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Autore: milly92    12/11/2008    4 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Anche L’Occhio Vuole La Sua Parte

Ciao!

Sono un po’ impaziente di pubblicare questo cap, visto che nel prossimo ci sarà il vero e proprio “boom”. In questo si evidenziano comportamenti e riflessioni che si trascineranno nei prossimo capitoli, anche se mi piace semplicemente per il fatto che per una volta, forse la prima, vedremo una Debora un po’ meno… controllata! Leggendo capirete a cosa mi riferisco, eheh!

Detto ciò, grazie a coloro che hanno recensito lo scorso cap:

Freeze: Grazie mille per la precisazione, prometto che la prossima volta farò più attenzione a scrivere le misure per intero ^^ hai proprio ragione, nei libri lo spessore aiuta a comprendere ciò che succederà invece con le fic è più difficile, ma comunque ti dico che per ora ho scritto 53 cap e me ne mancano altri due. Quindi spero che questo dato ti aiuti in seguito! ^^ Sarò crudele, ma mi piace quando i lettori sono incuriositi dalla storia, e ad essere onesti mi fa anche un piacere perché vuol dire che c’è interesse. Quindi… Cosa ne pensi di questo cap? Spero continuerai a seguirmi! ^^

Vero15Star: Ti ringrazio, come sempre Daniele si conferma sempre più cretino, e di sicuro la tua idea su di lui peggiorerà dopo questo cap… Eh si, la suspense circa l’eliminazione doveva esserci, ma non sono mai così cattiva, ihih. L’importante è che “Tutto è bene quel che finisce bene”, no? ^^Spero che continuerai a seguirmi facendomi sapere il tuo parere!

95_angy_95: Che bello che Andrea ti sia simpatico!E’ la prima volta che una lettrice lo apprezza,   è una vera gioia per me, è uno dei miei personaggi preferiti, a volte lo adoro mooolto più di Niko, anche perché rappresenta il mio ragazzo ideale, eheh. Spero che questo cap ti aia piaciuto!

Credo che aggiornerò sabato, hasta luego!

La vostra milly92.

Capitolo 21

Anche L’Occhio Vuole La Sua Parte

Salutare Luigi fu molto difficile, forse ancora di più che dire addio a Rosangela. Mi sentivo un pò in colpa ad essere sincera, e continuavo a ripetermi: “Almeno Niko è ancora dentro, no?” .

Con lui terminò il club delle scommesse, con nostro sommo dispiacere, ma Vincenzo disse che non sarebbe stata la stessa cosa decidemmo di scioglierlo definitivamente perchè nessuno sarebbe mai stato capace di rimpiazzarlo.

Eppure, quando se ne andò, sentii un senso di gioia e leggerezza invadermi: era finito l’incubo, il rischio, e mi dissi che mi sarei dovuta godere di più ogni istante trascorso lì con tutti i ragazzi.

“Hai visto, ce l’abbiamo fatta” mi disse Niko quella notte, mentre eravamo in salotto. Erano le due passate, e ancora ci decidavamo ad andare a letto, ancora elettrizzati.

“Ce l’hai fatta” lo corressi.

“Grazie anche a te, però, davvero” affermò.

Stetti zitta un secondo, prima di dire: “Ma non credi sia stata anche un po’ colpa mia? Cioè…” abbassai la voce, “Con la storia di Daniele, ti sei distratto...”

“Ma no, dai, non è così. Non mi distrarrà mai, quel pivello”

“Ok, ok!” affermai, visto che si stava iniziando a scaldare al solo udire quel nome.

Restammo lì con gli altri,a festeggiare.

“Deb, vuoi?” mi domandò gentilmente Rossella, porgendomi una bottiglia di birra.

Esitai, dato che ero astemia, ma poi la accettai, presa dall’euforia, e iniziai a bere, mentre la ragazza mi trascinava con sé sul tavolino del soggiorno ed iniziavamo a ballare sulle note di canzoni movimentate. Tutti ci applaudivano, e la scenetta si allargò quando si unirono Vincenzo, Angela e Max, che Rossella tirò per la cravatta, costringendo a ballare con lei…  Dopo la prima bottiglia ne bevvi un’altra, e un’altra ancora…

Non so che ora ci addormentammo…

So solo che quella mattina, appena aprii gli occhi, vidi intorno a me qualcosa che non era la mia stanza. Avevo un enorme mal di testa e sentivo un respiro profondo e regolare proprio vicino a me.

