Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Vale29_86    24/12/2014    2 recensioni
"...E ad un tratto, c’è di nuovo “quella cosa” nel suo sguardo; qualcosa, che non riesco ancora a capire, ma che ho iniziato a notare da un po’ di tempo ormai. Da prima della Mietitura…
Non aveva mai avuto “questo” sguardo prima, almeno non con me. Non è solo dolcezza, è qualcosa di più. Qualcosa che non so spiegare… Mi guarda così per un momento, poi allunga la mano e la passa tra una ciocca dei miei capelli: - Sarà meglio andare a finire di prepararci… - afferma - saranno le dieci a momenti!... - io annuisco, Lui prende la porta, ma prima di entrare, si volta un momento e mi strizza l’occhio con un sorriso: - A dopo!... - dice. Ed è di nuovo il solito Aris..."
PREMESSA:
Tentativo di PREQUEL della saga di Hunger Games!
Una storia di pura invenzione che parte dal “Mondo“ di Hunger Games.
E' la storia di una grande amicizia (che forse è qualcosa di più), sullo scenario dei Giochi, vissuti proprio dai giovani protagonisti...
I personaggi citati, a parte Caesar Flickerman, Claudius Templesmith, e il Presidente Snow, ​
sono tutti inventati da me. Ho anche ridisegnato il Distretto (10) in questione a mio gusto... Spero che la storia vi piaccia.
Buona Lettura! :)
Vale
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Claudius Templesmith, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The District'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                           


------------------------------------------------ Capitolo 7 ---------------------------------------------



La mattina arriva troppo presto, ed anche con diverse ore, di sonno profondo alle spalle, mi sento, comunque, terribilmente stanca…
Mi trascino fuori dal letto, lottando contro il mio corpo e la mia stessa volontà. 
Entro in bagno, mi lavo i denti, e faccio una doccia, che non fa miracoli, ma almeno un po’, riesce a svegliarmi. Il getto d’aria asciuga all’istante il mio corpo e i capelli, che ricadono perfettamente lucenti e pettinati sulle spalle. 
Mi avvolgo in un asciugamano e torno in camera, scoprendo che il mio bellissimo costume per la Parata è sparito; non mi sorprende, sapevo che non lo avrei più indossato: al suo posto, sulla poltrona vicina al mio letto, sono stati lasciati dei nuovi abiti.
Un pantalone nero, aderente a tre quarti, una maglia senza maniche, sempre nera ed aderente, con dettagli e rifiniture grigio e blu, e un paio di scarpe da corsa, anche queste nere. La divisa, standard, ufficiale per le Sessioni di Addestramento “Pre-Hunger Games”, di quest’anno. 


Infilo gli abiti, mentre l’angoscia e l’inquietudine, si fanno strada dentro di me. Sta diventando, tutto, sempre più reale e, troppo… troppo vicino. 
Oggi, è il primo dei Tre giorni di Addestramento, in cui i Tributi dovranno far pratica insieme. L’ultimo pomeriggio, ognuno di noi, potrà esibirsi in privato, davanti agli Strateghi, per mostrare loro, un “Talento Speciale”. Poi ci sarà solo l’Intervista Finale, e, dopo quella, l’Arena… 

Ho paura da morire, e mi odio per questo: se non resisto alla pressione, ora, che devo affrontare solo uno stupido addestramento; ora che sono al “sicuro” e non corro il rischio di morire… almeno non ancora… Cosa farò, una volta entrata nell’Arena? 

Scaccio il pensiero, e cerco in ogni modo di reprimere la paura. Se voglio avere anche, solo, la minima speranza, di sopravvivere, devo assolutamente imparare qualcosa in questi Tre giorni: e per farlo, devo riuscire a raccogliere tutta la mia concentrazione. 
Non c’è né tempo, né spazio, per la Paura!

Lego i capelli, in una coda di cavallo, che ricade, in una cascata di boccoli, dietro la schiena, ed esco dalla stanza. Aris, esce dalla sua camera nello stesso momento, con i suoi soliti capelli arruffati, e la “divisa” identica alla mia, tranne per i pantaloni, che sono più lunghi. 
Ci salutiamo, entrambi tesi, per la giornata che stiamo per affrontare. 
Per un momento, mi torna in mente, la conversazione di ieri sera, e le strane sensazioni provate, mi ripiombano addosso, come richiamate dal pensiero stesso. Ma, quando Aris parla, il pensiero svanisce: - «Mettiamocela tutta!...​» - dice, cercando di ostentare una falsa sicurezza. 
So bene, che è preoccupato quanto me; lo vedo dal suo sguardo, anche se cerca di mascherarlo per darmi forza. Lo so che, anche Lui, ha paura… 

Mi tende la mano, che prendo, quasi automaticamente, e mi attira a sé. Mano nella mano, percorriamo insieme il corridoio che ci separa dalla Sala da Pranzo, senza parlare o guardarci; ogni discorso è superfluo, tutto quello che conta sono le nostre mani, strette l’una nell’altra.

