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Autore: _windowsgirls    27/12/2014    1 recensioni
Già durante la celebrazione del suo matrimonio, Zayn si rende conto che tutto sta cambiando. Il suo segreto più intimo gli pesa ancora di più sulle spalle, e non può fare a meno di pensare che, a volte, il passato torna con una potenza superiore ad una tempesta improvvisa.
Dalla storia:
La macchina era lontana solo cinque metri, ma prima che potesse raggiungerla, una mano lo tirò per la camicia e lo fece sbattere contro il muro. Venne placcato dal gomito dell’aggressore sotto il collo e incominciò a sudare freddo.
« E’ questo l’unico modo in cui possiamo parlare? »
« Cosa volete? » A Zayn era stato difficile fare uscire quelle poche parole, paralizzato dal terrore. Sapeva che sarebbero arrivati, che l'avrebbero cercato, altrimenti non avrebbero fatto irruzione al matrimonio. Era giunto il momento.
« Cosa vogliamo? Ma parli sul serio? Vogliamo vendetta, mi sembra più che ovvio. »
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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What's happening, Harry?

 



« Si puo’ sapere che diamine ti è preso? »
Quando riprese conoscenza, Zayn si ritrovò steso sul sedile posteriore della macchina, con la testa che gli girava. Si tirò sui gomiti e avvertì un capogiro, Johanna gli si avvicinò e lo strattonò per la manica. « Che hai? »
« Niente. » disse lui, massaggiandosi una tempia. « Come sono caduto a terra? »
« Diciamo semplicemente che le gambe hanno ceduto. Com'è possibile? Stai male per qualcosa? »
« No, no. » Si mise per bene seduto, con Robert che lo squadrava alle spalle della moglie. « Sto bene, adesso. »
« Ma non hai fatto colazione? » chiese lei, sedendosi accanto a lui sul sedile grigio imbottito.
Zayn spalancò gli occhi e la squadrò. « Come avrei potuto con te che mi hai preso di tutto? Comunque non è stato per quello, forse solo l'emozione. »
« Beh, speriamo. » Johanna lo tirò per il braccio e lo fece uscire fuori con estrema lentezza nel caso gli fosse ritornato un giramento di testa. Quando furono fuori, Zayn inspirò a fondo per poi affogarsi di nuovo. Aveva un nodo strettissimo allo stomaco e quando vide la casa dietro sua moglie si ricordò tutto. Quello era stato senza dubbio il karma, si disse, mentre Johanna si sporgeva per baciarlo. « Va meglio? »
« Oh, sì. Senza ombra di dubbio. »
« Bene, ragazzi. » Il signor Robert diede loro le spalle entrando al posto di guida. « Io mi dileguo e prendetevi cura di quel bel gioiellino che vi sta aspettando in mezzo al prato. »
« Certo .. Robert » Zayn gli fece l'occhiolino, poi il padre della ragazza se ne andò dopo il cenno di saluto della figlia.
« Non è bellissima!? »
« E' fantastica, amore. » si presero per mano e si avviarono per il sentiero che era stato creato appositamente. « Ma avremmo potuto trovarne una da soli. Chissà quanto tuo padre abbia faticato. »
« Non preoccuparti. » gli disse Johanna mentre scostava un cespuglio pieno di margherite. L'odore dei fiori a volte era molto insopportabile, ti pungeva le narici. « L'ha creata apposta per me quando avevo ancora vent'anni. Sapeva che desiderassi vivere qui, per cui è il suo regalo per me. Adoro mio padre. »
« E’ una persona fantastica. » superarono un’aiuola piena di fiori colorati e si ritrovarono di fronte alla casa. Era fatta in cemento, con il tetto a spioventi e la veranda che precedeva l’ingresso. Era pitturata di bianco, e in veranda c’erano un tavolino di vimini con le sedie abbinate, insieme ad un dondolo e ad una sdraio. Era tutto estremamente tranquillo e rilassante, se non fosse stato per quello che era accaduto proprio lì circa 5 anni e mezzo fa. Zayn deglutì a vuoto, poi prese sua moglie per la vita e la baciò con trasporto, quando delle urla imperversarono fuori dalla casa, interrompendoli. Niall ed Harry erano vestiti sportivi, con una bottiglia di spumante per mano e Lucie che li seguiva con una torta piena di panna.
