Serie TV > Un Medico In Famiglia
Segui la storia  |       
Autore: Cristin_94    25/12/2014    6 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
14 febbraio, ore 8.00 circa


- “Sara! Sara! Guarda! Ti ho preparato la colazione!” disse Lorenzo. 
Sara, ancora mezza assonnata, rimase senza parole. Era come nel sogno che aveva fatto tempo prima: Lorenzo era lì, accanto a Lei, con in mano un vassoio con un cappuccino, una spremuta d’arancia, un cornetto, una rosa e, dulcis in fundo, un paio di scarpe da corsa. “Sara… Che hai? Non stai bene???” le chiese Lui, sedendosi sul letto.
– “E’ come nel mio sogno!” esclamò Lei, incredula.
– “Quale sogno?” le domandò Lui, confuso.
– “Ah... è vero: non te l’ho mai detto! D’altra parte, non eri stato proprio così carino dopo quella notte…” lo rimproverò Lei.
– “Eh? Ma di cosa stai parlando?” le domandò Lui, confuso.
– “Ricordi quando siamo andati al cinema, quella volta, per vedere ? Ti avevo chiesto se ti andava una fetta di torta..”
– “Sì!” Lorenzo ricordava benissimo a cosa Sara stesse facendo riferimento.
– “Poi però sei corso da… Sì, va beh!” disse Sara, cercando di tenere a freno la gelosia. “E io sono tornata a casa. Quella notte ho fatto un sogno: io stavo dormendo, in garage, e tu, la mattina, mi portavi a letto la colazione! Ma non una colazione qualsiasi! Questa colazione: cornetto e cappuccino, spremuta d’arancia, una rosa e un paio di scarpe da ginnastica!”
– “Beh: dovresti sapere che i sogni, a volte, diventano realtà! Io l’ho imparato sulla mia pelle!” disse Lorenzo, alludendo al suo di sogno. “E poi: cosa succedeva? Facevamo colazione?” chiese curioso.
- “Eh.. no! Veramente….”
- “Veramente?”
- “Mi baciavi!”
- “Ah!” disse Lui, sorridendo.
- “Poi, però, mi sono svegliata! E tu non c’eri… Eri.. Vabbè.. Ci siamo capiti!” concluse Lei, voltamdosi dalla parte opposta a quella dove si era seduto Lorenzo.
- “Ma io stavo pensando a te!” le disse Lui, cercando di darle un bacio.
- “Eeee.. Certo! Ma ti credo!” disse Lei, sottraendosi al bacio.
- “Dico sul serio! Quella sera, a casa di Veronica, non riuscivo a prendere sonno.. Così mi sono ritrovato sul divano con una foto di me e Veronica in una mano e l’orologio fermo al momento in cui ti ho baciato quella sera, dopo la festa di Tommy, nell’altra… E, pur non volendo ancora ammettere a me stesso che eri tu quella che volevo, beh… non riuscivo a far altro che pensare a te… A quella sera passata a riordinare casa di Veronica.. A quel bacio… A quella notte..”
- “Già! Peccato che il giorno dopo sia venuto dai Martini con la tua ex moglie e l’abbia anche baciata davanti ai miei occhi!!!” sottolineò Sara.
- “Amore! Ma non c’è bisogno di essere gelosa! Io ho scelto te!”
- “Lo so! E infatti io non sono gelosa… Vabbè: giusto un pizzico!”
- “Tranquilla! Puoi essere gelosa quanto vuoi! Sei ancora più bella.. gelosa e addormentata! A proposito, mia bella dormigliona: cosa preferisci?” aggiunse, guardando il vassoio. 
– “Perché? Non è tutto per me?” lo prese in giro Lei.
– “No! Quello che non prendi tu lo prendo io! Per prepararti la colazione io non l’ho ancora fatta!”  
– “Va beh! Lo accetto solo perché ti amo!”     
– “Ah grazie!” disse Lorenzo, e finalmente la baciò.
– “Allora: che facciamo oggi? Io vorrei andare al bar e..” 
