo strafottente e gli riservò uno dei suoi sorrisetti più ammiccanti.
Derek sospirò pesantemente, come preso da un fremito improvviso, la rabbia.
- Mainwaring, cosa ti prende? Dobbiamo richiedere un passeggino anche per te? Sembra che la sedia sia la tua migliore amica.

Se c’era una cosa che Bowtree sapeva fare bene, oltre ovviamente sculettare, era provocare le persone.
Summer stava per alzarsi per seguirla, ma Candys la fermò per il braccio.
- Sam non ne vale la pena, lasciala perdere. – le disse la ragazza, sorridendole.

Il suo sorriso fu l’unica cosa che fermò la furia della bionda.
Per convincerla, l’amica si fece trascinare in pista da Niall, lasciandola sola con Harry.
Continuarono la loro chiacchierata, finché Sam non vide uno spettacolo a cui avrebbe tranquillamente preferito non assistere.
Kayra era al bancone dei drink. Si muoveva civettuola e rideva convulsamente alle parole di Zayn.
Summer non credeva di aver mai sentito una fastidio così forte alle bocca dello stomaco, anzi ne era più che sicura.
Smise di ascoltare Harold, cogliendo ogni attimo della scena ripugnante di cui era una sfortunata spettatrice.
E quando Kayra si chinò, sussurrò qualcosa nell’orecchio di Zayn e fece scivolare una chiave dentro la sua tasca, Summer provò per la prima volta il gusto amaro della gelosia.
Vide Zayn mordersi il labbro inferiore, arrivando ad un punto di non ritorno.
Non era più un fastidio allo stomaco, era un fuoco che gli bruciava le ossa, una scossa interna che le fece rizzare i peli sulla nuca.
Zayn si mordeva le labbra in quel modo quando parlava con lei, quando le guardava le labbra, e poteva farlo solo con lei, non con la prima Kayra Bowtree della situazione.
Si sentì i bulbi oculari trapelarle dagli occhi.
Quella sgualdrina non era andata lì con Derek? Cosa voleva da Zayn, il suo Zayn?
In quel momento non seppe se bruciava di più la gelosia o la paura per aver solo lontanamente pensato che Malik fosse suo.
Dietro di lei, Harry ridacchiò.
- Bowtree ti sta pestando un po’ stroppo i piedi, non è vero bionda? – domandò il riccio, prendendola dal braccio e trascinandola contro la spalliera del divanetto.

Era quasi del tutto sicuro che da lì a poco si sarebbe alzata e avrebbe staccato tutte le extension di Kayra, senza alcuna pietà.
- Eccessivamente. – ringhiò la bionda, stringendo il bicchiere tra le mani. Harry si spaventò che l’avrebbe rotto da un momento all’altro.

- Ricordi l’anno scorso? Quando quella cameriera del Pacha ci provava col ragazzo di Candys?
- Harry, non dirmi che l’hai tenuta.
Il sorrisetto diabolico che comparve sul viso di Summer non fece altro che far ridere ancora di più il ragazzo. I suoi occhi verdi lampeggiarono.
- Mi stai sottovalutando, dolcezza.

- Tu! – Sam indicò una matricola che si guardava intorno spaesata, schioccando le dita. – Ho bisogno che tu faccia una cosa per me e farai bene a svolgerla alla perfezione.

Il liquido che Harry versò in quel drink non era un dolcificante qualsiasi.
La ragazza che Sam aveva incaricato prese il bicchiere sicura e promise a Summer che non avrebbe fallito.
Kayra stava ancora al bancone con Zayn, ma aveva avuto l’accortezza di allontanarsi da lui quel tanto che bastava a non colpirlo.
Passando, la matricola versò accidentalmente l’intero contenuto del bicchiere sui capelli di Kayra, scusandosi prima di sparire.
La ragazza gracchiò irritata, ma la parte divertente arrivò quando i capelli iniziarono a fumarle.
Summer si fissò bene in mente la faccia inorridita di Kayla per tutte le volte che avrebbe voluto ridere.
I capelli continuarono ad emettere un denso fumo grigiastro finché, disperata non scavalcò il bancone ed infilò la testa sotto il rubinetto.
Ma ormai il guaio era fatto e le mancava buona parte dei capelli superiori.
La faccia di Summer doveva essere il ritratto della soddisfazione, infatti quando Zayn la vide sorridere in quel modo, ancora a bocca aperta, capì subito che era opera sua.
I loro sguardi si incontrarono e Sam tronò seria.
Staccò gli occhi dai suoi e cercò di arrivare il più velocemente possibile alla scala di servizio che portava alla terrazza.
Aveva bisogno d’aria.
Tanta aria.