Abbassai lo sguardo e, con la testa che mi girava un po’, notai che una mano stringeva la mia, avvolta ai miei fianchi.

C’era qualcuno dietro di me. O forse ero io che stavo avanti a qualcuno.

All’erta, ancora assonnata, mi voltai e… E mi accorsi di stare sul divano del salotto, distesa, tra le braccia di Niko.

Si, avete letto bene. Avevo dormito con Niko sul divano, diamine!

Indossavo ancora i vestiti che avevo indossato dopo il serale, dei jeans con un top, e Niko invece aveva ancora indosso la camicia e i pantaloni della prime time.

Ero letteralmente tra le sue braccia, ma la domanda era: come diavolo avevo fatto a finire addormentata lì sopra, e soprattutto con lui?!

Guardai l’orologio affisso alla parete: erano quasi le sette.

Sarei rimasta volentieri lì, a dormire ancora tra le braccia di quel dio, e stavo ancora decidendo cosa fare  quando la porta del salotto si aprì. Subito chiusi gli occhi, fingendo di dormire e stringendo ancora la mano di Niko.

“Ehi, ma che…? Oh!”

Era la voce di Daniele, stupita. Lo sentii camminare rapidamente, uscire fuori dalla stanza. Che cavolo, ci mancava solo lui!

Eppure a lui, ovviamente, seguì lo zio Max, che scoppiò a ridere.

“Ehi…”sbottò una voce assonnata.

Cacchio! Niko si era svegliato! Lo sentii alzarsi e lasciare la mia mano.

“Dormi, Debora, dormi!” mi dissi.

“Max, ma che fai?” lo sentii chiedere con la voce impastata dal sonno.

“Potrei farti la stessa domanda! Insomma, mi avevi detto che l’avresti portata nella sua stanza dopo che si era ubriacata!” lo rimbeccò Massimo.

Cacchio, mi ero ubriacata sul serio!

“Infatti, devo essermi addormentato anch’io insieme a lei…” si scusò l’altro, stiracchiandosi e facendomi quasi cadere dal divano.  Ma c’era qualcosa di strano nel suo tono…

“Si, certo… Scommetto che sei rimasto a guardarla e ti sei addormentato vicino a lei… Anche se sembravate due sposini a dir la verità…”

Max aveva iniziato a sghignazzare e ridere più rumorosamente, così mi dissi che sarebbe stata un’ottima scusa per svegliarsi. Dopotutto, fingere di dormire era una delle mie specialità sin da quando ero una bambina e fingevo di dormire mentre mia madre e mio padre preparavano la calza la notte dell’Epifania!

“Oh, ma cos…?” feci, girandomi su un fianco e aprendo gli occhi.

Si zittirono, guardandomi.

Vidi Niko che mi fissava.

“Ma cosa… cosa è successo? Niko perché sei sul divano con me? Anzi, perché io sono sul divano?!” chiesi, facendo la voce più assonnata possibile, alzandomi e stropicciandomi gli occhi.

“Oh, beh, in realtà…”

“In realtà avete dormito insieme sul divano” completò Max. Niko lo guardò male, così si affrettò ad aggiungere: “Scusate, ma vado a fare colazione, sto morendo di fame…!” prima di volatilizzarsi.

“Allora, mi spieghi che è successo?” chiesi a Niko, alzandomi dal divano, con la testa ancora dolorante.

“Beh, vedi, ieri hai bevuto molto, e… ti sei ubriacata…” iniziò, mettendosi a sedere normalmente. “Alla fine tutti sono andati a dormire ma tu eri ancora sveglia, dicevi cose strane… Così sono andato nella mia stanza ed ho detto a Massimo che sarei tornato subito perché ti eri addormentata e che ti avrei portata nella tua stanza. Era la mia intenzione, ma è stato difficile fatti addormentare!”

