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Autore: AshiAndSamy    23/12/2014    1 recensioni
Tratto dal capitolo 10:
Non potevo crederci.
Era incinta.
Non poteva davvero succedere alla mia piccola Karen.
L'avrebbe tenuto? Nonostante ci fossi io con lei?
Genere: Erotico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prov's Karen

Un'uomo vestito di nero cominciò a correre verso di me, istintivamente cominciai a camminare a passo svelto, ma mi raggiunse tirandomi dietro una siepe.
Cercai di chiedere aiuto ma invano, perché mi tappò la bocca con la sua mano.
"Zitta troietta"- mi minacciò il ragazzo dagli occhi color marrone.
Che io non conoscevo.
"Sai posso divertirmi"-sorrise maliziosamente.
Continuavo a urlare, ma niente fermava la persona che avendo davanti.
Mi sbottonò il calzone, cercavo di non far arrivare la sua mano nella mia parte intima muovendo velocemente le gambe.
Tirò fuori un coltellino.
"Sai anche il tuo caro fidanzatino si è divertito"-continuò.
Si passò la lama sulla lingua e a un tratto la passo sul mio braccio scoperto, spingendo di poco.
Cominciò a mordermi il collo e brividi percorsero il mio corpo, avevo paura e le lacrime cominciarono a uscire da sole.
"Ti prego non farlo"-parlai flebile.
Non mi fermavo, muovevo sempre le gambe in modo da non far scivolare le sue luride mani, ma non era servito a nulla.
Sentii le sue dita scivolare sulle mie grandi labbra.
Mi toccava con violenza facendomi male e dentro mi sentivo così schifosa.
Mi penetrò con due dita, fu un dolore atroce.
Strinsi i denti.
"Ti piace si?"-mi rivolse parola in un ghigno.
Scossi la testa, le lacrime scendevano.
Con il coltellino taglio la mia maglietta me la strappo di dosso e mi spostò il reggiseno, tagliando con la punta del coltellino intorno ai miei capezzoli, facendo uscire qualche goccia di sangue, che poi succhiò.
Non mi aspettavo che una persona potesse essere così schifosa.
"Posso fare di meglio che di questo sai?"-mi allarmò, la paura cresceva ancora di più.
Scuotevo la testa velocemente per fargli cambiare idea, ma niente, mi sentivo così male, così schifosa, così inutile, una persona stava abusando di me: Stava toccando il mio corpo, il corpo che io volevo concedere alla persona che io amavo, che io amo.
Pensai a Niall, e piansi ancora più forte, quanto poteva essere deluso ? 
Non era giusto tutto questo, non me lo meritavo.
Sentii bucarmi i calzoni e le mutande, cercavo di tenere strette le gambe, ma questo era difficile.
Il ragazzo posò il suo coltellino sulla mia coscia minacciandomi di spostarla, ma mi rifiutai, e fece pressione sulla mia ciccia provocandomi un taglio lungo e profondo.
Mi imbavagliò con la sua sciarpa, la strinse forte, tanto da farmi male alle guancia.
Poi lasciò le mani, cercai in tutti i casi di metterle davanti alla mia intimità, e cercando di scappare, ma lui con le sue gambe teneva stretto le mie caviglie.
Io non capisco : era giorno e nessuno si accorgeva di noi, dello stupro che stavo subendo.
Mi dimenai, ma mi arrivò un ceffone sulla guancia.
Vidi il suo membro e chiusi gli occhi stringendo la sciarpa, mi bloccò le mani e entrò.
Il dolore attraversò il mio corpo, si muoveva fortissimo sopra il mio corpo, e io cercavo di mandarlo via da me, ma aveva i muscoli, era tremendamente forte.
Rimase dentro me per tanto tempo fino a che stremata non sentii più il mio corpo, come se mi abbandonasse.
Sentii che mi diede tre o quattro ceffoni per svegliarmi.



