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Autore: Elanya    23/12/2014    3 recensioni
[Storia scritta a sei mani]
[Collaborazione tra sophie_moore, Alsha e _maya_chan_]
Nel mondo di Fairy Tail ci sono molti personaggi. E se ci sono molti personaggi, ci sono anche molte possibili coppie, che vengono però molto spesso ignorate. Perché concentrarsi solo su poche coppie, quando ce ne sono un'infinità che aspettano solo che qualcuno gli dia giustizia?
In questa raccolta faremo proprio questo: scriveremo sulle coppie impopolari, su quelle crack, su tutte quelle che dal fandom non ricevono tutto l'amore che meritano.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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BIXANNA
Caldi abbracci
 
Dire che Lisanna stesse congelando era usare un eufemismo.

Sembrava l’omino Michelin da tante cose aveva indosso.

Una maglia a maniche lunghe, un gilet, un maglione, un golfino di lana e, infine, un lungo piumino, tutto di sua sorella, perché dopo il suo ritorno da Edoras si era scordata di andare a comprare dei vestiti invernali, essendo tornata ad inizio primavera. E poi c’erano anche gli scarponcini prestati da Lucy, il guanti, la sciarpa ed il cappello con il pompon, prestati da Levy e tutti in un bel coordinato arancio, i pantaloni di pelle di Cana, accettati unicamente perché, visto il materiale, erano impermeabili e perché tenendoli addosso sembrava di stare avvolta nel cellophane.

La mancanza di vestiti era solo uno dei motivi per il quale ora si trovava a gironzolare per Magnolia alla ricerca di un qualche negozio che non fosse già chiuso per le vacanze, scavandosi la via in settanta centimetri di neve, senza contare quella che continuava a scendere dal cielo.

Entrare in un bar a prendere una cioccolata era stata l’idea peggiore che potesse avere. Quando era uscita lo sbalzo termico la aveva quasi uccisa.

Ed ora eccola, avanzare intrepida con quel poco di viso lasciato libero dagli indumenti arrossato e con la voglia di raggiungere la gilda.

Se solo fino a qualche giorno prima non avesse fatto un caldo equatoriale avrebbe anche avuto il tempo per premunirsi, ma la neve l’aveva presa all’improvviso, a lei come a tutti gli abitanti di Magnolia.

Quindi vagava per la città infagottata in quello strano completo e infuriata con il mondo per essere stata condannata ad uscire a far commissioni per sé e per sua sorella, e senza nessuno che l’accompagnasse.

Quella giornata non sarebbe potuta andare peggio.

Questo, per fortuna, significava che di lì a poco sarebbe migliorata. O almeno lo sperava.

Dietro di lei dei bambini intenti a giocare si fermarono di colpo.

Dalle loro boccucce, assieme a delle nuvolette di vapore condensato, uscirono poi espressioni di stupore e allegre risate. Lisanna si voltò, incuriosita da quello schiamazzare, e lo vide.

Un pupazzo di neve, alto poco meno di un metro, caracollava nella sua direzione.

La grossa testa rotonda ciondolava da un lato all’altro, con uno sghembo e accattivante sorriso di sassolini a decorarla, ed una grossa carota a fargli da naso. Due pietruzze più grandi, infine, gli facevano da occhi.

Sotto la testa, un’altra grossa palla di neve costituiva il suo corpo, al quale erano attaccati due rametti a mo’ di braccia e due palline di neve che a quanto sembrava assolvessero bene alla loro funzione di piedi.

La parte strana, oltre al fatto che camminava, era che tra le braccia legnose reggeva un bel cartello sul quale, scritto in un vivace colore blu, campeggiava:
AMO I CALDI ABBRACCI

Lisanna scoppiò istintivamente a ridere e poi disse al pupazzo, come se questi potesse sentirla:

-Ma sei fatto di neve, non posso abbracciarti!

Pochi secondi dopo due braccia forti, una delle cui mani stava reggendo un elmo metallico, le avvolsero la vita mentre qualcuno poggiava la testa sulla sua spalla.

Bixlow sorrise divertito, mentre la sua ragazza si irrigidiva per lo spavento.

-Abbraccia me, allora. – le sussurrò all’orecchio.

Lei si voltò, con le guance gonfie d’aria ed un finto broncio, sempre stretta al corpo del ragazzo.

-Non farmi più questi scherzi, pensavo fossi un maniaco! – sbottò stizzita, tirando qualche pugno sul petto del manipolatore di anime.

Lui per contro le stampò un bacio sulle labbra e la prese in braccio, mentre lei scalciava divertita, dirigendosi a passo di carica verso la gilda.

Dietro di loro, quattro piccoli totem volanti li inseguivano sorreggendo il loro quinto e inanimato compagno, mentre il pupazzo di neve sgambettava dietro di loro, impaziente di tornare nel suo guscio di legno, unica vittima della galanteria del mago.



WRITER'S CORNER
No, non siamo morte. Nessuna delle tre.
E nonostante il mio nickname adesso sia Alsha sono sempre Scatty, quindi smettete di danzare su quella tomba che non è la mia.
La nostra prolungata sparizione è stata dovuta al recente lutto che abbiamo subito tutte e tre. La nostra Ispirazione chi ha lasciate. Riposi in pace.
Detto ciò vi lascio, un bacione
A.


Pardon, quasi dimenticavo:
Buone feste da Elanya!
   
 
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