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Autore: BettyLovegood    27/12/2014    4 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 1. 

É passato un giorno dalla partenza dei ragazzi. Nessuna notizia. Secondo Annabeth sono ancora in viaggio.
Dopo la partenza sono andata da Jake per le mie lezioni di magia.
Jake é davvero un ragazzo carino. Siamo andati alla Capanna di Ecate e mi ha offerto caffé e un pezzo di torta che ha trafugato dalla mensa.
Abbiamo parlato un pó di Looking For Alaska, il libro che stava leggendo quando ci siamo incontrati. Abbiamo opinioni diverse, ma mi piace parlare di libri, ne parlerei all'infinito.
 Dopo mi ha portato dietro la sua casa, in un grande prato verde dove aveva sistemato diversi manichini, quelli che Frank utilizzava per allenarsi con l'arco.
Jake si é sistemato difronte ad uno di loro, ha chiuso gli occhi e sulla sua mano é comparsa una sfera di luce verde. Il ragazzo ha scagliato quella palla contro il manichino e quest'ultimo ha perso un braccio.
-Con una forza maggiore potrei farlo esplodere, ma non posso farlo qui, rischierei di dare fuoco a tutto.- Mi ha detto con un sorriso.
Stranamente il fuoco mi ha fatto venire in mente Leo. Sono seriamente preoccupata per lui. E ovviamente anche per Percy, Jason e Frank, ma soprattutto per lui. Insomma gli altri non hanno distrutto Nuova Roma scatenando l'ira dei romani. E comunque non mi perdonerei mai se gli succedesse qualcosa.
Jake mi ha poi invitato a provare.
-Chiudi gli occhi e non pensare a niente. Svuota la testa da ogni pensiero. Concentrati sulla magia che c'é dentro di te.- Mi ha detto mentre io chiudevo gli occhi obbediente.
Inutile dire che non sono riuscita a mandare via nessun pensiero dalla mia stupida testa. Continuavo a pensare ai ragazzi in viaggio verso il Campo Giove, verso i romani che volevano ammazzarmi e forse anche ammazzarli.
Ci ho provato ben  dieci volte, senza nessun risultato. L'ultima volta credo di aver sentito qualcosa provenire da dentro la pancia, ma forse era solo lo stomaco che brontolava per la fame.
Devo ammettere che Jake é un ottimo insegnate. Non ha mai perso la pazienza e  ha sempre continuato a dirmi di riprovare.
Dopo l'ultimo fallimentare tentativo siamo andati a cena.
Mi sono seduta con lui, Hazel, Piper e Annabeth. Dopo un pó ci ha raggiunto anche Nico. Era un pó che  non lo vedevo. Sembra stare peggio di prima. Ha grosse occhiaie scure sul volto pallido.
Mi ha peró rivolto un piccolo sorriso a cui ho ricambiato volentieri. Mi sembra un buon segno.
Dopo cena sono tornata alla Capanna 21 con Annabeth. L'ho convinta a dormire con me dicendole che non mi disturbava. Inizialmente aveva rifiutato, ma ho insistito molto e alla fine ha ceduto. Credo proprio che non sopporti l'idea di stare senza Percy.
Annabeth mi ha chiesto come é andata la mia lezione con Jake e io le ho detto che é andata uno schifo.
-Forse Jake non é un bravo insegnate?- mi ha chiesto lei mentre s'infilava una T-shirt blu scuro di Percy.
-Oh no, lui é davvero carino con me.- Le ho detto sorridendo.
Annabeth é scoppiata a ridere -É perché é cotto di te.- mi ha detto mentre s'infilava nel letto accanto al mio.
Ho fatto una smorfia. Non credo che lui abbia una cotta per me. Insomma é uno dei piú bei ragazzi del Campo, puó avere qualsiasi ragazza ai suoi piedi, cosa se ne fa di me?
-Non é per niente vero.-  Le ho detto infilandomi a mia volta nel letto.
