mi volto di scatto.
Ahia!
Un dolore acuto mi prende il colo. Sono proprio messo male! Ma poi mi ricordo della finestra aperta del freddo…ecco perche.
Mi ero perso un
attimo.
"Si?" domando senza neppure vedere chi sia, sono rimasto bloccato
a meta giro… "cosa fai? non scendi?" è Minerva.
Finalmente la guardo.
"Chiudi la finestra! Si congela qui dentro!" e si avvia verso la finestra
per chiuderla. La guardo "Non devi preoccuparti stavo solo guardando…la
neve…" mi guarda strano lei sta volta. Certo non è da me…guardare
la neve…"ti stiamo aspettando per il pranzo"
Pranzo, è gia ora? "Non ho molta fame, io.." "niente storie
oggi. È Natale e si sta tutti insieme."
E come se avesse sentenziato la mia vita, si gira e se ne va lasciandomi li...bloccato…
Scendo le scale. Faccio fatica…ci mancava il collo. Mai stato piu a terra
come in questo periodo. Ne ho passate anche di peggiori, ma fisicamente non
sono mai stato peggio, e non solo fisicamente…
Un profumo di cibo mi arriva sotto il naso, non me lo aspettavo, ma ho fame.
Tanta fame. È un buon segno. Entro nel salone. Si mangia li oggi.
"Severus, stiamo morendo di fame, siediti che iniziamo" mi grida Lupin,
attirando l'attenzione di tutti su di me che me ne sto fermo sulla porta a guardarli.
Gli lancio un occhiataccia di rimprovero ma lui mi sorride. non lo sopporto
quando fa cosi!
"ma hai della neve sulle spalle... e sui capelli…" mi dice Molly
" ci credo se ne stava con la finestra aperta con questa bufera!"
le risponde la professoressa.
Mi viene la fortissima voglia di girarmi e di andarmene.
Ma in quel momento arriva Silente.
Mi sorride come al solito. Oggi poi sembra piu felice. Decido allora di rimanere,
mi siedo nell'unico posto rimasto libero - visto che Silente ha deciso di andarsi
ad accomodare fra la professoressa McGranitt e Lupin - vicino a Potter.
Mi stupisco di quanto poco mi importi.
Lui mi fulmina con gli occhi, non lo contraccambio.
Hai vinto tu Potter, oggi non ne ho voglia.
La tua amica invece
mi guarda, abbozza un sorriso. Ron non mi guarda piu neanche.
Il pranzo è quasi finto. Ho mangiato piu del solito. Avevo fame. Molly
ne è molto contenta. Ho anche chiacchierato un po'. Sembro aver stupito
tutti, me stesso per primo. Non credevo che mi sarei mai abituato a loro. Forse
è perche ne sono obbligato penso.
Forse.
Finito, esco dalla sala prima che i ragazzi si mettano a cantare. Un'altra cosa
che non sopporterei. Vado in cucina. Prendo un whisky dall'armadio, me ne verso
un bicchiere. Lo svuoto. La gola mi brucia, ma sto bene. Mi siedo con la bottiglia
sempre in mano e il bicchiere nell'altra. Me ne verso un altro. Qualcuno entra.
È Lupin.
Mi si siede di
fronte.
Che scocciatura.
"come stai?" mi chiede. non lo guardo neanche.
"perche interessa a tutti?" gli chiedo acido.
"forse perche nonostante tu faccia di tutto per renderti odioso, noi continuiamo
a tenere a te…"
"come siete buoni…" sorrido storto "comunque sto bene, grazie"
Lo stupisco.
Grazie non è una delle mie parole preferite. Mi continua a guardare "se
lo dici tu. Cmq ho una cosa per te" alzo lo sguardo.
Una cosa per me?
È impazzito?
Forse le sue trasformazioni in lupo mannaro gli anno intaccato il cervello.
Lui sembra capire il mio pensiero e dice "non è da parte mia"
ed allunga un pacchetto.
Un pacchetto.
Come il tuo.
Anzi è il tuo.
Lo capisco subito.
È identico a quell'altro.
Stessa carta rossa con nastro nero.
Lupin nel frattempo si è alzato e si avvia verso la porta. "Buon
Natale" dice prima di chiudersela alle spalle.
Lo sento ma sono troppo preso dal pacchetto. Dal tuo pacchetto. non ti sei piu
fatta viva da quando mi sono risvegliato.
Dove sei?
Perche non torni.
Ancora mi odi?
Ancora ce l'hai con me?
"Vattene"
mi gridavi.
Era passato un anno da quel Natele. Da allora siamo stati insieme.
Io e te. Sempre.
Credo di non essere mai stato piu felice di cosi. Ma i miei interessi per quello
che stava succedendo nel mondo erano grandi. Io e Lucius ci vedavamo sempre
piu spesso, pensavamo seriamente di unirci al partito. Ma a te non lo avevo
ancora detto. E come avrei potuto. Che stupido che sono. L'esaltazione di quei
momenti mi aveva fatto mettere te in secondo piano. Il potere e la conoscenza
stavano diventando la mia la mia ossessione.