Prov's Niall

Non potevo crederci, mi accasciai a terra prendendo la mia principessa, piena di lividi e semi nuda, al freddo, era bianchissima e freddissima.
"Amore mio ti prego parlami"-le presi il viso.
"Amore"-sussurrò -" Portami a casa, ma a casa tua"- mi chiese.
"Certo piccola andiamo"-la presi in braccio, ma prima mi tolsi la mia felpa mettendola a lei.
La strinsi forte a me, chiamando Ted e dicendoli se poteva andare a casa di Ashley per dirgli che Karen era a casa mia.
Dopo di che, con passo svelto mi incamminai verso la mia dimora.
Io piangevo, dovevo stare con lei stamani mattina.
Sono uno stupido.
Arrivai a casa mia, trovai i miei genitori a casa, ma cercai di tranquillizzarli che ci pensavo io a lei, e che era tutto a posto anche se non era così.
"Ti prego lascia che ti aiuto"-mi ripeteva mamma, mentre adagiavo Karen sul letto.
"Mamma ti prego, fammi una minestrina calda"- gli baciai una guancia e chiusi la porta di camera mia.
La spogliai, gli tolsi la mia felpa e la tua maglietta, mi permisi di togliergli il reggiseno, e vidi dei tagli pieni di sangue.
"Devo farlo piccola"-gli dissi sorridendo guardandola.
"Tranquillo"-mi sorrise a malapena.
Andai nel mio bagno presi il disinfettante e il cotone e tornai da lei.
Stava ancora tremando e so che era terrorizzata.
Disinfettai i suoi seni, e li bacia piano.
Lei sorrise a quel gesto, mi ricordo quando baciò le mie ferite era così dolce.
Gli misi nuovamente la mia felpa.
Gli abbassai i calzoni vidi tanti graffi sulle sua cosce ma uno in particolare.
"Ha abusato di me"-le lacrime cominciarono a scendere velocemente.
"Cosa?"- mi arrabbiai molto, se solo avessi trovato quel bastardo.
"Si fa malissimo e mi sento malissimo"- mi fermai abbracciandola.
Volevo essere io il primo, volevo essere la sua prima volta, ma uno stronzo gliel'ha portata via, senza che lei volesse, provocandogli dolore, sofferenza.
Non volevo che si sentisse inutile, non lo era.
L'abbracciai ancora più forte per fargli sentire che io c'ero e che non l'avrei lasciata da sola.
"Ti dovresti togliere i calzoni, ma sai "-dissi imbarazzato e diventando rosso.
"Puoi se vuoi io non c'è la faccio a muovermi, fa tutto male Niall"-chiuse gli occhi accarezzandosi la pancia.
"Dovremo andare in ospedale a fare una visita subito piccola"- affermai sicuro, doveva farsi vedere.
"Lo so, ma proprio non ce la faccio, domani mattina mi accompagni?"- mi chiese accarezzandomi il braccio lentamente.
Gli stampai un bacio sulle labbra e annuì.
Gli tolsi i calzoni, e riuscii a vedere la sua intimità a causa delle mutandine strappate, lei teneva gli occhi chiusi, così guardai più intensamente e notai il sangue ormai secco sulla sua pelle.
"Come facciamo con le mutande?"- le toccai la pancia massaggiandola.
"Non saprei"-prese la mia mano.
"Ti impresto dei miei boxer"-sorrise.
Presi dei miei boxer, i più attillati che avevo.
"Faccio io se vuoi"-mi chiese.
Effettivamente era meglio così.
Mi girai verso la finestra e la sentii che piano piano si cambiava.
