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Autore: RemusTonks98    23/12/2014    3 recensioni
Sono passati pochi anni dalla Battaglia di Hogwarts ed i nostri protagonisti Harry e Ginny hanno deciso di rifarsi una vita, proprio come tutti gli altri loro amici.
Dalla storia:
"La sveglia suonò. Ginny rimase a letto, ad occhi chiusi, assaporando quel momento. Tutto era normale: il letto caldo, i suoi capelli rosso rame distesi sul cuscino... Mosse piano la mano per cercare quella di Harry ma non la trovò, sbattè contro il muro. Fu in quel momento che aprì gli occhi e si accorse che era tutto diverso..."
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 35

“ HARRY E SALE ”
 
Eccola, la felicità.
La felicità di Molly Weasley, di Arthur, Charlie, Bill e Fleur, e perfino la gioia dei bambini, nel passare il Natale tutti riuniti a Grimmauld Place, con Harry finalmente a casa.
Perfino George si era presentato per il pranzo con i parenti.
Senza figli, senza Angelina, ma quasi felice come pochi mesi prima.
Si era riappacificato con la sorella e la famiglia, anche se solo Herm e Ron sapevano veramente come erano andate le cose.
Quest’atmosfera, però, non rispecchiava l’umore di Ginny, che, nonostante facesse di tutto per divertirsi, era alquanto preoccupata per la salute ancora cagionevole di suo marito e per il triste annuncio che avrebbe dovuto dargli di lì a pochi giorni.
Le rassicurazioni di Luna e Hermione non erano bastate a levarle dalla testa l’idea di non poter avere più bambini con Harry.
Era un pensiero che la turbava e la perseguitava in continuazione.
Solo Harry avrebbe potuto aiutarla, e lui era l’unico che non poteva fare proprio niente.
 << Ginny! Questo è il tuo regalo! >> esclamò Molly da dietro le sue spalle con voce squillante, mentre le porgeva un pacco molliccio e dorato, esattamente uguale a quello dei suoi fratelli e di suo marito.
Nonostante i golf personalizzati da lavorare a maglia fossero ormai diventati innumerevoli per via del fatto che erano nati molti nipotini Weasley, mamma Molly continuava a regalarli a Natale, sperimentando nuovi colori magici per renderli sempre differenti tra loro.
Adesso c’erano anche quelli di James, Sirius, Teddy, Rose, Victoire, Fred Jr e tutti gli altri da fare.
A Ginny quell’anno toccò il fuxia. E notare che la grossa G al centro era verde.
Il pullover di Harry invece fu verde acqua, con la H rossa.
Ginny pensò a cosa avrebbe detto Fleur nel momento in cui avesse visto il suo e le scappò un sorriso, dopo tanto tempo, quando vide e comprese che Harry stava pensando la medesima cosa.
Degli adulti ormai nessuno li indossava più, se non nel momento stesso in cui venivano scartati, e Molly lo sapeva bene, ma aveva fatto in modo che i maglioni per il giorno Natale divenissero una tradizione di Casa Weasley.
 << Grazie mamma! >> disse Ginny, gettando le mani al collo alla madre e dandole un veloce bacio sulla guancia.
Si infilò il regalo e si sedette di nuovo accanto ad Harry a mangiare e a bere Burrobirra, immersa nei suoi pensieri.
Era stata una scelta difficile quella di non dirgli nulla. Quella di fare finta che tutto andasse bene e che la vita fosse continuata normalmente.
Ma era stata una scelta necessaria, finalizzata a far riprendere per bene suo marito.
Ognuno di loro, qualsiasi persona presente in quel momento in quella stanza, era più o meno consapevole del fatto che in realtà nulla sarebbe più stato come prima.
E Ginny era quella che ne sapeva più di tutti.
Avrebbe solo voluto urlare, piangere e disperarsi, ma tutto quello che riuscì a fare fu stringere la mano di Harry, che lui le aveva teso, e sorridere al mondo.
In quasi dieci anni, da dopo la Guerra, Ginevra Weasley si era ricostruita una nuova vita, una nuova realtà.
Non era stato facile e ora era altrettanto difficile osservare impotente tutto questo mondo caderle addosso in pochi istanti. Nel lasso tempo necessario per udire una frase.
 << Ha fatto un grave incidente… >>
Una frase che non avrebbe mai dimenticato e che avrebbe rivissuto tutte le notti fino alla fine della sua vita.
 