Annabeth ha alzato le spalle. - Quando ci proverá con te, scatenando l'ira di Leo, me lo dirai.- mi ha detto allora lei facendomi l'occhiolino.
Sono scoppiata a ridere, immaginando Leo che sbruffa contrariato nel vedermi con Jake.
-Allora cosa é andato storto?- mi ha chiesto Annabeth dopo un attimo di silenzio.
-Non riesco a concentrarmi, continuo a pensare ai ragazzi in missione. Ho paura che qualcosa vada storto.- le ho confessato fissando un punto impreciso del soffitto bianco.
Annabeth non mi ha risposto subito, a quanto pare anche lei ci pensa molto. E come biasimarla? Ha giá perso il suo ragazzo una volta e lo ha ritrovato senza memoria. Anche se a quanto mi hanno riferito l'unica cosa che ricordava Percy, dopo aver perso la memoria, era il nome di Annabeth.
Da quando ho sentito questa storia ho sempre pensato che il nome di Annabeth non é scritto nella testa di Percy ma nel suo cuore.
-Scrivi.- mi ha detto lei all'improvviso.
-Scrivere?- le ho chiesto guardandola. Lei si é alzata e ha frugato nella sua borsa. Ha cacciato un piccolo libricino azzurro, con le pagine bianche e me lo ha dato.
-Quando ho perso Percy non riuscivo a fare niente: non combattevo, non riuscivo a pensare ad un piano per ritrovarlo, non riuscivo nemmeno ad alzarmi in orario la mattina. Ero sempre distratta cosí ho iniziato a scrivere. Ho riempito sei agende prima di ritrovarlo. Scrivevo tutto quello che mi succedeva, giorno per giorno, come per raccontare a Percy la mia giornata. Mi ha aiutato tantissimo. Lo faccio ancora, ho  ricominciato proprio stamattina dopo la partenza.- mi ha detto mostrandomi diverse agendine colorate che teneva in un cassetto.
É cosí ho iniziato a scrivere e mi sento giá meglio.
Stamattina sono ritornata da Jake.
Non sono riuscita ancora a distruggere niente ma dopo il decimo tentativo una piccola sfera di luce verde é comparsa sulla mano destra. Jake, che si era distratto un attimo mentre io provavo, é quasi andato a sbattere contro un manichino quando mi ha sentito urlare di gioia.
-Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta!- ho urlato eccitata mostrando la mano al ragazzo che mi corre incontro.
Jake mi ha sorriso.
-Brava, ce l'hai fatta!- mi ha detto abbracciandomi. Ho scoperto che profuma di un misto di fiori che peró non saprei elencare. So solo che il suo profumo é buono.
-Ora prova a scagliarla contro il manichino.- mi ha detto.
La mia piccola sfera ha provocato solo una leggera bruciatura al mio avversario di pezza ma Jake era lo stesso contento. Ci ho riprovato altre volte, tentando di far crescere la sfera. L'ultimo tentativo mi é sembrato abbastanza buono: sono riuscita a infondere un taglio sul volto del manichino.
Non so per quanto tempo sono rimasta da Jake a provare, so solo che ad un certo punto lui mi ha ricordato che avevamo saltato il pranzo. Cosí abbiamo pranzato sul prato dietro casa sua.
Jake ha un intero servizio di piatti e bicchieri magici, come quelli della mensa. Ha steso una coperta gialla nel prato verde e mi ha invitato a sedermi.
-Che ne dici di un bel pic-nic?- mi ha chiesto sorridendo mentre posava due piatti e due bicchieri sulla coperta.
-Idea magnifica.- Gli ho risposto sorridendo a mia volta. Mi sono accomodata sulla coperta e abbiamo iniziato a mangiare.
Abbiamo parlato molto, perlopiú di libri. Ho scoperto che lui, a differenza di molti semidei, non é dislessico ed ama leggere.
Amo parlare con lui. Non é sempre d'accordo con me e questo ci porta a discutere animatamente. Siamo entrambi molto testardi, rimaniamo fermi sulle nostre idee.
Nonostante ció alla fine di ogni discussione avuta ci concediamo sempre un sorriso.
