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Autore: _yoursong    26/12/2014    1 recensioni
«Okay, sputa il rospo. Il tuo ex sta con una troia?»
«No, certo che no, non ne sarebbe capace, troppo santo!» sbottò irritata.
«E allora che diavolo è?!»
«Se mi facessi parlare, cazzo!» urlò.
«Okay, parla.»
«Ashton è tornato.» Sbiancai immediatamente. Non era possibile.

***
Da quando Ashton Irwin, vicino di casa rumoroso e amore adolescenziale di Abbey Walker, se n’era andato da Richmond per studiare all’università di Sydney, le cose erano finalmente cambiate: Abbey era diventata più carina, e di conseguenza più apprezzata dai ragazzi, e il resto sembrava procedere per il meglio. Ma quando Ashton ritorna in paese, è come se tutto fosse ritornato agli antipodi. Ma se fosse troppo tardi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il chiasso della festa si faceva sempre più ovattato man mano che ci allontanavamo dalla casa. Io mi trovavo davanti e con passo svelto trascinavo Ashton in un posto più tranquillo dove potevo calmarmi e riflettere.
Quello che era appena successo mi aveva completamente scombussolato. Le urla di John, il suo alito addosso al mio volto e poi lo scontro con Ash. Mi sarebbe piaciuto non fosse successo nulla ma non era così e dovevo conviverci.
«So che da qualche parte in ‘sto giardino si trova un amaca, basta trovarla» mi disse Ash ormai con un tono normale visto che all’interno si doveva urlare per parlarsi.
Annuii debolmente e gli accennai un leggero sorriso per rassicurarlo, ma era decisamente troppo finto.
Oltrepassammo un portico e poi ci ritrovammo di fronte un’amaca gigantesca tra due alberi altrettanto grandi.
Mi bloccai un secondo e nel frattempo Ashton passò avanti raggiungendo l’amaca e salendoci sopra. Si affrettò a riappoggiare i piedi a terra per non perdere l’equilibrio e poi mi fece cenno di raggiungerlo.
Lentamente lo raggiunsi e mi ritrovai precisamente in piedi davanti a lui con le sue gambe di fianco al mio busto.
«Ti aiuto a salire» mi sussurrò.
«Non credo sia saggio, sinceramente».
«Sarà pericoloso ma c’è qua un supereroe, che cosa credi?!» disse.
Risi e poi mi affidai a lui. Mi sollevò e dopo che l’amaca dondolò pericolosamente per qualche secondo mi ritrovavo sopra di lui con la mia testa poggiata sul suo petto.
Con la tranquillità che regnava riuscivo a sentire perfettamente il suo respiro.
Non parlavamo.
Ci godevamo la tranquillità che era ormai diventata un lusso in questo momento.
Non avevo voglia di parlare, non sapevo precisamente perché. Non credevo mi avrebbe così condizionato la discussione di prima. In fondo non credo- oppure credevo- di non aver fatto niente di male. Ma non era così. Mi sentivo in colpa, ecco cos’era questa sensazione che mi martellava lo stomaco. Senso di colpa e lo sentirmi una stronza perché era quello che ero stata.
Incominciò a passare delicatamente la mano tra i miei capelli ed era una cosa che amavo. Non so se questa cosa la sapesse- impossibile in effetti- fatto sta che adoravo davvero quando qualcuno lo faceva, e ora fatto da lui era ancora meglio.
«Tutto okay?» mi chiese.
«Mmh-mmh» finsi.
«Ehi» mi richiamò.
Sapeva che non ero sincera, non capisco come lo sapesse ma era così.
Mi prese il mento e mi spostò il volto per far incontrare i nostri occhi. Alla luce della luna, che era l’unica fonte di luce esistente in quel momento, i suoi occhi risultavano lucenti ma con un pizzico di oscurità che non avevo mai notato. Sarà anche la situazione che contribuiva ma mi mettevano quasi soggezione. Voleva sapere che cosa non andasse, voleva aiutarmi.
«So che non va tutto bene, speravo solo di tirarti fuori quello che hai, ma vedo che non funziona» spiegò.
Ecco che confermava la mia teoria.
«Sono una stronza» sputai.
«Perché dovresti esserlo?»
«Mi sono comportata di merda con John. Ha fatto bene a fare quello che ha fatto. Sono st-»
«No! Quel coglione non ha fatto nulla di giusto in tutta la sua vita!» sbottò.
Stavo per riprendere il filo del discorso quando riprese a parlare.
«Davvero, non devi nemmeno pensare a una cosa simile. Avrai sbagliato, forse. Ma che cazzo te ne frega, si impara dagli errori e poi se lo è meritato tutto» mi rassicurò.
Un leggero sorriso apparve sul mio volto ma sparì.
«Ho fatto una cosa che non andrebbe fatta a nessuno. Io sono la prima contro queste cose e ero così presa da te che non ho pensato a non fare la cosa sbagliata!» dissi tutto d’un colpo rendendomi conto dopo di quello che avevo detto.
Avvampai immediatamente appena vidi un sorrisetto malizioso apparire sul suo volto.
«Sappi che mi sono bloccato a metà frase e se stavi elencando il motivo delle tue azioni hai una buonissima scusante.»
Gli diedi un leggero pugno sulla spalla ridendo e lui incominciò a fingere che gli avessi fatto chissà che male, in più l’amaca incominciò a dondolare pericolosamente.
«Mi hai preso il nervo!»
Okay, non fingeva.
Dopo aver riso, scacciato i brutti pensieri e l’amaca era tornata ferma ritornò il silenzio e lui riprese a massaggiarmi i capelli.
Se fossi un gatto quasi sicuramente farei le fusa, ma mi limitai a stare in silenzio e ad abbracciarlo ancora di più per sentire il suo profumo e riscaldarmi.
Mi lasciò un bacio tra le sopracciglia e poi mi sussurrò «Non pensarci più. Dimenticalo».
Non riuscivo a trattenermi e gli presi il viso tra le mani e incominciai a baciarlo. Riusciva sempre a tranquillizzarmi e a capirmi, anche quando io stessa non capivo che cosa avessi. Stava diventando sempre di più la mia ancora di salvezza e io momentaneamente non avevo intenzione di perderla.
 
