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Autore: Artemis97    27/12/2014    2 recensioni
Allora, questo è il continuo di ‘Are you happy Bocchan?’ vi avverto già da adesso: ci saranno tantissimi colpi di scena!
Troviamo un Sebastian preoccupato e che cerca disperatamente il suo padroncino, forse per mangiarlo, forse per sbaciucchiarlo … boh, chi sa, a parte me ovviamente XD
Ci sarà un Ciel che verrà liberato dalla sua momentanea prigione e ritornerà diverso, non diverso caratterialmente, ne fisicamente perché, ma diverso in quanto la sua natura umana non sarà più così tanto umana e poi aggiungo per concludere che ci sarà un pazzo Alois e cinque personaggi nuovi nuovi, appena sfornati!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
La conclusione
 
 
“Buonasera Demone” Sebastian si voltò di scatto, lì sulla poltrona c’era una donna dai capelli blu e gli occhi bianchi. Un mantello era appoggiato sulle sue ginocchia, lo stemma della rosa ben in mostra.
“TU!” ringhiò il demone correndo verso di lei e in un battito di ciglia la sollevo per il collo.
“RIVOGLIO IL MIO CONTE!”
Lei gli sorrise “quanta protettività … mi piace” annuì. Il demone si chiese come faceva a parlare normalmente, per amor dell’Inferno la stava praticamente strangolando! Poi spinto da un presentimento abbassò lo sguardo e vide che ella stava levitando, piccola imbrogliona.
 
“Dobbiamo parlare Demone, io, te e … Ciel”
Sebastian la lasciò andare proprio mentre entrava il ragazzo.
 
Ciel Phantomhive era ancora più splendido agli occhi di Sebastian di come era mai stato, forse perché ora era veramente consapevole della sua presenza. I suoi occhi divennero rosso carminio mentre si abbeverava della presenza del ragazzo, ne osservava tutti i particolari: l’abbigliamento eccentrico di un blu profondo interrotto in vari punti dal bianco, dal suo fisico sempre sottile al viso elegante e in qualche modo, ancora fanciullesco.
La pelle del conte era di un biancore candido, invitante. Così piccolo eppure così peccaminoso con quei fianchi stretti e quel collo … oh quel collo! Quanto avrebbe voluto andare lì a mordicchiarlo!
Notò subito gli occhi del conte, uno privo della solita benda, e quasi gongolò (si frenò in tempo evitando di apparire così un’idiota) nel vedere il suo marchio ancora brillante, il simbolo che Ciel era suo.
 
“Sebastian” salutò Ciel, il demone potè solo annuire in risposta. Era così estasiato dall’udire quella voce dopo così tanto tempo. Aveva messo, soltanto con il suo saluto, in secondo piano tutti i desideri di lussuria per quelli di affetto; voleva andare lì, ora, abbracciarlo stretto come se non esistesse un domani, tenerlo e non lasciarlo andare più. Magari accarezzargli il viso sperando che non era tutta un illusione della sua mente, baciargli le palpebre, le guance, le labbra …
 
“Siediamoci” invitò la ragazza rompendo il suo sogno ad occhi aperti.
 
Si sedettero in silenzio e per lunghi attimi solo quest’ultimo dominò la stanza, poi la ragazza si presentò:
“Ero Claudia Phantomhive, ex-cane della regina, ora guardiano della prima dimensione, mi chiamano Black Rose” Sebastian trattenne a stento un esclamazione di stupore, Claudia Phantomhive? Quella Claudia Phantomhive? La ragazza morta di cui era ovviamente innamorato Undertaker?
 
Lady Phantomhive continuò “è chiaro ai miei occhi, ora, che entrambi voi provate qualcosa di forte per l’altro. Desidero nient’altro che la felicità per mio nipote e per questo vi lascerò parlare da soli. Vi lascio solo un ultimo avvertimento: da ciò che decidiate adesso dipenderà il vostro futuro, scegliete bene e con saggezza. Scegliete con il cuore e con l’amore come guida.”
 
E i due, un demone e un umano, si ritrovarono da soli in un silenzio scomodo.
 
“Beh, allora …” iniziò Ciel agitandosi sulla poltrona.
 
***
 
Claudia Phantomhive … che strano gusto aveva quel nome sul suo palato, considerò Black Rose mentre passeggiava per le strade della città. Erano passati molti anni da quando lo aveva pronunciato o sentito, aveva dimenticato, e poi ecco che in poco tempo tutto era cambiato.
Odiava la sua situazione, odiava avere il cuore diviso, odiava sentire qualcosa per Undertaker e per Fire. Entrambi erano entrati nel suo cuore con prepotenza ed entrambi non volevano lasciarlo. Era troppo doloroso vivere così, ma poi lei non era neanche viva. Così divisa …
 
Inconsciamente canticchiò una vecchia canzone che soleva cantare a suo fratello, ma che questi dimenticò abbastanza in fretta. Parlava di vita, di morte, di gioia e speranza. Un inno al futuro, un invito a non dimenticare il passato.
Era la canzone che doveva guidarla in questo momento così difficile.
 
***
 
“Allora” ripetè Sebastian.
 
E ci fu di nuovo silenzio.
 
