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Autore: Katonoffirecrow    24/12/2014    0 recensioni
Dopo la sconfitta di Master, molti cambiamenti sono scaturiti nella terra di Equestria, e qualcosa di incredibile sta per avvenire, qualcosa che non si era mai verificato in questo regno, il potere delle principesse verrà messo alla prova da qualcosa che va ben oltre la magia.
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Le sei protagoniste, Princess Celestia, Princess Luna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente Rising si guardò attorno, osservando la landa desolata che un tempo era stata la sua patria e del suo popolo, ed ora ne faceva da cimitero.

« Penso sia meglio muoversi da qui...è lungo il viaggio che mi attende. » sussurrò l'equino, cominciando a trottare verso est.

Sapeva bene che per attuare il suo progetto avrebbe prima dovuto costruirsi una reputazione, dato che non poteva di certo agire come un qualsiasi malvagio o tiranno, finendo per ottenere il risultato opposto.

Questi pensieri sparirono quasi istantaneamente quando, passando accanto ad una delle vecchie fabbriche ancora in piedi per miracolo, il pony vide il proprio riflesso con una parete metallica non ancora del tutto arrugginita.

« Quindi è questo il mio aspetto ora.

Immagino sarà più difficile del previsto. » disse constatando come il suo intero corpo fosse stato totalmente plasmato da Nero, concedendogli una consistenza metallica.

Subito pensò al bronzo visto il colore del proprio corpo, totalmente stravolto dalla trasformazione, ma avendo una vasta conoscenza della metallurgia e tastandosi uno zigomo squadrato sotto l'occhio sinistro si rese conto di come questa nuova lega fosse qualcosa di totalmente nuovo.

« Dunque, da quello che noto ho ancora il tatto, eppure quando ho sbriciolato quel sasso sono certo di non averlo avvertito sotto lo zoccolo, questo mi fa dunque dedurre che il corpo si indurisca secondo la pressione a cui è sottoposto, ma suppongo sia meglio fare un test. » disse Rising, che colpì con violenza inaudita la sbarra di ferro dinnanzi a se.

Quest'ultima tremò violentemente come tutto l'edificio, dal quale caddero alcuni calcinacci che si ruppero a contatto con la groppa dello stallone, sul cui volto si dipinse un grande sorriso.

Lentamente il pony estrasse lo zoccolo destro dalla lastra di ferro nella quale era penetrato di diversi centimetri.

« Interessante, questo metallo organico, se così posso chiamarlo ha davvero una notevole resistenza e pare indurirsi al minimo segno di pericolo nella zona lesa, ed allo stesso tempo interrompe la ricezione del dolore.

Tutto considerato che è un dono di quell'essere, immagino non si potesse avere di meglio, ora però vediamo di trovare qualcosa di utile dato che con questo e privo di crine sarò alquanto spaventoso. » sentenziò lo stallone entrando nell'edificio che riconobbe, una volta all'interno come la vecchia centrale a carbone della città.

Rising Boss restò qualche istante immobile nell'ingresso, osservando come la cenere e l'abbandono avessero lasciato il tempo alla natura ed alla cenere di invadere l'interno dell'edificio, le cui pareti erano ancora nere per colpa dell'incendio.

« Quindi è questo ciò che rimane di CarbonHorse.

Vorrà dire che anch'essa rinascerà dalle sue ceneri, è una promessa che faccio a tutti voi.

Un giorno questa città tornerà a splendere come un tempo, ed i nostri macchinari torneranno a produrre l'energia con la quale ci eravamo riscattati dal dominio delle Principesse. » disse con tono autorevole lo stallone continuando all'interno dell'edificio finché abbandonati sul pavimento non trovò un cappotto annerito dalla fuliggine ed un copricapo anch'esso nero.

Li riconobbe quasi subito, dato che si trattava dell'uniforme di lavoro dei pony che ogni giorno lavoravano all'interno dell'edificio per dare energia alla cittadina.

« Penso che portare questi abiti, sarà un onore per me, e sarà come se il vostro spirito sia con me.» disse Rising, sollevando il cappotto nero con due rinforzi in ferro vicino al collo a fare da spalliere, infilandolo senza nemmeno provare a rimuovere la fuliggine.

Raccolse anche il cappello che posizionò sul suo capo calvo, facendo scendere leggermente la visiera in avanti quasi a coprirgli gli occhi.

Resto immobile qualche istante, come se in quel momento dopo aver indossato quegli abiti, le voci di tutti gli abitanti stessero esultando per lui.

Ma quel momento durò poco, visto che di punto in bianco l'attenzione dello stallone venne attirata da una serie di suoni provenienti dall'esterno dell'edificio.

« A quanto pare ci sono visite, sarà meglio andare a dargli il benvenuto. » sibilò lo stallone cominciando a dirigersi verso il punto da cui era entrato, scorgendo all'esterno una puledrina dal manto bianco come la neve e dalla chioma celeste, inseguita da due cani stana diamanti.

