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Autore: TheyCallMeGaybriel    26/12/2014    11 recensioni
Pairing Sabriel/Destiel, HighSchool!AU, Human!AU.
Gabriel e Castiel si sono appena trasferiti, ed è il loro primo giorno di scuola. All'ingresso, fanno subito conoscenza con i fratelli Winchester, con i quali si stabilirà un legame più profondo del previsto. A partire da quando Sam va a sbattere contro Gabriel, nei corridoi, e Dean difende Castiel da uno studente più grande.
Ma la vita dei Novak non è così semplice: c'è un motivo se si sono trasferiti, e se non vogliono mai parlare della loro famiglia. Starà a Sam e Dean cercare di scavare oltre alla maschera spavalda di Gabriel e al sorriso timido di Cas, per scoprire cosa nasconde il loro passato.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Look From You And I Would Fall From Grace'
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《...Lucifer?!》esclama Sam, di fianco a lui. Il diretto interessato allarga il suo sorriso in un'espressione lusingata.《Oh! Gli hai anche parlato di me? È un peccato che non ci siamo incontrati prima, ragazzino. Sai, era da un po' che io e il tuo scopamico non ci vedevamo, se ne è andato senza dirmi niente. Ma ora che siamo di nuovo insieme, posso vedere che si è trovato un gran bel pezzo di carne. Magari ti condividerà con me, uh?》
《Non parlargli in quel modo》sibila Gabriel, spostandosi di fianco a Sam. È terrorizzato, si sente come se, all'improvviso, gli mancasse da sotto i piedi quel poco di terreno rimanente. E, allo stesso tempo, non riesce a smettere di guardare Lucifer, e vorrebbe solo avvicinarsi a lui, abbracciarlo.
Sam. Deve mettere Sam al sicuro, in qualche modo: quella è la priorità. E l'unica cosa a cui riesce a pensare, anche, data la velocità con cui il sangue gli pulsa nelle tempie.
《Hey, gigante, ci lasceresti un momento da soli?》chiede Lucifer, anticipandolo.
《Neanche per sogno》risponde Sam, facendo un passo verso di lui. Gabriel lo ferma, afferrandolo per la spalla.《Per favore, fa' come ti ha detto》mormora; nonostante si senta più sicuro con lui accanto, non può metterlo così in pericolo. E non vuole che scopra tutto.
《Gabriel, l'unica cosa che so di questo tipo è che è tuo fratello, e che è una sorta di psicopatico. Non ho intenzione di lasciarti qui con lui, da solo-》.
《Sam》lo interrompe, il tono basso e concitato.《Per favore. Mi serve che tu vada da Castiel, a controllare che stia bene》mormora.《Starò bene, davvero》.
Il moro si morde un labbro, guardandolo preoccupato.
《Ti prego. Se accadesse qualcosa a Cass...ho bisogno che tu vada a vedere》.
《D'accordo. Ma ti chiamo tra quindici minuti, e se non rispondi telefono alla polizia》.
《Non ce ne sarà bisogno, davvero. Sam, è solo mio fratello, okay? Non mi farebbe mai del male》.
《...Dieci minuti》. Il ragazzo fa un paio di passi indietro, guardandolo preoccupato, e poi si gira. Cammina velocemente, e Gabriel lo segue con lo sguardo finché non scompare oltre un gruppo di alberi.
Il sole è tramontato, e la luce sta calando rapidamente. Il parco è deserto, in quella zona. Sono solo lui e Lucifer, che gli si sta avvicinando a passi leggermente instabili: deve avere bevuto, ancora una volta. Può sentire l'odore dell'alcool, così familiare e spaventoso, che porta con sé troppi ricordi.
Il fratello si ferma davanti a lui, allunga una mano verso il suo viso. Gabriel sussulta, d'istinto, e si ritrae di scatto; ma l'altro lo tocca con delicatezza, facendo scorrere le dita sulla sua guancia. Vorrebbe dirgli di togliergli le mani di dosso, di stare lontano da lui, ma non può. La verità è che ha bisogno di quel contatto, ne ha avuto bisogno per così tanto tempo. Vorrebbe scappare, e allo stesso tempo rifugiarsi tra le sue braccia.
《Oh, Gabriel》.
《Lucy...》gli occhi di Gabriel si riempiono di lacrime, e stavolta non riesce a scacciarle. Gli è mancato così tanto, gli manca così tanto, e allo stesso tempo lo terrorizza, lo riempie di rabbia.
《Mi hai lasciato da solo, con quegli idioti di Michael e Raphael》.
《Non potevo più sopportare...l'intera situazione》sussurra in risposta, tenendosi sul vago. Senza menzionare le litigate senza fine, l'abbandono di papà...e, soprattutto, cosa Lucifer gli ha fatto, per settimane.
《Povero, piccolo Gabe. Eri spaventato dal tuo fratellone alcolizzato?》
Gli occhi di Gabriel si spalancano. Non aveva mai ammesso la sua dipendenza, prima. Quello che faceva da ubriaco rimaneva tra loro due, unici testimoni i lividi sul corpo del più piccolo, nascosti dai vestiti troppo grandi. Non ne parlavano mai, quando lui era sobrio.
Facevano semplicemente finta che niente fosse successo.
E ora Lucifer è davanti a lui. Non è cambiato per niente, ha ancora le occhiaie profonde, gli occhi arrossati, il viso scavato. A sorpresa, lo trae a sé, ma a Gabriel va bene così. Si rifugia tra le sue braccia, emette un sospiro tremante. Preme il viso contro il suo petto, riempiendosi del suo odore familiare di birra e fumo.