- “Niente bar: ho una sorpresa per te!” esclamò Lorenzo.
– “Perché? Non è ancora il mio compleanno!” disse Sara, fingendo di non capire.
– “Sì! Ma è San Valentino!” 
– “Uuuuuu!!! Ma te ne sei ricordato? Ero convinta che tu non tenessi a queste cose!” gli rispose Lei, buttandogli le braccia al collo.
– “E ti sbagliavi!” le disse Lui, attirandola a sé per darle un bacio.
– “E qual è la sorpresa?” chiese Sara, curiosa come una bambina piccola.
– “E se te la dico che sorpresa è? Allora: ora ci prepariamo che tra meno di un’ora dobbiamo prendere il treno!”
– “Treno?” ripeté Sara incredula.
– “Non avrai paura pure del treno?” le domandò Lorenzo seriamente preoccupato.
– “No!” rispose Sara, percependo quale fosse la fonte della paura del suo futuro marito.
– “Bene!”
– “Sì, ma…”
– “E’ inutile: non te lo dico! Forse, quando arriveremo in stazione, capirai!” disse Lui, alzandosi per posare il vassoio sul comodino per poi iniziare a prepararsi.
– “Uffa!!!”
– “Mi dispiace, mia cara! Non hai altra scelta!”
– “E va beh! Aspettiamo e facciamo sorprendere!” si arrese Sara, alzandosi e recandosi in bagno.
Non prima di dare un bacio all’uomo della sua vita.


Mentre Sara faceva la fila al bagno di casa Martini, la raggiunse Elena con un faccino moggio moggio.  
- “Elena! Cosa ci fai ancora in pigiama? Oggi niente scuola?” le chiese subito Sara.
- “No, no! Oggi c’è assemblea d’istituto e ho deciso di non andare!”
- “Ah perché? Non è interessante?”
- “Mah! Le assemblee di istituto sono tutte uguali… Solo che oggi ci saranno tutte quelle coppiette felici e smielate che passano tutto il tempo a sbaciucchiarsi e… Va beh: hai capito, no??”
- “Sì, sì! Ho capito… Ma… sicura di star bene? Hai un faccino bianco! Vuoi che andiamo da Lorenzo?”
- “No, Sara! Fisicamente sto bene! È il mio cuore che sta male! Ma non come te! Insomma… E’ un problema di cuore nel senso che mi piace un ragazzo a cui io non piaccio e..”
Ma in quel momento Tommy uscì dal bagno. – “Ho interrotto qualcosa?” esordì il giovane Martini.
- “No! No! Sara non ti dispiace se vado prima io, vero?”
- “No, tranquilla!” le disse Sara.
- “Grazie! Ci vediamo!” si congedò Elena.
Ma Tommy la bloccò per un braccio. – “Elena.. Che ne diresti se… Sì.. Se andassimo all’assemblea d’istituto.... insieme?”
- “Eh! Veramente io non vengo!” gli rispose Elena, laconica. 
- “Ah.. Allora potremmo andare...” ribatté Lui. Ma ormai Elena aveva già chiuso la porta. Così il giovane Martini si voltò verso Sara. "Ciao Sara!" le disse, sforzandosi di far comparire un sorriso sul suo volto. 
- "Buongiorno Tommy! Come va?"
- "Eh! L'hai visto anche tu... Elena mi evita! E' scostante!"
- "E tu ci stai male?"
- "Sì, molto! Mi manca stare insieme a Lei... ridere.... scherzare insieme!"
- "Sai.. Credo che anche ad Elena manchi stare con te... ridere e scherzare! Però stare con te.. ridere e scherzare con te, sapendo che il tuo cuore è di un'altra.. beh.. la fa stare ancora peggio... E allora.."
- "Ha scelto il male minore! Ho capito!" concluse Tommy.
- "Già! Anche io la capisco e capisco anche te! E' normale che tu sia confuso... Giada è stata il tuo primo amore e avete ancora molte cose in sospeso da risolvere! Elena, invece, è..."
- "E' speciale!" la interruppe Tommy. "E' dolce, sensibile, così piccola che ogni volta che l'abbraccio ho paura di romperla... E'..." 
