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Autore: Corinne_Tizy    10/11/2008    2 recensioni
La storia inizia esattamente da dove terminava la settima serie di Buffy. Unica variante, Anya non è morta. All'improvviso accade un evento particolare, l'amuleto che Spike indossava nella bocca dell'inferno, spunta fuori dal centro del cratere, e Buffy si ritrova a tenere fra le braccia un bel bimbo biondo che sembra essere uscito proprio dallo stesso amuleto. Il bimbo è avvolto nello spolverino di Spike, dunque potrebbe essere lui. Lo è? Se leggerete questa storia lo scoprirete, e scoprirete le avventure che il piccolino dovrà affrontare.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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baby24

Capitolo ventiquattro: Il bene.

 

 

Drusilla era entrata silenziosa nella stalla e solo la sua voce, ne aveva rivelato la presenza.

 

<< Quale catastrofe può essersi abbattuta dal cielo per ridurre in lacrime questo vigoroso sconosciuto? >> sembrò quasi declamare, facendo venire i brividi tutto addosso a Buffy.

 

Anche l’uomo seduto sulla balla alzò lo sguardo, quasi spaventato. << Nessuna. Lasciatemi in pace. >>

 

Buffy si portò una mano alla bocca, soffocando un grido, quando alla flebile luce ne riconobbe i lineamenti. Spike.

 

No, non Spike.

 

William.

 

Istintivamente rivolse lo sguardo verso la versione ancora distesa sul fieno accanto a sé. Così simili eppure così diversi. Che stava succedendo? << Spike? >> chiese riportando la sua attenzione a quella strana versione dell’uomo che amava.

 

Spike storse la bocca in una smorfia. Non era piacevole rivedersi in quel modo, rendersi conto di come fosse stato debole e sciocco. << A quanto sembra, stiamo facendo un altro dei miei viaggetti nel passato. >> borbottò con voce cupa, non voleva che Buffy lo vedesse così, maledizione.

 

Buffy fissava stralunata William. I capelli riccioluti di un caldo castano chiaro, gli occhiali che non nascondevano gli occhi ancora pieni di lacrime. Il suo volto, appariva meno duro di come era adesso, vi era una dolcezza e una fragilità che raramente era riuscita a vedere negli anni passati. Eppure vi riconobbe dei gesti che ancora gli erano propri.

 

Vi era qualcosa di inquietante nell’essere presenti in quel momento. Spike una volta le aveva raccontato di come era stato vampirizzato ed ora vi stava assistendo in prima persona. Come era possibile questo? Erano forse lì per una ragione? Forse…

 

<< Spike dobbiamo fermarla, lei sta…sta… >> balbettò frastornata, non riuscendo più a capirci niente.

 

<< Non possiamo fare niente, love. In questo momento noi due siamo come due fantasmi. >> le disse piano Spike, alzandosi da dove era disteso per mettersi dietro di lei ed abbracciarla.

 

<< Ma… >> tentò di obbiettare Buffy. Era sicura che se si trovavano in quel preciso momento fosse per una ragione, ma quale?

 

Baciandole dolcemente la sommità della testa, Spike sospirò. << Ti ho parlato dei miei sogni…non so perché ci troviamo qui, ma credimi…non c’è niente che possiamo fare…loro non ci vedono, non ci sentono, noi…noi possiamo solo guardare… >> disse con voce sommessa. Avrebbe anche lui voluto poter far qualcosa. Impedire quel momento che aveva cambiato la sua esistenza per sempre, che l’aveva trasformato in un mostro. Deglutendo un fiotto di amara bile, che gli era salita in bocca, riportò la sua attenzione a quanto stava avvenendo.

 

Fremendo, Buffy si arrese suo malgrado a quella logica. Spike aveva ragione, loro non li sentivano, altrimenti, al suono delle loro voci, i due al piano inferiore avrebbero capito di non essere soli. Tremando, per un altro brivido di freddo che l’aveva scossa, si rifugiò fra le braccia di Spike, in cerca di quel calore che solo lui, riusciva a darle, che fosse vivo o non morto. Lui era lì, con lei, solo questo la rassicurava.

 

Di sotto, nel frattempo, il dialogo fra i due, stava andando avanti.

 

<< Io vi capisco. >> stava dicendo Drusilla, avvicinandosi lentamente a William con il suo strano incedere e gli occhi spiritati. << Un uomo circondato da sciocchi che non vedono la sua forza, la sua lungimiranza, il suo splendore. >> aggiunse come se stesse recitando e muovendosi come un attrice in un teatro.