“Cosa… cosa dicevo o facevo?” chiesi, intimorita dalla risposta.

“Beh, dicevi cose come… Beh, eri ubriaca, ovvio…!”

“Cosa dicevo?” chiesi disperata.

“Ok, te lo dico… Diciamo che più che altro mi facevi dei complimenti, ma hai anche cacciato delle parolacce, tipo : “Lasciami stare, stronzo, voglio ballare…”. Tutto qui!”

Tutto qui?! Oddio…

“Cosa intendi per complimenti?” chiesi.

Lui scrollò le spalle. “Beh, cose del tipo: “Sei troppo figo stasera, mi sarebbe dispiaciuto andare via…”

Arrossii come una matta, nascondendomi il volto. “Oddio, scusami, non ero in me…”

“E poi” riprese, con tono quasi leggero,cercando di farmi capire che non era successo nulla, “Ho dovuto sudare sette camicie per farti sedere sul divano, e…” rise, “Ho dovuto raccontarti una storia per farti calmare ed addormentare… Ma mi sono addormentato anche io…”

Mi sorrise. “Su, dai, non è niente, eri ubriaca…”

“Che c’entra, chissà cosa penserai ora di me! Io volevo restare per te, per farti continuare questo percorso…” esclamai, anche se un po’ mentivo.

“Facciamo una cosa, fingerò di essere ubriaco e ti dirò anche io una cosa… segreta” mi rivelò, con un tono calmo e tranquillo.

Annuii, ancora imbarazzata. Cosa poteva mai essere?

“Vedi, verso le quattro mi sono svegliato e mi sono ritrovato vicino a te. Avrei voluto portarti a letto, ma eri così… bella, sembravi un angioletto, così ho fatto finta di nulla e ti ho stretta a me, riaddormentandomi”.

Aveva lo sguardo basso, ed era arrossito.

Incredula, sorrisi dolcemente prima di accarezzargli una guancia. “Non fa niente, tranquillo” lo rassicurai, presa da un moto di affetto superiore al solito.

“Meno male, credevo la prendessi a male, insomma, dopo tutti i miei discorsi sul fatto che per m sei solo un’amica, cioè, sei solo un’amica…”

“Solo un’amica, no?” chiesi.

“Oh, si, certo, sei solo un’amica, solo un’amica” ripeté imbarazzato.

Restammo zitti per un bel po’, prima di deciderci ad andare a colazione.

“Io vado a cambiarmi prima” gli dissi, “Ed ho bisogno di una bella doccia dopo la sbronza, è la prima volta che mi ubriaco” ammisi.

“Non avevo dubbi” rispose sorridendo.

Qualche minuto dopo, mentre l’acqua tiepida mi massaggiava il corpo, non facevo altro che sorridere come una cretina per tutto ciò che era successo. Possibile? Possibile? Ma soprattutto… era tutto vero? Cercai di scovare nella mia mente… Non ricordavo niente, ricordavo solo fino a quando io ballavo con Rossella. Ma perché mi ero ubriacata?!

Mezz’ora dopo, a colazione, eravamo tutti un po’ silenziosi: si sentiva la mancanza di Luigi, era lui quello che spesso faceva il caffè e raccontava barzellette, trattenendoci a tavola più del dovuto.

“I giudici verranno oggi pomeriggio, sono impegnati in un’intervista” annunciò Richard, facendo un ingresso in cucina a suo parere plateale.

Annuimmo, ma Lara disse: “Cavoli, io sono curiosa!”

Di certo vi starete chiedendo chi sia questa Lara: era l’ultima entrata nel programma, aveva fato il suo ingresso proprio la sera prima, ma io ero così presa dal rischio di eliminazione che non vi avevo nemmeno badato; mi ero resa conto della sua presenza solo al rientro del loft. Aveva trentun anni, era abbastanza bassa, ed era già famosa nel loft per la sua passione per le canzoni soft, lente, quasi funerarie.

“Comunque da martedì ognuno canterà due brani” aggiunse lei, “Me lo ha detto Silvia ieri sera”.

