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Autore: BrokenArrows    26/12/2014    1 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caroline Forbes quella mattina si svegliò di buon umore. Risvegliarsi tra le braccia di Klaus era un buon metodo per iniziare bene la giornata. Inoltre, il fatto che i due fossero nudi, la diceva lunga. 
-Buongiorno, tesoro- la salutò con un bacio, assaporandosi quel momento di pace, prima che l’uragano Caroline si mettesse in moto. L’abbracciò. Quei momenti per lui erano così rari, erano pochissime le volte in cui si era svegliato così di buon umore per qualcosa che non fosse uccidere qualcuno o mettere in atto una vendetta. In parte poteva capire Rebekah e la smania di farsi una famiglia. 
-Buongiorno- gli sorrise, appoggiando la testa al suo petto. Klaus accarezzò quella folta chioma bionda.
-Stamattina cosa devi fare?- 
-Andare a scuola, poi devo andare a scegliere il vestito per miss Mystic Falls. Non vedo l’ora che arrivi quel giorno- sospirò, pensando a quanto aveva lo aspettato e che ormai stava per giungere.
-E... chi ti accompagnerà al ballo?- chiese, poco prima di beccarsi un’occhiataccia dalla ragazza.
-Che domande! Tu, ovviamente. E dovrai essere impeccabile, anche se so già che lo sarai- gli diede un lungo bacio per poi alzarsi, avvolta dal lenzuolo fino. Si rivestirono velocemente e andarono in sala da pranzo a fare colazione, sotto lo sguardo perplesso della madre. Da una parte Klaus le piaceva, sembrava un ragazzo maturo, ma non era un po’ troppo grande per la figlia? 
-Caroline, dovrei parlarti- le disse, facendole cenno con la testa di andare in salotto.
La bionda, svogliata, si diresse in salotto, seguita dalla madre che chiuse la porta non appena vi entrò. 
-C’è un problema- cominciò, sperando che la figlia non l’avrebbe uccisa per ciò che stava per dire -Miss Mystic Falls potrebbe non tenersi- sospirò, guardando l’espressione che Care aveva in volto. 
Stupita, perplessa, indignata, furiosa. La ragazza cercò di dire qualcosa, ma dalla bocca non uscivano altro che sbuffi di rabbia. Aveva bisogno di sfogarsi. Strinse le mani in pugni fino a farsi male, cercando di controllarsi.
-Cosa vuol dire?- chiese, evitando lo sguardo della madre. Non voleva che la vedesse piangere, sebbene tutte e due sapessero quanto teneva a quella cerimonia. 
-Sono troppi gli eventi pericolosi che stanno avvenendo, non ce la sentiamo di mettere a rischio tante persone in una sola volta- le spiegò, abbracciandola.
Prese un lungo respiro -Mamma, non possiamo rimandare una tradizione di 150 anni! Io... io ci tengo, voglio parteciparci. Sai benissimo che è da quando avevo 8 anni che mi preparo per tutto questo. No, non lo accetto. Miss Mystic Falls si farà lo stesso!- 
-Caroline, non fare così. Anche a me dispiace- continuò, poco convincente.
Una volta che si fu calmata e riprese il controllo di sé stessa seppe cosa dire -Facendo così allarmerai la città. Penseranno che il Consiglio nasconda qualcosa e la gente si preoccuperà- 
Liz pensò che la figlia non avesse tutti i torti. La tradizione di Miss Mystic Falls non era mai stata annullata prima d’ora, nel bene o nel male -E va bene. Convincerò il sindaco- 
La ragazza abbracciò la madre, saltandole addosso -Grazie, grazie mamma!- si asciugò le lacrime con il dorso della mano. Sciolsero l’abbracciò quando Klaus bussò alla porta del salotto.
-Tesoro, è tardi. Devi andare a scuola- la informò, entrando nella stanza.
Salutò la madre e prese i libri per poi dirigersi verso scuola con il suo ragazzo. 