 
 
«Minchia, sto malissimo.»
«Ci credo hai bevuto anche più di Will!»
Due ragazzi apparentemente ubriachi si dirigevano dalla nostra parte. Noi eravamo ancora sdraiati sull’amaca e non eravamo stati disturbati da nessuno, tranne ora.
I due ragazzi continuavano a parlare fino a quando una puzza di vomito non mi investì le narici provocandomi anche a me quasi il vomito.
«Ci conviene andare» mi sussurrò Ash con una faccia disgustata.
Annuii con la sua stessa espressione mi sollevai da lui cercando di non cadere dall’amaca. Lui mi aiutò a mettermi seduta e poi mi fece scendere. Mi sistemai i vestiti e poi mi voltai verso Ash che si trovava precisamente dietro di me.
«Scusate!» si scusò uno dei due ragazzi, quello che stava bene.
«Tranquillo, stavamo andando» rispose Ashton. Probabilmente li conosceva, quando mai.
Mi mise una mano dietro la schiena e poi ci dirigemmo verso la porta sul retro. Un brivido mi percorse tutta la schiena sentendo le sue dita contro la mia pelle, anche se c’era un leggero strato di tessuto potevo sentirle perfettamente.
«Sei sicura di voler entrare? In senso, potrebbe esserci di nuovo lui e romperci il cazzo» spiegò.
Ci pensai su un secondo. In effetti potevo trovarmelo di fronte di nuovo e non so che cosa sarebbe potuto accadere, probabilmente non mi avrebbe dato poi così tanto fastidio avendo Ash al mio fianco, ma mai dire mai. Ma non mi sarei comportata così, assolutamente. Dovevo fregarmene di quello che pensava perché sinceramente non ha nessun diritto di dirmi che cavolo devo fare.
Guardai Ash per un secondo e gli sorrisi.
«Ma entriamo e divertiamoci, cazzo ci interessa di quel coglione!» esclamai.
«Sì, cazzo!» urlò e poi mi lasciò un bacio sulla tempia.