Mi piace la sua compagnia e mi é dispiaciuto molto quando mi ha detto di avere un impegno con un suo amico.
Anche lui sembrava dispiaciuto, ma mi ha ripetuto piú volte che doveva fare qualcosa di importante. Io gli ho detto di non preoccuparsi, ci sarebbero stati molti altri momenti per parlare. Il suo volto si é illuminato e mi ha sorriso.
Dopo essere andata via non sapevo cosa fare, cosí mi sono ricordata del consiglio di Annabeth di provare a fare qualche disciplina.
Sono andata all'arena dove si teneva la lezione di tiro con l'arco.
Il maestro é un semideo alto e biondo, figlio di Apollo di nome Will Solace.
Quando l'ho visto l'ho riconosciuto subito: é il ragazzo che ha parlato alla riunione.
Will é un ragazzo gentile e paziente.
Sembrava molto contento di avere ben tre ragazzi a lezione. Non conoscevo gli altri due.
Quello al mio fianco aveva i capelli neri e gli occhi ancora piú neri. Aveva un sorriso beffardo stampato in volto e impugnava il suo arco con molta eleganza. In seguito ho scoperto che si chiama Eric e che é un figlio di Nemesi, dea della vendetta.
L'altro ragazzo ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Aveva forse nove o dieci anni, ma impugnava il suo arco con molta sicurezza. Il ragazzino si chiama Bill ed é un figlio di Apollo.
L'unica a non sapere neanche come fosse fatto un arco ero io. Infatti Will mi ha concesso una specie di lezione individuale mentre gli altri tiravano frecce contro i bersagli.
Will é davvero bravo nel tiro con l'arco ed é anche un ottimo insegnate. Sono sempre una schiappa nel tiro con l'arco ma ho almeno imparato qualcosina. A fine lezione ero sfinita. Will mi ha pregato (molto probabilmente perché era contento di poter insegnare a una schiappa come me) di ritornare e credo che lo faró.
Dopo cena sono ritornata nella mia stanza e ho iniziato a scrivere.
Credo proprio che ora me ne andró a dormire.
Buonanotte.


Giorno 2.

Stamattina mi sono svegliata tardi. Solitamente era Leo che mi svegliava con il suo bussare molto delicato. Ma Leo non c'é, é in missione.
Al mio risveglio Annabeth era giá uscita. Mi aveva peró lasciato un bigliettino con su scritto di vederci alle undici all'arena. Erano le undici meno dieci. Mi sono cambiata di fretta e ho mangiato una cosa al volo alla mensa. Alle undici e cinque sono entrata nell'arena dove ho trovato Annabeth intenta a disegnare su un manichino.
-Oh, eccoti qui!- Mi ha salutato senza staccare peró gli occhi dal manichino.
Stava segnando diverse zone del corpo con della vernice rossa.
-Stamattina ti insegno come usare un pugnale.- Mi ha spiegato una volta finito il suo lavoro.
Tanto per precisare: uccidere un mostro con un pugnale é maledettamente difficile. Perché ho scelto proprio un pugnale? 
Annabeth mi ha mostrato diverse mosse e mi ha indicato le zone rosse che aveva segnato. 
Ho scoperto di essere molto veloce nei movimenti. Mi sono ricordata che Lucas  mi aveva detto che i semidei hanno un talento innato per i combattimenti, é per questo che sono iperattivi.
Dopo la lezione di Annabeth sono andata a farmi una doccia e poi Jake  é passato a prendermi per andare a pranzo.
Nel pomeriggio sono andata da Jake per esercitarmi. Stavolta ci sono riuscita dopo il secondo tentativo.
Una grossa palla verde é comparsa sulla mia mano e una volta scagliata addosso al manichino quest'ultimo ha perso tutto il lato sinistro del suo corpo.
Jake é rimasto un pó fermo ad osservare il manichino fumante senza dire niente.
-Cavoli!- ha esclamato alla fine osservando la mia opera da vicino.
