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Autore: BrokenArrows    24/12/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rotterdam, Dicembre 1646
 
-Silenzio in sala!- esclamò il giudice, richiamando l’attenzione di tutti i presenti nell'antico tribunale -Signor Van der Wegen, i vostri continui esperimenti stanno disseminando preoccupazioni e ansia nei cittadini di Rotterdam. Per questo motivo la Corte ha deciso all'unanimità che dovrete lasciare il Paese entro quattordici giorni a partire da oggi-
Alois Van der Wegen cercò di contenere lo stupore, ma i suoi occhi lo tradirono.
-Vostro Onore, considero questo provvedimento alquanto avventato-
-La decisione è stata presa! Vi preghiamo di abbandonare l'udienza seduta stante-
 
-Adrianne, mia cara- Alois chiamò la sua giovane moglie appena la vide seduta nella sua poltrona, intenta a ricamare un pezzo di stoffa pregiata -Ho una pessima notizia da darvi...  Dovremo lasciare il Paese-
-Oh, buon Dio! Per quale ragione, amore mio? -
-A quanto pare i miei esperimenti turbano la popolazione-
-E dove pensate di andare? Ho sentito dire che le Alpi italiane vantano un meraviglioso paesaggio-
-Ne ho sentito parlare anche io, ma pensavo di navigare fino alle Americhe-
-È un viaggio lungo... - disse la donna esplicitando il suo dubbio.
-Certo, ma in quelle terre c'è molta libertà di professione. Potrò svolgere i miei esperimenti senza intoppi!-
Ovviamente neanche la moglie sapeva a che genere di esperimenti si riferiva, ma a quell'epoca la donna non doveva immischiarsi nel lavoro del marito.
Proprio in quel momento sbucò da dietro la porta della sala da pranzo, un piccolo ragazzino intorno ai sei anni.
-Prendiamo la nave, padre?- chiese tutto emozionato.
-Certo, piccolo Egbert- disse l'uomo prendendolo in braccio -Fra qualche giorno partiremo-
 
 
Mystic Falls, Aprile 1647
 
-Questa è la nostra nuova casa? È bellissima, padre!-
Alois e Adrianne guardarono il figlio che correva verso il grande portale all'esatto centro dell'edificio.
-É molto bella, Alois. Di che stile è?- chiese la moglie, ammirando l'immenso edificio dominato da enormi finestre.
-É tardo gotico. Molto elegante, non trovi?-
-Davvero molto- convenne la donna, abbracciando il marito -Si addice perfettamente al vostro stile-
Varcarono la soglia e subito un'immensa scalinata s'imponeva davanti a loro. Alla loro sinistra si apriva  una salone enorme dal soffitto altissimo che occupava praticamente tutta la parte sinistra della casa. Un nuovissimo pianoforte a coda occupava l'angolo meridionale e a quello opposto si trovava una possente armatura. Esattamente al centro di una delle pareti era situato un altissimo caminetto in pietra, che dal soffitto arrivava fino a terra.
 
 
-Ti prego, basta! Fermati!- urlava l'ennesima delle sue cavie, sdraiato in un lettino con delle cinture di ferro a fermarlo.
Alois appoggiò l'affilato strumento in acciaio, sbuffando -Hai ragione. Oramai non scopro più niente di nuovo su di voi. Pensavo che venendo in una nuova terra, avrei scoperto nuove cose, ma evidentemente mi sbagliavo...-
Lasciò la stanza dello scantinato della sua casa e ritornò dopo qualche secondo con un paletto di legno stretto tra le mani.
Gli occhi del vampiro si illuminarono di furore per un istante -Perché ostinarsi con queste ricerche, pazzo? Se sai già tutto su di noi, per quale motivo non mi lasci libero?-
-E permettere così che le mie scoperte vengano divulgate e un esercito di immortali suoni alla mia porta?- chiese in tono canzonatorio -In tal caso sarei pazzo!-
Alzò il pezzo di legno sopra la testa e senza esitazione lo conficcò dritto nel cuore del vampiro.
Prese il suo quadernetto e depennò il nome dell'uomo, l'ultimo della sua lista.
 
