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Autore: Nana_Hale    24/12/2014    1 recensioni
Ed ecco come l'idea di Tony per passare solo una serata divertente in compagnia di Steve trasforma l'intera notte nel momento più felice delle loro vite dopo molto, molto tempo.
Steve/Tony
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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"Avanti... dillo ancora..."
Tony strappò con violenza la giacca di Steve via dalle sue robuste spalle senza smettere di baciarlo ripetutamente nemmeno per un secondo.
Doveva alzarsi sulle punte ogni volta che voleva aggrapparsi al suo collo per mordicchiargli le labbra e la cosa, per qualche ragione, lo faceva impazzire.
"Iron Man..."
Disse Steve in un roco sussurro, facendo sfuggire dalla bocca di Tony un mugugno soffocato, mentre gli slacciava tutti i bottoni della camicia e si lasciava addentare con delicatezza il mento e il collo.
Si spinsero a vicenda verso il letto, cercando di riprendere il controllo del loro equilibrio da ubriachi, ma senza metterci troppo impegno. Arrivati al bordo del materasso si tolsero le scarpe in malo modo gettandole da parte e i pantaloni fecero in pochi secondi la stessa fine lasciandoli con in dosso solo la camicia aperta su Tony e la t-shirt bianca su Steve.
Tony, ritrovatosi in posizione di vantaggio, spinse Steve indietro facendogli perdere la stabilità e lasciando che cadesse sul letto a peso morto, ridendo di gusto per  la sua stessa impacciataggine, decuplicata dagli effetti dell'alcol.
"Mi sento uno schifo ma mi piace un casino!"
Disse ridacchiando e rotolando leggermente a destra e sinistra tra e coperte.
"Benvenuto nel mio mondo!"
Gridò Tony gettandosi sul letto e sistemandosi a cavalcioni sopra di lui, con le mani saldamente ferme sui pettorali.
Quando afferrò il bordo della t-shirt di Steve e prese a sollevargliela calò un religioso silenzio; gliela sfilò di dosso, facendosi aiutare da lui stesso che sollevò il busto e le braccia, e lo lasciò con solo i boxer grigi a coprirlo.
I suoi occhi si posarono immediatamente sugli addominali sodi e compatti e la sua espressione mutò da divertita a sconvolta nel giro di una frazione di secondo.
"Ma che cazzo."
Disse scandendo le parole come fossero separate fra loro e Steve lo guardò confuso.
"Che c'è?"
"Non è possibile. Sei stato scolpito nel marmo per caso? Che diavolo è questo... questo..."
Gesticolò verso il busto nudo, mugugnando insulti incomprensibili, finendo poi con un sospiro rassegnato e un'espressione falsamente imbronciata che rese impossibile a Steve trattenersi dal sorridere.
Tony rispose al sorriso e, tornata la calma, con delicatezza iniziò a sfiorare gli addominali morbidi con la punta delle dita, sentendo immediatamente il ventre di Steve contrarsi.
"Mh... hai le dita gelate..."
Bisbigliò afferrandogli le mani fra le sue per fermarlo.
"Vorrei vedere te a portare in giro una bottiglia ghiacciata per tutta la sera!"
Disse prontamente Tony lasciandosi scaldare per qualche secondo dalla stretta di Steve, per poi liberarsi e posare di nuovo le mani sul suo petto, sentendolo salire e scendere ad ogni caldo respiro.
Rimase fermo in quella posizione senza andare oltre, osservando il corpo steso sotto di lui in ogni suo particolare, per poi soffermarsi sul viso, rilassato e tranquillo.
"Ti ha fatto male...?"
Domandò all'improvviso guardando dritto negli occhi di Steve che, un po' sorpreso, ci mise qualche istante, fra alcol e endorfine alle stelle, a collegare la domanda con l'argomento.
"Molto..."
Rispose sinceramente a quella domanda che nessuno gli aveva mai fatto prima.
"E' stato come se mi strappassero via il cuore dal petto e poi me lo rimettessero a posto."
Concluse senza staccare gli occhi da quelli di Tony che, istintivamente, portò la mano sulla cicatrice che stava fra i suoi pettorali, dove una volta c'era un luminoso pezzo di metallo.
"Si, credo di capire..."
Steve sollevò le spalle appoggiandosi su di un gomito, mentre alzava l'altro braccio e andava con le dita a farsi spazio sotto la mano di Tony, ad accarezzare la sua cicatrice.
"Non mi hai mai raccontato cos'è successo..."
La dolcezza con cui pronunciò quelle parole fece quasi perdere il respiro a Tony, che ci mise qualche secondo per raccogliere i ricordi e iniziare a parlare.
Gli raccontò ogni cosa partendo dal principio, senza mentire, senza nascondersi.
Gli raccontò dell' Afghanistan, di Yensin, come non ne aveva mai parlato con nessuno; dal tradimento di Obadiah al momento di paura per il palladio fino al Mandarino.
E Steve rimase ad ascoltarlo con attenzione e interesse, dalla prima parola all'ultima, senza perdersi nulla.
Poi, finito il suo racconto, fu Tony ad incuriosirsi.
"E tu? Io so tutto della tua vita dai racconti e dai fumetti. Ma non so niente di te..."
Un brivido di paura attraversò la spina dorsale di Steve; non si era mai aperto con nessuno nel modo in cui Tony gli stava chiedendo di fare con lui. Ma non era questo a spaventarlo, bensì il rendersi conto di provare l'immenso desiderio di farlo davvero.
E così chiacchierarono, stesi sul letto, uno accanto all'altro, facendosi domande sul loro passato, sui loro pensieri.