« Oddio! » Johanna si avvicinò due mani alla bocca e li corse incontro, mentre Zayn riceveva delle affettuose pacche sulla schiena dai suoi due migliori amici.
« Come te la stai spassando? » gli chiese Niall dandogli in mano un calice vuoto.
« Una meraviglia. Seriamente, dovreste sposarvi. »
Harry mugugnò qualcosa, poi prese il fondo della bottiglia e la piegò di poco, riempendo il calice di Zayn fino a massimo due dita. « Basta, altrimenti ti ubriachi. »
« No. »
« Dai, amico. Non dirmi che non hai mai preso una sbornia! »
Zayn chiuse gli occhi e tracannò un goccio dal calice. « Non lo faccio più. » Ed era vero. Da quella notte, non aveva mai bevuto più di un bicchiere di qualsiasi alcolico gli avessero offerto. Non lo avrebbe mai più fatto.
Intanto, Lucie e Johanna avevano appoggiato la torta sul tavolino e stavano tagliando cinque pezzi. « Non dovevate prendervi questo disturbo. »
« Ma quale disturbo. Io e Niall siamo stati in pasticceria insieme tutto il tempo stamattina. »  Lucie le fece l’occhiolino e prese in mano un piattino con il cucchiaio. « E’ stato molto divertente. »
« Io l’avevo detto che questo matrimonio ti avrebbe fatto bene. »
« Finchè non succede qualcosa, non posso darti ragione. » Lucie scosse un poco i capelli per togliersi da sopra gli occhi la frangetta e andò a raggiungere i ragazzi.
« Grazie mille! » Harry lasciò la bottiglia sul prato e prese il piatto, abbuffandosi, mentre Niall si grattava la nuca in imbarazzo. « Ne vuoi un pezzo? » chiese Lucie, fingendo di non aver visto quelle gote arrossate che le facevano girare la testa.
Niall le annuì e prese il piattino, mentre Zayn faceva muovere il calice in cerchio, facendo girare il contenuto. « E tu, neosposo? Non ne vuoi? »
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, fisso in quel piccolo turbine che si era creato nel bicchiere; non poteva fare a meno di pensare alla sfortuna che gli era capitata. Anzi, se l’era cercata senza ombra di dubbio.
« Cosa, scusa? »
« La vuoi? » Harry fece un cenno alle sue spalle, mentre Lucie tornava da Johanna per prendere un altro piattino.
« Chi, Johanna? »
Harry gli diede uno schiaffo alla nuca, « La torta, pervertito. »
« Per tua informazione, è già mia. Per cui, vedi piuttosto di trovartene qualcuna tu. »
« Perché dovrei trovarmi una torta? »
Niall si diede uno schiaffo in piena fronte con la mano con cui manteneva il cucchiaino, poi fece un verso sconsolato. « Vado da loro. » e si avviò verso la veranda.
« Vado anche io. » disse Zayn ammiccando a sua moglie, mentre Harry si siedeva per terra e si metteva tra le gambe la bottiglia di spumante. « A quanto pare, nessuno vuole una torta. » disse sconsolato.


« Voi entrate, ci penso io a sistemare qui fuori. » Lucie si alzò e iniziò a raccogliere i tovaglioli usati. « Non avete ancora visto il luogo in cui darete vita alla vostra prole. »
« No, senti. Con calma per favore. » Johanna rise e le diede un bacio sulla guancia. « La vedo e torno ad aiutarti. »
« Prenditela comoda.. » Lucie le lanciò un rapido sguardo e fece un cenno del capo verso Niall che se ne stava imbarazzato seduto dietro di lei. « Controllatela per bene. »
« Grazie, Lucie. » disse Zayn e, presa sua moglie per la vita, la prese in braccio.
« Sei superstizioso? » gli chiese Johanna mentre Zayn varcava la soglia di casa.