Nella Sala da Pranzo, un’invitante buffet, è apparecchiato con almeno venti piatti, sul lato della stanza. Un giovane “Senza-Voce”, in tunica bianca, sta in piedi accanto al banchetto, pronto a servirci. Aris, chiede se possiamo fare da soli e il giovane acconsente con un cenno del capo. 

Ci serviamo, di uova e salsicce, panini fragranti, cioccolata calda, fragole, e ancora, Pancakes ricoperti di sciroppo d’acero, e ci accomodiamo al grande tavolo da pranzo, dove, aspettando Rosewood, che ancora, non si vede, iniziamo a fare colazione. 
Come sempre, è tutto delizioso; Capitol City e i suoi abitanti, rimangono “pessimi”, ma il lusso delle abitazioni, le confortevoli e tecnologiche docce, e il cibo meravigliosamente buono, continuano, decisamente, ad essere un punto a favore di questo posto. 
Aris, sembra apprezzare particolarmente, il cibo. Mangia sempre abbondantemente e di gusto; ma posso capirlo, non abbiamo mai visto tanto ben di Dio in vita nostra, e se proprio dobbiamo morire, tanto vale godere di un po’ di questa abbondanza, almeno. 

Beviamo la cioccolata calda, che è così buona, che potrei berne continuamente; prima di tutto questo, non l’avevo mai assaggiata: al Distretto, ovviamente, non l’abbiamo, come la maggior parte dei “beni” che, qui a Capitol, sono considerati “comuni”… 
Aris posa la tazza, ed io, noto un baffo di cioccolato sul suo labbro. E’ così buffo, che per un momento, riesce quasi a cancellare dalla mia mente le tante preoccupazioni e paure da cui è affollata. Ridacchio divertita: - «Aspetta… Hai qualcosa, qui!...>​> - dico. Spontaneamente tendo la mano verso le sue labbra e, con il pollice, pulisco il baffo. Aris, si irrigidisce un po’, forse per la sorpresa, ed arrossisce lievemente farfugliando un impacciato - «Grazie!...». 
Non faccio in tempo, a chiedermi “cosa gli sia preso” che, Rosewood, si decide, finalmente, a presentarsi, dandoci uno scontroso “Buongiorno”; a cui, io ed Aris, rispondiamo con educazione. Si serve, un’abbondante porzione di tutto ciò che è esposto sul “banchetto”, e si unisce a noi, al tavolo. 

Dopo diversi bocconi, e parecchi minuti di silenzio, Rosewood, spinge da parte il piatto, poggia i gomiti sul tavolo e la testa tra le mani e, seccato, inizia a parlare:
- «Va bene. Facciamo questa cosa, e non perdiamo tempo: prima di tutto, volete essere allenati Insieme o Separatamente?!​» - io, un po’ perplessa, gli chiedo, “perché dovrebbe allenarci Separatamente?”, e lui, guardandomi come se stesse spiegando una cosa ovvia, risponde: - «In caso, uno di voi due, abbia un qualche “talento segreto”, che non vuole far conoscere all’altro!...».

Guardo Aris, sorridendogli scherzosa: - «Hai qualche segreto, che non vuoi rivelarmi?!...>> - chiedo. Lui sorride di rimando, poi mi guarda serio, con quei suoi occhi castano dorato che, ormai, conosco meglio dei miei: - «Io, con Te, non ho segreti, Mina. Tu, di Me, sai tutto!...>​> - dice. Si rivolge a Rosewood: - «Per quanto mi riguarda, puoi allenarci insieme!>​> - gli fa; poi guarda me, quasi a chiedere conferma. Io annuisco, e dico a Rosewood - «Va bene, anche per me!>​>.

- «Benissimo...» - inizia Rosewood; - «Quindi, vediamo di fare il punto. So che Aris se la cava con la lotta, mentre tu, Mina, sei abbastanza agile. Giusto?!>​> - Io ed Aris, rispondiamo di si, con un cenno della testa. Ethan continua: - «Naturalmente, non avendo un’idea precisa, di quanto siate, realmente forti, agili e veloci, questo serve a poco…
Posso solo confermare quello che ho detto sul treno; oggi, cercate di capire “cosa” siete in grado di fare. 

