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Autore: Katonoffirecrow    23/12/2014    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Master, molti cambiamenti sono scaturiti nella terra di Equestria, e qualcosa di incredibile sta per avvenire, qualcosa che non si era mai verificato in questo regno, il potere delle principesse verrà messo alla prova da qualcosa che va ben oltre la magia.
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Le sei protagoniste, Princess Celestia, Princess Luna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati cinque anni da quando Master era stato sconfitto, e l'armonia era tornata a regnare su Equestria, ma molte cose erano cambiate.

Il Crystal Empire un tempo fedele alleato di Canterlot aveva iniziato a nutrire dubbi in questa alleanza dopo aver constatato come, se non fossero intervenute le principesse dell'amicizia, Celestia e Luna sarebbero arrivate troppo tardi in loro aiuto, lasciando distruggere il regno con il popolo ed i loro regnanti.

Questi ultimi, seppur avessero un forte legame con le due principesse, e con Twilight Sparkle la pupilla di Princess Celestia, cominciavano a credere che il potere dei due alicorni stesse venendo a meno, proprio come le loro leggi.

La cosa però non era grave quanto il regno di InkHeart, che dopo il ritorno del proprio sovrano, Prince Black, avevano serrato i confini con potenti magie solventi.

Lo stallone aveva giustificato questa sua scelta come un “periodo di riflessione” durante il quale si sarebbe ritirato con i propri consiglieri e popolo all'interno del loro regno discutendo se fosse ancora vantaggiosa la loro alleanza con Canterlot.

Inutile dire che durante questo periodo, Queen Chrysalis, dopo un periodo di inattività dovuto alla riorganizzazione del proprio esercito di changeling ed una nuova patria dove stabilirsi, si fece nuovamente viva in diverse occasioni nei vari regni, dove si diceva si mescolasse trai pony per creare del malcontento per causare una rivoluzione nei confronti delle due principesse.

Tale cosa sarebbe stata impensabile, dato che tutti i pony di Equestria, specialmente quelli di Canterlot e Ponyville erano legati in modo irremovibile alle loro sovrane.

Vi era anche da contare che un ottimo deterrente contro un improbabile rivoluzione erano le sei principesse dell'amicizia, che grazie al loro rainbow power rendevano praticamente impossibile sfiorare le principesse, e nessuno si sarebbe sognato di sfidare coloro che erano riuscite a mettere in difficoltà una divinità antica.

Ma durante questi anni, mentre nuovi tribù di pony si alleavano a Canterlot, Crystal Empire e InkHeart altre invece iniziarono a formare diverse cittadine più piccole non riconosciute, causando così una crescente frammentazione del potere di Celestia e Luna che non veniva riconosciuto dalle nuove comunità, che preferivano idolatrare le stelle del firmamento, o la natura stessa.

Tale gesto non poteva essere tollerato dalle regnanti, che dopo svariati tentativi di convincere i pony ad adorarle e riconoscerle come sovrane con doni e con la magia, decisero di utilizzare l'astuzia.

Non era noto ma Celestia, seppur sovrana dolce e premurosa aveva in se anche un fine intelletto e sapeva bene come farsi obbedire, e dando prova di ciò fece attuare azioni di disturbo lungo le vie di collegamento tra le nuove comunità e le altre civiltà, arrivando quasi a tagliarne i viveri e le materie prime per espandersi, e questo era ciò che ella definiva “politica estera”.

Chiaramente era ben noto ai pony che sarebbe bastato accettare di piegare la testa dinnanzi alla regnante e concederle ciò che voleva, idolatrarla come una divinità, e presto molti dei pony delle comunità cominciarono a farlo.

Ma vi furono coloro che invece resistettero facendo delle difficoltà una virtù, e cominciarono ad ingegnarsi per riuscire ad essere autosufficienti.

Fu a quel punto, quando un sesto anno trascorse che Celestia in preda ad un incubo di possibile detronizzazione lanciò un potente incantesimo contro una delle comunità, la tecnologia CarbonHorse.

La magia della sovrana sarebbe dovuta essere una semplice abolizione magica, bloccando qualsiasi attività nella zona, ma a causa dell'incubo Celestia mise un po' troppa energia nel colpo, e parte del suo incantesimo acquisì il suo potere elementale solare.

L'esito fu un vero disastro.

CarbonHorse, una cittadina di cinquemila abitanti che basava la propria economia e vita sull'utilizzo del carbone, del vapore e del metallo quella notte arse, e con essa coloro che la abitavano.