 
 
Facevamo lo slalom tra le persone per raggiungere il salotto. Non sapevamo cosa avremmo fatto dopo, più che altro io non lo sapevo.
Ashton prese due bicchieri da un tavolo posto in mezzo al corridoio e me ne porse uno. Non chiesi nemmeno che cosa fosse, incominciai a sorseggiare il liquido che incominciò a bruciarmi la gola, anche troppo forse.
«Ma che roba è?!» gli chiesi.
«Sambuca» rise.
«E si beve così senza nulla!?»
«Dipende. Mi sembra che non sei una che beve molto.»
«Esattamente!»
Abbandonai di nuovo il bicchiere sul tavolo e poi proseguimmo dritto.
Il salotto era ancora più nel caos, molta gente doveva essere arrivata mentre noi eravamo fuori e mi meravigliava sapere che ci poteva stare così tanta gente in una casa.
Sul divano c’erano Luke e Michael intenti a sorseggiare birra e poco più in là c’era Calum che parlava con Vanessa e le sue amiche. Lanciai un’occhiata ad Ash e gli indicai il gruppetto per fargli capire di raggiungerli.
Scavalcammo bottiglie e gente varia che era riversa sul pavimento e poi finalmente ci trovammo di fronte al divano.
«Ehilà!» ci salutò Mike sbiascicando le parole.
Luke si limitò a un cenno con la mano.
«State di merda!» li canzonò Ash.
«Parla per te, stronzo!» disse Luke.
«Abbey, ciao! Come stai?» mi chiese Mike con una voce quasi smielata.
«Bene grazie, tu?» risi.
«Bene bene. Vi siete persi Calum che vinceva il torneo prima.»
«Lo abbiamo visto, tranquillo» gli disse Ash.
«Mi è giunta voce che ti stavi per scazzottare con John prima, fico!» disse Luke prendendo un sorso di birra.
«Sì, lascia stare.»
«Ehi, eccovi!» ci raggiunse Vanessa circondata dalle sue amiche e Calum.
«Sempre a bere, eh?» la provocai per cambiare subito il discorso.
«Sempre a rompere?» ribattè ridendo.
«Calum, complimenti per il torneo» gli dissi.
«Grazie, nessuno mi potrà più battere.»
«Non ne sarei tanto certo» lo sfido.
«Pensi che tu potresti battermi?» rise.
«No, per carità, io penso che morirei dopo cinque secondi a quel gioco» mi affrettai a dire.
«E chi?» chiese Vanessa.
«Tu!»
Lei mi fissò confusa ma poi il suo sguardo cambiò improvvisamente.
«In effetti tu potresti batterlo, non hai mica vinto l’anno scorso a una festa di Nikki? » si intromise Missy.
Lei non rispose ma poi scattò subito a fissare un Calum ubriaco che non aspettava altro che una sfida del genere.
«Calum Hood, ti sfido ufficialmente!»

 


ODDIO SONO TORNATA NON CI POSSO CREDERE!

I'm back bitches!

Okay, finiamola perchè qua non dovrei minimamente scherzare.
Sono scomparsa due mesi buoni e mi faccio decisamente schifo, MA HO DELLE BUONE SCUSANTI!
giuro!

La scuola mi ha ucciso, quindi scuola e allenamenti mi hanno impedito di scrivere e di pensare realmente al capitolo. Quindi l'ho scritto durante queste vacanze natalizie. Le idee le avevo già da molto ma come ho detto prima non ho avuto i mezzi per scriverlo.

Non vorrei aggiungere altro perchè poi diventerei pallosa.
Quando mai.

SO, vi lascio, spero di tornare prima di due mesi e soprattutto che vi sia piaciuto il capitolo e che non mi abbiate abbandonato tutte. T.T

Perdonatemi!

E SOPRATTUTTO UN BUON NATALE IN RITARDO A TUTTE E UN FELICE ANNO!


Goooodbye ladies!

Giulz
  
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