« Non vorrei la sfortuna a nostro favore. »
« Ma fin ora è andato tutto bene. »
Zayn annuì poco convinto. Johanna non sapeva niente, e non avrebbe dovuto saperlo mai. « Lo so, però è meglio prevenire che curare. » le diede un rapido bacio sulle labbra e la lasciò per terra nel bel mezzo dell’ingresso. La casa era davvero spaziosa, la porta d’ingresso dava sul salone arredato alla meraviglia, con un fantastico divano in pelle che costeggiava il muro frontale e una televisione al plasma dall’altro lato. Il muro era pitturato di rosso e il lampadario era formato da tantissimi fili intrecciati che creavano un gioco di luce in tutto la stanza. « Bene, a me basterebbe solo questo. » Zayn si avviò e si stese sul divano color crema e prese il telecomando appoggiato su un tavolino di cristallo nel mezzo della stanza. Accese la tv e accavallò le caviglie, mettendosi comodo. Johanna scosse la testa e si avviò verso la cucina, collegata al salone per una porticina scavata nel muro. Era spaziosa e attaccata al piano cottura c’era una penisola tipicamente americana, con gli sgabelli alti e i lampadari bassi. Chiuse la porta e andò per un lungo corridoio, ai lati del quale si trovavano un sacco di porte diverse, tutte di legno finissimo. La loro camera da letto era l’ultima sulla destra ed era molto semplice, con un grande armadio posizionato di fronte al letto matrimoniale. Lo specchio era attaccato al muro laterale, mentre una grande finestra dal lato opposto offrivava una meravigliosa vista sul prato in fiore e sul boschetto poco distante. Il bagno era di fronte alla camera da letto, poi c’erano altre due porte sul muro destro del corridoio. Una conduceva ad un piccolo studio, con una libreria che ricopriva interamente tutta la parete frontale, e una scrivania che ospitava un computer già acceso. L’ultima porta rimasta portava in una stanza vuota, con le pareti spoglie e senza lampadario. Sorrise istintivamente al pensiero di ciò che sarebbe potuta diventare quella stanza. Zayn la raggiunse e la abbracciò da dietro. « Che bella stanza…vuota. »
« Amore, ma hai idea di cosa potremmo fare qui? »
Zayn sbiancò improvvisamente, le mani che gli si resero umidicce. « Ehm… » ingoiò a vuoto, passandosi una mano tra i capelli. « Cosa? »
Johanna si prese le due mani e se le mise sotto al mento in un gesto adorante. « Un’enorme cabina armadio! » disse con un tono puramente ironico.
Il ragazzo spalancò gli occhi, rilassato. « Davvero? »
« No. » la ragazza lo incenerì con lo sguardo. « Quella si potrebbe mettere in camera nostra, questa diventerà la camera dei bambini! »
Zayn si mise entrambe le mani nei capelli. « Bambini?!? »
« Sì, Zayn. Sai, quelle piccole creature che hanno due manine e due piedini, un faccino adorabile e una pancia da riempire di baci.. »
« Lo so cosa sono, idiota. Intendo, ‘Bambini’ con la ‘i’ finale? »
« E’ ovvio. Non vorrai che Lucinda rimanga da sola.. »
Zayn bianco come un lenzuolo si inginocchiò per terra, sotto l’arcata della porta con le braccia abbandonate lungo i fianchi. « E adesso chi è Lucinda? »
« Il cane no? » disse Johanna sarcastica. « Nostra figlia, coglione! » gli diede uno schiaffo sulla guncia.
Zayn cadde per terra, steso, con lo sguardo puntanto su Johanna che lo guardava restando in piedi davanti a lui. « Sei incinta? » le chiese sbalordito.
« Ancora no. »
« ‘Ancora’? » disse lui mentre la ragazza lo rimetteva in piedi.
« Basta, torniamo dagli altri adesso. » Johanna se lo tirò dietro e entrambi uscirono fuori, sorprendendo un Niall e Lucie che pomiciavano nell’angolo tra i due muri.
« Oh cielo… » sibilò Johanna a bocca aperta.
Lucie si staccò di botto da Niall ma rimase a guardargli la bocca.
« Che sta succedendo qui? » chiese Zayn mentre vedeva la faccia del biondo di uno strano color viola.