-Quindi che si fa?- chiese Bonnie, sedendosi a fianco di Jeremy. 
Il gruppo di amici aveva deciso che quest’ultimo avrebbe potuto restare con loro, per non dare problemi a Bonnie. Anche se Stefan portava ancora del rancore verso di lui, per aver ferito Alexandra tempo addietro.  
-Niente, aspettiamo che se ne vadano- Jacqueline fece spallucce -E intanto speriamo che non facciano danni- 
Il piccolo gruppetto di amici si era ritrovato davanti a scuola, una volta terminate le lezioni, per discutere di ciò che era accaduto la sera precedente. Ovviamente parlavano dell’arrivo inaspettato degli antenati. 
-Cosa potrebbero fare di così grave?- domandò Matt.
-Oh beh, da Alois mi potrei aspettare di tutto. Inquietante quel tipo...- rabbrividì Damon. 
-Quando ci diamo il cambio?- Alexandra si rivolse alla sorella. Alla fine avevano deciso che per alcuni giorni lei e Stefan sarebbero stati a casa Van Der Wegen mentre Damon e Jacque sarebbero stati a casa Salvatore.
-Dopodomani. Stanotte non ho chiuso occhio, ero troppo preoccupata per voi due- disse, alzando gli occhi al cielo. 
-E vostra madre dove sta?- chiese Jeremy.
-Con Alairc- la risposta di Jacque fece rimanere tutti a bocca aperta.
-Stanno insieme?- chiese Caroline, la quale come al solito voleva sapere tutto della questione.
Bonnie guardò stupita la bionda -Care! Ti sembrano domande da fare?- 
-Cosa c’è di male? Due persone adulte si possono ancora frequentare. Comunque sappiate che io sono per il pairing Arleric, li vedo troppo bene insieme- 
Stefan la interruppe -Quindi cosa si fa?- riprendendo la domanda che Bonnie aveva posto inizialmente. 
Confusione generale. Nessuno sapeva come comportarsi davanti ad una situazione così strana. Alla fine giunsero alla conclusione che sicuramente Alois, Stephan e Frederik non erano lì per un’allegra rimpatriata familiare, come aveva detto Damon. Il piano era quello di aspettare e indagare cautamente, compito che aspettava alle due sorelle.
-Oddio, Alexandra sono le quattro!- esclamò Care improvvisamente, guardando il cellulare. La ragazza la guardò confusa -Non dirmi che ti sei dimenticata... Dobbiamo andare a scegliere il vestito per Miss Mystic Falls, che tra parentesi ha rischiato di essere cancellato- 
-Aspetta, cosa?- chiese Bonnie stupita.
-Merda, il concorso! Non mi ricordavo di essermi iscritta... meglio se veniva annullato- Alexa non aveva voglia di partecipare, ma la madre l’aveva praticamente costretta.
-Sei seria? Il concorso non è mai stato annullato in tutti questi anni. Chi te l’ha detto?- anche Jacque era tanto stupita quanto Bonnie.
-Mia madre. Stamattina- sbuffò, cercando di non far ritornare il nervosismo.
-Io non ne so niente, eppure il Consiglio dovrebbe esserne al corrente- Damon guardò Care con sguardo inquieto.
-Lo sceriffo e il sindaco stanno lavorando all’insaputa del Consiglio- constatò Stefan.
-È da tempo che non ci informano sulla situazione corrente- fece spalla il fratello maggiore -Temo che abbiano sospetti, meglio stare attenti- avvertì, guardando ogni vampiro presente alla “riunione”.
-Bene, andiamo Alexa. Meglio sbrigarci prima che le altre sgualdrine scelgano il vestito migliore- 
-Wow, è determinata a vincere- osservò Matt -Ah giusto, dimenticavo che si chiama Caroline Forbes- 
I presenti risero, alleggerendo la tensione presente per gli ultimi avvenimenti. Non sembravano mai trovare un momento di pace. Ogni volta che risolvevano un problema ne venivano fuori altri di più complessi. Ma la loro era una vita diversa dalle altre. Tutto era cambiato quando la loro semplice umanità era terminata e si erano risvegliati vampiri dopo essere morti. 