Ma Tommy si interruppe. La porta del bagno si aprì e si materializzò Elena.
- "Elena!" le disse Sara. "Tommy ti voleva dire una cosa... Vero Tommy?" disse esortandolo con lo sguardo a parlare con Elena.
- "Beh.. sì! Neanche a me va di andare all'assembla d'istituto! Che ne dici se... beh insomma... se andassimo a fare un giro? Papà mi ha detto che posso prendere la sua moto!"
- "Tommy io non sono proprio dell'umore adatto! Scusa..."
- "Appunto! Quante volte io non ero dell'umore adatto e tu mi hai convinto a seguirti e alla fine ci siamo divertiti? Dai..." le disse Tommy, avvicinandosi, mentre Sara ne approfittò per sgattaiolare in bagno e chiudere la porta alle sue spalle. "Ti prego... Io e te! Per un po'!" concluse Tommy.
-"Va bene! Mi hai convinto! Dammi dieci minuti e sono pronta!" gli rispose Elena.
- "? Minimo mezz'ora vorrai dire!" le rispose Lui, sorridendole.
- "Ognuno ha i suoi tempi!" sentenziò Elena, prima di andare in camera per decidere cosa indossare.
Tommy rimase lì a guardarla andar via. Poi si voltò per ringraziare Sara ma la sua matrigna non c'era. Tommy capì che, avendo preferito lasciarli da soli, Sara si era barricata in bagno. Così decise di aspettarla. 
- "Tommy! Che ci fai ancora in fila?" le chiese Lei, uscendo dal bagno.
- "Ma... Come sapevi che Elena avrebbe accettato la mia proposta?"
- "Non lo sapevo! Però ho visto come parli tu di Lei.. Come la descrivi... E.."
- "E.." la incalzò Tommy.
- "E penso che sia tu che lei vi meritiate una chance! Ora vai a preparati.. A una donna non piace aspettare!" gli diede un bacio e andò anche Lei a cambiarsi. Anche a Lorenzo non piaceva aspettare.
 


14 febbraio, ore 9.30 circa

Verso le nove, sia Sara che Lorenzo erano pronti. Scesero in cucina e avvisarono Nonno Libero e gli altri della loro gita fuori porta. 
- "Ah! Che bravi 'sti putei!" esclamò Ave.
- "E.. dove ve ne andate di bello?" chiese loro Libero.
- "Eh! A saperlo! Lorenzo non vuole dirmelo!" gli rispose Sara.
- "Se te lo dicessi non sarebbe una sorpresa!" fece notare Lorenzo.
- "Va beh! Sì! Ho capito! Adesso andiamo così capiamo qual è la sorpresa!" si arrese Sara.
- "Buona giornata, ragazzi!" li salutarono i nonni.
- "A stasera!" si congedarono Sara e Lorenzo che, saliti sul taxi che avevano chiamato, si avviarono alla stazione.
Durante il tragitto Sara non smise di provare ad indovinare qual era la sorpresa. Ma tutti i suoi risultati furono un buco nell'acqua. 
- "Aspetta e vedrai!" le consigliò Lorenzo. "Ormai manca poco!"
In effetti in poco raggiunsero la stazione e, una volta dentro, Lorenzo mostrò a Sara i biglietti. Sotto la voce destinazione compariva la scritta: Verona. 
- “Verona! Andiamo a Verona???” domandò Sara, entusiasta.
– “Già! E' la citta degli innamorati! Quindi ho pensato di andarci con la donna che amo! Che ne dici???” le domandò Lorenzo, che già immaginava la risposta. 
– “Amore! Mi sembra una magnifica idea! Neanche io ci sono mai stata e, visitarla con te sarà…” 
– “Sarà???” la incalzò Lorenzo. 
– “Bello! Ma... ce l’hai la guida?” chiese Sara un po’ incerta.     
– “A che ti serve una guida, scusa?” le chiese Lui, sorridendole.
– “A me non serve! Ma tu, di solito….” gli rispose Sara, che ricordava il loro battibecco durante la gita al Colosseo. 