Poi presi la decisione. Te lo dissi e tu mi guardasti che tutto il disprezzo
di cui eri capace. Fu un colpo per me vederti cosi. non credevo fosse cosi importate
per te.
Che stupido a non capire. Tuo padre era morto per quello. Ed io ti dicevo che
appoggiavo quegli ideali…che stupido...
Ma al tempo non capivo. Tu non mi sembravi cosi importante.
"Vattene!" gridavi ancora e l'odio incomincio a farsi strada dentro
di me.
"È questo che vuoi?" ti dissi "sei solo una stupida viziata
mezzosangue!"
Sbam!
Che schiaffo! Mi fece barcollare…il nervoso dentro di me si moltiplicò.
Ti presi il polso e ti spinsi per terra…ti guardai gelido…"Addio"
ti dissi…
Mi sembra tutto cosi stupido adesso.
Perderti per degli ideali che io stesso ho tradito!
Non sono mai riuscito a completare qualcosa…
Che stupido…
Lo apro.
Sorrido.
È una sciarpa nera.
È quella sciarpa nero.
Che ti lanciai
a piedi quando ti dissi addio.
E tu ora me la restituisci.
Cos'è questa una tregua?
Una bandiera bianca, dopo tutti questi anni.
Ci siamo rivisti
si, dopo quella volta. Mai in ottime condizioni. Mi faceva male vederti. Me
ero convinto della mia strada...delle mie scelte…
Sei diventata un Auror.
Che strano, sei diventata un Auror il mio peggior nemico.
Noi che siamo cresciuti insieme ci siamo ritrovati divisi dalle nostre scelte.
Sorrido mentre mi avvolgo la tua sciarpe al collo.
È calda.
Mi piace, come l'altra volta. Dove sarai adesso?
In missione? Sempre a combattere per la tua causa. Tu si che sei in gamba. non
molli mai.
Io invece ho molato tutto.
Le mie scelte.
I miei amici.
Te.
E ora mi ritrovo qui a sorridere per una sciarpa.
È sera.
Sono stanco, ho mangiato troppo. Sono ancora tutti euforici per la giornata.
Entro di nuovo nel salone. Ci sono solo i ragazzini. Mi guardano con una strana
espressione. Ci siamo abituati a sopportarci a vicenda.
Mi siedo su di una poltrona e leggo. Ho sempre la tua sciarpa al collo. Loro
continuano a giocare. Potter e Ron si stanno dando battaglia con i loro scacchi.
I due gemelli e la sorellina stanno facendo il tifo per entrambi. La Granger
e china su di una pergamela. Mi guarda strano. E poi si avvicina. "professore?"
la guardo. Arrossisce un po ma continua. "avrei bisogno di una aiuto…"
inarco un sopracciglio. La devo aiutare? Son pur sempre un professore io…allungo
una mano.
Sembra che non se lo aspettasse. Ma allora perche me l'ha chiesto?
"Mi faccia vedere" sembra che mi sia appena messo ad urlare, gli altri
mi guardano sorpresi. Sorrido storto. È natale forse è per questo.
Ma ho voglia di aiutarla. Tiro un paio di righe faccio una correzione. Sarebbe
andato bene lo stesso, ma dovevo fare qualcosa. È brava. La migliore
del mio corso. Le ridò la pergamela. "grazie" mi sorride. E
io di rimando le sorrido.
Che strano.
Sto imparando a sorridere stando in questo posto. non ho ancora capito se la
cosa mi piace oppure no.
Mi rimetto a leggere.
Ancora.
Una altro dolore mi prende in braccio. Ma riesco a controllarmi. Almeno non
urlo. Ma se ne accorgono lo stesso. Sto tremando. Ho degli spasmi. La Granger
mi si avvicina mi dice qualcosa ma non capisco. Mi alzo. Ma non ce la faccio
a reggermi. Barcollo e cado sul pavimento.
Ora sono loro ad urlare.
Mi viene quasi da ridere.
Ancora buio.
Si decisamente mi sta scocciando la situazione.
Riapro gli occhi. Strano la prima cosa che vedo è Potter. È indeciso
se essere contento o preoccupato. Riesco ad alzarmi subito. Ci sono solo i ragazzini.
"dove.." "sono tutti fuori professore" mi risponde subito
Ron. Lo guardo con sguardo interrogativo. "fuori? Perche?" "un
problema dell'Ordine" dice Potter.
Ora capisco
il suo sguardo. È vittorioso. Sa esattamente come mi sento. E ne è
felice. Sa cosa vuol dire per me.
Mi giro "Professore dove va?" mi chiede la Granger.
"Li raggiungo" "ma non puo! Lei…lei…"
"Non ho intenzione di star qui a fare niente, vuole me, lo sento."
E me ne vado.
Sto per risalire
le scale, quando sento gridare. Cosa puo essere. Sono i ragazzi. Torno subito
da loro.
No!
Come hanno fatto, come….
Li vedo subito. 2 Mangiamorte sono li nel salotto.
Come hanno fatto?
Le barriere di Silente avrebbero dovuto…ma non ce tempo.
Sfilo la bacchetta dal mantello.