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Autore: ClearLove    25/12/2014    4 recensioni
La vita di Ran scorreva tranquilla come sempre: scuola, amici, uno Shinichi testone che la faceva sempre arrabbiare, insomma nulla di nuovo! Poi un giorno tutto cambierà, quando Shinichi per una serie di coincidenze si ritroverà di fronte a un punto di rottura tra lui e l'amica d'infanzia dalla quale non saprà come uscirne, se non... vuotando il sacco! Ma le incomprensioni non saranno le uniche a mettere i bastoni tra le ruote ai protagonisti, il pericolo è nascosto dietro l'angolo in attesa di colpire e farla finita una volta per tutte.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.Partenza!!


 
Gli occhi di Hiroshi la scrutarono per qualche istante prima di posarsi definitivamente sulla figura di quel bambino in cima alle scale “Hei ciao Conan-kun! Finalmente ho il piacere di conoscerti, tua sorella parla tanto di te a scuola!” disse sorridente, facendogli un gioioso cenno con la mano.
Conan inizialmente non riuscì a rispondere con lucidità, era troppo preso a studiare quel ragazzo in ogni suo minimo particolare. Avrebbe giurato che in lui c’era un qualcosa che ricordasse se stesso: sembrava avere un carattere molto solare e spiccante, i modi di fare ricordavano un po’ quelli di Hheiji più che i suoi.. ma il sorriso beffardo che mostrava e la sua sicurezza non lasciavano alcun dubbio.
“Ciao.. Hiroshi-san” si fece sfuggire assottigliando gli occhi. Hiroshi gli rivolse un ulteriore sorrisetto per poi voltarsi verso Ran.
“Vuoi qualcosa da bere Hiroshi? Dai su entra non fare l’antipatico” continuò lei percependo una strana atmosfera creatasi tra quei due. Ma che motivazione potevano mai avere?
“Molto volentieri, anche se la scuola è vicina con sto caldo improvviso ci si accalda come niente” e iniziò a sventolarsi con una mano cercando un qualche sollievo.
Ran chiuse la porta alle sue spalle e si diresse verso il secondo piano indicando a Hiroshi un piccolo cuscino accanto al tavolino dove lui si sedette immediatamente. Conan non lo perse un attimo di vista e, una volta seduto accanto a lui senza proferir parola, appoggiò il gomito sul tavolino per sostenere il viso ancora imbronciato. Più lo guardava e più gli scatenava qualcosa dentro di lui..
 
Ma tu guarda questo che confidenza che si prende!”
 
“Ma dimmi, secondo te oggi Misao-kun diceva sul serio? Non rischiamo di essere espulsi o di andare in contro a qualche punizione?” chiese Ran interrompendo i pensieri negativi del ‘fratellino’ posando tre bicchieri sul tavolino e prendendo subito al volo una bibita fresca in frigo “ Ne prendi un goccio anche tu vero Conan-kun?”
“S-si Ran-neechan!” si fece sfuggire soprapensiero non guardando minimamente la bibita che lei gli sventolava da lontano.
“Secondo me i professori quest’anno sono molto più indulgenti, d'altronde a fine anno ci diplomeremo.. questa sarà la penultima gita della nostra vita come studenti delle superiori! Ci pensi a quanto siamo cresciuti oramai?” disse sorseggiando l’aranciata fresca, trattenendo di tanto in tanto qualche smorfia per non far pessima figura di fronte a Ran.
“E si.. il tempo passa davvero in fretta e non me ne sto rendendo conto..” rispose infine con una nota amareggiata lanciando un pensiero a lui.. Shinichi. Da quanto tempo era che non gli telefonava ormai? A lei mancava da morire, ma non poteva di certo nascondere che ultimamente la sua vita aveva preso una giusta piega: nonostante la scuola fosse molto più dura e i diplomi erano ormai vicini, l’aria che si respirava dentro la sua classe era molto più felice. Come compagni di classe erano diventati molto più uniti, si sostenevano con lo studio, si spiegavano le cose più difficili e si davano continuamente i turni sia per pulire che per organizzare le attività. E come dimenticarsi della sua cara amica Sonoko? Più il tempo passava e più lei la aiutava a distrarsi, era proprio una carissima amica.
Conan non poté non incupirsi allo stesso modo cogliendo al volo il senso di quella frase detta poco prima da lei. Strinse violentemente i pugni sulle sue gambe e cambiò espressione maledicendosi ogni istante sempre più.
Anche Hiroshi dal canto suo notò subito il cambiamento nell’espressione di lei; Sonoko era stata chiara a riguardo, vuoi o non vuoi aveva toccato un tasto dolente. In quel momento si rese conto che, dentro di lui, una sensazione di rabbia lo sorprese e gli fece andare in tilt ogni cosa. Quanto gli sarebbe piaciuto esser lui.. la medicina dei suoi mali!
“Ad ogni m-modo” gli si spezzò quasi la voce in gola “Vorrei finire questo anno alla grande, voglio godermi tutto quello che quest’ultimo può offrirmi senza indugiare su qualcosa” disse infine mostrando un sorriso, a parere di tutti, sincero.
 