 
Era ormai arrivata l'estate del 1647 e un caldo torrido invadeva la calma cittadina che sarebbe stata fondata con il nome di Mystic Falls.
Quella mattina, Alois stava tornando dal mercato locale e non vedeva l'ora di entrare al fresco della sua casa. Appena varcata la soglia, Adrianne arrivò di corsa annunciando la presenza di un facoltoso ospite.
Curioso di scoprire la sua identità, seguì la moglie nel grande salone.
-Tesoro, ti presento Niklaus Mikaelson, un importante commerciante della zona-
-Non ho mai sentito parlare di voi, signore- disse Alois, stringendo la mano dell'uomo e incontrando quegli occhi particolarmente azzurri.
Lui sorrise affabile -Questo perché mi sono trasferito qui da pochi giorni. Ho sentito che anche voi venite da lontano...-
-Certo- rispose Alois, sorpreso dalla curiosità di quel Niklaus -Purtroppo non ero ben visto dai miei concittadini-
-Oh, questo sì che è un gran peccato!- esclamò con visibile finzione -Per quale motivo? Se è lecito chiedere...-
Il padrone di casa optò per dire la verità -Praticavo degli esperimenti poco... convenzionali-
Niklaus sorrise con furbizia -Praticava?-
Alois affinò lo sguardo. Quell'uomo sapeva qualcosa che nessuno avrebbe dovuto sapere.
Un silenziò imbarazzato invase la stanza.
-Signori- intervenne Adrianne, alzandosi dall'antico divano -È di vostro gradimento del thè?-
-Vi ringrazio molto, signora- iniziò Niklaus -Ma ora proprio non posso fermarmi oltre. Sarà sicuramente per un'altra volta-
-È stato un piacere conoscerla, signor Mikaelson. Permettete che l'accompagni alla porta- propose Alois, facendogli segno di seguirlo.
-Avete una moglie davvero deliziosa. Tenetevela stretta-
Alois lo guardò camminare per il vialetto di sassi e scomparire all'improvviso.
Allora è come credevo Pensò a bocca aperta Ci sono ancora vampiri in città!
 
 
Alois passò i mesi seguenti a cercare un modo per rintracciare Niklaus Mikaelson, che sembrava essere scomparso nel nulla.
Una sera uscì con degli importanti esponenti della città, i signori Lockwood e Gilbert, e come ogni volta rientrò molto tardi, quando la sua signora stava già dormendo da molto.
Aprì l'ampia porta a doppi battenti e fu sorpreso dal non trovare Anthony, l'usciere, pronto a prendere i cappotti. Si diresse, allora, verso la sala da pranzo, dove avrebbe sicuramente trovato le domestiche che preparavano il tavolo per la colazione della mattina seguente.
Uno strano odore lo travolse subito prima di entrare nella stanza e quando vide i corpi squartati sparsi sul pavimento capì che dovevano essere quelli. Dopo aver ispezionato la stanza con lo sguardo e stabilito che non c'era nessuno, si avvicinò. Esaminò i corpi delle domestiche con occhio scientifico e restò basito nel vedere che erano completamente prosciugati. Non c'era nessuna goccia di sangue che sporcava il pavimento o il mobilio.
Niklaus pensò immediatamente, per poi urlarlo a squarciagola -NIKLAUS!-
Corse più veloce che poté verso le stanza da letto della moglie e del figlio e, arrivato nel corridoio, vide che la porta di quella padronale era spalancata. Si fermò all'improvviso, sentendo un vuoto e il senso d'ansia crescere dentro di lui. Chiuse gli occhi, contò fino a cinque e li riaprì. Camminò con passo deciso fino all'entrata della camera e vide ciò che stava succedendo.
-Niklaus- sussurrò con un filo di voce. Ma bastò a far sì che l'uomo si voltasse verso di lui, con gli occhi irrorati di sangue e la bocca che ne grondava abbondantemente.
-Buonasera, Alois- disse quest'ultimo, lasciando cadere il fragile corpo della donna -Non pensavo sareste tornato così presto. Mi era stato detto che le vostre uscite serali duravano un po' più a lungo-
-Che cosa le avete fatto?- domandò disperato, guardando la moglie che giaceva inerme sul grande letto.
-Credo che lo sappiate bene, Alois- iniziò Niklaus, pulendosi la bocca -L'ho mangiata-
Si gustò il suo sguardo terrorizzato e rise tra se e se -Avevo ragione nel pensare che fosse deliziosa, sapete?-
A quel punto Alois perse il lume della ragione e si scaraventò verso l'assassino di sua moglie.
-Maledetto! Perché l'hai fatto?-
-Potrebbe non sembrare, ma tengo molto ai miei figli e voi ne avete uccisi un bel po'. Sia qui che in Olanda-
-Quindi hai sempre saputo dei miei esperimenti- costatò sconvolto -Cosa significa “tuoi figli”?-
Niklaus sospirò, seccato dal dover raccontare tutta la storia della sua sventurata famiglia.
-Un vampiro Originale?- alla fine del racconto, Alois non sapeva più distinguere da ciò che era vero e ciò che non lo era -Questo cosa comporta?-
-Tutto quello che devi sapere è che non sarò una tua cavia da laboratorio, ma ho in mente un regalo per te- lo informò, passeggiando per la stanza -Per quanto ti donerei uno dei miei fratelli per i tuoi esperimenti, al momento non so dove si trovino quindi ho pensato ad un'altra cosa-
Si avvicinò ad Alois e lo squadrò dalla testa ai piedi -Ancora non ho capito se i vampiri ti piacciano o se ti ripugnino... Comunque, lo scopriremo presto-
In una frazione di secondo si morse un polso e forzò Alois a bere il proprio sangue, mentre lottava per non farlo.
-Sarà curioso scoprire cosa farai dopo. Qualcosa mi dice che ce l'avrai a morte con me!- esclamò divertito dalla piega che avevano preso gli eventi -Ci vediamo tra qualche centinaia d'anni-
Fece pressione sul collo e glielo spezzò, abbandonando la camera da letto. Quando passò davanti ad un'altra stanza, si accorse che la porta era aperta. Al suo interno, un bambino lo guardava con occhi terrorizzati e pieni di lacrime.
Niklaus gli si avvicinò -Entra in camera e dormi fino a domani mattina. Aspetta che sia tuo padre a chiamarti per la colazione-
Il bambino si trovò costretto ad obbedire e si chiuse la porta alle spalle.
Non sapeva perché l'aveva fatto, ma quel bambino sarebbe stato un'interessante pedina da osservare.
 