“Oh basta!” scattò il conte “dovresti essere tu quello deciso, hai anni più di me, forse secoli, sei un demone per l’amor degli antenati! Dì qualcosa” ordinò irritato e a disagio. Le guance rosee dall’imbarazzo, dal desiderio di poterlo abbracciare. Non era immune come poteva far vedere, ne cieco. Aveva visto l’occhiata di Sebastian ed era bastato per mandarlo in fiamme sia dal desiderio, sia dalla voglia di poter essere semplicemente tra le sue braccia.
Ciel Phantomhive sapeva di essersi innamorato di Sebastian, il suo demone maggiordomo. Lo sapeva fin troppo bene e quel silenzio, quel sentimento di indecisione nell’aria lo stava opprimendo e dilaniando.
 
Sentì due braccia forti avvolgerlo improvvisamente, si tese non essendo abituato a quel tocco se non da Elizabeth, o quel piccolo abbraccio confortante ricevuto da Claudia. Tuttavia si rilassò subito, chi lo stava abbracciando era Sebastian, il suo Sebastian, e con lui poteva ritenersi al sicuro.
 
Sebastian trascinò il suo piccolo conte sulle sue ginocchia, lo tenne stretto, appoggiò il capo sui capelli blu e ne respirò il dolce odore. Finalmente.
Finalmente Ciel era con lui, tra le sue braccia. Finalmente non lo avrebbe più abbandonato, finalmente poteva confessargli il proprio amore e baciarlo e tenerlo sempre con se. Per sempre.
Non sapeva come avrebbe fatto, non lo voleva trasformare in un demone con il rischio di distruggere il suo amore, ma avrebbe trovato il modo. Era egoista, lo sapeva, ma voleva Ciel Phantomhive per sempre al suo fianco.
“Ciel ti amo” gli disse semplicemente, lo strinse più forte quando lo sentì tendersi di nuovo e poi il suo piccolo conte si rilassò ancora.
“Anche io” sospirò il ragazzo e quella sua risposta sembrava contenere un sorriso.
Sebastian si sentì completo e pronto per una nuova vita.
 
***
 
La melodia si fermò all’improvviso, Rose sgranò gli occhi. Si era dimenticata come continuava. Non aveva mai dimenticato quella canzone, l’aveva guidata, l’aveva incoraggiata a non arrendersi nella dimensione bandita e ora … ora l’aveva dimenticata.
Poi lo sentì, in fondo la strada, era lui. Undertaker. Lo sentiva sulla pelle, scintille che la avvertivano della sua presenza e la incitavano ad andargli incontro. La sua pelle fredda da molti anni sembrò accaldarsi e per un breve, misero eppure speciale istante, i suoi occhi si illuminarono e riempirono di un blu oltremare e potè vederlo: capelli lunghi bianchi tirati indietro, i suoi occhi verdi e gialli ben in vista, vestito elegante e di nero. Non era nella sua forma da pervy becchino, ma da Undertaker l’ex becchino.
 
Per un attimo aveva potuto vedere il suo primo amore nonostante la sua cecità guadagnata, per un attimo aveva potuto ‘vedere’ e non ‘sentire’ la presenza di qualcuno. Forse era stata una maledizione, poter vedere qualcuno solo per pochi istanti, ma per lei fu una benedizione che le aveva scaldato il cuore. In un istante divenne animata da una nuova determinazione; avrebbe provato a parlargli, a perdonarlo, a vedere dove le cose sarebbero andate.
 
Lei e Fire, capì, erano come sorelle legate da doppi fili. Comprese che Fire per lei non provava quel tipo di amore, ma uno famigliare.
 
Sperava solo che Fire non l’avrebbe uccisa per rendere Ciel, Sebastian e Undertaker i nuovi guardiani della quarta dimensione. Eterni come loro quattro.
 
E per quanto riguarda quei vecchi beoti che credevano di dettar legge su di lei? Possono benissimo andare a ’fanculo.
 
***
 
Intanto Sebastian e Ciel si scambiarono un bacio di fuoco, con la promessa implicita di un futuro insieme.
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ehi ciao! Ehmmm … sono passati un po' di mesi
 
Un po'?! *esclamerete voi incazzati*
 
Ma beh, c’est la vie? No? Bene, ci ho provato. Dopo alcuni momenti difficili mi presento con questo capitolo finale che vi soddisfi e con un grande augurio per le vostre vacanze!
 
Ciel_Michaelis: grazie <3 spero che ti senta meglio dopo questo epilogo fluff e per quanto riguarda gli errori (o per meglio dire gli orrori x_x) posso solo dire sorry ^///^ quando ho iniziato questa storia ero piuttosto indecisa (e piuttosto irritata che io volevo che le vicende andassero in un certo modo e non in quello scritto) e la mia grammatica e il mio stile di scrittura doveva essere ancora perfezionato. Questo capitolo l’ho rivisto e corretto più volte e operato più di mille tagli per non renderlo orribile e per far avere alla storia un giusto finale, spero che ti piaccia J J J
 
vxwin118: grazie, mi fai arrossire *arrossisce come un’imbranata e si va a nascondere sotto il divano* ci provo a scrivere cose fantasiose e non i soliti cliché e il sapere che mi riesce mi riempie davvero di gioia. Grazie ancora! Spero che ti piaccia anche l’epilogo! 
 
 
  
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