 << Amore, siediti per favore. >> sussurrò dolcemente Ginny all’orecchio di Harry.
Il moro la guardò con aria interrogativa con i suoi occhi verdi e le prese la mano, facendola accomodare accanto a lui sul divano.
Probabilmente pensava che Ginny avesse bisogno di un po’ di affetto. Quell’affetto che non aveva avuto nel momento in cui lui stava male.
Erano già entrati nel 2007 e si era ormai ripreso quasi completamente.
Anche se non aveva avuto problemi dopo i giorni in coma, in seguito a qualche seduta dal fisioterapista Harry stava decisamente bene.
Quella sera aveva perfino messo a dormire i figli da solo, mentre Ginny riordinava la cucina.
La rossa aveva visto che Harry era in forma ed era stato per quello che aveva deciso di dirgli del bambino, ma non se la sentiva di farlo senza assicurarsi che lui non svenisse all’istante, lasciandola di nuovo sola davanti al suo corpo inerme.
Decisamente non ce l’avrebbe fatta. Non un’altra volta.
 << Hey Ginny… Grazie per quello che hai fatto per me in quest’ultimo mese. >> sussurrò Harry, facendola sdraiare lentamente con la testa sulle sue gambe.
Lei non era abituata a tutta quella dolcezza, ma ogni tanto le faceva piacere.
Harry le accarezzò dolcemente il viso e poi il collo.
 << Harry, io dovevo… Tu… >> incominciò Ginny, ma lui le passò un lungo dito sulla bocca facendole segno di stare zitta.
 << Tu non dovevi un bel niente. Avresti potuto, avresti dovuto lasciarmi perdere una volta per tutte. Io non posso farti soffrire così tanto. Non ne ho il diritto. >> disse Harry, decisamente frustrato dai sensi di colpa.
Poi la sua mano scivolò sul ventre della rossa, e fu solo in quel momento che Harry, da bravo padre, capì.
I suoi occhi incrociarono quelli di sua moglie, sconcertati.
Non disse nulla, si limitò solo a chinarsi e a baciarla dolcemente.
Non ci fu bisogno di parole né di sguardi, ma solamente di un bacio per far scorrere lacrime silenziose sulle guance di Ginny.
Lo stesso accadde al moro, mentre si alzava tirandola su con se, senza permettere che le loro labbra si staccassero.
Fu un bacio umido, che sapeva solo di Harry e di sale.
Ginny pesò a poche cose in quei momenti.
Immaginò a come sarebbe stato se si fossero staccati l’una dall’altro e comprese subito che sarebbero crollati entrambi, insieme. Sarebbero andati in frantumi come avevano fatto le Profezie in quella notte passata nell’Ufficio Misteri. L’unico modo per non crollare sarebbe stato restare così, attaccati, rimanere uniti e lasciare che tutto passasse senza creare più danni.
 
Continua…

SPAZIO AUTRICE:
Non vi sebra vero? Vi pare di avere le visioni e di aver letto un breve nuovo capitolo di Sunlight?
Eppure è tutto reale...
Sono tornata!
So che il capitolo è corto ma ho avuto il cosiddetto 'blocco dello scrittore' con questa fanfiction e ne sto uscendo lentamente.
E' stata una mia amica a suggerirmi di riprovare a mettere giù qualcosa... 
Non sono per nulla convinta di quello che ho fatto, non mi piace molto questo capitolo.
Spero che, nonostante io non abbia più idee e non trovi più il tempo per scrivere, gradiate la nuova parte.
RECENSITE! se ne avete ancora voglia e correggetemi pure gli errori, se ne trovate.
Auguro a tutti buone feste. :)
RemusTonks98

 
  
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