Celestia e Luna, con le sei principesse dell'amicizia si recarono sul posto quasi immediatamente insieme ai pegasi della squadra meteo per cercare di arrestare le fiamme e salvare gli abitanti, ma il loro intervento fu inutile dato che l'errato incantesimo della principessa del sole aveva purtroppo avuto anche l'effetto sperato da essa.

Qualsiasi magia era inefficace all'interno della città, e nessun incantesimo acquatico poté essere lanciato, e la semplice pioggia delle nuvole, in combinazione con i pony armati di secchi d'acqua non basto a spegnere le fiamme che continuarono ad ardere fino a che, dopo un contro incantesimo incrociato delle sei principesse e delle regnanti cancellò l'abolizione magica di Celestia.

Quest'ultima illuminando il proprio corno specie svanire nel cielo le fiamme che avvampavano, e la mattina del secondo giorno di CarbonHorse non restava altro che una città fantasma, bruciata fino alle fondamenta.

Furono inutili le ricerche all'interno degli edifici ancora in piedi e dei rifugi, quasi tutti gli abitanti erano morti, asfissiati per il fumo, bruciati vivi.

Questi furono i più fortunati, poiché quei pochi superstiti ritrovati erano stati completamente ustionati e certi scarnificati dal fuoco facendoli apparire quasi come dei mostri.

Quella notte venne ricordata come “l'inferno di Celestia”, e presto da quell'immenso rogo che aveva consumato innumerevoli vite, sarebbe riemerso dalle ceneri di quei pony la vendetta degli innocenti.

Passarono quattro notti durante le quali tutta la faccenda venne insabbiata al meglio dalle principesse che corromperono coloro che avevano collaborato allo spegnimento ed al salvataggio, ed offrirono cariche elevate ai superstiti in cambio del silenzio, e malgrado la riluttanza di Applejack e la perdita di fiducia da parte di Twilight Sparkle, alla fine si decise che dimenticare fosse l'unica cosa da fare per evitare ritorsioni, e la vicenda venne etichettata come “un incidente nelle cave della città”.

Ma quando la quinta notte fu trascorsa, nella cittadina ormai in rovina un urlo straziante cominciò a riecheggiare, come se dall'inferno le vittime di quell'atto stessero gridando vendetta, chiedendo il perché di questa loro sofferenza.

Fu in quell'istante che una longilinea figura umana vestita di nero, con un cilindro posto sul capo, camminando lungo le vie ancora sporche di cenere della città, vide coi propri occhi una sagoma in mezzo alla polvere.

Rapidamente la figura si avvicino al misterioso essere che gemeva a poca distanza da lui, e non appena vi fu abbastanza vicino, fece comparire una bastone dal pomello argento, dal quale lo afferrò per poi punzecchiare con l'estremità il corpo di ciò che sembrava un pony, o quello che ne rimaneva.

La punta del bastone ad ogni tocco sul corpo si sporcava di rosso, poiché il povero essere era privo della pelle, ma era vivo dato che dopo il terzo tocco sollevò a fatica la testa verso l'umano, che per quanto avesse visto di tutto nella sua eterna esistenza, non si sarebbe mai aspettato di assistere ad un simile scempio.

L'intero volto era completamente ustionato sul lato destro e non vi era la minima traccia di criniera, ma solo un vivido occhio giallo che lo fissava.

« Chi...chi sei tu...? Uno shinigami...? » ringhiò a denti stretti l'equino.

L'umano ritrasse il proprio bastone, conficcandolo nel terreno dinnanzi a se, posandovi sopra entrambe le mani, mentre teneva i propri occhi puntati sul pony.

« No, non temere non sono un dio della morte, non in questo mondo almeno.

Io sono il Signor Nero, e tu sei ? » chiese l'umano, scrutando meglio lo stallone col proprio occhio abissale che percepiva una strana energia provenire da quell'essere.

« Il mio nome...è Ashes...Rising Ashes, ero il capo della comunità, e guardiano durante la notte, nonché...prima vittima dell'indiscriminato attacco da parte di Celestia. » rispose il pony, pronunciando con odio il nome della regnante.

« Interessante, dunque sei riuscito a sopravvivere all'incendio ed alla distruzione, anche se vedendo le tue condizioni non credo andrai avanti a lungo.

Presto le infezioni ti divoreranno e morirai di una morte lenta e dolorosa.

Sai, solitamente non mi intrometto negli affari di voi mortali, ma considerando quanto hai sofferto ti pongo questa domanda.