 

<< Vedo anche un pesciolino in fiamme che vi nuota attorno alla testa. >> disse concludendo e facendo alzare di scatto William, mentre Spike al piano di sopra, emetteva una  silenziosa risata di gola.

 

<< Non vedo cosa ci sia da ridere! >> sbottò Buffy, sentendo dietro la schiena, il suo torace sussultare e comprendendone la ragione.

 

Stavolta, Spike rise apertamente. << Oddio, ero proprio un cretino per non essermi accorto subito che Dru era matta come un cavallo! >> Sghignazzò, aggiudicandosi uno sguardo severo da parte di Buffy. << La parte del pesciolino non me la ricordavo. >> aggiunse facendo uno dei suoi soliti ghigni.

 

Suo malgrado, Buffy sentì le labbra arricciasi in un sorriso. << Si…beh…eri sconvolto, si vede. >> disse con voce dolce, appoggiando la testa al suo torace, mentre fissava attenta gli occhi ancora pieni di lacrime di William, che stava retrocedendo verso il fondo della stalla.

 

<< Non avanzate oltre. Ho sentito parlare dei borseggiatori di Londra. Non avrete i miei soldi. >> stava dicendo, assumendo un espressione spaventata che non aveva mai visto sul volto dello Spike che conosceva.

 

<< Non mi servono i vostri soldi. La vostra ricchezza si trova qui e qui. Nello spirito e nella fantasia. >> stava intanto dicendo Drusilla, mentre si avvicinava pericolosamente a William e gli toccava il torace e la fronte.

 

Buffy si tese, rendendosi di nuovo conto, di stare per assistere ad una tragedia. Ora lo sguardo di William non era più spaventato, ma quasi intrigato. Maledizione, se solo vi fosse stato un modo per intervenire. Le braccia di Spike la cinsero più stretta, avvertendo la sua tensione, e lei vi si abbandonò con un gemito.

 

<< Voi attraversate mondi che altri non possono nemmeno immaginare. >> disse ancora Dru.

 

<< Si…Volevo dire, no. Mia madre mi sta aspettando. >> disse William, scuotendo la testa come per schiarirsela.

 

E Buffy capì.

 

Drusilla stava utilizzando le sue capacità ipnotiche per sottomettere il giovane uomo davanti a lei.

 

Un uomo semplice e buono, ingenuo e fragile.

 

Un uomo che aveva imparato a conoscere lentamente,  soprattutto da quando Spike aveva ripreso la sua anima per lei. Si, adesso Buffy riusciva a riconoscere quanto di William fosse rimasto dentro Spike.

 

La capacità di amare era rimasta sempre la stessa, ormai lo aveva ammesso con sé stessa da tanto tempo. Così come la sua fragilità, che era stata però spesso nascosta dal suo lato demoniaco e dalla sua ironia.

 

La sua ironia.

 

Quel suo modo di sbeffeggiare sempre tutto e tutti, che spesso le aveva strappato suo malgrado una risata. Ora comprendeva che era stato soltanto un muro dietro cui lui aveva nascosto la sua profonda sensibilità.

 

Sensibilità, che si era rivelata maggiormente da quando aveva ripreso l’anima.

 

L’anima non gli aveva donato niente che lui già non avesse. Ora Buffy se ne rendeva pienamente conto. Aveva soltanto agito come catalizzatore dei suoi sentimenti. Sentimenti che Spike aveva sempre posseduto, al contrario di Angel, che privo dell’anima ne era assolutamente privo.

 

Questo la fece sentire una volta di più in colpa e al tempo stesso grata per quell’amore che lui le aveva rivolto. Fu quindi con un groppo di pianto nella gola, che  Buffy, si accinse a continuare a seguire quella scena grottesca e dolorosa.

 

<< Io so cosa volete. Qualcosa di brillante e scintillante. Qualcosa di…fulgente. >> stava continuando a dire Drusilla, mentre lo sguardo di William si accendeva a quelle parole.

 

<< Rifulgente. >> disse infatti, con voce quasi sognante.

 

Buffy soppresse un singhiozzo, mentre alla mente le tornava vivido un ricordo. Spike, quasi impazzito per colpa della sua anima, che nella cantina del liceo pronunciava quella parola, per poi mettersi a parlare da solo. Che significato aveva? Perché nel sentirla provava come una stretta alla bocca dello stomaco? Non poteva essere una coincidenza, lei alle coincidenze non ci credeva.

 

<< Lo volete? >> stava sussurrando invogliante Drusilla, fissando attentamente William davanti a sé.

 

<< Sì. Sì, lo voglio. >> rispose lui, quasi fremente.