I know it's late, I know you're weary 
I know your plans don't include me


Parlarono di Rhodey, degli altri Avengers, di Bucky.
"Bucky è sempre stato il mio migliore amico. Non sarei qui se non fosse per lui."
"Quando lo troveremo, ricordami di ringraziarlo."

Risero insieme per lunghi minuti ricordando il loro primo incontro, i primi approcci di Steve con la tecnologia e della fatica che Tony aveva fatto per convincerlo a compilare la sua lista di film, musica e libri che si era perso negli ultimi 70 anni.

Still here we are, both of us lonely
Longing for shelter from all that we see 


Discussero dei loro hobbies, di quanto il senso artistico di Tony fosse scarso e la sua abilità in cucina altrettanto spaventosa.
"Sei tu l'artista! Quello che disegna!"
"Che vuol dire? Non vuoi imparare anche tu!"
"No!"

Tony sfidò Steve a fargli un ritratto ma, dopo appena qualche colpo di matita, entrambi scoppiarono a ridere quando Tony si sdraiò sul letto citando Titanic e abbandonarono il progetto, lasciando fogli e matite sparsi per la stanza.

We've got tonight, who needs tomorrow? 

"Voglio dire... una poltrona. Che vibra. Chi è l'idiota che la comprerebbe?"
"Emh...io."
"Tu hai una di quelle cose?!"
"Si..."
"...voglio provarla."

Si ritrovarono a spingere fino in camera una bruttissima poltrona di pelle massaggiante che subito Steve provò, eccitato come un bambino.
"...è orribile."
Fu il verdetto finale.

We've got tonight, why don't you stay?

Tony convinse Steve a fargli provare la sua vecchia divisa, per realizzare il suo sogno di ragazzino.
"Non ti starà mai!"
"Tu fammela provare!"

E dopo essersi accorto di stare in quell'uniforme come un criceto in un maglione di Thor, decise di rinunciare, fra le risate divertite di Steve.

Deep in my soul, I've been so lonely,
All of my hopes fading away 


"E com'eri, prima di..."
"Prima del siero? Molto piccolo, praticamente invisibile."

Riuscirono a confessarsi cose che nemmeno ricordavano di avere nascoste nel cuore, talmente in profondità le avevano spinte.
"E tu? Com'eri prima di Iron Man, prima del reattore..."
"Qualcuno che non ti sarebbe piaciuto..."
"E chi ha detto che adesso mi piaci?"

Ma non persero mai la voglia di ridere insieme, nemmeno con gli argomenti più seri, al punto che confidarsi l'un con l'altro diventava ogni momento più piacevole, più intenso.