– “Allora non ci serve! un giorno mi ha fatto notare che è più bello visitare una città e godersi il momento che concentrarsi a leggere una guida che si può consultare benissimo a casa, in treno...” 
– “Ah! Secondo me questo ha ragione!” lo interruppe Sara.     
– “Non avevo dubbi che voi due la pensasse nello stesso modo!” la prese in giro Lui.     
- "Però..." aggiunse Sara.
- "Però?"
- "Aspettami qui! Arrivo subito!" gli disse Sara, dandogli un bacio prima di smaterializzarsi in uno dei negozi della stazione.
Dopo pochi minuti, Lorenzo la vide ritornare brandendo in mano una guida. 
- "E con quella... che ci devi fare?" le domandò, guardandola incantato.
- "Beh! L'hai detto tu: E noi abbiamo tutto il viaggio d'andata per leggerci questa guida! Quindi..  il treno diretto Roma – Verona parte alle 9.15 dal binario 9. "
- "Ah! Hai già contollato???" le disse Lorenzo, ridendo. "Non ci resta che avviarci, allora. Andiamo?”    
– “Dott. Martini, io con lei verrei anche in capo al mondo….” 
– “Eh! Magari non in aereo se no sai che mal di testa!”
Sara scoppiò a ridere e lo baciò, per poi avviarsi al binario. 


Una volta preso posto, Sara e Lorenzo aprirono la guida e si tuffarono nella guida di Verona. 
- "Prima di tutto dobbiamo andare a visitare la Casa di Giulietta!" propose Sara.
- "Sara.. Romeo e Giulietta??? Ma dai! E' una leggenda resa immortale dalla penna di Shakespeare!" le disse Lorenzo.
- "Ah sì? Senti un po' qui che cosa è scritto! Allora: Chiaro? La leggenda si lega alla realtà!"
- "Sì, sì! Va beh! Vediamo cos'altro possiamo visitare!" le disse Lorenzo, nella speranza di eludere l'argomento. "Il Duomo di Verona? La Chiesa di San Zeno Maggiore? Ho trovato: il  Castelvecchio e il Ponte Scaligero a Verona!"
- "Passami un po' la guida! Vediamo un po' questo Castelvecchio... Allora: "
- "Perfetto! C'è anche il Museo Civico! Veronica me ne ha parlato tante volte..."
- "Veronica? Ah! Allora non possiamo non visitarlo!" esclamò Sara, chiudendo la guida."E non sorridere in quel modo! Lo so cosa stai pensando e ti sbagli: io non sono gelosa!"
- "Sara non sei credibile!" la punzecchiò Lorenzo.
- "Non sono gelosa ho detto! Punto e basta! E comunque niente Museo non perchè mi ricorda Veronica ma perchè abbiamo un altro posto da visitare: l'Arena di Verona!"
- "L'Arena di Verona? No!" disse perentorio Lorenzo.
- "Scusa? Cioè: tu vai a Verona e non vorresti visitare l'Arena di Verona, uno dei monumenti più belli che abbiamo in Italia?"
- "E' che.. ci sono già stato... con Veronica!" disse Lorenzo, cercando di essere il più convincente possibile! Non era mai stato a Verona con Veronica ma mentire a Sara era necessario per la riuscita del suo piano!
- "Ah! Non avevi detto che non avevi mai visitato Verona?" gli chiese Sara, molto infastidita.
- "Beh sì! Non ho mai visitato Verona ma sono stato all'Arena.. con Veronica!"
- "Bene!" asserì Sara. "Niente Arena di Verona! E niente Museo Civico! E niente guida! Arrivati a Verona decideremo cosa fare! E tutto andrà bene! Tutto va già bene!" cercò di autoconvincersi Sara.
- "Sicuro che tutto vada bene?" la punzecchiò nuovamente Lorenzo.
- "Va tutto bene se non mi parli di Veronica, ok?"
- "Ok!"
- "Bene!"
- "Te l'ho già detto che diventi più bella quando fai la gelosa!" le disse Lorenzo.