Appena finii mi chiamò, presi dei calzoni lunghi da tuta e li indossò.
"Bella che sei"- dissi con un sorrisone.
Mi sdraiai sul letto e posizionai Karen sopra di me, gli cominciai ad accarezzare i capelli, stava in silenzio, era ancora spaventata si sentiva, e aveva paura.
Aveva freddo quindi la avvolsi ancora di più stringendola forte, cominciò a piangere, era normale dopo quello che era successo, ma giuro che me la pagherà quello stronzo. 
"Mentre mi tagliava mi ha detto 'Sai anche il tuo caro fidanzatino si è divertito'"-disse tra un singhiozzo e l'altro.
Cosa significava ? 
"Karen è importante quello che ti sto per chiedere"- la guardai attentamente.
"Come era fatto"-domandai.
"Aveva i capelli mori tirati all'insù e gli occhi marroni, ma non lo vidi in faccia, avevo gli occhi lucidi e appannati"- mi rispose tutto d'un fiato.
Qualcuno bussò alla porta, mia madre.
"Mamma vieni"- urlai.
"Ecco la minestrina calda"-sorrise a Karen.
Appoggiò il vassoio sulla mia scrivania e si avvicinò a noi.
"Come stai ?"-chiese premurosa.
"Molto male signora Horan"- si nascose nell'incavo del mio collo. 
Si sentiva così male.
"Ehi"- gli accarezzò i capelli -"Riposati domani starai meglio"-dopo di che uscii rivolgendogli un sorriso.
Karen non voleva essere scortese, ma non voleva parlare.
"Mangia piccola"- la misi seduta sul letto porgendogli il piatto, che non riuscii ad afferrare, la aiutai e la imboccai.
"Mangia un po' anche tu Niall"-si preoccupò, feci un cucchiaio io è uno lei, così era contenta.
Era stanchissima, si lavò il corpo velocemente e ci mettemmo entrambi a letto.
La misi sotto le coperte e la strinsi forte.
"Stai con me ti prego ho paura"- si strinse a me.
"Sono qua, sono qua"- le accarezzai i capelli e si addormentò all'istante.
Erano le 22.00 quando ricevetti la telefonata da Ashley.
"Niall come sta?"-piangeva.
"Male Ash, adesso sta dormendo"-sussurrai guardandola.
"Di a suo fratello che resta da me questa notte"- gli dissi.
Parlammo ancora un po' ma non gli specificai cosa le è accaduto, e poi staccammo.
Entrò mia madre piano piano.
"Cosa gli è successo Niall?"- mi chiese preoccupata mettendosi sulla mia sedia.
"Vedi mamma io e lei siamo molto legati anche se è da poco che ci conosciamo, lei abita a fianco a noi. Oggi era il suo compleanno e con gli altri ragazzi abbiamo messo su una festa a sorpresa, ma le ore passavano e di lei nessuna traccia: l'ho trovata dietro una siepe fitta fitta semi nuda, l'hanno violentata e questa cosa non doveva succedere"- le lacrime scendevano lungo il mio viso e la mia voce era carica di rabbia.
Nessuno poteva toccare la mia Karen.
"Domani devi portarla assolutamente a fare dei controlli Niall è per la sua salute, e se avesse bisogno io sono qua, può fidarsi di me, tranquillamente. Mh va bene ?"- mi sorrise rassicurante.
Mi baciò una guancia e diede una carezza alla piccola Karen e se ne andò sparendo nel corridoio buio.
Non riuscivo a perdonarmi quello che era successo.
Non riuscii a dormire, rimasi sveglio a guardarla.