“Bello, sono andato in ballottaggio per un solo brano, figuriamoci con due!” esclamò sarcastico Niko.

“Su, fratellino, non essere pessimista, dopotutto sei andato in ballottaggio una volta sola, molti di noi ci sono andati più di due volte…” lo rincuorò Rossella.

“Si, e poi non ci andrai, tranquillo: farò io una campagna pubblicitaria per te, lo farò senza dubbi pur di non dovermi sorbire una Debora piagnona e che poi si ubriaca, ballando sui tavoli e dormendo con il primo che gli capita sottotiro!” dichiarò altezzoso Daniele, con uno sguardo furente.

La conseguenza fu prevedibile: Niko si irrigidì, stritolando quasi la tazza che aveva tra le mani e lanciandogli un’occhiata torva, che lo avrebbe ucciso se solo avesse potuto.

Anche Massimo, Andrea e Francesco si voltarono verso di lui, mentre io credevo di non aver udito bene.

“Senti, Daniele, non sono affari tuoi, di sicuro non sono venuta vicino a te…” iniziai, cercando di controllarmi, ma fui interrotta da Niko.

“Gli piacerebbe che tu andassi da lui! Sei solo geloso!”

“Geloso di cosa?” rispose Daniele sprezzante. “Che tu riesci a farla stare al tuo gioco e scopartela grazie alla tua celebrità e al tuo bel visino da riempire di pugni?”

Quella frase mi colpì come un colpo di cannone al cuore, mi sentii le guance in fiamme, e quasi non mi resi conto di Niko, Massimo ed Andrea che gli si scagliavano contro.

“Cosa hai detto?! Ma stai scherzando…? Io… Non sono come te, non ci proverai mai a… A… insomma, ha sedici anni!” balbettò Niko a causa della furia.

“Forse non lo sai, ma due persone possono essere amiche, rispettarsi, e, perché no, dormire insieme anche se tra loro non c’è niente oltre all’amicizia! Ma tu sei così… Così… Così perverso che non  ci arrivi!” aggiunse Andrea, fin troppo tranquillamente rispetto al suo scatto precedente.  

Ma quello che stava reagendo di più era Max: lo aveva afferrato per la collottola, dicendo: “Non osare più dire queste cose, Debora non farebbe mai una cosa di questo genere…”. Anzi, più che altro ringhiava.

Subito mi avvicinai, aiutando Rossella, Francesco, Richard e Dante a separarli. Dopo innumerevoli sforzi ci riuscimmo, ma continuavano a lanciarsi occhiate torve e rabbiose.

“Ragazzi, per favore, la prossima volta ignoriamolo” dissi poco dopo, mentre eravamo tutti nella mia stanza. “Vi ringrazio, ma a causa sua non dobbiamo… Cioè, dovete…”

“Deb, no! La deve piantare, mi sta tirando le botte di mano ogni santo giorno!” esclamò Max, appoggiato alla scrivania.

“A chi lo dici” aggiunse Niko sbuffando.

“Il fatto è che oggi ha davvero esagerato” riprese Andrea. “Cioè, quando ha cacciato fuori quella cosa… Non lo sapevo nemmeno io, il fatto del divano”

“Deve averci visto mentre dormivamo” ragionai, anche se lo sapevo per certo.

“Si, ma, insomma… Come può pensare che noi… Insomma…” arrossì Niko, proprio come me. “Eravamo vestiti di tutto punto…” aggiunse, come per dare una spiegazione più ovvia.

“Vabbè, che c’entra, sembravate davvero… Cioè, così abbracciati… A me avete fatto tenerezza più che altro” spiegò Max. “Di certo, anche se fosse successo, non sareste rimasti… svestiti…”

“Ma non è successo!” s’infervorò Niko, rossissimo in viso.

“Calma, sembra quasi ti dispiaccia” affermò sorridendo Andrea, facendo ridere Massimo.

