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Autore: Mizu_The little kiseki    24/12/2014    3 recensioni
L'amore non può essere forzato, non può essere imposto.
L'amore per quanto lo cerchi non lo troverai perchè sarà lui a trovare te.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: April O'Neil, Donatello Hamato, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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April POV
Ciao a tutti, il mio nome è April O'Neil e ho 16 anni.
Ho i capelli rossi che porto sempre con una coda e un cerchietto giallo.
Dove vivo?
Beh, se ve lo dicessi non mi credereste ma ci provo, io vivo ad Atlantide, no, non è una bugia, io ci vivo veramente, non è solo una leggenda.
Esatto, se vivo ad Atlantide questo vuol dire che io sono una sirena, la mia coda è dello stesso colore dei miei capelli con alcune sfumature gialle.
Mio padre, Kirby O'Neil è il re, mia madre invece non c'è più, è scomparsa quando ero piccola; nessuno sa perchè, alcuni dicono che sono stati i pirati, altri invece dicono che sia stata rissucchiata da un vortice, insomma nessuno lo sa.
Quel che veramente so è che la mia vita qui a casa è meravigliosa, come principessa sono ammirata da tutti, ma vorrei degli amici che mi trattassero per quello che sono: un'adolescente.
-April! Stai di nuovo parlando da sola?- qualcuno bussò alla porta, era Irma, la mia damigella di corte o segretaria come mi piace dire; la sua coda era nera con sfumature viola.
-Cavoli, l'ho fatto di nuovo, perchè non riesco solo a pensare?- aprii la porta dando il via libera alla mia amica.
-Ancora con la storia di voler essere come gli altri, eh? Non capisco che cosa ci trovi di tanto divertente nell'essere "normale"; insomma hai tutto quello che desideri qua dentro-
-Perchè tu non sai come mi sento, tu puoi andare dapperttutto senza che qualcuno ti sgridi, puoi andare fuori con gli amici senza essere assalita da fotografi o da appuntamenti, e soprattutto, i tuoi amici ti vogliono bene perchè sei tu e non perchè sei la principessa, mi chiedo se abbiano paura che con un semplice schioco di dita li mandassi in bancarotta?- Irma ridacchiò mentre con una spazzola mi pettinava i lunghi capelli, lei era l'unica che mi voleva veramente bene, eravamo come sorelle, sin da piccole; sua madre era la migliore amica della mia, quindi giocavamo sempre insieme, è un pò maldestra, ma sa fare il suo lavoro.
-Cara April, tu sei la principessa e come tale vai rispettata, tu non sai quante persone sento ogni giorno parlare di quanto vorrebbero essere al tuo posto, soprattutto quelle maledette stupide racchie che si credono migliori di te sotto qualsiasi aspetto, ma si sono mai viste allo specchio? 40kg del loro peso è solo mascara! Mi fanno andare in bestia!-
-Irma! Mi stai strappando i capelli!!- la interruppì cercando di farla calmare, quando si arrabbia diventa troppo aggressiva e io ci vado sempre di mezzo.
-Scusaaaaaami non volevo, ti ho fatto tanto male?-
-Beh, diciamo che non mi hai fatto diventare calma, e per questo ti ringrazio-
-A proposito, tuo padre ha richiesto la tua presenza nella sala da pranzo-
-Per cosa?-
-Ehm...per il pranzo?-
-Oh, nient'altro?-
-Credo che ti voglia parlare di una cosa, ma non mi ha detto cosa, però credo che sia una cosa molto importante, sembrava molto serio-
-E quando mai sorride quello?- ridemmo all'unisono.
-Va bene, vado- presi la mia collanina con la foto di mia madre e mi diressi in sala da pranzo, mio padre era lì a capo tavola che mi fissava mentre con le mani si accarezzava la barba rossa.
-Giorno, padre- dissi prendendo posto a tavola.
-Ciao tesoro, oggi c'è il tuo piatto preferito: calamari alla griglia con succo di limone!- esclamò rallegrato.
-Ma quello è il tuo preferito, lo sai vero che il mio è l'insalata di mare?-
-Ehm, si certo lo so, devono aver sbagliato a preparare, dopo faccio due chiacchere con il cuoco- 
-Vai al dunque, padre, dovevi parlarmi di una cosa?- interruppi seria.
-Hai ragione, allora April, adesso hai sedici anni, giusto?-
-La mia carta di identità dice così, poi non so se mente-
-Ti prego di non scherzare, April, credo che tu sappia della nostra continua rivalità con gli esseri umani, vero?-
-Si, perchè?-
-Io non ci sarò per sempre, un giorno dovrai prendere tu il mio posto, quindi io e il re degli umani abbiamo deciso che tu e suo figlio vi unirete in matrimonio..- al suono di quella parola sputai il succo che stavo bevendo.
