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Autore: Persefone3    24/12/2014    4 recensioni
Salve a tutti, ho deciso di mettere insieme una serie di One Shot che hanno per protagonisti i Capitan Swan perché secondo me spaccano davvero e sono senz'altro la migliore coppia di tutto lo Show. Sono essenzialmente dei Missing Moments tra i due che mi sono venute in mente, rielaborando anche parte della trama. Detto questo, bando alle ciance e allo spiegone, vi auguro buona lettura e spero vi piacciano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Carissimi, in pista di nuovo. Once è appena finito e io già c'ho le crisi di astinenza ... A me non è andato proprio giù che Emma non abbia potuto sentire quella bellissima dichiarazione telefonica di Killian nella 4x08. Fino all'ultimo ho sperato che ricicciasse fuori. Siccome così non è stato, mi sono presa qualche libertà. Come sempre un ringraziamento a chi legge, lascia recensione, ha messo la storia tra le ricordate/seguite/ preferite, voglio apere quello che pensate! Auguri a tutti per un buon Natale ed un succulento 2015 (non so se aggiornerò quindi gli auguri ve li faccio comunque ;D ). Buona Lettura, Persefone
 


I told you Swan, I’m a survivor
 

- Ehi Killian, cosa c’è? Ti comporti in modo strano.
- Niente. Sto bene. Ci vediamo in giro tesoro.

Killian sta uscendo dalla porta di Granny mentre Emma lo sta seguendo con lo sguardo. Se prima aveva il sentore che ci fosse qualcosa di strano in lui, ora il suo istinto le sta urlando che è proprio così. Quel bacio freddo e quel gesto repentino: aveva afferrato il suo braccio come se avesse bisogno di mandarle un segnale, come una vera e propria richiesta d’aiuto. E poi i suoi occhi, vuoti e fissi mentre le parlava. Non era mai successo prima. Ormai lo conosceva e sapeva bene come era il suo sguardo quando la guardava, la passione e l’ardore che metteva anche nel più lieve e delicato dei suoi baci. Era sempre stato un uomo di grandi e tumultuose emozioni, ma in quei giorni le era apparso come svuotato, un burattino forse.
Emma viene ridestata dai suoi pensieri a seguito della vibrazione del suo cellulare. Un nuovo messaggio è stato lasciato nella sua segreteria telefonica da parte di suo padre. La Salvatrice fa partire la registrazione: David le chiede come vanno le cose e se ci sono delle novità. Sta per riattaccare, quando la segreteria le ricorda che c’è un altro messaggio vocale, risalente a un paio di giorni prima. Emma resta in ascolto e come riconosce la voce registrata, il suo cuore sembra fermarsi. Il tono della voce è teso.
“Emma, sono di nuovo Killian. Mi dovete ascoltare. So che siete stata da Gold e so cosa avete fatto. […] Non so cosa abbia in mente, ma so che ha mentito a Belle. Il pugnale che le ha dato è un falso. E lo so perché … perché temo di avervi mentito anche io. Gold mi ha ricattato per costringermi ad aiutarlo. Sapeva … che avrei fatto di tutto per stare con voi e l’ha usato contro di me. Io volevo solo essere un uomo migliore per voi, Swan. Ma ho fallito. E per questo ora rischio di perdervi. Mi dispiace. Ma spero che non mi perdonerete mai, significherebbe che siete sana e salva. Ciao”.
Nella mente di Emma improvvisamente sembra tutto tornare a posto, come in un puzzle. È la conferma alle sue sensazioni. Una cosa è perfettamente chiara dentro di lei: non permetterà mai a Gold di fargli del male. E poi vuole dalle spiegazioni anche da lui. Come ha fatto a cacciarsi in una situazione del genere? Ma soprattutto perché?
Si avvicina al tavolo dove sono seduti Elsa, Anna e Kristoff.

- Ragazzi, forse abbiamo trovato una soluzione. Prima di accompagnarvi al portale, però, devo fare una cosa della massima urgenza. Aspettatemi qui.
- Emma va tutto bene? – chiede Elsa.
- No, ma credimi, è meglio se restate qui.

