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Autore: kazuha89    25/12/2014    2 recensioni
a tutto deve essere pronto, colui che vuole diventare un ninja. Ma un ninja sarà mai pronto..a diventare genitore?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Non sono mai stata una che ama perdere tempo a rimirarsi nello specchio, neanche quando ero più piccola. Anzi, forse crescendo sono pure peggiorata. Mio cugino dice che manco di autostima. Vero, per quello. Però, sinceramente, trovo più importanti altre cose che l’aspetto dei miei capelli o del mio corpo. Se sto bene, questo mi basta, sono soddisfatta.  Però, chissà perché, stamattina per una volta mi sono soffermata. Uscendo dalla doccia avvolta nel mio asciugamano, per una volta mi sono fermata a guardarmi per bene. La solita ragazza pallida di sempre mi restituisce lo sguardo, il solito visetto da eterna bambina, i soliti occhi azzurri e acquei di sempre. Cerco di evitare di guardarmi il seno,e lo strizzo per quanto possibile nell’asciugamano. odio il mio seno, lo trovo imbarazzante, specie quando mi capita di correre. Goccioline di condensa scivolano lungo i miei fianchi, che sfioro leggera con le dita, arrivando fino all’ombelico. Mm..sono dimagrita ancora.
Faccio un passo indietro, e mi guardo tutta per bene. Sotto le dita, qualcosa mi ha incuriosito. Segni. La mia pelle bianca e delicata, qui e la ha delle piccole righe un po’ più scure, un po’ più ruvide. Cicatrici. Vatti a ricordare, dove me le sono procurate, adesso. Questa poi, lungo tutto il fianco, è anche grandina! Eppure..giuro che ho proprio rimosso l’evento!
L’asciugamano, sfinito dal lavoraccio di tener prigioniero il mio seno salta, scivolandomi via. Lo acciuffo in tempo, prima che tocchi il pavimento umido, spiaccicandomelo contro la pancia. Uffa..non riesco a trovare asciugamani abbastanza grandi da potermeli avvolgere addosso..
Poi,le mie dita captano qualcosa. La pelle del mio addome.. altri segni?
Tolgo l’asciugamano, e mi avvicino allo specchio. Mi sfugge un sorriso. Si, ci sono altri segni, ma questo so bene da dove vengono. E mi sa che anche le mie più care amiche lo sanno. Si, perché si dà il caso che anche loro li hanno, identici ai miei. Ma non si tratta di cicatrici, niente ferite di gruppo. No, questo segni, una bella fila ordinata di leggeri segnetti proprio sul ventre.. sono il ricordo di quando io e le mie amiche del cuore.. siamo diventate mamme.
Dio, penso ormai ridendo, mi sembra successo ieri. Me lo ricordo bene, quel giorno. Anzi, ce lo ricordiamo tutte..
“E piantatela con questo chiasso!”
Sakura è sempre stata buona col suo prossimo, e uno dei migliori medici mai esistito al nostro villaggio. Ma è anche una delle donne meno pazienti, mai esistite.
“ Vi ho mai detto che appena ingollata la medicina, il male vi sarebbe passato? Spiacente, belli miei, i miracoli sono fuori dalla mia portata, quindi armarsi di pazienta! Ci vogliono 24 ore perché quel maledetto virus sia debellato dal vostro corpo, sbraitare come vecchi asini non serve a un accidente!”
“Non essere cosi dura, stanno male! poveri pulcini, lo sai come sono fatti gli uomini, fronte spaziosa..”
“No, mi sa che lo sai meglio tu, oca bionda, e pure nel dettaglio, se parliamo di tutti gli uomini esistenti da qui fino al villaggio della sabbia..”
Questo non è vero. Da qui al villaggio della sabbia.. Ino conosce solo gli uomini sotto i trenta..
Uesta è cattiv
“Non rido solo perché mi verrebbero le rughe..”
Ingoiai una risatina. Un occhio estraneo mai avrebbe detto, che quelle due erano le migliori amiche l’una dell’altra. Non ci avrebbe scommesso un penny bucato!
“Per me può andare e tornare come crede dal villaggio della sabbia, basta che tenga giù le mai dai miei fratelli!”
Mi voltai verso la porta. Temari, sorella maggiore del quinto kasekage Gaara, era in piedi sull’uscio, intenta a leggere l’etichetta di una bottiglia, l’aria un po’ pallida.
“Vorrei ricordare a lor signore sfacciate, che ho una relazione ben consolidata da tempo, ormai. I mie vagabondaggi in cerca del vero amore sono belli e conclusi da un pezzo!”
“Il mondo maschile tirerà un sospiro di sollievo..” borbottò Sakura, e contemporaneamente schivò indifferente un rotolino di garza volante. “Sai diventerà l’idolo delle folle, per essere riuscito a domarti..”
Ino fece un verso scettico.
