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Autore: Cat_Writer    23/12/2014    7 recensioni
E se Shinichi e Ran non fossero amici d'infanzia?
E se Shinichi si trasferisse a Tokio da Osaka?
Cosa porta Shinichi a Tokio?
TRATTO DAL CAPITOLO 4:
“- non lasciarmi qui da sola, per di più al buio -”
“- torno subito, tu non muoverti -” rispose lui sorridendo.
Stava per andare, quando un altro tuono, più forte degli altri
squarciò il cielo, illuminandolo.
Ran saltò in aria dallo spavento, senza rendersene conto
tirò a se Shinichi, che, non aspettandoselo perse l'equilibrio cadendole addosso. Erano molto vicini..

[....]
TRATTO DAL CAPITOLO 6:
[….]
Ran lo guardò negli occhi con rabbia. Non ne poteva più di sentire quelle parole che, alle sue orecchie erano false e inutili.
“- Adesso basta -” il suo tono erano notevolmente alto, Shinichi s'interruppe, vedendo nei suoi occhi tanta rabbia e altrettanto dolore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                           IL GIOCO DEL DESTINO

 

                                                     Capitolo due - Ritrovarsi

 

 

 

Erano ormai davanti i cancelli del Liceo Teitan, Ran scorse la figura della sua amica Kazuha Toyama che, sorridente la salutava con la mano.

Inconsciamente a quel gesto sorrise, Kazuha era una ragazza allegra e piena di vitalità, e anche molto bella.

Aveva dei luminosi occhi verdi, e lunghi capelli castani che portava legati con con un nastro color senape.

Accanto a lei c'era anche Heiji Hattori, suo amico d'infanzia e ragazzo per cui Kazuha ha una cotta.

 

Heiji era un ragazzo dalla carnagione ambrata, capelli castano scuro e occhi verdi. Ha una passione per i romanzi gialli, sin da piccolo, e vuole fare il detective.

Beh, in realtà è già abbastanza famoso qui, ed è molto richiesto. Viene da Osaka, così come Kazuha. Entrambe le loro famiglie si trasferirono qui a Tokio per lavoro.

 

 

“- Ehi Ran, buon giorno -” esclamò Kazuha contenta

“- Buon giorno anche a te -” rispose cordiale Ran

 

Ran notò lo sguardo dell'amica posarsi alle sue spalle, si girò anche lei e vide Shinichi guardare Heiji intensamente, sguardo che veniva ampiamente ricambiato.

Si sentì un po' in colpa, aveva dimenticato la presenza di Shinichi, allora cercò di rimediare.

 

“- Heiji, Kazuha, lui è Shinichi Kudo. Shinichi,loro sono Heiji Hattori, e Kazuha Toyama, i miei amici. Shinichi si è trasferito qui da poco e mi aveva chiesto di indicargli la stada, così lo accompagnato. -” spiegò Ran con un sorriso.

Heiji e Shinichi fecero uno strano sorriso, come se entrambi avessero trovato qualcosa di interesante. Nè Kazuha, né Ran lo capirono.

La campana suonò, Shinichi fece un saluto e un cenno del capo ai tre, iniziando ad andare all'interno dell'edificio.

Heiji poco dopo lo seguì, lasciando le due ragazze indietro.

 

Sia Ran che Kazuha,camminarono assorte nei loro pensieri, finché..

 

“- Ran, io quel ragazzo credo di averlo visto da qualche parte -” parlò Kazuha con aria pensierosa

 

“- Non è possibile Kazu, Shinichi si è trasferito da poco -” replicò Ran

 

Kazuha però non era del tutto convinta, entrarono in aula e presero i propri posti, la professoressa Ayumi, insegnante di inglese arrivò poco dopo.

 

“- Ragazzi, buon giorno! Prima di iniziare la lezione vorrei informarvi che, da oggi, avrete un nuovo compagno – parlò la professoressa, e rivolgendosi alla porta continuò – prego entra pure -”

 

Tutti gli sguardi erano puntati sulla porta, il cuore di Ran invece fece una capriola mentre un rossore faceva capolino sulle guance.

 

“ non ci credo, non può essere lui ” pensò Ran

 

Dalla porta entrò proprio colui che aspettava, fiero e sicuro arrivò fino alla cattedra, sul suo viso aleggiava un sorriso divertito, irresistibile. In molte sospirarono e lo guardavano adoranti.

 

Lo sguardo di Shinichi viaggiò un pò su tutta la classe, posandosi poi su Ran, che arrossì dopo che lui le ebbe fatto l'occhiolino.

Il suo sguardo blu si posò anche su Kazuha ed infine su Heiji. E lo stesso sorriso di sfida di poco prima tornò sul suo volto.

 

“- Mi chiamo Shinichi Kudo, vengo da Osaka e da oggi sarò un vostro nuovo compagno -” concluse lui

 

La professoressa Ayumi gli indicò il suo posto: accanto ad Heiji. Iniziò così la lezione.