-Quindi che vestito hai scelto?- domandò Stefan, una volta in camera da letto. 
Alexandra si buttò sul letto a pancia in su -Non te lo dirò, lo vedrai quando scenderò dalle scale- disse sorridendo. 
Erano le nove, ma entrambi erano stanchi dopo essere andati a caccia. Alois e Stephan erano 
in studio a parlare degli anni passati, mentre Frederik stava bevendo dello scotch in salotto, 
osservando il camino scoppiettare. 
-Nemmeno un indizio?- insistette, distendendosi al suo fianco e cominciando a baciarle il collo. 
La ragazza rabbrividì -Non mi estorcerai alcuna informazione, Salvatore- 
-Sicura?- chiese un’altra volta. La sua mano finì su quella di lei, muovendosi pericolosamente verso l’interno coscia. 
-Smettila, Stefan!- esclamò ridendo. Gli prese la mano e l’appoggiò sul suo fianco -Sarò muta come un pesce-
Stefan fece una smorfia, facendola ridere nuovamente. Si baciarono con trasporto, mentre si 
abbracciavano stretti come in una morsa. Stava per togliergli la maglia, ma si fermò prima che la 
situazione degenerasse -Ci sono i...- 
-Giusto, i tre antenati vampiri che potrebbero sentirci- 
-Tra cui mio padre-
Stefan annuì, sorridendo e dandole un ultimo bacio -Vai a parlagli, ti servirà per conoscerlo meglio. Io ti aspetto qui mentre leggo- prese il libro che c’era sul comodino -Cime tempestose. Seriamente? Andava di moda nella mia epoca. Comunque una buona dose di allegria, eh- la punzecchiò.
-Ehi, stai zitto! È uno dei libri che preferisco- si difese -Vado a parlare con Frederik, a dopo- e uscì dalla porta di camera lasciandolo solo.


Nel frattempo a casa Salvatore, Jacqueline e Damon stavano cenando con un paio di buste di sangue, interrotti solo dal frinire dei grilli che proveniva dal giardino.
-Tu lo sapevi?- domandò ad un certo punto Jacque.
Damon la guardò accigliato e perplesso -Sapevo cosa?-
-Dei miei antenati... Che anche loro erano vampiri-
-No-
-No?- chiese in tono canzonatorio -Vuoi dire che hai vissuto per più di vent'anni accanto ad una famiglia di vampiri e non ti sei mai domandato niente?-
-Jacque, a quel tempo non ero ancora un vampiro e non sapevo riconoscere chi lo era. Per di più, ora che mi ci fai pensare, quei tizi non uscivano mai di casa, quindi non avevo molte occasioni per parlarci!-
-E tuo padre, che era il promotore della caccia ai demoni, non ha mai sospettato di loro?-
-Come ben sai, meno parlavo con lui, meglio stavo- la informò aprendosi una nuova busta.
-Oh, ok- assentì, fissando il pavimento.
-Ehi, che succede?- chiese, sedendosi accanto a lei e passandole un braccio sulle spalle.
Le scappò una lacrima che non aspettò un istante ad asciugare con il palmo della mano -Non so. Questa notizia mi ha sconvolto, credo- ammise, abbandonandosi nelle sue braccia -Insomma, scoprire così dal nulla che tutti i miei antenati sono vampiri...-
Questa volta le lacrime uscirono più copiose -Mi domando cos'avrebbero fatto se io e Alexa fossimo state ancora umane. Ci avrebbero costrette a sfornare figli in modo da poterli trasformare?-
Damon la strinse ancora di più a sè -Questo non l'avrei mai permesso. Perchè non avrei mai potuto essere io il padre di quei figli-
Jacqueline sorrise, sollevata -Grazie- mormorò, baciandolo dolcemente sulle labbra.

 
-Ho fatto come mi hai detto tu, Carol- disse Liz, quando rimasero sole a casa Lockwood -Ho detto a mia figlia dei problemi in città e che il ballo si terrà ugualmente-
-E lei come ha reagito?-
-Non so... Come al solito. Sei ancora convinta che lei e i suoi amici possano c'entrare qualcosa?-
Carol si versò una tazza di infuso alle erbe con aggiunta di verbena -Non sono sicura di tua figlia, ma i Salvatore hanno sicuramente una parte in queste uccisioni-
-Questo lo credo anche io, ma non è detto che siano stati loro. Potrebbero esserci altri vampiri in città-
-Spero vivamente che non sia così. Quindi hai capito quando agiremo?-
Lo sceriffo Forbes annuì fermamente -Al concorso, dato che c'è stato il rischio di cancellarlo. Quando saranno tutti lì e nessuno si aspetterà niente-
-Soprattutto Damon Salvatore-

Nel prossimo capitolo...
-Se Damon era lì...-
-... significa che anche Frederik è uno di loro. E anche quell'uomo, suppongo. Non credo che stessero facendo una riunione padre-figlia-fidanzato-
-Questo significa che Jacqueline Van der Wegen è...?- chiese, lasciando la frase a metà.
-Un vampiro!- 

 
  
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