“Dubito fortemente che si sia reso conto di che premio ambito abbia per le mani..”
“Ah bella mia, stringerò personalmente entrambe le mani, alla santa che metterà al mondo un uomo davvero consapevole del valore di una donna. Vuoi quella cosa che mi gira per casa?”
Le parole le morirono in bocca soffocate da un verso di disgusto. Temari portò una mano alla bocca, l’aria sofferente.
“Senti un po’.. Shikamaru avrà tutti i difetti di questo mondo e un paio scoperti da lui..ma da qui a vomitare al pensiero!” protestò Ino, indignata.
“No, macché.. è da stamane che vado avanti cosi. Sembra che io debba dare di stomaco da un momento all’altro. Avrò preso freddo. Il clima di casa mia è..un po’ più temperato, temo..”
“Sembra di stare in un forno a casa tua, mia cara.. “ commentò Sakura ridendo. “Però è strano..tu non sei il tipo da soffrire gli sbalzi termici, di solito. Non sei il tipo che soffre niente, a dire il vero..”
“Per questo sono qui, non mi piace questo malessere, mi rende nervosa..” Borbottò lei, osservando delle pasticche sulla scrivania di Sakura.
“Buffo..” commentò Ino. “Anche Hinata stamattina si è svegliata con lo stesso malessere.. giuro che se è un altro virus, mi trasferisco a casa tua, Temari. Chissà che nel deserto, Sai prenda un po’ di colorito..”
“Anche tu, Hinata?” mi chiese Temari, voltandosi verso di me. Annui. Quella mattina, infatti, mi ero svegliata con una strana sensazione, una specie di fastidio allo stomaco. Tempo mezz’ora, e per poco non investivo mio padre correndo in bagno.  Appena in grado di camminare, poi, mi ero recata dalle ragazze all’ospedale, e ora ero lì, una tazza di tè verde tra le mani a intiepidire, la nausea a dilaniarmi.
“Sono sicura che non è nulla..” disse  Sakura sfilando la bottiglietta dalle mani di Temari. “Questo è sciroppo per la tosse, comunque..ah!”
Fu questione di un lampo. Sakura portò una mano alla fronte, e le sue ginocchia si piegarono come fatte di carta. Ino e Temari si fiondarono su di lei, e la presero al volo prima dell’impatto col pavimento.
“Hei!” esclamò Temari, sostenendola in vita.
“Sakura, che succede?” chiese Ino, il viso di Sakura tra le mani, i grandi occhi azzurri pieni di paura. Sakura guardò prima lei, poi Temari, l’aria smarrita, il viso pallido. Poi parve riaversi, e cercò sostegno nelle sue gambe, ancora piegate su se stesse.
“Nulla..nulla, un semplice sbalzo di pressione, credo..” mormorò, bilanciandosi per riacquistare postura. Era ancora molto bianca in viso, per cui Ino la fece sedere su una sedia accanto a me, e io le porsi una tazza con lo stesso tè verde che stavo bevendo. Il liquido caldo e zuccherino le ridiede colorito.
“Grazie.. il caos che c’è qui dentro, alla fine mi ha sopraffatta, a quanto pare..”
“Siamo tutti stanchi morti, ormai. La guerra non ci mette dieci minuti a scemarti via dal corpo, una volta che ne incassi il colpo. Ce ne vuole, per smaltire tutto quello che abbiamo passato..”
Temari perse il suo sguardo nel vuoto, io lo lasciai divagare nei meandri della mia tazza di te. Aveva ragione. La guerra era ancora con noi, sotto la nostra pelle, nelle nostre ossa. Il suo odore acre e caldo faceva ancora prudere i nostri nasi, il suo fumo nero bruciava ancora nei nostri occhi. Alcune delle nostre ferite, ormai guarite, prudevano ancora. Il suono delle esplosioni, delle grida..e le ultime parole di chi non era tornato a casa con noi, riecheggiavano ancora nelle nostre orecchie. Naruto, ancora adesso, non è sempre padrone di toccarmi il viso, senza evocare in me l’ultimo tocco del mio amato cugino Neji, sprofondando il mio animo nel dolore..
“Beh, non è davvero il caso di pensarci ora, con tutto il casino di cose che abbiamo da fare.” esclamò Temari, la pelle bianca del suo viso tinta di un rossore inusuale, i begli occhi blu lucidi come specchi d’acqua. “ Su, biondina, dammi qualcosa che mandi via questi conati, e fammi tornare al lavoro. Shikamaru si scortica vivo, se fa una cosa in più dei suoi doveri..”
“Non posso, se prima non so cosa li provoca. L’ho detto anche a Hinata, dovete farvi fare degli esami, se state male. Siamo stati tutti sottoposti a diversi tipi di tossine e veleni, la fuori. Non si può essere sicuri che il loro principio attivo sia unicamente istantaneo. Ci sono veleni in natura, che si svegliano col tempo e gradualmente. E dato che con Temari siete già in tre a dirmi che avete gli stessi sintomi, non mi sento di sbagliare, mettendo le mani avanti, ragazze..”