- "Ma io non sono gelosa!" ribadì Sara.
- "Ma vah..." Lorenzo stava per smentire Sara quando squillò il cellulare. "E' Veronica!"
- "Come Veronica? Ahah simpatico!" aggiunse poi Sara quando capì che era uno scherzo.
- "Oscar dimmi! Sì... Domani? Va bene! Nessun problema! Verso che ora? Le undici?? Facciamo la mezza?? Ok! A domani!"
- "E' successo qualcosa?"gli chiese Sara.
- "No, no! Domani verrà in clinica un amico di Oscar e lui vuole che lo visiti!" le spiegò Lorenzo.
- "E perchè hai spostato l'appuntamento alla mezza? Hai da fare prima??" gli domandò Sara che incominciò ad essere sospettosa.
- "Ho una serie di visite da fare!" le rispose Lorenzo, laconico.
- "Ho capito!" disse Sara.
- "Cosa?" le domandò Lui.
- "Mi sa che mi stai nascondendo qualcosa!"
- "Io? No! Dai.. invece di perdere tempo vediamo un po' cosa visitare oggi! Abbiamo poche ore a disposizione!"
- "E va bene!" acconsentì Sara, prendendo la guida. "Però leggo io!"
- "Sì, sì!" l'accontentò Lorenzo, sollevato per aver eluso le domande di Sara.
Così, mentre i due continuarono a discutere su cosa visitare nelle ore successive, il treno entrò alla stazione di Verona Porta Nuova. 
- "Bene! Questa la prendo in custodia io!" disse Sara, sequestrando la guida a Lorenzo.
- "Sara sono d'accordo anche io nel non usare la guida ma almeno consultarla per leggere i monumenti che abbiamo scelto di visitare..."
- "Vorrà dire che ci faremo guidare dall'istinto!" concluse Sara.
E l'istinto, per sfortuna di Lorenzo, li portò alla casa di Giulietta. 
Al numero 23 di via Cappello sorge la casa in cui, secondo la tradizione, abitò Giulietta Capuleti. Un imponente cancello in ferro battuto separa il suo androne, in cui gli innamorati d'ogni luogo ed età lasciano testimonianza del proprio amore, dalla pubblica strada. Oltrepassandolo si accede ad un piccolo ma luminoso cortile interno che ospita i visitatori ansiosi di conoscere i luoghi dell'amore eterno. In esso è presente la splendida statua in bronzo di Giulietta, realizzata dallo scultore veronese Nereo Costantini, ed una lapide su cui sono riportati alcuni versi della tragedia di Shakespeare.

Giulietta: "Oh! Come entrasti tu qui? Ed a qual fine? I muri che circondano questo giardino sono ardui, e pressoché inaccessibili; ed il luogo in cui stai ti sarà tomba, se alcuno de' miei ti sorprende". 
Romeo: "Coll'ali dell'Amore valicai l'altezza di que' muri, ché barriera non v'ha al prepotente Amore: tutto che Amor può tentare, Amor l'osa; onde a' tuoi non ebbi riguardo allorché qui venni"…


- "Amore.. ora che ci penso tu per me non hai mai scavalcato un muro!" fece notare Sara a Lorenzo.
- "Amore semplicemente perchè io e te abbiamo abitato nella stessa casa dal primo giorno! E poi... io per te mi sono arrampicato sul tetto!" le fece notare orgoglioso Lorenzo.
- "Eh già! Dimenticavo che il mio futuro marito è lo Spidermen di Poggiofiorito!"
- "Ma vah! La smetti di prendermi in giro?"
- "Ma non ti sto prendendo in giro! Sono seria!" affermò Sara.
- "Beh! Allora mia Mery Jane, vogliamo andare a visitare la casa della signorina Capuleti?"
- "Ma certo, mio eroe!"