Il programma è lo stesso per tutti e due: andate a fare addestramento di gruppo. 
Impiegate il vostro tempo ad imparare cose che non sapete fare. Accendere un fuoco.
Fare un nodo decente. Costruire qualche trappola per cacciare, o pescare. Imparare qualche nozione generale sul pronto soccorso e su quali erbe o piante possono essere utili, o anche commestibili. 

C’è chi sottovaluta questo fattore, ma molti dei Tributi, muoiono per cause naturali; Fame, Sete, Assideramento… Un’infezione dovuta a una ferita curata male, o non curata affatto… 
Se siete in grado di “sopravvivere”, avete, già, qualche speranza in più! 
Una volta fatto l’Addestramento Base, provate a vedere come ve la cavate col combattimento: Aris, tu dedica un po’ di tempo al “Corpo a corpo”. Poi provate qualche Arma. Tirare una lancia. Roteare una mazza. Lanciare coltelli. Tirare con l’arco… 
Se riuscite in qualcuna di queste abilità, potreste persino sperare di vincere! 
Io cercherò di tenervi d’occhio durante l’Addestramento: vi osserverò, se ne avrò la possibilità, ​e se noterò qualcosa di interessante, ci concentreremo a cercare di sviluppare quel “talento” durante i prossimi due giorni, così avrete anche qualcosa da mostrare agli Strateghi durante le “Sessioni Private”… Tutto chiaro?!>​> - chiede. Io ed Aris, annuiamo. 
Poi Rosewood, ci ricorda, come ultimo appunto, che la nostra strategia è di mostrarci “Amici Sempre e Comunque”; - «Quindi fatevi vedere insieme! Tanto, non credo che questo sia un problema per voi…>​> - io ed Aris, ci sorridiamo. No, che non è un problema. Rosewood, conclude: - «Alle dieci avete appuntamento con Menodora, davanti all'ascensore, per l’Addestramento. E’ tutto, potete andare!>​> - sfila dalla tasca un pacchetto di sigari, ne prende uno e lo accende. Uno sgradevole odore vagamente dolciastro, impregna istantaneamente l’aria. 

Non sapevo che fumasse quella roba, fin’ora non lo avevo mai visto farlo. 
Un altro punto a sfavore del mio Mentore. 
La puzza di questi “affari”, è insopportabile. Io ed Aris, ci sbrighiamo ad andarcene, mettendo più strada possibile tra noi e quell’odore nauseante. ​

Siamo nel corridoio, davanti alle nostre camere, e finalmente possiamo respirare. 
Il fumo del sigaro, non è arrivato fin qui: 
- «Quei così, hanno un odore insopportabile!>​> - sbotta Aris, mentre si sventola la mano davanti al naso, ridacchiando. Io scoppio a ridere divertita, perché come al solito, sembra che mi abbia letto nel pensiero: - «Mi hai tolto le parole di bocca!>​> - dico. 
E ad un tratto, c’è di nuovo “quella cosa” nel suo sguardo; qualcosa, che non riesco ancora a capire, ma che ho iniziato a notare da un po’ di tempo ormai. Da prima della Mietitura… 
Non aveva mai avuto “questo” sguardo prima, almeno non con me. Non è solo dolcezza, è qualcosa di più. Qualcosa che non so spiegare… 
Mi guarda così per un momento, poi allunga la mano e la passa tra una ciocca dei miei capelli: - «Sarà meglio andare a finire di prepararci…>​> - afferma - «saranno le dieci a momenti!...>​> - io annuisco, Lui prende la porta, ma prima di entrare, si volta un momento e mi strizza l’occhio con un sorriso: - «A dopo!...>​> - dice. Ed è di nuovo il solito Aris. Io gli sorrido di rimando: - «A dopo!>​> - rispondo.

Entro in camera mia, e mi lavo subito i denti. In realtà, oltre a questo, non ho molto altro da fare, mi sono già preparata appena sveglia; così mi butto un momento sul letto, che i camerieri di Capitol City, hanno già rifatto alla perfezione, e aspetto che rintocchino le dieci. 