« Si era affogato con un pezzo di torta e lo stavo aiutando a riprendersi.. »
« Beh certo, mi sembra ovvio. »
« Ehi, ma Harry che ci fa seduto in mezzo al prato con….aspetta, si sta baciando una bottiglia di spumante? »
Johanna guardò verso la direzione indicata dal marito, mentre Zayn lo raggiungeva. « Amico, che hai? »
Harry aveva la bocca appiccicata alla bottiglia piena di goccioline. Quando alzò lo sguardo puntandolo sull’amico, Zayn si rese conto di quanto i suoi occhi fossero arrossati e lucidi.
« Harry, hai pianto? » poi gli tolse di mano la bottiglia che era sorprendentemente vuota.
Lo fulminò con lo sguardo. « Ti sei scolato tutto lo spumante? Ma dimmi, quanto sei coglione? »
Harry scoppiò a ridere e fece un singhiozzo. « La domanda giusta sarebbe se fossi gay. » e scoppiò a ridere un’altra volta, rotolandosi sull’erba fresca. I suoi pantaloni erano sporchi di terra e i capelli arruffati. « Che bella la vita! »
« Che hai detto? » disse Zayn con la mandibola che gli arrivava a terra.
« La vita è bella! Come dice Julia Roberts ‘la vie est belle’ nella pubblicità in tv, con quell’accento francese di merda che fa cagare i piccioni. »
« Accento francese di merda? » infuriò Lucie che aveva vissuto i suoi primi anni di vita in Francia. I suoi erano francesi e si erano trasferiti a Stratford dieci anni prima, e odiava quando le persone insultavano le sue origini solo perché i francesi ‘avevano la puzza sotto il naso’. Johanna le appoggiò una mano sulla spalla e mimò con le labbra ‘è ubriaco, non ascoltarlo’.
« No, dico prima ancora. » disse Zayn mentre gli altri gli si erano avvicinati.
« Prima è un avverbio di tempo, vero? »
« Dico, » disse Zayn roteando gli occhi « cosa intendi con ‘se fossi gay’ ? »
« Che sono gay! » ed Harry scoppiò di nuovo a ridere.
Zayn si scambiò una rapida occhiata con gli altri ragazzi che lo guardavano allibiti. « Cosa? »
« Mi piacciono i cazzi! » disse Harry mentre si rotolava mantenendosi la pancia.
Johanna e Lucie lo guardarono con le sopraciglia aggrottate e la bocca aperta. « Ma che diamine..? »
« E’ andato. » disse Niall, mentre si girava per tornare sotto alla veranda. « Lasciamolo qui. »
« Qui? In mezzo all’erba? »
« No, nel suo mondo per coglioni senza coscienza. » e tutti e tre si allontanarono, mentre Johanna e Zayn si guardavano preoccupati ed Harry continuava a rotolarsi come un maiale nel fango.




Spazio autrice
Buon sabato a tutti, ecco qui il capitolo tre :)
Allora, devo dirvi che fino al sesto i capitoli saranno di questo stampo, 'simpatici' per non osare troppo con le parole, perchè poi la storia prenderà una piega diversa e i personaggi si comporteranno in maniera totalmente differente.
Adesso, però, soffermiamoci su questo capitolo qui: allora, vediamo Zayn che si riprende dallo svenimento, dopo aver visto la sua casa. Non chiedetemi il perché, si scoprirà tutto con calma, ma ogni cosa riguarda il passato, un passato che Zayn avrebbe voluto lasciare alla spalle, girando pagina con il matrimonio con Johanna.
Dopo che arrivano alla loro nuova casa, vediamo l'apparizione di Lucie, Niall ed Harry che sono rispettivamente i loro migliori amici e che avranno un ruolo importante in questa storia, anche se le forze motrici degli avvenimenti arriveranno tra un po' (a loro piace essere attesi).
In questa storia, come avete letto, Harry è gay - che lo sia forse anche nella realtà, mi importa ben poco - e la sua vicenda è alquanto particolare e spero possa piacervi, in quanto mi sono divertita anche un mondo a scriverla ahahahah.
Il prossimo capitolo è prettamente di passaggio, ma è fondamentale per il progresso della storia :)
Vi sarei infinitamente grata se mi lasciaste una brevissima recensione (alla fine, non costa nulla), anche per sapere se questa storia vi stia piacendo o meno.
Please, non ignoratemi.
Ora scappo, ma comunque approfitto per augurarvi un felice 2015.
Love you all.
A sabato prossimo, 
Eli. 

 
  
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