 

 

                                                                                                      § § § § §

 

 

La campanella segno la fine delle lezioni per quel giorno, Ran e Kazuha uscirono fuori trovando già Heiji e Shinichi ad aspettarle. Kazuha avverte la sensazione di aver già visto da qualche parte Shinichi.

Quel sorriso sicuro di se e sprezzante.

Quei capelli color pece scompigliati.

Quegli occhi blu oceano.

Ed in quel momento capii.

 

"- Conan-" esclamò allargando gli occhi e sorridendo nella consapevolezza di aver capito.

Heiji, Shinichi e Ran avevano tre espressioni differenti in viso :

il primo era seccato di essere stato interrotto,

il secondo era divertito e la terza confusa.

Kazuha si voltò verso una Ran palesemente confusa e si apprestò a spiegarle la storia.

 

"- Vedi, prima che ci trasferissimo qui, io e Heiji eravamo soliti andare a giocare al parco con la palla. Quel giorno il pallone andò molto lontano da dove eravamo entrambi e litigammo su chi dovesse andare, ed alla fine andai io. Quando

recuperai la palla e stavo per tornare indietro dei bambini più grandi iniziarono a fare i prepotenti con me ma poi arrivò Shinichi, aveva la stessa età di Heiji, e aveva un portamento sicuro di se e sotto braccio portava un libro. Non ricordo bene

cosa disse ma mi aiutò e poi arrivò Heiji e gli raccontai tutto, da quel giorno ci siamo incontrati spesso, beh, fino a che non siamo andati via-"finì Kazuha sorridendo al ricordo.

 

"- Però questo non capisco cosa centri con 'Conan'-" chiese Ran guardando Kazuha.

A rispondere però non fù quest'ultima ma Shinichi che adesso la scrutava con quei occhi magnetici.

 

"- Fin da bambino ho sempre amato i romanzi gialli, e quel giorno avevo con me uno dei miei libri preferiti scritti da Sir Arthur Conan Doyle. Da qui nasce Conan-" concluse Shinichi sorridendo divertito e facendo un occhiolino a Ran che arrossì vistosamente.

 

Ran non capiva come Shinichi potesse farla sentire in quel modo, quando quegli occhi blu oceano la guardavano, sentiva il corpo tendersi e fremere, e le viscere dello stomaco accartocciarsi fra loro.

Lui era così...così, non trovava la parola adatta che racchiudesse l'essenza di Shinichi.

E mentre Ran era persa nei suoi pensieri, la conversazione continuava.

 

"- Allora Shinichi, sei riuscito a realizzare

il tuo sogno? Ovvero fare il detective?-" chiese Kazuha impaziente, attirando così su di se il mal contento di Heiji.

 

"- Non ti sembra di essere invadente, rompiscatole?-" la rimbeccò Heiji guardandola.

 

"- Io rompiscatole? Ma come ti permetti baro-" replicò Kazuha fulminandolo con un solo sguardo.

 

Beh, quello che ne seguì dopo fu uno dei loro soliti battibecchi senza fine.

 

Ran ritornata alla realtà, vide quei due litigare e scosse la testa divertita e incontro lo sguardo blu di Shinichi, come lei divertito.

 

I loro sguardi si incontrarono solo per un attimo, ma fu sufficiente ad entrambi per sentire il proprio corpo riempirsi di elettricità. Distolsero lo sguardo puntandolo in direzioni opposte.

Cosa era stato? fu il pensiero di entrambi, a cui però nemmeno stavolta seppero dare risposta.

 

All'improvviso Ran si ricordò del suo impegno e salutando i ragazzi si allontanò, non vedendo un paio d'occhio seguirla

minuziosamente, man mano che si allontanava.

 

 

 

                                                                                            § § § § § § § §

 

 

 

Arrivò davanti il negozio e respirò a pieni polmoni, aprii la porta ed entrò.

 

"- Ran, cara, come stai?-" chiese con voce materna la proprietaria.

 

"- Signora Midori, bene grazie. E lei?-" chiese cordialmente di rimando Ran

 

"- Bene cara, aspetta qui che vado a prenderti i fiori-" disse la Signora per poi sparire dietro la tendina azzurra.

 

La Signora Midori, era la proprietaria di questo negozio di fiori. Conosceva Ran sin da bambina, ed e qui che lei comprava i fiori per sua madre Eri.

Anche Kogoro veniva qui a comprare dei fiori da portare a sua moglie. Lui le comprava dei girasoli, o delle rose gialle e bianche, Ran invece le comprava sempre dei tulipani rossi.

Ran si riscosse sentendo la donna rientrare.

 

"-Ecco a te cara, sono già accorciati-" disse la Signora sorridendo e porgendole il mazzo.