Prov's Karen.

Mi svegliai la mattina seguente, stavo peggio della sera precedente, mi sentivo frastornata e avevo un dolore sotto allucinante.
Mi trovai con le mani fra i capelli di Niall e lui teneva una sua mano sul mio sedere.
Era così bello, ed era grazie a lui se adesso stavo meglio.
Continuai a stare sul suo petto ma le immagini di quel ragazzo sopra il mio corpo mi ribolli nel cervello mettendomi paura e iniziando a tremare, ne sarei mai uscita ? 
Ero solo all'inizio.
"Ehi non tremare principessa"-mi strinse a se.
"Buon giorno"- dissi tremante.
Non si accorse che mi stringeva il sedere.
"Niall è comodo il mio culo?"- chiesi sorridendo debolmente.
Dovevo assolutamente trovare uno svago.
"Perchè?"
continuò guardandomi assonnato.
"Sai lo stai toccando"-afferrai le sue mani.
Le tolse immediatamente e si scusò.
"Andiamo a fare colazione? Ti aiuto"-mi sorrise.
Lo guardai e mi feci aiutare piano piano, apprezzavo lo sforzo di Niall per farmi star bene, ma è difficile che da un momento all'altro io sono felice.
Mi misi seduta e continuai a pensare che dovevo andare in ospedale ma ancora meglio a dire a mio padre e i miei genitori cosa è successo.
"Stai tranquilla"-mi accarezzò il viso -"Ci sono io"-mi sorrise abbracciandomi la fronte.
Le lacrime scesero e le asciugò appoggiando la sua fronte alla mia.
"Non piangere ti prego"-mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi strinse forte a se, mi sentivo così al sicuro.
Finito di fare colazione ci avviammo a casa mia, perché dovevo cambiarmi, cosa penseranno i miei genitori ? Che a farmi del male è stato il mio biondo ?
Ci trovammo davanti alla mia porta, la paura saliva sempre più.
Suonai il campanello e papà venne ad aprirmi. 
Mi scrutò meglio e dopo di che mi abbracciò.
"Oh dio Karen cosa hai fatto?"-urlò disperato.
Gli occhi bruciavano e gli chiesi di entrare che gli avrei spiegato tutto.
Come poteva Ted non aver detto niente hai miei genitori ? 
I miei genitori si misero davanti a me mentre io ero seduta sula poltrona insieme a Niall che rimaneva in silenzio stringendomi le mani.
"Io non volevo, stavo correndo, è qualche giorno che mi arrivavano dei messaggi da un anonimo, non vi ho detto nulla perchè proprio non ci ho dato peso"-cominciai a piangere forte.
Niall mi strinse forte rassicurando all'orecchio che lui era lì con me e che insieme ce l'avremo fatta.
Tirai su il naso e nel frattempo lui mi asciugò le lacrime.
Mamma teneva le mani sulla bocca.
"A un certo punto mi è arrivato un messaggio, era quel numero sconosciuto, e poi mi sentii chiamare, e incontro a me venne a corsa un ragazzo vestito di nero, ho cercato di scappare, ma era più veloce di me, mi ha buttato dietro una siepe e"- mi bloccai, quanto era difficile dire la verità pensare allo schifo di tempo che ho passato a quanto è stato brutto e doloroso le sue parole e i suoi movimenti violenti.
Mamma piangendo venne ad abbracciarmi, mio padre rimase immobile, sapevo che voleva saperne di più.
Niall lasciò che mia madre mi avvolse, e subito il mondo crollò di nuovo sopra di me.
"Cosa è successo dopo"-si alzò in piedi arrabbiato mio papà.
"Mi ha stuprata e picchiata, ed è grazie a Niall se adesso sono qua, è venuto a cercarmi al parco e mi ha trovato, e si è preso cura di me tutta la notte, e adesso mi avrebbe portato in ospedale a fare un controllo"-urlai.
Sciolsi l'abbraccio con mia madre a mi lanciai dal mio biondo, che con cura mi cullò tranquillizzandomi.
Stavo bene con lui vicino.
Mio padre rimase in silenzio guardando me è lui abbracciati e mamma che sembrava sollevata da quel gesto.
Una volta calmata mi andai a cambiare mettendo da parte i vestiti di Niall, i quali avrei lavato.