Vuoi che metta fine alle tue sofferenze ? » chiese Nero, inchinandosi leggermente specchiandosi nel l'occhio limone del pony che, forse per pazzia o per sconcerto cominciò a ridere sonoramente, lasciando l'umano alquanto allibito.

« Porre fine alle mie sofferenze sarebbe un insulto contro il mio popolo morto...!! Io non morirò, non importa quanto farà male, io guarirò e renderò questo mondo migliore, e per farlo devo prima eradicare qualsiasi credenza e differenza trai pony di tutte le razze !

A quel punto, quando la pace regnerà sovrana, potrò morire. » sentenziò Ashes, cominciando a digrignare i denti mentre affondò ciò che restava dei suoi arti anteriori nel terreno cominciando a trascinarsi nella cenere e terra.

Nello stesso istante l'umano, sollevò il palmo della mano destra verso l'alto avvolgendo il pony con un aura oscura che lo sollevò per aria facendolo gemere dal dolore per le ustioni.

« Sei certo che questo tuo “bel discorso” non sia solo un modo per vendicarti di Celestia per un tuo semplice desiderio egoistico ? » disse Nero, portandosi il muso del puledro a poca distanza dal suo, tanto da poter sentire l'odore di carne bruciata.

Quest'ultimo sorrise nuovamente, celando il proprio dolore dietro di esso.

« Non sono interessato alla vendetta, puoi credermi.

Ma certo...se lei tirasse le cuoia io non verserei lacrime. Voglio soltanto che i pony siano liberi, niente di più. »

« Allora in questo caso, voglio farti un dono. »

« Un dono...perché mai dovresti ? Tu non eri forse esterno agli eventi dei mortali ? »

« Lo sono, ma vedi, dopo gli ultimi eventi in cui ho constato la debolezza delle due sorelle che da sole non sono state in grado di giungere ad accordi con Master, penso che un nuovo reggente potrebbe avere successo in futuro, e non causare più simili disastri, e questo pony penso potresti essere tu.

Accetti il mio dono ? » chiese Nero, allungando la mano verso lo stallone, che dopo aver atteso una manciata di secondi, ignorando completamente il proprio dolore pose il moncherino dell'arto destro sulla mano di Nero.

« penso che tu mi sopravvaluti Nero, ma non mi tiro di certo indietro.

Sono pronto. »

« Molto bene, ora cerca di resistere, sarà un vero inferno.» rispose Nero cominciando a ricoprire completamente il corpo del pony con un denso smog nero che partendo dagli arti gli stava risalendo fino al volto dove ancora sorridente il pony gli rispose secco.

« Allora sarà un giochetto, l'inferno l'ho già visto e vinto. » sentenziò il pony che venne totalmente inglobato dalla materia nera che prese la forma di una grossa sfera.

« Dunque in questo giorno, Rising Ashes muore...» disse Nero, stringendo a pugno la mano destra facendo di colpo stringere la sfera dalla quale scaturì un tremendo urlo di agonia dello stallone.

« ed al suo posto...»

Nello stesso istante, mentre l'umano parlava dal terreno fuoriuscirono quattro sbarre metalliche argentate che cominciarono ad arroventarsi sciogliendosi per poi infiltrarsi all'interno della sfera.

« è nato Rising Boss !! » concluse l'umano riaprendo la mano.

Nello stesso momento la sfera svanì come fumo, lasciando cadere al suolo con un tonfo il pony.

Lentamente Nero si avvicinò, per assicurarsi che il processo avesse avuto successo, ma si fermò di colpo soddisfatto, non appena vide gli occhi gialli dello stallone fissarlo, con al di sotto un grosso sorriso.

« Grazie Nero, ti sono grato per ciò che hai fatto. » disse l'equino, che venne illuminato dalla luna mostrando un corpo bronzato totalmente rinnovato e lucido come il ferro, che rifletteva la luce lunare, mentre non vi era traccia di crine e della coda.

« Non ringraziarmi, Rising.

Porta soltanto a termine ciò che ti ho detto, e dimostrami che non mi ero sbagliato. » concluse Nero, cominciando a sprofondare nel terreno sorridendo a sua volta al pony, che gli rispose con voce autoritaria.

« Abbi fiducia. Nulla ora mi potrà fermare, dal realizzare un regno idilliaco.» sentenziò Rising Boss, sbriciolando una roccia sotto il proprio zoccolo come fosse carta.
  
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