 

E dopo aver pagato esalutato Midori, Ran prese i fiori e s'incamminò verso la sua meta, il cimitero.

 

                                                                                                 ¤ ¤ ¤ ¤

 

Arrivò dinanzi i cancelli, e come al solito sentì una stretta al petto, un dolore che sapeva di perdita e tristezza.

Cammino un paio di metri e giunse di fronte alla lapide.

Quest'ultima era di marmo bianco, con piccole venature grigio-nere. Su essa era

scritto a chiare lettere dorate:

 

  Eri Kisaki 
nata il 12-07-1975
morta il 20-12-2014
Moglie e Madre amata.

 

La foto era stata scelta da Ran, ed aveva scelto una foto dove la madre portava i capelli, di solito sempre raccolti in uno chignon o in una coda, sciolti che le ricadevano sulle spalle e sul seno. Ma Ran non l'aveva scelta per quello, lei l'aveva scelta per il sorriso.

 

Perché Eri in quella foto aveva su sorriso dolcissimo, non potevi fare a meno di sentire un calore nel petto quando guardavi quel sorriso.

Sistemò i fiori nei vasi, già pieni di altri fiori, fra cui quelli di Kogoro, e fece quello che ormai era un abitudine.

Parlare con la madre.

 

Si, lei le parlava, era un modo per sentirla vicino e potrà sembrare assurdo o addirittura da stupidi parlare da soli, per di più in un cimitero, ma onestamente a Ran non importava di cosa ne pensavano gli altri, perché quello era un modo come un altro, di avere o perlomeno sentire

meno la sensazione di incompletezza che si portava dentro.

 

E poi quando parlava con Eri, quando metteva a nudo ed esprimeva ad alta voce tutto ciò che sentiva, era come se un macigno le si fosse disintegrato dentro rendendola meno pesante e più..leggera.

 

"- Ciao mamma, ti ho portato i tulipani rossi, sai credo che proverò a cambiare fiore magari ti sarai anche stancata di ricevere sempre gli stessi. A quanto vedo, deve essere venuto anche papà. Sai sono un po preoccupata per lui, lo vedo stanco e preoccupato e non so come aiutarlo mamma. Magari sarà il lavoro che lo stanca o che lo preoccupa, e spero sia solo questo. In ogni caso non abbandonarlo, rimani accanto a lui e veglialo da lassù.-" si interrompe Ran, accarezzando dolcemente il volto fotografato della madre.

 

"- A scuola va tutto bene, mantengo la solita media di voti, anche se a volte i compiti a sorpresa o le interrogazioni sono un po duri e pesanti.-" dice ridendo un po divertita da quelle considerazioni.

 

"- E poi, c'è un'altra cosa..sai oggi ho conosciuto, beh, proprio conosciuto no, diciamo che ci sono andata contro ecco..Si chiama Shinichi Kudo ed è un ragazzo davvero molto..non so come definirlo mamma. Sai cosa mi ha colpito di più? I suoi occhi, sono color oceano, anzi sono molto più belli e profondi, e quando ti guarda, ti ipnotizza quasi. Ha un'aria così sicura di se, e sai un'altra cosa? E' un mio nuovo compagno di classe. Mi sento molto..confusa, si confusa e la parola giusta ed e come se dentro di me regnasse il caos. Un caos di emozioni che se devo essere sincera, un po mi spaventa. Come può, un ragazzo che conosco si e no da qualche ora e con cui ho scambiato due parole in croce, farmi tutto ciò e confondere me stessa sino a questo punto?-" chiede Ran alla fine, sperando di risolvere, o almeno di capire qualcosa.

 

Guarda la foto di Eri e vedendo quel sorriso, sorride anche lei.

 

“Come vorrei averti qui con me, mamma. Come vorrei che mi aiutassi a capirmi.” Pensa Ran, dolcemente.

 

E così, dopo aver salutato Eri, s'incammina lentamente sulla via del ritorno, fra il caos delle sue emozioni.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Salve :)

eccoci qui con questo secondo capitolo.

Allora prima di tutto come vedrete ho cambiato nick name.

 

Da: Cristal Mouri a Cat_Writer

Finalmente dopo tanto tempo è arrivato il capitolo.

Purtroppo però il problema del mio pc non è risolto, perché può ricapitare nuovamente.

Spero resista ancora un po'..

Volevo dire GRAZIE a chi ha commentato il mio avviso avendo pazienza ed è per questo che mal grado tutto continuerò a scrivere.

Spero di non deludere l'attesa con questo capitolo, e volevo informarvi che il terzo è a metà e che forse lo troverete on-line prima di capodanno.

Non do una data certa, perchè non voglio deludere nessuno, ma spero di tornare presto nuovamente.

Fatemi sapere cosa e come vi sembra questo capitolo.

 

 

Auguro a tutti voi un felice e sereno Natale.

 

Alla Prossima.

 

Cat _Writer

  
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