E così i due si inoltrarono nel vecchio palazzo appartenuto alla famiglia Capuleti. Sara si fermava ad ogni passo lungo il corridoio dove tutti i visitatori, provenienti da ogni dove e di ogni età, lasciavano le proprie lettere raccontando il proprio amore. Sara voleva leggerle tutte e naturalmente Lorenzo non condivideva l'idea. Dopo aver letto un paio di lettere (questo fu il compromesso che i due futuri sposi riuscirono a trovare) Sara e Lorenzo, seguendo la folla di turisti, si tuffarono nella vista del luogo più romantico di Verona. Sara, dopo aver contemplato la statua di Giulietta, volle salire sul famoso balcone dal quale la giovane eroina si affacciava per colloquiare con il suo Romeo.
- "No!" disse, bloccando Lorenzo. "Tu non puoi salire con me! Tu devi rimanere qui, sotto il balcone e, appena mi vedi apparire, ti dieltterai a farmi una bellissima dichiarazione degna di Romeo Montecchi!" propose Sara a Lorenzo.
- "Mi diletterò?? Stai scherzando??" disse Lorenzo, scettico. Ma ecco che Sara era già scappata su per le scale e ogni sua opposizione si era rivelata vana. 
- "Allora?" domandò Sara, incitando Lorenzo a paralare. "Va beh! Ho capito! Inizio io! Allora.. Com'è che si dice in questi casi: "
- "Caspita! Ma la sai tutta la tragedia di Shakespeare???" domandò Lorenzo, molto colpito.
- "Al liceo ho interpretato Giulietta durante una recita scolastica! Ma questa è un'altra storia... Adesso tocca a te! Che mi dici, mio bel Romeo?"
- "Beh! Ma io non so cosa risponderti, mia bella Giulietta! Anzi no! Aspetta..." Lorenzo così si intrufolò nel palazzo e prese uno degli opuscoli lasciati lì dagli organizzatori sul quale era anche riportato il famoso dialogo di Romeo e Giulietta. "Pronta??? "
- " declamò Sara.
- ""
- "Però!" esclamò Sara. "Potresti fare l'attore! Reciti come Leonardo Di Caprio!" lo prese in giro.
- "Va beh! Finiamola qua! Ora vuoi scendere da quel balcone? Abbiamo ancora tante cose da visitare!" le fece notare Lorenzo.
- "E va beh! Arrivo!" disse Lei, mandandogli un bacio prima di raggiungerlo.
- "E comunque io sono molto meglio di Leonardo Di Caprio a prescindere dalla recitazione!" precisò Lui una volta che i due si erano incamminati per le vie di Verona.

I due, dopo la visita al palazzo dei Capuleti, si recarono a visitare altri angoli della città. All'ora di pranzo, però, lo stomaco ebbe la meglio. Così i due scelsero una trattoria nel cuore di Verona e lì si rifocillarono. Pasta e fasoi, bollito con la pearà e il mandorlato di Cologna Veneta. Il tutto bagnato da un rosso Bardolino. Fu proprio perchè i cibi erano così buoni che i due si fermarono a lungo alla trattoria. Ed infatti, quando pagarono il conto, erano quasi le quattro!
Convinta di dover prendere il treno alle otto, Sara propose di andare a visitare la Chiesa di San Lorenzo e, dato che il tempo stringeva, la Torre dei Lamberti. 
Sulla Chiesa non ci furono problemi: si trovava nel centro storico di Verona... Era stato facile anche trovarla!
I problemi si presentarono per la Torre dei Lamberti, una torre medioevale che svetta da piazza Erbe, l'antico foro romano, nel centro storico della città, di ottantaquattro metri d'altezza.
- "Ottantaquattro metri d'altezza??? Ma sei impazzita???" esclamò Lorenzo.
- "No! Assolutamente! Che problema c'è, scusa??? E' anche aperta al pubblico.. E' scritto qui! Leggi: Perfetto, no?" concluse Sara.
- "Ma è inutile salire fin lì per ammirare Verona!" obiettò Lui.
- "Ah! Le vertigini!" capì Sara.
- "Ma che vertigini! E' che... Va beh! Andiamo! Però, almeno, prendiamo l'ascensore!"
- "Va bene! Andiamo!"