Alois sentiva dei suoni in lontananza e un ricordo imminente lo tormentava. Si ricordò di sua moglie Adrianne e spalancò gli occhi, trovandosi accecato dalla luce che entrava nella stanza.
Si alzò di scatto, senza fare alcuna fatica e la vide distesa sul letto tra le lenzuola imbrattate di sangue. Non appena lo vide, sentì una strana sensazione, come una voce che lo chiamava verso il sangue. Accarezzò il volto della moglie e sentì che era ancora un po' calda. Non doveva essere morta da troppo tempo.
-Scusami, tesoro-
Non ci pensò due volte e bevve dal suo collo. Si allontanò quasi subito, disgustato da quello che aveva appena fatto e un solo pensiero invadeva la sua mente, più forte del sangue.
Niklaus Mikaelson.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo...
-Lo sceriffo e il sindaco stanno lavorando all’insaputa del Consiglio- constatò Stefan.
-È da tempo che non ci informano sulla situazione corrente- fece spalla il fratello maggiore -Temo che abbiano sospetti, meglio stare attenti- avvertì, guardando ogni vampiro presente alla “riunione”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo delle autrici:

Buongiorno a tutte! Questo capitolo è stato veramente divertente da scrivere, volevamo spiegarvi chi è Alois, le sue origini, perché e come si è trasformato e il motivo dell’odio verso l’Originale Niklaus.
Speriamo di non avervi annoiato troppo ;)


Cogliamo anche l’occasione per farvi i migliori auguri di Buon Natale, sperando che sotto l’albero possiate trovare Ian, Paul, Daniel o Joseph... insomma, alla fine uno vale l’altro, no?
Abbuffatevi quanto potete e poi ci ritroveremo con un nuovo capitolo il 27 Dicembre che, per vostra gioia, non sarà l’ultimo di quest’anno, dato che pensavamo di pubblicare anche il 30 Dicembre, in modo da concludere in bellezza questo 2014.
 
Dunque un augurio speciale a tutte le lettrici che recensiscono, Alexa e Jacque vi vogliono tanto bene, ma anche quelle che non recensiscono, che non sono da meno <3


Grazie mille ragazze!



   
  
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