“Dai, basta” affermai decisa, sempre più color porpora. “Rimane sempre il fatto che quello stupido rompe le scatole a ripetizione…”

“E’ solo geloso” disse Andrea. “Gli brucia che Niko sia tuo amico…”

Non risposi, pensando che più o meno Daniele mi aveva dato della ragazza facile. Come poteva pensare una cosa simile?

Beh, certo, mi vedeva in giro sempre con i ragazzi, mi aveva vista ballare come una cubista su un tavolo ubriaca, mi aveva vista dormire su un divano con uno…

Mi dissi che sarei dovuta cambiare, stare sempre dietro alle ragazze.

Perchè cambiare a causa sua? Ma lui rappresentava anche coloro che mi guardavano dalla tv… Se apparivo così a lui apparivo così a tutti…

“Ragazze, cosa fate di bello?”

Erano le cinque, e gli over 25 stavano con la Sfortuna per l’assegnazione dei brani. Mi ero detta che avrei dovuto fare qualche piccolo sforzo ogni tanto e stare con loro, parlando delle scemenze di cui parliamo solo noi ragazze.

“Aspettiamo” rispose Samanta, mentre Rita annuiva.

“Io più che altro aspetto il mio boy che ancora si decide ad uscire dalla sua stanza” fece Rossella, quasi scocciata.

“Il suo boy, sentitela!” enfatizzai ridendo. “Mi fa piacere, Andrea è un bravissimo ragazzo”

“Eh, lo so” mi rispose, anche se nel suo sguardo leggevo qualcosa di strano, quasi un velo di tristezza.

“Senti,Ross, so che ultimamente ci sto più vicina del solito” iniziai, decisa a chiarire, pensando che la sua espressione fosse dovuta a un po’ di gelosia. “Ma spero che non ti dia fastidio,io…”

“Ma che, Deb! Non mi da fastidio… E so che tu hai in testa altre persone!” mi rispose lei, facendo l’occhiolino, mentre le altre due ridevano. Lì per lì sembrò serena, poi, mentre Max passava davanti a noi e ci salutò, si rabbuiò di nuovo, mordendosi un labbro.

“Ma cosa dite, ragazze, sentiamo, e chi sarebbe…?”

“Lo sai tu, e questo è l’importante” fece Rita evasiva, dandosi arie di importanza.

Anche dopo l’assegnazione dei brani, me ne stetti un po’ più con Rita e Samanta, che in quanto life coaches dei Gold Boyz e Max non avevano prove, ma dopo un po’ iniziai ad annoiarmi. Erano diventate vere amiche, ed io lì in mezzo mi sentivo un’intrusa... Erano le mie compagne di stanza, certo, ma non ci parlavo mai così tanto da sapere i loro fatti più personali.

“Ieri durante il backstage ho visto Erika” disse Rita mentre si limava le unghie.

“E chi è?” chiesi.

“La sua migliore amica” mi rispose Samanta come se fosse una cosa ovvia.

“E mi ha detto che Stefano si è messo con Maria!” continuò sbuffando Rita.

“E chi sono?” chiesi nuovamente.

“Allora, Stefano è l’ex di Rita che ha sempre sbavato dietro Maria, la peggior nemica di Rita, che però lo ha sempre respinto perché a lei piaceva il cugino della sorella di una compagna di classe di Anna, la vicina di Rita…”   rispose.

Annuii, capendoci ben poco. Ma alla fine di quella giornata giunsi ad una conclusione: non me ne fregava di cosa potevano pensare gli altri di me, quell’occasione era unica, ed io di certo non l’avrei sprecata a fare cose che non volevo!

“Ho notato che sei stata molto con le ragazze oggi” mi salutò Massimo quella sera, mentre ero sul terrazzo.

“Si…”

“Come mai? Ci sei mancata a cena”

“Solo a cena?”

“Sempre” sorrise lui. “Allora? Come mai?”

“Beh, sai… Ho pensato che stando con voi, comportandomi come ho fatto ultimamente, la gente potrebbe pensare di me ciò che pensa Daniele, ma alla fine mi sono detta che non m’importa del giudizio altrui, non sto facendo nulla di male”.