Conan rimase un po’ sorpreso con queste ultime affermazioni, si era sentito come se per causa sua lei non riusciva più ad essere felice.. e logicamente era davvero così. Lo era, non è vero?
All’improvviso qualcosa lo fece pietrificare, il cuore prese a battere a mille, il sangue gli si gelò nelle vene rendendolo un piccolo bambino indifeso.
Hiroshi porse una mano andando a sfiorare quelle di lei con dolcezza, un leggero color porpora si impossessò delle sue guance andando a contrastare terribilmente il verde dei suoi occhi. Il suo tocco così sincero spiazzò letteralmente Ran che non seppe bene come comportarsi di fronte ad una scena del genere fino a che lui non l’anticipò “Vedrai che andrà benissimo, ora hai sia me che Sonoko non dimenticarlo mai! Ci pensiamo noi a te” si fece sfuggire afferrandole definitivamente la mano prima che Conan potesse alzarsi per dirigersi verso la sua stanza sbattendo violentemente la porta.
 
Lei è mia, solo mia, stalle lontano!!”.
 
*  *  *
 
Non ci volle molto prima che il candido tramonto lasciò spazio alla notte, colorando tutt’intorno di candide luci soffuse che di per sé racchiudevano la vera magia della notte. Il vento leggero non aveva ancora smesso di soffiare e, entrando da una piccola fessura della finestra aperta, muoveva delicatamente la tenda andando poi ad infrangersi contro il viso di Conan ancora segregato nella sua stanza. Non era tanto la rabbia che lo aveva reso solitario, quanto la frustrazione e la completa incapacità di reagire di fronte a certe scene. Come poteva mettersi in mezzo finché si trovava nel corpo di un moccioso? Non aveva nessun diritto e nessuno lo avrebbe capito, avrebbero finito per deriderlo dicendogli che si era preso una cotta per la sua ‘sorellina’.
 
“Ma quale sorellina..”
 
Si sdraiò nel suo letto decidendo di dare libero sfogo ai suoi pensieri e alle sue idee, accorgendosi che l’indomani c’era solo una cosa che poteva realmente fare per lei e per lui.
 