Nove e quarantacinque. A volte quindici minuti, sembrano davvero un’eternità. 
Chissà che avrà da fare Aris, con tutto questo tempo?!… Chiudo gli occhi un istante, e la mia mente, viene invasa dalle immagini dei miei genitori e di mio fratello, disperati alla Mietitura; nella testa risuona ancora quell’ultima frase detta da Ermes: - «Resta viva, Mina! Torna a casa!!» - più ci penso, più fa male. All’inizio non ho badato a quella sensazione; quel groppo allo stomaco, il cuore che perde un battito…
Presa dalla confusione del momento, non ho compreso a pieno le parole. Adesso si.
Sono chiare e lampanti. Significano uccidi tutti gli altri e resta viva tu. Significano uccidi anche Aris, se devi. Come ha potuto dire parole simili?! Lo so che è mio fratello e che mi vuole bene, ma conosce anche Aris, siamo cresciuti insieme, e vuole bene anche a Lui… Come ha potuto, anche solo, pensare di dirmi una frase del genere?!... 

Il sorriso allegro che Aris mi ha appena regalato, si fa strada nei miei pensieri, e la frase di Ermes diventa ancora più orribile. 

Afferro un cuscino e ci affondo dentro la faccia, come se potesse bloccare il caos della mia mente, i pensieri, e le miserabili lacrime che spingono per uscire. Ma l’ho promesso a me stessa, su quel maledetto treno che ci ha portato qui. Non devo più piangere. Non voglio piangere! 
Sai come si divertirebbero gli altri Tributi, se mi vedessero cedere, già adesso?! Esatto! Gli altri Tributi! Se piango sono spacciata. Se piango posso dire addio ad ogni speranza, perché è sicuro, che la prima vittima che quelli faranno, sarò io. Non devo piangere. Devo riprendere il controllo! 
Ci sono quei due, i Tributi del “Distretto Due”, che da come ci guardavano alla Parata, sarebbero più che lieti di farmi fuori subito. Credo che lo troverebbero divertente… 

Bhè, forse il cuscino non funziona granché, per bloccare le lacrime, ma la paura a quanto pare si. Buono a sapersi. La prossima volta che mi viene in mente di piangere, saprò immediatamente, a cosa pensare per scacciare ogni malsana "tentazione" di farlo… 

Intanto, si sono fatte le dieci. Devo ammettere, che quindici minuti, infondo, non sono così lunghi da passare. 
Mi alzo dal letto, vado verso lo specchio e mi controllo la faccia, sollevata nel vedere, che gli occhi non sono rossi e il mio viso non mostra alcun genere di turbamento emotivo. Sistemo, con le mani, i capelli, rimettendoli in ordine, ed esco dalla stanza. 

Quando arrivo davanti all’ascensore dalle pareti di cristallo, Menodora Dellis ed Aris, sono già lì. 
Scendiamo fino ai sotterranei dell’edificio, dove si trovano le Sale di Addestramento. Un viaggio che, dura meno di un minuto, e siamo arrivati; le porte della cabina, si aprono su un’enorme palestra stracolma di armi di ogni genere, e percorsi ad ostacoli.
Gli altri Tributi, sono già, tutti lì, raggruppati in un cerchio. 


Nel gruppo, si distinguono i volti tesi di alcuni, che contrastano nettamente con quelli carichi e scalpitanti, per iniziare l’addestramento, dei Favoriti… 
Un quadrato di stoffa, col numero del Distretto di appartenenza, è appuntato, sulla maglia di ognuno di loro. 

Qualcuno appunta il numero Dieci sulla mia schiena, mentre faccio una rapida valutazione della situazione. Il tipo del Distretto Due, in video, sembrava alto e robusto, ma dal vivo, è praticamente enorme. Aris, che è abbastanza alto, anche se non troppo robusto, accanto a lui, sembra un “bambinetto”; se io, che arrivo a malapena all’altezza delle spalle di Aris, mi ritrovassi contro di lui, mi schiaccerebbe senza problemi tra due dita… Dovrebbe avere l’età di Aris, i capelli Biondo chiaro, molto corti a spazzola, e occhi Castani, dallo sguardo truce e folle. 
Mi chiedo se è sempre stato così spaventoso, o se è merito dell’Addestramento, che i ragazzi dei distretti Favoriti, svolgono in preparazione alle Mietiture. 
Anche la ragazza del suo Distretto, non è certo minuta. Mi supera in altezza di diversi centimetri, ha spalle larghe e muscoli robusti e definiti, ma stranamente questo, non influisce sulla sua bellezza e femminilità. Il suo corpo, resta sinuoso, e i capelli biondissimi, lunghi e abboccolati, la rendono attraente, cosa che non guasta durante gli Hunger Games; se gli Sponsor ti trovano attraente, c’è più possibilità che ti mandino degli “aiuti”… I suoi occhi verde pallido, hanno lo stesso sguardo esaltato e folle, di quelli del suo compagno di Distretto. Quando mi guarda, sembra che fatichi a trattenersi dall’uccidermi. Ed è proprio a causa di quel loro sguardo, che non riesco ad ignorarli; loro mi spaventano più di tutti gli altri, e credo che lo sappiano…