 

Un istante dopo, Dru, assunse il volto della caccia e si allungò verso di lui, mordendolo quasi dolcemente sul collo, facendogli emettere delle leggere grida di dolore.

 

Ma William, non si ritrasse, anzi, abbracciò il vampiro davanti a sé, lasciandosi andare e chiudendo gli occhi.

 

Buffy non resistette più a quella vista, che andava contro tutto quello che aveva dentro, la cacciatrice, la donna. Girandosi di scatto, seppellì il volto nello spolverino nero di Spike, cercando di annullare i gemiti che sentiva provenire dal piano inferiore e cercando di concentrarsi solamente sul battito che adesso sentiva provenire dal suo torace.

 

Spike sospirò, e l’avvolse più stretta fra le braccia, prendendo ad accarezzarle dolcemente la schiena. Non era piacevole neanche per lui assistere alla sua stessa morte. Il pensiero del male che avrebbe compiuto da quel momento in poi, fece ardere di nuovo la sua anima nel petto. Le leggere lacrime che sentì però posarvisi, placarono lievemente quell’incendio.

 

Di una cosa era certo adesso. Se questo non fosse mai avvenuto, non avrebbe mai conosciuto Buffy, non l’avrebbe amata e non sarebbe adesso riamato da lei. Così, mentre William si perdeva fra le braccia dell’oscura signora, Spike, ritrovava sé stesso fra quelle di Buffy.

 

*******************

 

All’esterno della cripta, il gruppetto si era fermato in un largo spazio erboso. Gli occhi di tutti erano fissi su Buffy e Spiky distesi per terra e ancora incoscienti. Che diavolo era successo? Non bastava che fosse stato il piccolo a sentirsi male, ma adesso persino Buffy sembrava averlo seguito.

 

<< Niente da fare, non riesco a raggiungere le loro menti. E’ come se adesso entrambi si trovassero in una realtà parallela. >> esclamò Willow, sconsolata, scuotendo la testa e allargando le braccia in un gesto di impotenza, per poi restringersele sul torace.

 

<< Non angustiarti, Willow. Tu hai fatto quello che potevi. >> disse Giles, stringendole con fare consolatorio un braccio. Nella sua voce, si poteva però avvertire una nota preoccupata. << Forse sono partiti per uno di quei sogni di cui Spike aveva parlato. Se le cose stanno così possiamo solo aspettare…anche se non comprendo perché questa volta vi sia rimasta coinvolta anche Buffy… >>

 

<< Beh perlomeno sono insieme no? >> sentenziò Anya, con suo tipico modo di sdrammatizzare tutto.

 

<< Già…perlomeno sono insieme… >> borbottò Xander, cercando di apparire più ottimista di quanto non si sentisse in realtà. Stringendo le spalle di Dawn, che ancora era tremante e impaurita da quanto era accaduto, cercò di farle forza. << Su, forza! Non dobbiamo preoccuparci. Questi due insieme sono una forza! >> le disse, e lei smettendo di singhiozzare si asciugò le lacrime con una mano.

 

<< Si, andrà tutto bene, Deve andare tutto bene… >> bisbigliò Dawn, cercando di fare un sorriso stiracchiato. << …ma gli altri dove sono? >> aggiunse, dando voce ad una domanda che riportò l’attenzione di tutti su quanto stava avvenendo nella cripta. Inevitabilmente gli sguardi si spostarono in quella direzione.

 

<< Sta arrivando qualcuno…. >> esclamò Giles con voce decisamente preoccupata. Sperava solo che non fossero nemici, dato il fatto che il quel momento erano indifesi. << …se solo avessimo delle armi… >> borbottò a voce bassa, per non allarmare gli altri.

 

<< E’ Fred! E ci sono anche Wesley, Gunn e Lorne… >> esclamò Willow, riconoscendo la ragazza.

 

<< Bene, almeno potrà dare un occhiata a Buffy e Spike. >> disse tirando un sospiro di sollievo Giles, per poi rilasciare i muscoli, che si erano tesi in attesa di un possibile attacco.

 

Non vi furono bisogno di spiegazioni, Fred, non appena raggiunto il gruppetto, si mise subito all’opera, auscultando il battito cardiaco ed il respiro dei due ancora incoscienti, distesi a terra. << A prima vista sembra che stiano dormendo…il battito è regolare, solo leggermente accelerato ed anche la respirazione è buona. >> decretò, osservando i due ancora stretti l’una con l’altro.

 

Un mormorio di sollievo si sollevò dal gruppo. Ora c’era solo da aspettare.