Londra quella sera era più sfavillante.
Le luci la illuminavano quasi come fosse giorno e la frenesia era, se possibile, eccessiva persino per una città di quel tipo.
Summer odiava quegli eventi così importanti, nei quali doveva vestirsi della sua maschera più convincente, parlare della splendida madre che si ritrovava e della sua vita fantastica.
Anche la città sembrava mascherarsi durante la settimana della moda.
Doveva apparire perfetta, impeccabile, brillante, non importava quanto già lo fosse di suo. In quel mondo qualsiasi cosa per essere definita bella, deve luccicare.
E quella sera, Londra luccicava come non mai.
- Cosa hai fatto a Kayla?

La voce di Zayn sembra, più che arrabbiata, abbastanza stupita.
Sam non si voltò a guardarlo, trovò più interessanti gli stand di Piccadilly Circus, visibili da lì.
- Mi hai sentito? – insistette il ragazzo, strattonandole il braccio. Summer fu costretta a girarsi verso di lui.

- Cosa c’è Malik? Ti sconvolge ciò che posso arrivare a fare quando la gente mi fa arrabbiare? Bowtree aveva superato il limite già da un po’, era arrivato il momento che qualcuno la rimettesse al suo posto.
- Per cosa Summer? Per Candys o per me?
Zayn cercò di enfatizzare l’ultima parola, guardando incredulo gli occhi di Summer. Non li aveva mai visti così colmi d’odio e freddezza.
Le ricordò la regina di ghiaccio che era qualche tempo prima, e la cosa lo spaventò.
Dov’era finita la Sam che si accoccolava sulla sua spalla e le rideva sulla sua pelle?
Ma quella che aveva davanti non era quella Summer, era un involucro di ghiaccio, una lastra troppo spessa per essere superata, persino da lui.
In quel momento, per la prima volta, la sentì distante. Così lontana che avrebbe potuto correre con tutte le sue forze, fino a sputare i polmoni, ma non sarebbe mai riuscita a raggiungerla.
- Sam cosa succede? È da quando Candys ha partorito che mi eviti. Ho fatto qualcosa di sbagliato?

Cercò di avvicinarsi ma lei indietreggio pericolosamente verso la ringhiera, così il moro si fermò.
- Qui l’unica che ha sbagliato sono io. Senti perché non la facciamo finita con questa messa in scena? Non ho tempo per i tuoi giochetti.

- Di cosa stai parlando Summer?
- Di tutto Zayn, delle parole dolci, delle avventure romantiche, delle scopate. Queste non sono cose adatte a noi, noi siamo diversi. Noi abbiamo bisogno d’altro e, mi dispiace, ma non credo di essere ciò di cui hai bisogno, come tu non sei quello di cui ho bisogno io.
Se Sam avesse accoltellato Zayn sicuramente gli avrebbe fatto meno male.
Ma non furono le sue parole a colpire il moro, aveva sempre pensato che le parole se le portasse via il vento. Ciò che lo ferì fu il suo sguardo freddo e tagliente.
Si sentì gelare, come alla prima nevicata d’inverno, quando ancora il tuo corpo non è abituato al freddo.
- È davvero ciò che vuoi? – socchiuse gli occhi cercando di metterla a fuoco. Quella non era la sua Sammy, era un trasudato di cattiveria ed indifferenza. Spostò i suoi occhi freddi sulla città, dandogli le spalle.

- È ciò che serve.
- Allora guardami, guardami e ridillo. Così quando lo dirai almeno troverò consolazione nel colore dei tuoi occhi.
- Da quando sei diventato così poetico, Malik? – sorrise ma nel suo sorriso non c’era nulla di allegro. - Mi dispiace.
- Non sai quanto dispiaccia a me.

Summer lo superò. Nell’aria si sentiva solo il tintinnio dei suoi tacchi ed il frastuono della città.
Ma quella notte nemmeno gli occhi di Summer poterono aiutare Zayn, forse perché non erano gli occhi pieni di calore a cui era abituato, di quel fervore bruciante e coinvolgente.
Lo lasciò lì con il vento tra i capelli ed il suo profumo che ancora si sentiva nell’aria.
Era come se avesse staccato un pezzo di lui e se lo fosse portato con se.
E Zayn era quasi del tutto sicuro che Summer gli avesse strappato il cuore perché, in quel momento, nel suo petto non sentì nessun battito.




 


 


Angolo autrice:
Si, non mi uccidete... So che sono in ritardo e che il capitolo è triste; è stato difficile pure per me scriverlo ahahhaha.
A questo punto, aspettatevi di tutto.. ahahahha.
Comunque, come al solito ditemi cosa ne pensate e se potete lasciatemi una recensione.
Buon Natale a tutteee.
XX
Angelica<3


Spoiler:
" - Summer che succede?
Lo sguardò smarrito di Zayn fu l’ultima cosa che vide.
Poi buio.
"

  
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