“Brava, nipotina! E poi senza di te qui non sarebbe la stessa cosa, vale la pena sorbirsi le tue lagne per il ballottaggio pur di continuare ad averti qui! Quel Daniele è solo invidioso del fatto che tu non gli concedi la tua amicizia, e fai bene! Non pensarlo, lui pensa che vuoi bene a Niko solo per il suo aspetto…” approvò lui, abbracciandomi.

Ricambiai l’abbraccio, prima di separami a causa di una forte botta.

Rientrammo in casa e vedemmo il caos: l’ingresso e il salotto erano pieni di cuscini e una lampada era caduta per terra.

I Gold Boyz, Lara, Rossella, Niko e Vincenzo e Angela dei Dj stavano facendo la lotta con i cuscini dei vari divani.

“Eh no, qui non si lotta senza di me!” urlai, mentre prendevo un cuscino ed Max mi imitava, lanciandolo chissà dove. Destino, colpii proprio Niko.

“Questa me la paghi!” ribattè, lanciandomene uno e urtandomi.

“E tu mi paghi questa! Oh, dov’è un cuscino quando serve?!” urlai freneticamente, ridendo.

In pochi secondi mi ritrovai a ripararmi il capo con le mani, prima di venire travolta da Niko che era caduto grazie ad una cuscinata di Dante.

“Oggi ce l’hai proprio con me, eh” affermai, continuando a ridere.

“Non è colpa mia se sei così soffice e bella da stringere” mi rispose, mandando in aria senza badarci troppo il cuscino che gli avevano lanciato e continuando a starmi vicino.

Eravamo praticamente distesi sul pavimento, e la lotta andò avanti senza di noi.

“Mi mancava questo nella lista dei complimenti, qui a Music’s Planet” ammisi imbarazzata.

“Abituatici, che ne riceverai molti altri dal sottoscritto!” affermò, dandomi un lieve bacio sulla guancia.

Sorrisi come la solita demente, ma quel sorriso si cancellò dal mio volto quando, in preda ad una crisi di insonnia, quella sera non riuscii a dormire ripensando ad una stupidissima frase che Max mi aveva detto quella sera.

“Lui pensa che vuoi bene a Niko solo per il suo aspetto…”

Era così? Daniele aveva ragione?

Provai ad immaginarmi un Niko brutto, pieno di brufoli, con occhiali e apparecchio, più grasso, ma subito diedi termine a quella fantasia, infastidita. Non sopportavo l’idea di sembrare così superficiale; mi imposi che Niko mi piaceva anche per il suo carattere.

Strano, mi sono sempre piaciuti i ragazzi intellettuali, romantici, che condividono le mie stesse passioni! Invece Niko è diverso; non è intellettuale, non condividiamo nulla, io sono una semplice studentessa, lui è un cantante…. E poi, a volte è un po’ troppo impulsivo, subito si arrabbia, invece a me piacciono i tipi calmi, ma anche più divertenti, che fanno le battute ogni tre secondi. Ma soprattutto, più chiari, non ambigui come lui.

Mi addormentai in preda ai quei pensieri, dicendomi: “Anche l’occhio vuole la sua parte”, senza sapere davvero cosa pensare.

Qualche Anticipazione:

“Pessima giornata, dopotutto è venerdì 13” mi ricordò Andrea, accasciandosi ancora di più sul divano.

______________

“Ovviamente questo è un punto di partenza, ragazzi, voi potete comunicarmi eventuali modifiche che vorreste apportare, anche perché ci sono altri autori che vorrebbero avere l’onore di aiutarvi” spiegò.

______________

 

“Allora non sono l’unica a pensarlo!” esclamai, ma mi zitti di botto perché Massimo veniva verso di noi. Sembrava davvero abbattuto, ci salutò a stento e andò chissà dove.

______________

 

“Non devi dire niente” mi rassicurò, stringendomi a sé lentamente, come se fossi una bambola di cristallo che si sarebbe potuta rompere facilmente.

______________

Ci separammo, e lui riprese la chitarra, ma proprio in quel momento entrò Maria, facendoci sobbalzare. “Siete qui! Vi sto cercando da secoli… Dobbiamo andare!” esclamò.

  
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