Così Sara l'aveva spuntata un'altra volta. E infatti i due, preso l'ascensore, salirono sino all'ultimo piano e goderono della meravigliosa Verona.
- "Allora?" domandò Sara a Lorenzo. "Ne è valsa la pena??"
- "Devo ammettere che è proprio bello qui! Ma, d'altra parte, qualunque cosa diventa bella se ci sei tu al mio fianco!" le disse Lui dandole un bacio. 
- "Anche un viaggio in treno?" lo mise alla prova Lei.
- "Sì! Anche un viaggio in treno!" acconsentì Lui.
- "Bene! Anche perchè dobbiamo andare! Altrimenti perdiamo il treno!" 
- "Hai ragione! Incominciamo ad avviarci altrimenti arriviamo tardi!"
Ma Lorenzo temeva di arrivare tardi non alla stazione ma da un'altra parte.
Fermato così un taxi, Lorenzo si avvicinò all'autista e gli disse bisbigliando l'indirizzo al quale voleva essere portato.
- "Che hai detto all'autista a bassa voce?" chiese Sara, una volta che Lorenzo le si era seduta accanto.
- "Che volevamo andare alla stazione, naturalmente!"
- "E perchè glielo hai detto bisbigliando?" chiese Lei, percependo qualcosa di strano.
- "Amore per evitare l'inquinamento acustico, naturalmente!"
- "Naturalmente!" disse Sara poco convinta.
La giovane Levi percepiva una strana atmosfera e in pochi minuti ebbe la conferma che qualcosa non andava.
- "Arrivati!" disse l'autista.
- "Amore!" disse Sara bisbigliando. "Ha sbagliato! Ci ha portati alle non alla stazione!"
- "No, Sara! Non ha sbagliato! E' proprio qui che dobbiamo andare!" le prese la mano, la fece scendere e, pagato l'autista, la accompagno alla reception. "Buonasera! Siamo i signori Martini!"
- "Salve!" disse la ragazza alla reception. "La vostra stanza è pronta! E' la numero 46. Terzo piano!"
- "Grazie mille!" rispose Lorenzo. "Amore.. Andiamo???"
- "Certo!" rispose Sara, mentre si avviavano all'ascensore. "Ma andiamo a fare cosa?"
- "Aspetta e vedrai!"
Mentre arrivavano al terzo piano, Sara non disse una parola. Lorenzo la osservava: era sorpresa e aveva la stessa aria che hanno i bambini la mattina di Natale quando aprono i regali. 
Trovare la stanza non fu difficile. Lorenzo aprì la porta e fece entrare Sara. Sapeva esattamente cosa la sua futura moglue avrebbe detto. E infatti:
- "Amore! Secondo me la signorina alla reception ha sbagliato! Questa non è la nostra stanza. Ci sono due abiti.. E non sono i nostri!"
- "Sicura che non siano i nostri? Io darei uno sguardo!" le consigliò Lui.
Sara si avvicinò al letto matrimoniale e aprì la prima confezione e rimase senza parole. Una conteneva l'abito di Jenny Packham, quello che Kate Middelton aveva indossato in occasione del gala per sostenere la squadra britannica in vista delle Olimpiadi e che Sara non aveva scelto per la cena di gala con la Federazione Italiana d'Atletica a Pisa. - "Lorenzo ma..."
- “Io vedrei anche l'altro!" 
Era lo smoking classico che Lorenzo non aveva scelto per accontentare Sara che preferiva quello di velluto.
- "Ma.. hai organizzato tutto tu?" gli chiese Sara, incredula.
- "Eh già! Ma le sorprese non sono ancora finite! Ora indossa l'abito che dobbiamo andare in un posto!" le disse Lorenzo, dandole un bacio. "Ce la fai in mezz'ora??"
- "Facciamo un'oretta?" contrattò Sara.
- "Va bene! Ti aspetto alla reception!" le disse dandole un altro bacio. "Però non ci mettere un'eternità!"