I've longed for love, like everyone else does

Parlarono di cose su cui non erano mai riusciti ad aprirsi.
Parlarono di Peggy.
"Ti sarebbe piaciuta."
"Ne sono sicuro."
"E' stata la prima... l'unica, che mi abbia notato prima che avessi questo corpo."

Con la testa poggiata sul palmo della mano e il gomito contro il materasso, Tony guardò Steve sdraiato a pancia in su proprio accanto a lui, gli occhi a cercare un ricordo sul soffitto.
"Era l'amore della tua vita."
Disse rattristato dal pensiero che ne soffrisse ancora così tanto, appena prima che Steve voltasse il viso verso di lui, sorridendo dolcemente.
"Ogni tanto, tu me la ricordi molto."
"E' un onore..."

Sussurrò Tony rispondendo al sorriso.

I know I'll keep searching, after today 

Parlarono di Howard.
"Sentirmi sempre non all'altezza, non abbastanza bravo, o abbastanza forte. Ho trascorso così tutta la mia infanzia, paragonato ad un mito disperso nei ghiacci per anni e anni."
Steve non riusciva a fare a meno di sentirsi in colpa anche se sapeva bene di non essere la causa del dolore che affliggeva Tony.
"Ti ho odiato per questo."
Gli disse voltandosi nel letto e appoggiando la testa contro la sua robusta spalla mentre giocava con le sue dita.
"Ho provato ad odiarti anche quando ti ho finalmente incontrato. Ma non ci sono riuscito."
Si guardarono negli occhi per un lungo minuto senza dire niente, semplicemente godendo l'uno dei caldi respiri dell'altro.
"De resto... come si può odiarti?"

 We've got tonight, who needs tomorrow?

"Mi sento come se avessi rincorso Hulk per una settimana..."
Bisbigliò Steve passandosi una mano sugli occhi.
"Vedrai domani mattina."
Rise Tony tirando verso di lui il piumone finito ai piedi del letto, per coprirlo.
"Era da tanto, tanto tempo che non mi sentivo così bene..."
Steve chiuse le palpebre, sorridendo teneramente mentre un lungo e rilassato respiro gli usciva dalla bocca.
"Grazie, Tony..."
Disse riaprendo gli occhi e afferrando delicatamente il viso di Tony per portarlo verso il suo.
Si baciarono, prima solo sfiorandosi, poi assaporandosi le labbra con pazienza, delicatezza, amore.
Quando si staccarono, Tony sorrise appena appena sull'angolo della bocca e fece per allontanarsi, scendere dal letto, e andare verso la porta.
Ma Steve gli afferrò subito il braccio, ancora prima che la sua mente potesse anche solo pensare che Tony non volesse trascorrere la notte in un posto che non fosse quello.
"Resta..."
Sussurrò, e Tony si lasciò sfuggire una risatina divertita che lo stupì.
"Vado solo a prendere un'altra coperta."
Rispose tornando ad abbassarsi con il viso sopra al suo.
"Non ti liberi di me così facilmente."
Disse dandogli un leggero morso sul mento per poi dirigersi verso l'armadio a recuperare un altro piumone.
Era la prima volta che la voglia di scappare nella sua stanza dopo una notte trascorsa in compagnia non lo sfiorava nemmeno per sbaglio.
Si infilò sotto il copriletto avvolgendocisi dentro come in un bozzolo per poi andare a cercare da sotto le coperte la mano di Steve.
Le loro dita si strinsero con forza mentre, come le radici di una pianta che abbracciano il terreno scavando così in profondità da essere invisibili al resto del mondo, così dentro di loro si faceva largo un desiderio.
Un desiderio che andava oltre quella singola notte.
Il desiderio di stare insieme.

Let's make it last, let's find a way 

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Mi sembrava giusto regalarvi per le feste questo capitolo dolce che spero abbiate gradito.
La canzone citata è "We've got tonight" di Kenny Rogers. Vi consiglio di ascoltarla perchè  davvero bellissima e riporta molto bene l'atmosfera che volevo creare in questo capitolo! Link 
Buon Natale e a presto!
Bacio
Nana

 
  
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