Emma esce dalla tavola calda, senza esitare ancora. Comincia a cercare Killian. Lo individua ad un paio di isolati di distanza.
Non sembra averla vista. Meglio: decide di pedinarlo per scoprire cosa realmente stia accadendo.
Dalla direzione che sta prendendo, sembra dirigersi verso la torre con l’orologio. Killian, infatti, poco dopo, varca la soglia della biblioteca. Emma aspetta ancora un momento prima di seguirlo dentro, titubante. Alza lo sguardo e nel vetro dell’orologio le sembra di scorgere una figura. Emma guarda meglio. Sì, è proprio lui e in mano sembra stringere un qualcosa che assomiglia in tutto e per tutto a un cuore.
Emma sente il panico impadronirsi di lei: non può essere il suo cuore, non quello del suo pirata. Come ha fatto a non accorgersi immediatamente che non era più al suo posto? A cosa pensava mentre era tra le sue braccia? Ingrid le aveva dato da fare, ma questo non la giustificava. Possibile che quando si trattava di lui, non riusciva mai ad essere tempestiva? E perché Killian si ostinava a cavarsela da solo?
Mentre tutti questi pensieri turbinano nella sua mente, vede che Gold è stato raggiunto dal capitano. Si stanno parlando anche in maniera piuttosto animata. Gold stringe il cuore e Killian si accascia al suolo per il dolore.

- Mi avevi detto che eri bravo a sopravvivere, perché mi fai questo?

Emma si precipita verso la porta della libreria. La supera e si dirige verso l’ascensore che porta verso la torre dell’orologio. Il tragitto dell’ascensore sembra eterno ed Emma teme di arrivare troppo tardi. Quando le porte si aprono, Killian è terra agonizzante.

- Fermo Gold! – intima la Salvatrice
- Mi dispiace ma non posso. Aspetto questo momento da troppo tempo. e ormai ci siamo.

Emma manifesta l’intenzione di usare la magia per fermarlo, ma Gold è più veloce e più esperto. La blocca sotto gli occhi impotenti di Hook. Non gli importa cosa ne sarà di lui perché ad Emma non succeda nulla di male. Gold torna a stringere il cuore del pirata che torna ad accasciarsi. Vorrebbe risparmiare ad Emma quello spettacolo, ma non può fare proprio niente. Maledice Gold per il suo sadismo e per quelle sofferenze inutili. Ma c’è qualcosa di strano. Per quanto Gold stringa il cuore di Killian non si frantuma.

- Non capisco.  Perché non riesco …
- Perché ti ho ordinato di non farlo.

Belle è dietro i due uomini e stringe il vero pugnale dell’Oscuro.

- Metti giù il cuore – Gold lo lascia cadere accanto a Killian – ora libera tutti. – anche quest’ordine viene eseguito – E ora andiamo insieme al confine della città, perché dobbiamo essere soli per quello che succederà da adesso in poi.

Belle e Gold spariscono in una nuvola rossa lasciando Emma e Hook da soli. L’uomo è ancora per terra e sta riprendendo fiato. Emma corre immediatamente verso di lui, per sincerarsi che stia davvero bene.

- Killian, tutto bene?
- Certo, tesoro.

È in quel momento che Emma si sente invadere da una rabbia cieca. Se un attimo prima l’unica cosa che voleva era stringerlo a sé, ora che è vicino a lui, che si protende verso di lei, comincia ad assestargli una serie di pugni sul petto su cui adorava rilassarsi.

- Accidenti a te, ma si può sapere che sta succedendo? Che ci faceva Gold con il tuo cuore? Perché lo aveva?

Killian cerca di fermare i colpi di Emma che contemporaneamente cerca di nascondere il suo viso solcato dalle lacrime.

- Amore …
- Non chiamarmi amore!
- Ma …
- Come posso essere il tuo amore se ti rifiuti di condividere con me anche i problemi? E poi quel messaggio sulla segreteria telefonica, mi vuoi dire che diavolo sta succedendo?

Ha la voce rotta dal pianto e dalla paura. Per Killian questo è davvero troppo. Le blocca le braccia e la stringe forte a sé.

- Scusami, io non volevo mentirti. Ma mi vergognavo per quello che sono stato costretto a fare. Gold pensava di aver trovato un modo per separarsi dal pugnale e mantenere i suoi poteri, grazie a quel cappello.
- Perché aveva il tuo cuore e voleva frantumarlo?
- Era uno degli ingredienti che gli occorrevano per lanciare l’incantesimo. Mi ha ricattato.
- È per la mano vero?
- Sì, avevo capito subito che il pugnale di Belle era un falso. Come uno sciocco, ho pensato di poter usare questa cosa a mio favore. Ho chiesto la mia mano in cambio del mio silenzio. Mi avevi appena chiesto di uscire e volevo che il nostro primo vero appuntamento fosse perfetto.
- E credi che avere entrambe le mani lo avrebbe reso tale?
- Volevo solo darti il meglio, perché te lo meriti e io forse non sono in grado di dartelo.

Emma gli assesta un altro pugno sulla spalla.