*  *  *                 
 
“Conan-kun! Ma cosa ci fai qui anche tu?” Ran lo guardò sbalordita e allo stesso tempo.. felice.
Era appena arrivata a piedi insieme a Sonoko di fronte allo spiazzale che dava sul cortile della sua scuola e che, quel giorno, era completamente occupato da tre bus che presentavano rigorosamente la scritta ‘riservato’ al posto delle consuete tappe.
Ran attirò l’attenzione di molti dei suoi compagni di classe, il vestito bianco che aveva messo le donava davvero tanto: la gonna le arrivava leggermente sopra il ginocchio, la scollatura a cuore non troppo scavata le circondava le forme e la rendevano molto femminile. Anche Conan notò che quella mattina era molto più carina del solito, stonava giusto quella grossa valigia che si trascinava dietro.
“Ieri al telegiornale han ridetto di quel presunto stalker che si aggira attorno alle scuole del nostro quartiere, mi son preso un bello spavento a pensare che sarei dovuto andare da solo senza di te” mentì lui spudoratamente usando la voce più infantile e facendo gli occhioni più dolci che poteva. Gli riusciva davvero bene convincere la povera e ingenua Ran!
“Ma.. Ma.. A scuola come farai? E qui io non sono sicura che potrai venire insieme a noi! Dovremmo prima parlare con gli insegnanti e tutti gli altri..” disse presa completamente dal panico “E dovremmo sentire se nella pensione è possibile aggiungere un posto in più!”
“Non ti preoccupare Ran-san! Appena è arrivato ci ha subito spiegato la situazione e gli abbiamo dato noi stessi il permesso. E’ comprensibile per un bambino così piccolo” aggiunse una insegnante accanto alla ragazza che non aveva potuto fare a meno di ascoltare.
Ran si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, era così contenta di poterlo avere vicino anche se così distante da casa. Conan invece mostrò un sorriso beffardo cercando instancabilmente tra la calca di studenti una figura che non gli era nuova proprio per niente: Hiroshi.
“Ei poppante, incredibile come te ne vada bene una dietro l’altra eh?” disse Sonoko tirandogli un leggero pugno sulla testa.
“Tu avresti lasciato un poppante da solo mentre uno stalker si aggira per le strade?” le domandò in un modo così innocente che fece sorprendere anche lui.
“Nel tuo caso forse si, sei una palla al piede” lo guardò impassibile non lasciando comprendere se stesse scherzando o era davvero sincera.
“Infatti tu sei la persona più crudele che conosco” finì portandosi le braccia incrociate dietro alla nuca e allontanandosi fischiettando l’unica canzoncina di cartoni che si ricordava, lasciando una Sonoko che si dimenava evidentemente offesa. Complimenti Shinichi proprio un’interpretazione da Oscar!
In quello stesso momento il richiamo degli insegnanti fece sobbalzare un po’ tutti gli studenti intenti a parlare fra loro di quel viaggio che gli attendeva: si sarebbero diretti ad Ovest raggiungendo l’aeroporto più vicino alla costa per poi raggiungere la prefettura di Okinawa: un gruppo di isole poco distanti dalla quale secondo la storia proviene l’antica arte del karate giapponese.
“Ran muoviti dai! I posti son solo da due poi non riusciam a stare insieme!” urlò l’amica attirando molto l’attenzione, sparendo poi dentro uno dei tre bus.
“Dai Conan-kun andiamo anche noi” disse invece Ran porgendo la mano al fratellino, creando quel contatto che solo il giorno prima aveva tanto invidiato a quello sbruffone.
Quando finalmente Ran raggiunse Sonoko, che si era messa quasi infondo sicuramente per rimanere più vicina ai ragazzi, si sedette accanto a lei e fece sedere sulle sue gambe Conan creandogli un leggero imbarazzo.
Solo a quel punto lui realizzò che i posti in fondo erano di due a due, ovvero di fronte a loro c’erano voltate altre due persone dove, stranamente, non poteva non esserci Hiroshi con un'altra compagna di classe di cui Shinichi non ricorda neanche più il nome.
Ecco mi pareva strano che lui non ci fosse..” pensò fra sé, mostrandogli un grosso sorriso soddisfatto per via del posto in cui Ran lo aveva fatto sedere.
Anche Hiroshi lo squadrò percependo una velata rivalità che quel bambino gli lanciava con gli occhi, pensando poi di aver sicuramente frainteso la cosa. Ma dai in fondo sono fratelli!
“Finalmente eccovi qui! Ho fatto bene a tenervi i posti, chissà quanto tempo avreste ancora perso li di fuori.. eh le donne!!”
“Falla finita Hiroshi-kun, noi DONNE abbiamo molti più pensieri di voi UOMINI.. dovevamo consultarci sui vestiti, sui luoghi da vedere, sulla disposizione delle camere, per di più dovevamo anche informarci se questo moccioso poteva aggregarsi a noi” disse Sonoko fissando Conan a mo di sfida per via dell’affronto subito qualche minuto prima “E poi non dimentichiamoci che noi DONNE sapevamo già che voi UOMINI ci avreste tenuto il posto, perciò concludo dicendo che siamo molto più intelligenti di voi”
“Eddai Sonoko-chan, non guardare Conan in quel modo.. spaventi pure me delle volte” aggiunse Ran impacciata, realmente spaventata dall’amica infuriata per motivi sconosciuti.
“Ma infatti lui che ci fa qui?” domandò curioso Hiroshi.
“Aveva paura di rimanere da solo dopo quelle voci che girano sullo stalker.. Effettivamente l’ultima molestia risale solo ad una settimana fa se ci pensate!”
Sonoko continuò la sua battaglia contro Conan “Ma smettila, lui non si vuole separare da te! Si sa che questo malato di mente aggredisce solo le ragazze carine, di lui non se ne farebbe niente”
“Allora Sonoko-san puoi stare tranquilla anche tu” disse sottovoce il bambino, non tanto però da non farsi sentire dai presenti. Gli occhi di Sonoko si infuocarono all’istante, se solo Hiroshi non l’avesse interrotta lo avrebbe preso a pugni in testa.
“Ran-chan Sonoko ha ragione, non ho mai sentito parlare di attacchi a bambini o altro. Solo negli istituti superiori ci sono stati dei suoi avvistamenti”
“Ad ogni modo sono più contenta anche io che lui sia qui con me” concluse la ragazza stringendo una mano a Conan facendolo sussultare. Nonostante non sapesse la sua vera identità lei era sempre così carina con lui, tanto da convincerlo che al di là delle apparenze il suo cuore sapesse già che in realtà quel bambino era il suo Shinichi. Aveva una specie di sesto senso.
Conan si strinse ancora di più a lei, felice, ascoltando di tanto in tanto i discorsi poco rilevanti che si scambiarono tutti e quattro non accorgendosi che ormai l’aeroporto era vicino. La vacanza stava ufficialmente per avere inizio!
 
 
 
To be continued…
 
 
 
Ciao a tutti lettori! Ecco questo è il primo commento che lascio, innanzitutto vorrei ringraziare ExecutionKla e Venusx per i complimenti e vorrei rassicurarle, vedrete che il gurzo saprà come comportarsi!! E poi io sono pur sempre una ShinxRan non mi smentirei mai ;)

Grazie anche a Shinichi e Ran amore , spero di non deludervi con questo capitolo! Alla prossima!                                               xoxo
   
 
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