“Tre?” chiesi, mentre Temari sprofondava sbuffando nella sedia vicino a me e afferrava una tazza di tè. “Chi altro sta male?”
“Ten Ten..” rispose Sakura prendendo il suo blocco appunti. “Vediamo.. la nausea ce l’avete tutte e tre, voglio vedere se anche gli altri sintomi coincidono. Se cosi fosse, potrebbe essere lo stesso problema..”
Lesse per qualche secondo il suo taccuino, poi si schiarì la voce con aria dubbiosa, Ino al suo fianco che leggeva da sopra la sua spalla:
“Dunque..oltre la nausea, che cosa sentite? “chiese.
“Ahm.. beh stamattina, mi sembrava di non aver dormito affatto, quando mi sono svegliata..” rispose Temari, riflettendo.
“Hinata?” chiese Sakura, annotando l’informazione sul suo blocchetto.
“Io..si, ora che ci penso, ho più sonno anche io..” ammisi. Era vero. La mattina, ero in piedi prima che il sole fosse del tutto tondo nel cielo. Eppure, da un paio di settimane, il sole era già alto nel cielo quando appena riuscivo a svegliarmi..
“Poi..ah! strano ma vero, dato che ne sono ghiotta.. ultimamente non riesco a mangiare la carne, non la digerisco..”
Sakura annui, e mi guardò.
“Io..stessa cosa, però con il pesce..” confermai. Vero anche quello, pensandoci bene. Amavo il pesce, lo cucinavo spesso per me e mia sorella, fin da piccola. Eppure..ero quasi certa di essere stata male, le ultime volte che lo avevo mangiato, nelle ultime settimane. Ma non c’entrava nulla con Temari e il suo rifiuto improvviso per la carne..o si?
Sakura non dava indizi utili, annotava tutto in silenzio.
“Dolori? Stomaco, testa, gola..?”
“No..” disse Temari storcendo la bocca mentre pensava. Io pure denegai. Sakura annui, e segnò pure questo. “Altro da aggiungere? Tu, Hinata?”
“Beh..” pigolò Temari, un po’ rossa. “C’è una cosa un po’ strana, ma non è un malessere, credo..”
“Tutto fa brodo, Temari sputa il rospo..” commentò Ino, persuasiva. Temari annui, respirando a fondo.
“La pipì..” sospirò. “Non bevo più del solito..ma andò al bagno duecento volte al giorno. Sarà che il PH della vostra acqua è diverso, non so..”
Sakura mi guardo, e improvvisamente, fui investita da una verità: succedeva..anche a me! A pensier leggero, non lo avevo notato, ma..ultimamente capitava anche a me che mi scappasse di continuo. Oddio..ma che ci stava accadendo? Perché io e Temari avevamo le stesse patologie? E quel taccuino..diceva che le aveva anche Ten Ten?
Sakura scribacchiò per qualche secondo, serie e imperscrutabile. Ino, invece, all’improvviso sgranò gli occhi, e portò lentamente una mano al mento, contando con le labbra qualcosa che parve spaventarla ad ogni sillaba. Sakura la guardò con la coda dell’occhio, e senza levare gli occhi dal suo foglio, afferrò una scatola con delle provette e delle siringhe.
“Preleva loro del sangue, Ino.. se poi dici, prendi anche il tuo..”
“Sakura..” pigolò lei, allarmata.
“No, prima di andare nel panico, fai come ho detto. Questa roba non sta a niente, senza il sangue..” rispose lei, risoluta. Ino inghiottì l’aria un paio di volte, poi si riscosse, e prese le siringhe.
“Che è questa roba, perché il sangue?” chiese Temari con una smorfia, mentre Ino le pungolava il braccio, e il liquido caldo e scarlatto riempiva la provetta. Sakura osservò la scena, meditabonda.
“Perché a me il 50% non piace, voglio il 100%..” rispose lei.
“Di cosa..ahi!” chiesi io, mentre Ino etichettava anche il mio sangue tra i suoi campioni.
“Di certezza..” rispose lei. “Mando questa roba giù in laboratorio..un oretta, e avremo tutti la risposta. Il sangue da sempre il 100% bene o male che sia..”
Prese i campioni, e si diresse verso la porta. Che le era preso adesso? Perché Ino era andata in crisi, e Sakura le aveva fatto prelevare il sangue? E perché prima che scomparisse nel corridoio, avrei potuto giurare di aver visto una delle sue mani infilarsi nella tasca del suo vestito, uscirne con un campione di sangue col suo nome sopra, lasciarlo cadere nella scatola coi nostri e..scivolare alla sua pancia? 
Oh..mio..dio!

 
  
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