-É solo il secondo giorno e giá sei riuscita a fare questo?- mi ha chiesto voltandosi e sorridendomi.
L'ho osservato per un pó. É davvero un bel ragazzo Jake, non c'é niente di imperfetto in lui.
-Te l'ho detto di non sottovalutarmi Evans - gli ho detto avvicinandomi a lui e facendogli l'occhiolino.
-E chi ti ha mai sottovalutato Garden?- mi ha detto lui avvicinandosi sempre di piú.
Eravamo vicinissimi, potevo specchiarmi nei suoi splendidi occhi color smeraldo.  C'é qualcosa che mi attrae in lui, credo siano proprio gli occhi.
-Allora questo vuol dire che sono stato un bravo insegnante?- Mi ha chiesto dopo un pó.
-Un ottimo insegnante direi.- gli ho risposto io sorridendogli.
-Mmmh...se non ricordo male questo vuol dire che mi devi un bacio.-
Jake era vicinissimo, sentivo il suo respiro sul mio volto. Profumava di menta.
-Una promessa é una promessa.- Gli ho detto studiando da vicino le sue labbra rosa e sorridendo.
Jake mi avrebbe davvero baciata se non fosse stato per Piper che arrivó di corsa urlando qualcosa.
Jake sbruffó visibilmente contrariato per il fatto di essere stato interrotto.
-Alice!- ha urlato la figlia di Afrodite avvicinandosi. -Oh, scusate. Ho per caso interrotto qualcosa?- aggiunse poi guardandoci.
Mi sono spostata velocemente da Jake un pó rossa in viso. -Cosa é successo Piper?- le ho chiesto cambiando discorso.
-Ah giá.- Mi ha detto lei distogliendo finalmente lo sguardo da Jake. -C'é qualcuno per te.-
Ho guardato Piper per un pó con aria interrogativa. Non riuscivo a capire a chi si riferisse.
Piper mi ha sorriso. -Vieni con me.- mi ha detto prendendomi la mano.
Ho salutato Jake dicendogli che ci saremo visti piú tardi e suguí la ragazza che mi stava tirando insistentemente la mano.
-Ti sbrighi?- Mi ha chiesto mentre guardavo Jake.
-Si puó sapere perché vai cosí di fretta?- Le ho chiesto a mia volta sbruffando. Evocare la palla verde mi aveva tolto un bel pó di energia.
-Hai baciato Jake Evans?- Mi ha chiesto lei ignorandomi.
Piper mi ha guardato in modo strano, come se baciare Jake Evans fosse la cosa peggiore che una persona potesse mai fare.
-Non l'ho baciato.- Le ho detto alzando le spalle. -Perché questa domanda?-
Piper mi ha guardato alzando un sopracciglio. -Pensa a Leo.- Mi ha detto semplicemente.
-Cosa centra Leo?- Le ho chiesto io guardandola.
Non ho ricevuto risposta, lei ha continuato a camminare in silenzio.
Improvvisamente qualcuno ha gridato il mio nome a gran voce.
L'ho riconosciuto da lontano: i suoi capelli ricci, la T-shirt anti-vivisezione e due splendide gambe da satiro. Lucas.
In pochi secondi ero tra le sue braccia e sentivo il suo profumo tutto intorno a me.
-Sei vivo!- gli ho urlato abbracciandolo di nuovo piú forte di prima.
-Non per molto se mi stringi cosi.- Mi ha risposto lui sorridendo.
-Oh Lucas, ti devo raccontare un sacco di cose!- Gli ho detto liberandolo dalla mia stretta.
Non riuscivo a smettere di sorridere. Ero cosí felice di riaverlo accanto a me.
-Si, lo so.- mi ha detto sorridendo. -Peró prima che ne dici di mangiare? Sto morendo di fame.-
Siamo andati a pranzo insieme. Ci siano seduti al tavolo con Piper, Annabeth, Hazel, Nico e Jake.
Ho ignorato tutti per tutta la durata del pranzo, volevo solo parlare con Lucas.