Immediatamente sul volto del pony comparve un grosso sorriso mentre i suoi vividi occhi gialli brillarono, leggermente coperti dalla visiera.

« Era proprio quello che mi serviva. » sussurrò, trottando verso l'esterno dove le grida terrorizzate della puledrina riecheggiavano per l'immensa cittadina distrutta.

« NO !! Vi prego !! Lasciatemi stare !! »

« Sai...ci piacerebbe molto ma abbiamo una fame da veri lupi, e tu sei uno spuntino alquanto invitante, non credi Craig ? » chiese uno dei due cani al suo compagno, decisamente più grosso e col muso schiacciato.

Quest'ultimo con la bava alla bocca fu incapace di rispondere poiché ma soltanto di affondare le zampe nel terreno e scagliarsi in avanti puntando coi denti la puledrina.

« NOO !! MAMMA !! » urlò l'equina chiudendo gli occhi e coprendosi con gli occhi con gli zoccoli preparandosi a ricevere il morso.

Al suo posto però avvertì soltanto una leggera folata di vento, seguita da un forte suono metallico ed un forte guaito.

« I miei denti !! I miei denti !! Maledizione è troppo coriaceo !! » disse il canide ritraendosi indietro con la bocca spalancata dalla quale erano caduti tutti i denti, mentre dinnanzi a due si trovava Rising, con l'arto anteriore destro sollevato, dal cui tessuto nerastro del cappotto caddero due denti.

« Che c'è cagnolino, non sono di tuo gradimento ? » disse con voce spavalda il pony poggiando a terra lo zoccolo dopo aver dato qualche colpetto alla manica per togliere la bava del cane.

I due rimasero immobili a fissarlo con astio mentre la puledrina riaprì gli occhi, osservando davanti a lei lo stallone col cappotto nero che si frapponeva tra lei ed i suoi assalitori.

« Allora non rispondete più ? Che c'è, il pony vi ha forse mangiato la lingua ? » disse sorridendo Rising Boss avanzando di qualche passo verso i due che retrocedettero di qualche passo studiandolo.

Poi veloce come un lampo, il secondo cane stana diamanti, partì in scivolata verso l'equino, e risalì rapidamente con la zampa destra cercando di piantare i propri artigli nel collo dello stallone che restò immobile sorridendo.

Nuovamente risuonò un suono metallico, ed un nuovo guaito stavolta del cane più piccolo risuonò nella valle mentre saltellò indietro lasciando a penzolino la zampa rotta e priva di unghie.

« Oh povero cagnetto, ti sei rotto la zampetta ? Se lo desideri potrei porre fine al tuo dolore, sai sono un pony per bene io. » sentenziò lo stallone lanciando un'occhiataccia ai due che dopo aver deglutito con forza, si voltarono e cominciarono a scappare tra gli alberi.

« Che razza di codardi.

Ma suppongo sia vero che le bestie percepiscono il pericolo, ergo non posso che dire che siano stati anche furbi. In ogni...»

Lo stallone interruppe il proprio ragionamento quando avvertii dei deboli strattoni sul cappotto provenienti dal suo fianco destro.

Lentamente Rising abbassò lo sguardo sorridendo, constatando come la puledrina lo stesso osservando con occhi smeraldo ricolmi di gratitudine ma anche di paura.

« Dimmi piccola, quale è il tuo nome ? Ti sei fatta male ? » chiese il pony voltandosi verso di lei, sistemandosi meglio il berretto.

« Io...mi chiamo Starshine, ed ecco...sto bene...grazie a te signore, ma chi sei tu ? » chiese la piccola puledra tenendo le orecchie piegate osservando come il chiarore delle prime luci dell'alba si stesse levando in cielo.

« Io sono Rising Boss, e sono il signore di questa città, e protettore dei più deboli e liberatore dei popoli. » disse con tono solenne lo stallone, fissando l'immensa sfera infuocata che gli ricordava l'inferno che aveva patito, sollevarsi alta nel cielo, spazzando via le tenebre che avvolgevano l'immenso cimitero in cui si trovavano.

Nello stesso istante, da est cominciarono ad arrivare al galoppo diversi pony tra cui due pegasi ed un unicorno che cominciarono a gridare agli altri che avevano avvistato la puledrina.

« Quelli sono mamma e papà !! Dai vieni con me, voglio presentarti a loro !! » disse a gran voce Starshine lanciandosi al galoppo verso i propri genitori mentre Rising abbassandosi di poco la visiera sugli occhi sorrise nuovamente.

« Certo che vengo, non perderei mai l'occasione di conoscere i miei primi sostenitori. » sussurrò cominciando poi a trottare dietro all'equina.

Quest'ultima spedita come un razzo raggiunse un unicorno dal manto bianco e dal crine viola ed una pony di terra dal manto rosato e dal crine azzurro, che subito scoppiarono in lacrime abbracciando la figlia con la massima premura.

Rising si fermo a poca distanza da quel tenero quadretto famigliare, osservando attentamente la situazione nel dettaglio, fino a che un pegaso dal manto viola e dal crine rosso gli si posò a poca distanza.