Dopo circa un'ora, Lorenzo camminava avanti e indietro, agitato, nella hall dell'albergo. Erano quasi le otto e mezza. C'era ancora tempo. Lo spettacolo iniziava alle nove. Mentre il dottor Martini ricontrollava l'orologio, ecco che, alzando lo sguardo vide Sara arrivare con il suo abito verde acqua,  con il velo di pizzo sulle spalle e sulla schiena. Era un incanto.
- "Stavi aspettando me?" gli domandò Sara, avvicinandosi.
- "Sei... bellissima!" le disse Lei, tirandola a sè e baciandola.
- "Signor Martini!" li interruppe la signora alla reception. "Il taxi è arrivato!"
- "Grazie!" gli rispose Lorenzo. "Andiamo?" chiese poi rivolgendosi a Sara.
- "Certo! Così finalmente mi dici dove!"
Quando i due salirono in taxi, il tassista mise in moto e partì.
- "Ma non sa dove dobbiamo andare!" si oppose Sara.
- "Lo sa!"
- "Bene! Sono la sola all'oscuro di tutto!"
- "Va bene! Adesso ti spiego! Allora.. Hai presente quando ti ho detto che non sono mai stato a Verona?"
- "Non sei mai stato a Verona ma sei stato all'Arena con la tua ex moglie!" precisò Sara.
- "Esatto! Non sono mai stato a Verona e non ho mai visitato l'Arena con la mia ex moglie!"
- "Ma allora.. Perchè mi hai mentito?? Avremmo potuta visitarla oggi insieme!"
- "No! Non avremmo.. perchè è adesso che dobbiamo visitare..."
- "Arrivati!" si intromise il tassista.
- "L'Arena di Verona!" concluse Lorenzo, scendendo dalla macchina e aiutando Sara con il vestito. 
- "Amore.. Ma è una bellissima sorpresa!" esclamò Sara. "Ma sei sicuro che possiamo visitarla? Credo che ci sia uno spettacolo!"
- "No! Non c'è uno spettacolo qualsiasi! Mettono in scena "La Traviata". Allora, mia cara: le andrebbe di accompagnarmi ad assistere a questa bellissima storia d'amore?"
- "Certo che sì!" esclamò Sara. "Però... solo una cosa!"
- "Cosa?"
- "Hai un fazzoletto?"
- "Perchè?"
- "Perchè finisce male!"
- "Ma perchè: l'hai già vista?"
- "No! Ma Julia Robert alla fine dell'opera, quando lei e Richard Geere vanno a teatro, si commuove perchè Violetta muore!" spiegò Sara.
- "Va beh! Però un lieto fine c'è lo stesso: Alfredo e Violetta si ameranno per sempre!"
- "Lo so! Però.."
- "Dai.. ti darò il mio fazzoletto!" le disse Lorenzo, dandole un bacio sulla fronte.
- "E va bene! Anche perchè questa resta la sorpresa più romantica di San Valentino che io abbia mai ricevuto!"
- "Perchè non hai ancora ricevuto quella del prossimo San Valentino!" puntualizzò Lorenzo.
Sara scoppiò a ridere. - "Ti amo, lo sai!"
- "Anch'io! Però adesso andiamo che Violetta e Alfredo non ci aspettano!"
Così Lorenzo e Sara si avviarono ai loro posti, pronti per vivere un'altra bellissima favola insieme. 
Anche se nessuna sarebbe stata mai bella come la loro.



P.S. Buona serata a tutti e Buon Natale! Questo è il mio regalo per tutti voi che in questi mesi mi avete seguito e mi avete sostenuta! 
Grazie a questa storia nata un po' per scherzo subito dopo la fine della nona serie di Umif9 e che ho tanto faticato a pubblicare, ho avuto modo di conoscere molte persone e posso dire con certezza di aver trovato buone amiche. Per questo ci tenevo a lasciarvi un pensierino! Lo so: Natale è quasi finito ma si sa: questi giorni sono un po' particolari! Comunque spero vi piaccia! Un abraccio forte a quanti leggono, commentano o che aprono soltanto il link! Grazie a tutti voi!
Buon Natale a tutti!
Cristin 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Un Medico In Famiglia / Vai alla pagina dell'autore: Cristin_94