- Hook, stupido pirata che non sei altro, come posso farti capire che a me non importa? Per me hai sempre avuto un uncino al posto della mano. Questo non cambia minimamente i miei sentimenti per te, perché non te lo vuoi mettere in testa? Quello che mi fa più male è che per la seconda volta non ti sei fidato di me.  
- Seconda volta?
- Eh già prima mi hai mentito sul fatto che Zelina ti aveva maledetto e ora questo. Perché?
- Perché ho paura di deludere le tue aspettative, maledizione! È come se vivessi sempre con l’incubo che un giorno tu possa svegliarti e renderti conto che non valgo poi molto e che in fondo hai solo sprecato tempo stando con me.

Killian aveva gettato fuori quelle parole e quelle paure tutte d’un fiato come se avesse timore di non riuscire a dirle se avesse tentennato. Emma si calma un momento e lo guarda negli occhi. Lui ha le mani tra i capelli e non riesce a sostenere il suo sguardo.

- Killian, guardami.
- Non ci riesco, mi vergogno troppo.
- Ti ho detto di guardarmi, per favore.

Killian alza il viso e lentamente posa il suo sguardo all’altezza di quello della donna. Ha paura di scorgere il disappunto e la delusione in quei bellissimi occhi verdi. Dopo un notevole sforzo su se stesso riesce a guardarla negli occhi.

- Per questo l’altra sera, non sei voluto arrivare fino in fondo?

Killian capisce immediatamente a cosa sta facendo riferimento.

Un paio di sere prima erano rimasti soli in casa. Di solito approfittavano di ogni momento disponibile per condividere un po’ di intimità. Erano momenti così rari, che non si lasciavano sfuggire le rare occasioni in cui potevano approfittarne. Killian non doveva sforzarsi molto per convincere Emma a lasciarsi andare, di solito, ma quella volta era stato lui a tirarsi indietro. Emma ne era rimasta colpita, ma aveva attribuito la sua reazione alla stanchezza e alla tensione per la maledizione appena scampata.

- Sì.

Emma sente un brivido lungo la schiena. Il solo pensiero che Gold potesse sapere quello che loro facevano insieme la fece sentire a disagio. Era una vera e propria violazione della sua sfera più intima e privata.

- Vuoi dire che anche in quel momento ci stava spiando?
- No, amore. Ma avevo paura che potesse succedere. Non avrei mai permesso a quella bestia di intromettersi tra noi, di derubarci della nostra intimità e di estorcerti informazioni in quel modo vile e indegno. Non mi sarei mai perdonato una cosa del genere. Non gli avrei mai e poi mai permesso di approfittarsi di te in quelle circostanze, con le tue difese abbassate a causa mia. Non potevo correre un rischio del genere e ferirti ulteriormente.
- Capisco.
- Ti prego credimi – Killian le poggia una mano sulla testa
- Ti credo pirata, ma per favore non nascondermi più le cose. Anche le più terribili. E se non puoi dirmi niente, fammelo capire prima. Non voglio più correre il rischio di perderti in questo modo.

Killian la stringe forte a sé e la bacia dolcemente.

- E ora pensiamo a questo – dice Emma, prendendo il cuore di Killian e facendo attenzione a non danneggiarlo – andiamo da Granny e rimettiamo le cose a posto.

Nel retro della tavola calda, Emma non sa bene come fare per rimettere a posto il cuore del pirata. Quella è la specialità di Gold e Regina non la sua.

- Siate semplicemente gent …

Killian non riesce a finire la frase che Emma con un gesto secco e repentino gli rimette il cuore a posto. Il pirata rimane per un momento senza fiato.

- Scusa. Pensavo che facendolo velocemente, sarebbe stato come strappare un …

Mentre Emma parla, Killian sente fluire nel suo corpo una passione intensa e irrefrenabile, quella che solo la vicinanza di lei riesce a risvegliare in maniera così tumultuosa. Come in risposta a questo istinto fortissimo, la bacia con tutto il trasporto del momento. Ma non sono solo le sue labbra che vuole, la desidera prepotentemente e per questo la spinge contro il muro in modo tale che i loro corpi possano entrare in contatto e aderire perfettamente, come se fosse il preludio ad altre delizie che arriveranno.

- Te l’ho detto, Swan. Sono un osso duro
- Sarei curiosa di riprendere il discorso interrotto quella sera
- Se la signora insiste …

Killian apre la porta della sua stanza. Emma lo trascina dentro con se e chiude a chiave. Per una notte Storybrooke se la sarebbe cavata anche senza di loro.
 
  
  
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