《Mi hai lasciato da solo, sei scappato...portandoti via Castiel》mormora il fratello maggiore. Improvvisamente, il suo abbraccio è troppo stretto, soffocante, e il panico torna a farsi strada nello stomaco di Gabriel.《Mi- mi dispiace, io-》.
《Shhhh》lo zittisce l'altro, chiudendo una mano intorno alla sua gola. Il suo sguardo è dolce, malinconico, ma con una scintilla di follia.
Gabriel non respira. Afferra il braccio del fratello, cercando di allentare la presa, ma è troppo forte. Forse non sta nemmeno provando davvero.
Poi arriva il pugno, dritto nel suo stomaco. Si ripiega su se stesso con un verso strozzato, in cerca d'aria; Lucifer lo sbatte contro un albero, tenendolo lì ancorato, mentre il suo campo visivo si riempie di puntini rossi, e i suoi polmoni iniziano a bruciare. Si avvicina a lui, il viso a pochi millimetri dal suo, vicinissimo. Un altro colpo, diretto alle costole.
Te ne sei andato》ripete il più grande in un ringhio, allentando la stretta quel tanto che basta perché Gabriel possa prendere un rapido respiro ansimante. Sta succedendo tutto così in fretta: un attimo prima si stanno abbracciando, quello dopo lui lo sta picchiando. È tutto come al solito. Gli sembra di essere tornato a casa, rivive tutti i mesi passati, e il panico minaccia di sopraffarlo. Lucifer lo getta a terra con un manrovescio, lasciando finalmente andare il suo collo. Gabriel batte la testa, e tossisce, cercando di prendere più aria possibile. In un attimo il fratello gli è di nuovo addosso; gli tappa la bocca, sferra un colpo diretto al suo viso. Il dolore si irradia dalla sua mascella, pulsante, ma il suo grido è soffocato dal palmo di Lucifer, premuto sulle sue labbra. Ed è tutto come al solito, una volta ancora. Il dolore è familiare, il freddo è familiare, la sensazione di impotenza, il panico sono familiari.
《Hai idea di come sia stato, a casa? Svegliarsi un giorno, e scoprire che non c'eravate più? Che eravate scappati, come due codardi?》parla a pochi centimetri dal suo viso, e lo colpisce di nuovo, ancora e ancora. Lo schiaccia a terra, torcendogli le braccia dietro alla schiena, e Gabriel non ha abbastanza fiato per urlare, per chiamare aiuto. È totalmente impotente. Si agita appena, ma l'altro fa leva sulle sue spalle, e i suoi occhi si riempiono di lacrime di frustrazione, sofferenza e paura.
《Mi hai tradito, Gabriel》il suo tono è tanto deluso che fa male, più delle botte, più dei calci che ha iniziaro a tirargli, lasciadolo andare. Si raggomitola su se stesso, cercando di proteggersi con le braccia dolenti, di rotolare via.
Forse se lo merita. Ha ragione: è un codardo. Non è nemmeno capace di tenersi un lavoro, o di proteggere Castiel. Sì, sa di meritarselo, come gli ha sempre detto lui. È colpa sua se papà se ne è andato, li ha lasciati perché non poteva più sopportarlo. Glielo ha detto Lucifer, quindi deve essere vero.
Un altro colpo lo raggiunge al fianco, e stavolta grida, la voce arrochita a causa della gola martoriata. Lucifer si siede a cavalcioni su di lui, carica la mano, gli tira uno schiaffo. Gabriel resta immobile, senza forze, concentrandosi nel tentativo di prendere piccoli respiri sofferti.《Lucy...》mormora, esausto.《Ti prego...non fare male a Cass》lo supplica, senza quasi sapere cosa stia dicendo.
La sua frase sembra riscuotere il più grande, che si ferma. Le sue labbra si spalancano in un momento di lucidità, di consapevolezza.《Fratello》sussurra, gli occhi che si riempiono di lacrime.《Mi- mi dispiace, Gabriel, mi dispiace》le sue mani tremano, ora, mentre si solleva dal suo corpo, fa un passo indietro, si passa le dita -coperte del sangue di Gabriel- tra i capelli corti.《Io-》si interrompe, e scuote la testa. Si gira, e corre via.
Gabriel rimane immobile, chiude gli occhi. Sente qualcuno urlare il suo nome -è la voce di Sam?-, ma fa tutto troppo male perché gli importi davvero, in quel momento.



Uhm. Già. Inizio con il chiedervi scusa, e dirvi che è stato davvero bello conoscervi, perché so che qualcuno verrà a farmi fuori dopo questo capitolo. Lascio tutti i miei beni al mio cane.
Scherzi a parte, ho scritto questo capitolo d'un fiato morendo di feelings per Gabe, e anche se so che non è molto lungo, e non è molto incentrato su Sabriel/DeAstiel (scusate, ho appena ririririguardato il duecentesimo), è fondamentale per il resto della storia! Prima che a qualcuno venga un attacco di panico da incesto, no, Lucifer non ha fatto niente a Gabriel in quel senso -mi hanno fatto notare che era fraintendibile cwc) anche se non ho assolutamente niente contro le ship incest e shippo Lubriel. Detto questo, grazie come sempre a tutti quelli che recensiscono/seguono/aggiungono ai preferiti ecc, davvero<3 Also, questa settimana sarò via, quindi potrei impiegare un po' a rispondere alle recensioni uwu
-Gabe
PS: Devo davvero fare capitoli più lunghi. Per la prossima storia me ne ricorderò, è ridicolo-
  
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