 

Cinque minuti dopo, anche Angel e gli altri li raggiunsero. << Uff…dio, odio quei cosi. Quello poi era più forte del solito. Chissà, forse si era pappato qualcuno dei giornalisti, era decisamente in forma. >> sbottò Faith,  con il suo solito tono ironico, lasciandosi cadere a terra senza fiato accanto a Wood e posando la testa sulla sua spalla.

 

<< Ora che si fa? >> chiese Robin, abbracciandola e posandogli un bacio sulla tempia, mentre con gli occhi non lasciava un secondo la donna ed il bambino, distesi a terra vicino a lui.

 

<< E’ evidente che rimanere qui è troppo pericoloso. Chissà quanti di questi vampiri primitivi sono riusciti a fuggire prima del crollo di Sunnydale. Personalmente proporrei di tornarcene a Los Angeles. >> rispose Angel, stringendo fra le braccia Cordelia, che pochi istanti prima gli era corsa incontro.

 

<< Ehi! Un momento, aspettate! >> disse stizzosamente Gunn << Siamo venuti fin qui, perché il moccioso lo voleva. E a cosa è servito? Qualcuno di voi lo ha capito? E tu ora dici di tornarcene a casa…come fai a sapere se tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto? Vogliamo tornare a casa? Bene! Mi va benissimo, ma chiariamoci, se per qualche motivo poi si deve tornare in questo maledetto posto, io non ci sto, non contate su di me, chiaro? >> quasi gridò.

 

Gli altri lo ignorarono tranquillamente.

 

<< Sì, penso anche io che tornare a Los Angeles sia la cosa migliore. >> dichiarò infatti Giles, guardando Angel, facendo al contempo finta di non aver udito lo sfogo dell’uomo di colore.

 

Annuendo con la testa Angel, lasciata Cordelia, si piegò su Buffy e Spike e prendendoli insieme in braccio, iniziò a dirigersi dove avevano lasciato gli automezzi. Così come all’andata, il gruppo si mise in fila indiana, lasciando per ultimo, un arrabbiato e decisamente demoralizzato, Gunn.

 

<<  Ma io che parlo a fare? >> si chiese, abbassando scoraggiato le spalle, mettendosi in marcia.

 

La risatina di Lorne che gli giunse agli orecchi, non lo aiutò per niente.

 

*******************

 

William ora era riverso a terra, mentre Drusilla alzava dal suo collo la bocca ed i denti affilati ancora macchiati dal suo sangue. Era giunto il momento dello scambio. Tracciandosi con le unghie una linea rossa sul polso, lo mise quasi a forza fra le labbra di William, che prese a succhiare con forza, per poi lasciarsi ricadere privo di forze a terra, serrando gli occhi ed esalando un lungo respiro.

 

Come in risposta a quel suono, Drusilla si rialzò canticchiando una strana nenia e si avviò verso la porta della stalla, per scomparire subito dopo.

 

Riscuotendosi dalla tristezza, che l’aveva invasa, Buffy si scostò da Spike, tirando su con il naso e cercando di recuperare il controllo. Sotto di sé, vedeva disteso a terra solo il corpo ormai privo di vita di William. << Dov’è finita Drusilla? >> chiese guardandosi attorno e non trovandola.

 

<< Oh, beh…qui vado ad intuito…Penso che sia andata a cercare una pala. >> le rispose Spike, scrollando le spalle.

 

<< Una pala? >> chiese allibita Buffy.

 

<< Uhm…si…credo…Tutto quello che ricordo è che mi sono risvegliato sotto terra. Dru ha sempre avuto la strana convinzione, che un vampiro debba uscire dalla terra, scavando con le mani. Come se questa cosa lo rendesse più forte, più vero…D’altronde è sempre stata decisamente pazza! >> quasi ghignò Spike.

 

Buffy fletté le dita delle mani, mentre un altro ricordo l’assaliva. Il suo stesso ritorno alla vita, quando era dovuta uscire con le sue sole forze dalla tomba. In effetti, Spike all’epoca le aveva rivelato di aver dovuto fare lo stesso.

 

Adesso, però, si sentiva come stranamente attratta dal corpo senza vita, disteso a terra. Senza pensarci, si sedette sul soppalco e fece ciondolare nel vuoto le gambe.

 

<< Che vuoi fare? >> chiese Spike, vedendola saltare al piano terra ed avvicinarsi a William.

 

<< Mi si è appena presentata l’opportunità per vedere come eri, per così dire “nature”,  e vuoi che me la lasci scappare? >> gli rispose lei, vivacemente, facendo roteare gli occhi e scuotere la testa  a Spike. Nonostante la sua battuta arguta, Buffy aveva però un espressione seria, ed i suoi occhi erano fissi su William.

