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Autore: piumetta8    26/12/2014    2 recensioni
Affrontare una perdita è sempre un processo difficile da elaborare. Significa la fine di una vita che non c'è più e l'inizio di un faticoso processo di reinvenzione.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nora, Un po' tutti, Vale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rincasare ed essere accolta dalla grande cornice che decora la parete color tortora dell'atrio è sempre un colpo al cuore per Nora.

È un ritratto di famiglia. Di una famiglia che sorride affiatata da un passato, in fin dei conti, non troppo remoto.

Di una famiglia sfasciata dalle incomprensioni, dai litigi, dalle difficilissime prove dalle quali non è riuscita ad uscire unita come prima.

Nora ha deciso di mantenere quella cornice in bella vista nonostante la separazione da Marco, nonostante lei e suo marito vivano ormai distanti e si parlino soltanto attraverso avvocati e nelle aule di tribunali, con toni certamente non concilianti.

C'è un qualcosa in quella foto scattata al mare appena tre anni fa che le suscita, contemporaneamente, tenerezza e disperazione: è il sorriso di suo figlio.

E fa male sapere che non rivedrà più quel sorriso pieno ad illuminare la vita di Valentino, sapere di non essere in grado di ridargli quella grande fetta di spensieratezza che la lunga malattia e le complicate cure gli hanno tolto per sempre.

Sospira, togliendosi il soprabito. Poi si stampa in faccia la migliore espressione di ottimismo che le riesce.

"Vale sono tornata."

Nessuna risposta. Il soggiorno è deserto, fatta eccezione per i silenziosi pesci che sguazzano nell'acquario (una vecchia passione di Marco). Nora pensa che deve cambiare al più presto l'acqua alle piccole bestiole mentre dà loro del mangime e poi si sposta in cucina dove trova i piatti sporchi nel lavello e lo stesso disordine che vi ha lasciato stamattina prima di uscire di fretta.

Un po' delusa e un po' irritata si spinge di nuovo in corridoio. Esita un momento prima di bussare alla porta della camera di suo figlio.

Non è per nulla contenta dell'inerzia in cui Valentino trascina le sue giornate ma sa che ci vorrà del tempo, sa che deve restargli accanto ed avere pazienza.

La stanza del ragazzo è in penombra. I libri di scuola sparsi alla rinfusa sulla scrivania e la massiccia sedia a rotelle accostata al letto nel quale giace il giovane.

"Non ti sei alzato per niente, tesoro?"

Chiede dolcemente Nora, passandogli una mano nei capelli ancora cortissimi ma che, finalmente, stanno ricrescendo.

"Non ne avevo voglia."

Risponde Valentino con voce piatta.

"Hai fatto un po' di compiti?"

"No."

"Hai fatto qualche esercizio? Sai che il dottore vuole che tu ti sforzi un pochino di più, vero?"

E lo vorrei anche io. Pensa senza dir niente.

"No mamma. Odio quella maledetta protesi, te lo avrò detto un milione di volte. È fastidiosissima e mi sento un cretino quando sono costretto a camminare su quel pezzo di plastica."

"Vale..."

"Lasciami in pace!"

Scatta, voltandosi dall'altra parte e tirandosi le coperte fin sopra il mento.

Nora sospira e cerca di mantenere un tono accondiscendente insistendo, allo stesso tempo, perché suo figlio esca da questo stato di torpore.

"Non vorrai passare tutte le vacanze e il resto della tua vita tappato in casa, vero?"

Lui non risponde.

"Ho incontrato Federico e Luca oggi in centro. Mi hanno detto che stanno organizzando una rimpatriata tra vecchi compagni. Ovviamente saranno felici se vorrai unirti a loro."

"Non ci vado. Non voglio vedere nessuno."

"Vale ti rendi conto che stai diventando un emarginato? Da quando sei tornato dall'ospedale sei cambiato. Avevi un sacco di amici e mentre eri lontano mi ripetevi sempre quanto ti mancassero e quanto desiderassi rivederli. Quando, finalmente, hai avuto l'opportunità di riabbracciarli li hai allontanati da te."

"Le cose cambiano."

"No se per noi sono importanti davvero. Tu puoi ancora ridere insieme ai tuoi amici, uscire con loro a mangiare una pizza o andare al cinema. Le cose non sono cambiate molto in fin dei conti, no?"

Quello che voleva suonare come un inno di speranza e di incoraggiamento finisce, invece, per irritare Valentino.

Poggiandosi sui gomiti si solleva e si districa dalle coperte lasciando scoperta la sua unica gamba.

"A parte questo piccolo particolare, vero?"

Fa ironico indicando il moncone al posto della gamba amputata.

   
 
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