-Sposarmi!? Con suo figlio?!-
-Si, tra sei mesi-
-Tra sei mesi?!-
-Con Casey Jones, il principe-
-Con Casey Jones, il principe!!?-
-La smetti di fare il pappagallo?- sbattei le mani sul tavolo.
-No padre, io non lo accetto, perchè dovrei sposarmi con Casey? E perchè tra sei mesi?! Ho ancora tutta la vita davanti, sono ancora un'adolescente!-
-Pesciolino mio, lo sai che se non troviamo un accordo con gli esseri umani potremmo addirittura arrivare ad una guerra-
-Ma, io non voglio, voglio scegliere io mio marito, la mamma diceva sempre che l'amore non è qualcosa che si può imporre!- mio padre si alzò dando un pugno al tavolo.
-Sii furba per una volta! Se arriviamo ad una guerra molti di noi potrebbero morire, vuoi fare questo a tuo popolo!?- io indugiai a rispondere.
-Anch'io vorrei non farti questo, ma devo, per il bene della mia gente!- si risedette prendendo un bicchiere di vino.
-Puoi andare- non me lo feci ripetere due volte e uscii dalla stanza, neanche Irma riuscì a calmarmi, entrai in camera mia sbattendo violentemente la porta, mi buttai sul letto cominciando a piangere, io non volevo quella vita. 
Perchè?
Perchè non potevo essere una ragazza normale?
-Mamma, cosa posso fare? Io amo il mio popolo ma non voglio essere costretta ad innamorarmi, me lo hai detto tu che l'amore è la cosa più bella del mondo e che non va forzata, ti prego dammi un segno, cosa devo fare?- quando ero triste parlavo al mio medaglione, mia madre era una regina dolce e bellissima, con lei nessuno si sentiva triste, ma lei ora non c'è più, l'unica cosa che posso fare e continuare a parlarle come facevo da piccola.
La mia finestra si aprì di scattò per un colpo di vento, io accorsi per chiuderla.
-Che sia un segno, madre?- guardai la mia collana e poi guardai fuori, quel mondo, ancora da esplorare, che mi aspettava.
-Il mio destino lo deciderò io, grazie mamma, vedrai che troverò la risposta alle mie domande-
-Questa è l'April che conosco-
-Irma? Oddio, hai sentito tutto!- esclamai vedendo la mia amica dul ciglio della porta.
-Tranquilla, io sono dalla tua parte, sono sicura che riuscirai a cambiare il tuo destino, sei una grande, amica mia-
-Irma...- l'abbracciai.
-Dai vieni, ti aiuto io ad uscire dal palazzo e ti ho già preparato la borsa-
-Hai già pensato a tutto?-
-Sai, devi cambiare questa tua brutta abitudine di pensare a voce alta, è un tantino inquietante-
-Eheheheh, lo penso anch'io- 
Uscire dal regno non era per niente semplice, c'erano guardie ovunque, ma avevo già un piano, un pò stupido, ma brillante.
-Il condotto dell'immondizia!?- mi domandò Irma sistemandosi gli occhiali.
-Si, come ben saprai tutta l'immondizia viene fatta passare dal condotto che la porta fuori dal regno e la fa finire dentro dei bidoni dove poi verranno portati sulla terra e inceneriti nelle discariche, io farò così, ovviamente tralasciando il fatto di finire nel bidone e portata ad incenerire! Allora che ne pensi? Non è un piano fantastico?-
-È folle, ma potrebbe anche funzionare, ma tieni, potrà aiutarti-
-Che diamine è?-
-Uno shampoo, non hai mica intenzione di passare per l'immondizia senza poi farti un bagno? Ti prego fai attenzione, è dell'oreal, non sprecarlo-
-Va beeeene, grazie di tutto- Irma mi mise un mantello e mi diede un abbraccio.
-Non dimenticarti di me, mi raccomando-
-Non potrei mai dimenticarmi di te, ti voglio bene-
-Anch'io, fai vedere al mondo chi è veramente April O'Neil!!- urlò alzando le mani al vento.
-Ssssshhh- le serrai la bocca.
-Scusa- 
-Arrivederci Irma, mi mancherai- 
-Arrivederci, amica mia- 
Il mio piano funzionò, finalmente ero libera, niente più regole, solo la più completa libertà, niente mi avrebbe fatto cambiare idea.
Questo fu solo il primo passo per una grande e fantastica avventura.
   
 
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