I Tributi dell’Uno, insieme a quelli del Due, sono i più alti e robusti, tra tutti, ma non altrettanto spaventosi. 
Dovrebbero avere entrambi diciotto anni. Lei è alta e atletica, ma meno robusta rispetto alla ragazza del Due. L’incarnato pallido, i lunghi e mossi capelli rosso rame, e gli occhi verde intenso, le donano un fascino particolare, a cui i pubblico, non sembra resistere.
E’ scaltra. Lo capisco da come cambia il suo sguardo nelle diverse occasioni; davanti al pubblico è quasi “smielata”, lo sguardo dolce e innocente… Drasticamente diverso da quello crudele e spietato, che riserva a noi “Rivali”. 

Lui, invece, è alto e grosso, all’incirca quanto il ragazzo del Due. Un ragazzo avvenente, dai bei lineamenti, e i capelli castano chiaro non troppo corti. Se solo, i suoi occhi azzurri, non fossero così terribilmente glaciali…

​I Favoriti del Quattro, invece, non sono impressionanti come quelli dell’Uno e del Due. 
Sono alti, abbronzati e con fisici scolpiti, ma non eccessivamente; il loro sguardo, poi, ostenta sicurezza, e a volte una certa durezza, ma mai crudeltà e follia come i “compagni” dei primi due distretti. Dovrebbero avere anche loro diciotto anni. Lei ha lunghi e fluenti capelli biondo rame ed occhi verde acqua. Lui, dei ricci non troppo corti, dello stesso colore e occhi di un bellissimo azzurro intenso… Sono entrambi molto attraenti.​

E’ la voce di Aris, a interrompere i miei pensieri e riportarmi alla realtà: - «Dovremmo avvicinarci anche noi!...​» - sussurra, in modo che possa sentirlo solo io. Il tono teso.
Io annuisco e lo seguo. Entriamo nel cerchio. Con noi due, tutti i ventiquattro Tributi di quest’anno sono presenti all’appello. Il Capo Istruttore Atala, una donna alta ed atletica, contando le ventiquattro presenze, si avvicina al cerchio e inizia ad illustrare il Programma di Addestramento. Gli Esperti delle varie Specialità, rimangono nelle loro postazioni. Atala, spiega che le postazioni si dividono in quelle per le Tecniche di Sopravvivenza e quelle per le Tecniche di Combattimento; i Tributi sono liberi di passare da un’area all’altra a proprio piacere, secondo le istruzioni date dai propri Mentori. E’ proibito, però, addestrarsi in qualsiasi tipo di lotta, o combattimento, con un altro Tributo: se vogliamo fare pratica, possiamo disporre di un’assistente. 

Il Capo Istruttore, inizia a leggere un elenco delle varie postazioni; io mi guardo intorno, tornando istintivamente alla mia valutazione… 
A parte i Favoriti, gli altri Tributi, non sembrano troppo pericolosi. ​
Fisicamente, siamo alla pari: quasi tutti sono magri e di altezza media, come me. D'altronde, a parte che nei Distretti dell’Uno, del Due e del Quattro, negli altri, moriamo di fame, tutti allo stesso modo… ​

(CONTINUA nella PARTE 7...)​​​​​


----------------------------------------------------------------------------------------------------------


Note dell'Autore:
Buongiorno EFPesi!! :)
Come regalo, un pochino anticipato di Natale, vi posto la PARTE 5 (Prima Parte del "Capitolo 7"),
di "The District", Sperando che vi faccia piacere...!! :)

Io intanto, continuo a "sognare", che qualcun'altro decida di leggermi... 
La Storia, si sta facendo più avvincente... siamo arrivati all'addestramento!
Come saranno gli altri Tributi?! Cosa succederà ai nostri Eroi?! 
Lo scoprirete solo leggendo!! ;) 

Che altro dire; sperando che passiate Buone Feste e un Buon Natale,
Vi saluto e vi auguro buona lettura.
Vale

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Vale29_86