« Ehy, tu chi sei amico ? Hai un aspetto strano, da dove vieni, dagli equirati arabi forse ? » chiese la puledra fissando coi suoi occhi arancio che, se si fosse avvicinata di più, avrebbero rischiato di riflettersi sul collo bronzeo dello stallone.

Quest'ultimo senza perdere la calma, sollevò il colletto del cappotto fino quasi al mento chiudendo i bottoni.

« Salve signorina, il mio nome è Rising Boss, non vengo dagli equirati arabi, ma bensì da CabonHorse, non so se ne avete mai sentito parlare. »

La puledra sentendo quelle parole sgranò gli occhi scrutando dall'alto al basso il pony restando zitta per diversi secondi, che cominciarono a far dubitare Rising sulla presunta intelligenza della sua interlocutrice.

« Signorina..? E' ancora presente..? » chiese lo stallone passando lo zoccolo davanti agli occhi della puledra che di colpo parve uscire come da un sogno cominciando a svolazzargli attorno.

« INCREDIBILE !! NON CI POSSO CREDERE !! Ma dove ti sei rintanato per tutto questo tempo !! Era da giorni che giravano strane voci sul presunto “fantasma di carbone” !! Immagino che sia tu non è vero ?? Anche se non sembri molto ecco...ectoplasmatico. » disse la pegaso sorvolando il pony sul quale volto si era stampato uno sguardo di incredulità, che gli fece immediatamente venire un idea per ottenere informazioni.

« Mi dispiace deluderla miss...»

« Burny, io mi chiamo Burny. »

« Miss Burby, io non sono il fantasma di cui lei parla, però so molte cose sulla cittadina, e sono più che certo che col mio aiuto potrebbe trovare questo famigerato fantasma. »

« DAVVERO ?? ALLORA ANDIAMOCI SUBITO PERFAVORE !! » gridò esaltata la puledra atterrando di fronte a Rising che però non era ancora pronto per questo passo, dato che non aveva ancora attuato la prima fase.

Fu in quel frangente che la fortuna, manifestatasi sotto forma di un raggio di luce solare riflesso dal suo orecchio sul muso del padre di Starshine, attirandone l'attenzione.

L'unicorno rilasciando dall'abbraccio la piccola cominciò a dirigersi verso lo stallone con in volto un sorriso di riconoscenza, ricambiato da Rising Boss con uno piuttosto compiaciuto.

« Lei deve essere il pony che ha salvato mia figlia da quei due cani stana diamanti, le sono davvero riconoscente signor..»

« Rising Boss, e mi creda è un piacere per me aver potuto aiutare la sua giovane figlia, ma suppongo che chiunque lo avrebbe fatto.

Se solo ci fosse più controllo su queste terre probabilmente incidenti come questo si potrebbero evitare, lei non crede ? »

« Questo è vero, ma qui siamo sotto la giurisdizione di Princess celestia e Princess Luna, quindi sono loro che dovrebbero occuparsi di ciò, e quindi non possiamo di certo lamentarci di loro. » disse il pony abbassando leggermente lo sguardo mentre un leggero sorrisetto comparve sul volto di Rising in contemporanea ad una scintilla nei suoi occhi giallognoli.

« Ha forse paura delle principesse ? » chiese secco lo stallone col cappotto nero, osservando come il pelo del pony si fosse drizzato come se fosse stato percorso da un brivido di gelo.

« Beh ecco...non penso che sia paura, diciamo rispetto. In fondo sono due divinità, e nessuno potrebbe permettersi di contestarle, e ci permettono di vivere in pace, quindi immagino che vada bene così, in ogni caso credo si sia fatta ora di colazione, mi dica Rising, vuole unirsi a noi ? Dato che mi sembra il minimo per quello che ha fatto per noi. »

« Accetto volentieri la sua proposta..»

« Blaster.»

« Blaster, in effetti comincio a sentire i morsi della fame crescere dentro di me. » disse lo stallone cominciando a galoppare assieme al padre della piccola Starshine, alla moglie ed alla pegaso che aveva iniziato a seguirli in volo continuando a blaterare sul suo fantomatico fantasma.

Presto i cinque raggiunsero un piccolo villaggio che contava solo una quindicina di abitanti suddivisi in cinque abitazioni, ed essi si fermarono in una di esse.

In quell'istante mentre i genitori, Blaster e Springer entrarono con la figlia Starshine e la sua cugina Burny, Rising Boss si fermò qualche istante sulla soglia della loro dimora voltando lo sguardo verso la foresta dove intravide la figura del signor Nero, in piedi vicino ad un albero che lo fissava con un leggero sorriso in volto, seguita da una folata di vento che quasi fece volare via il copricapo allo stallone.

Quest'ultimo dopo averlo afferrato, e risistemato sul proprio capo, con la visiera leggermente sugli occhi, ed essersi sistemato il cappotto, entrò in casa con un sorriso soddisfatto, che aveva scambiato col suo benefattore poco prima di chiudersi la porta dietro di se.

  
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