 

Vi si avvicinò con circospezione, dando un veloce sguardo dietro le spalle per assicurarsi che Drusilla non stesse già tornando, per poi riportare tutta la sua attenzione al corpo. Era tale la sua concentrazione, che sobbalzò al tonfo che fece Spike, scendendo anche lui al piano inferiore.

 

Sopprimendo il grido di spavento che aveva sentito sorgerle sulle labbra, si girò per guardarlo con espressione cupa e accusatoria. << Scusa… >> si sentì quasi in dovere di dire lui. << …Ok…forza, fatti due risate… >> aggiunse indicando sé stesso steso a terra, con sguardo mogio.

 

Reprimendo un sorriso che gli era giunto spontaneo, Buffy si avvicinò cautamente, esaminando ogni dettaglio, dagli abiti che indossava al volto. << Portavi gli occhiali…non lo avrei mai detto…sembri quasi un intellettuale…carino però! >> esclamò, quasi ridacchiando, quando sentì uno sbuffo dietro le sue spalle. << Bei riccioli! >> aggiunse implacabile, per trattenere il fiato un secondo dopo.

 

William, aveva spalancato improvvisamente gli occhi.

 

<< E’ ancora vivo! >> sussurrò a corto di fiato Buffy, facendolo trattenere anche a Spike.

 

<< Rifulgente! >> esclamò a voce bassa William, mentre guardava con occhi appannati verso Buffy.

 

<< Oddio, mi sta vedendo! >> quasi gridò Buffy, sentendo su di sé il suo sguardo.

 

<< Non è possibile >> rispose Spike, mentre aggrottava la fronte confuso. Questa parte proprio non se la ricordava.

 

<< Ti dico di sì! >> ribattè decisa Buffy, senza distogliere un attimo gli occhi da quelli dell’uomo disteso a terra, che parlò confermando la sua tesi.

 

<< Chi siete o splendida creatura? Mai ho veduto qualcuno di tanto splendente. >> disse infatti William, con voce flebile, mentre rimirava il volto di Buffy, illuminato dalla calda luce delle lampade ad olio. << La luce che emanate, mi permea e riscalda, mentre  al contempo sento le tenebre che mi avvolgono. Se avete un minimo di pietà, vi supplico…ditemi chi siete. >> aggiunse quasi rantolando verso la fine.

 

Buffy deglutì dolorosamente. Che significava questo? Come era possibile che lui la stesse vedendo? Osservando però una lacrima che aveva preso a scorrergli sulla guancia incavata, ruppe gli indugi. Stava morendo, lo sentiva. Il minimo che poteva fare era esaudire quell’ultimo desiderio.

 

Forse stava già sovvertendo la storia, non poteva dirgli il suo nome, ma almeno poteva dirgli una parte della verità. << Sono la Cacciatrice. >> disse scandendo lentamente le parole, per essere certa che lui udisse.

 

Il leggero annuimento della testa di William, ed un lieve sorriso che gli distese le labbra, ancora macchiate dal sangue di Drusilla, le fece capire di aver fatto la cosa giusta, almeno sarebbe morto in pace, per quanto poteva valere, dato che si sarebbe risvegliato come vampiro.

 

<< La Cacciatrice. >> esalò William, reclinando indietro la testa e chiudendo gli occhi, mentre l’ultimo singulto di vita lasciava il suo corpo.

 

Ora era veramente morto.

 

Spike che aveva trattenuto tutto il tempo il respiro, nel vedere quella scena di cui non aveva mai avuto memoria, si sentì girare la testa. Il loro tempo in quel luogo stava per terminare, lo sentiva. Così come sentiva dei passi che si avvicinavano.

 

<< Presto, honey…prendi la mia mano. Il viaggio sta per riprendere, ed è meglio affrettarci, sento che sta arrivando qualcuno e sinceramente preferirei non ritrovarmi faccia a faccia con Dru. >> disse con voce rauca, tendendo la mano verso Buffy.

 

Sentendo lei stessa, che Spike aveva ragione, Buffy, si asciugò furtivamente la lacrima che le era scesa mentre parlava con William e girandosi si aggrappò alla mano di Spike. Mentre lui l’avvolgeva in un abbraccio e tutto iniziava di nuovo a turbinare attorno a loro, gettò un ultimo sguardo verso il corpo disteso, chiedendosi di nuovo le conseguenze che avrebbe avuto quanto era appena successo.

 

L’istante dopo che Buffy e Spike, si erano volatilizzati, Drusilla rientrò ancora canterellando nella stalla, ghermendo nella mano destra la pala e prendendo a scavare una fossa, accanto al corpo senza vita.

  
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