Mi ha raccontato che dopo la mia partenza le gorgoni gli hanno dato la caccia, ma con l'aiuto di Kate era riuscito ad arrivare sano e salvo in America. É stato per un pó in giro, da alcuni suoi amici satiri e poi é venuto qui.
Io gli ho raccontato tutto quello che mi é successo. É rimasto un pó stupito dalla benedizione di Minerva, ma mi ha detto che infondo se lo aspettava. Sapeva giá che ero speciale.
Dopo pranzo gli ho mostrato la mia cabina e gli ho detto che stavo prendendo lezioni di magia, di tiro con l'arco e di combattimento.
-Ti stai dando da fare finalmente!- mi ha detto scoppiando a ridere.
Ho riso insieme a lui, come facevamo sempre a Roma. Quanto mi é mancato Lucas.
Purtroppo domattina dovrá ripartire. Non andrá lontano, solo a Central Park. Deve comparire difronte ai Satiri anziani e raccontargli perché mi ha lasciato sola.
-Non ti puniranno mica?- Gli ho chiesto guardandolo all'improvviso.
Lucas ci ha pensato un pó.
-E chi lo sa?- mi ha detto sorridendo.
-Non possono punirti Lucas, tu mi hai salvato la vita!- Gli ho detto quasi urlando.
-Oh non lo puniranno.- Ha detto improvvisamente Annabeth comparendo sulla soglia della porta. Mi ero completamente dimenticata di essere arrivata davanti alla Capanna 21.
 -Grover sará dalla tua parte.- Ha detto la bionda con un sorriso.
Lucas si é lasciato sfuggire un gridolino. -Grover Underwood sará dalla mia parte?-
Annabeth ha annuito. -Grover é il migliore amico di Percy e quando saprá che hai salvato sua sorella ti fará premiare, altro che punire!-
-Fantastico!- ha urlato Lucas sorridendo. -Conosceró Grover Underwood!-
-É una celebrità per caso?- ho chiesto io guardando il mio migliore amico. Sembrava davvero eccitato nell'incontrare quel Grover.
Annabeth é scoppiata a ridere.
-Si, una celebritá tra i satiri.- Mi ha detto sorridendo. -Magari stasera ti racconto la sua storia.-
E cosí ho conosciuto il grande Grover Underwood, il migliore amico di mio fratello nonchè grande celebrità tra i satiri.
Mentre mi raccontava di Grover Annebth mi ha raccontato tutte le avventure che lei, Percy e il loro amico satiro hanno avuto.
Ha una strana luce negli occhi la ragazza quando parla, le manca molto Percy.
E in questo momento, stesa nel letto accanto al suo, non riesco a non pensare a quanto mi manchi Leo e il suo sorriso.




L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE :3

BUON NATALEEEEEE!!!! ;D
[Anche se in ritardo xD]
Allora eccomi quiiii, finalmente :D
Fan della Aleo non uccidetemi ;S *si mette in ginocchio con le mani giunte*
Da notare Piper che si preoccupa per Leo u.u
Spero si sia capito che questo capitolo (come anche altri che verranno) sono tratti dal diario che Alice scrive su consiglio di Annabeth ;D
La narrazione è un pò diversa, ma spero vi piaccia lo stesso.
Se ci sono errori scustemi, l'ho scritta un pò di fretta xD
Comunque..la storia è arrivata un pò in ritardo perchè ne ho dovuta scrivere un'altra per un concorso su Fb. (Se volete leggerela l'ho pubblicta anche qui. Si chiama We can be heroes,just for one day. Il protagonista è Nico :3 <3 )
Allora, come al solito ringrazio icedisland, anubis347 e il mio cuoricino Angy per aver recensito <3
Siete sempre la mia gioia gente, non so cosa farei senza di voi :3 <3
Ringrazio anche tutti quelli che seguono la storia ;D
Ora me ne vado, ho un bel dolce che  mia spetta. ;D
Tanti bacini semidivini a tutti, with love BettyLovegood <3


 
   
 
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