Prov's Niall

Vederla in quello stato mi faceva veramente male, non potevo sopportare una cosa del genere.
Era stato veramente difficile per lei spiegare cosa era successo ai suoi genitori, suo padre mi squadrava di continuo, so cosa gli passava per la testa.
Era colpa mia.
Lei salii le scale e io ero rimasto in salotto con i suoi, mi asciugai le lacrime e tirai su col naso.
Stavo malissimo.
"Chi sei tu?"-mi domandò interrogativo su padre.
"Un carissimo amico di Karen "-lo guardai.
"Non è che sei stato tu ?"- si avvicinò pericolosamente.
"Io ero a casa di Ashley la sua migliore amica che si stava organizzando una festa a sorpresa per la piccola Karen, chiedilo a lei o a Ted che era a cercarla insieme a me"- gesticolai con le mani.
Ero arrabbiatissimo non sopportavo che pensasse che gli avevo fatto del male.
"Caro Smettila, è stato così premuroso nei suoi confronti"- lo accarezzò la madre.
Si rilassò.
Nel frattempo piano piano scese Karen dalle scale e venne verso di me con lo sguardo basso, mi strinse forte il braccio e la mano.
Aveva bisogno di me si sentiva.
"Veniamo con te"- risposero i genitori, così ci coricammo tutti in macchina mia, che si trovava già fuori dal garage.
Io guidavo.
Guardavo il mio angelo dallo specchietto retrovisore, si stava massacrando le mani.
Incrociò i miei occhi, le sorrisi, e ricambiò,gli feci un'occhiolino e lei arrossii, quello che mi fece piacere era vedere sua madre sorridere per il mio sforzo.
Arrivammo era tarda mattina e dovemmo sbrigarci, scesi dalla macchina andando ad aprire a Karen aiutandola a scendere, quando i suoi scesero chiusi la macchina e salimmo al piano che a noi serviva.
Ci recammo alla segreteria che ci fece accomodare su delle poltroncine.
Mi sedetti tenendo ancora la mia mano intrecciata alla sua.
"Ho paura"- si sdraiò sopra di me accoccolandosi al mio letto.
"Ehi stai tranquilla"-la consolai, ero più agitato io di lei.
Parlammo tutto il tempo, fino a che non dovette entrare.
Mi alzai e cominciai a camminare avanti e indietro per il corridoio mettendomi le mani fra i capelli.
"Niall ti prego calmati"- disse scocciato l'uomo.
Mi scusai e tornai a sedermi.
Sbloccai il mio telefono e sorrisi all'immagine che avevo di sfondo, c'era lei raffigurata che dormiva, gliela scattai quando dormimmo insieme il 13 notte.
"Quando gliela hai scattata?"- sorrise la madre.
"Qualche giorno fa"-svagai sorridendo e guardando per l'ultima volta la foto per poi posare il telefono nella tasca.
Passarono buoni 30 minuti e ancora niente, lei non usciva.
"Lo so che sei agitato, ma dobbiamo fidarci"- mi rassicurò la donna .
"Ha ragione ma è difficile, la mia piccola"-sussurrai.
Poco dopo uscii quella bellezza di ragazza, che mi chiamò.
"Niall ti prego puoi entrare?"- mi chiese sorridendo debolmente.
"Certo piccola"-mi avvicinai e guardai la madre, che di rimando mi indicò la porta.
Entrammo e trovai un dottore alla presa con dei fogli.
Gli strinsi la mano.
"Buon giorno"- salutai educatamente.
"Buon giorno anche a lei, deve essere il suo fidanzato vero ?"- mi domandò.
Guardai Karen e poi lui, annuendo.
"C'è un grande problema direi"- lo guardai storto.
Ci spiegò varie cose e arrivò al succo, e rimasi scioccato.
Non potevo crederci.
Era incinta.


IMPORTANTE 
Eccomi e come promesso ho aggiornato molto presto.
So che forse il capitolo è troppo corto ma volevo creare suspense e spero di averlo fatto.
In tal caso fatemi sapere se vi è piaciuto.
Non vedo l'ora di continuare.
Vi prego datemi un consiglino voi vorreste che Karen tenesse il bambino o meno? 
Fatemi sapere è molto importante 
Un bacio.
xxAshiAndSamy 
  
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