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Autore: AlekHiwatari14    27/12/2014    1 recensioni
Storia ispirata a quella precedente di My Life like a Vampire.
Un tempo, quando erano bambini, i Sakamaki fanno i conti con i loro problemi. Problemi che li ha portati ad essere ciò che sono, ma se qualcuno incrociasse il loro cammino e in quel passato eviterebbe i loro cambiamenti, come diventerebbero i Sakamaki? Chi e/o cosa li farà cambiare? E sopratutto, perchè?
Raccontata con gli occhi e le emozioni dei Sakamaki, ma sopratutto di Subaru, e preparatevi ad entrare nel loro passato per vedere e comprendere passo dopo passo i loro cambiamenti e le mille e più avventure che li aspettano con un nuovo personaggio del tutto imprevedibile.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 32



***
Raito
***



Ero in giardino a giocare con Ayato quando da lontano vedemmo Subaru che rincasava senza Shu e Rita.

Ayato:Ehi! Che ha? 
Raito:Sembra quasi che ti abbiano bastonato.
Subaru:Più o meno.

Rispose con un espressione spenta. Posammo i bastoni e ci dirigemmo verso di lui.

Raito:Dov'è Rita?
Subaru:Con la sua fiamma.
Ayato:Con la sua fiamma??
Raito:Che vuoi dire?
Kanato:Allora è vero che ha il ragazzo!!

Esclamò Kanato spuntando fuori dal nulla. Sentendo quelle parole incominciai ad agitarmi. Non sapevo che avesse un ragazzo e neanche me lo immaginavo.

Raito:Come sarebbe a dire che ha il ragazzo??
Kanato:Me l'ha detto Shu. E' fidanzata con un biondino.
Raito:Sicuramente sarà una fesseria.

Dissi convinto, ma Subaru mi smetti sorprendendomi e dandomi la conferma di ciò che diceva Kanato.

Subaru:Invece no. Io l'ho conosciuto.
Ayato/Raito/Kanato:Cosa??
Raito:Come sarebbe a dire che l'hai conosciuto?
Kanato:Com'è?
Ayato:Ha la nostra età o è più grande?
Subaru:Ha la nostra età, ma....

Sospirò pensieroso e stanco.

Kanato:Ma cosa?
Raito:Avanti! Parla!! Non ci tenere sulle spine!!
Subaru:E' molto più bello di noi.

Quelle parole mi fecero crollare il mondo addosso. Sentivo come se fossi stato travolto da una valanga o da un esercito di mammuth affamati e arrabbiati. Nessuno poteva essere più bello di me. Io sono irresistibile anche se sono solo un bambino, tutti mi vogliono. Anche Cordelia mi dice sempre che sono stupendo e irresistibile. Com'era possibile che esistesse qualcuno addirittura migliore di me? Le parole si erano bloccate alla gola tanto che incominciai a balbettare.

Raito:M...m...molto più bello....di noi??
Subaru:Si. E' sempre allegro e simpatico. La prende con grazia ed è anche molto galante.
Kanato:Davvero??
Ayato:Beh...allora è davvero fortunata.
Raito:Scusate...io...vado dentro...

Continuai a balbettare con le parole che si stringevano alla gola e andando dentro sentendo che il cuore si stava riducendo in mille pezzettini. Era strano. Com'era possibile che sentissi tutte quelle sensazioni orride su di me? Perchè mi sentivo a pezzi?? Preso da queste domande e dal dolore che portavo dentro, una volta in soggiorno, incominciai a correre in camera mia chiudendo la porta a chiave. Il dolore al petto era così penetrante e devastante che non riuscii a trattenere le lacrime dagli occhi. Sentire che stava con uno che per giunta era migliore di me, mi feriva e non poco. Incominciai a piangere senza volere e la cosa mi addolorava molto.

Raito:Stupido! Stupido! Un uomo non piange!!

Mi urlai contro incominciando a picchiarmi dandomi dei pugni sulle gambe per cercare di smettere di piangere, ma le lacrime continuavano ad uscire.

Raito:Stupido!!

Continuai ad urlarmi piangendo. Frustrato mi lasciai trascinare dalle emozioni a terra continuando a pensare a ciò che fosse successo.

Raito:La odio!!! Per causa sua non riesco a capirci più nulla. Che diamine ho?? Perchè mi fa male il petto?

Confuso, quelle poche lacrime si trasformarono in un mare sul mio volto. La cosa che mi faceva più male era il piangere senza capirne il motivo. Mi sentivo distrutto, come se qualcosa in me fosse andato perduto. Com'era possibile che una dannata bambina senza forme e bellezza mi potesse fare questo? Non avevo mai provato nulla di simile. Mi sentivo il mondo crollare e non potevo far altro che sfogarmi piangendo. Volevo trattenermi, ma non ce la facevo. Forse... quell'esserino...con tutta la sua dolcezza e la sua ingenuità...era riuscita a strappare l'essere buono e fragile che era in me, cosa che le altre donne, compresa mia madre, non erano riuscite a fare. E mentre piangevo, accovacciato a terra e abbracciandomi le gambe, improvvisamente sentii il tocco di un abbraccio da dietro che mi fece sobalzare. Com'era possibile? Avevo chiuso la porta a chiave e non capivo il motivo di quelle braccia che mi avvolgevano. Mi alzai di scatto e mi voltai vedendo Rita che era dietro di me.

Rita:Perchè piangi?
Raito:Come diamine hai fatto ad entrare?
Rita:Sono un vampiro. E' normale che riesca ad entrare anche a porte chiuse.

Mi informò ricordandomi che avesse il dono del teletrasporto come ogni vampiro in questa assurda casa.

Raito:Che vuoi??
Rita:Perchè piangi?

Continuò a chiedere mentre era accovacciata ancora a terra. Mi asciugai le lacrime con la manica della maglia che avevo addosso.

Raito:Chi?  Io? Ma figurati! Sono un uomo. E gli uomini non piangono.

Dissi togliendo la manica dagli occhi. La piccola si alzò avvicindosi a me maliziosamente.

Rita:Non piangono, ma quando lo fanno sono davvero teneri.
Raito:Che??

In quel momento divenni una lampa di fuoco. Ero tutto rosso in viso. La piccola incominciò a ridere e mi abbracciò.

Rita:Dove avevi nascosto questo tuo lato tenero e vulnerabile, eh? 
Raito:Ma che dici? Non sono ne tenero ne vulnerabile.
Rita:Davvero? Avverto molta fragilità in te. 

Aveva capito tutto. Probabilmente aveva già scoperto la sua attinenza al mordere gli umani qual'era. Era strano. Di solito i vampiri lo scoprono a 13-14 anni. Probabilmente perchè era una femmina il suo sviluppo era diverso degli uomini. Chissà. Fatto stava che comunque aveva l'attinanza a mordere persone con fragilità visto che l'aveva avvertita in me. Sapeva che ero debole. Abbassai lo sguardo e la piccola mi guardò incuriosita.

Rita:Ehi? 
Raito:Che vuoi?
Rita:Essere fragile non vuol dire essere debole. Anzi...un uomo che mostra le sue fragilità è un uomo forte capace di non vergognassi dei suoi sentimenti ed è solo da ammirare.

Quelle parole mi sorpresero. Aveva capito che odiavo farmi vedere un debole. Non so perchè, ma in un certo senso mi tirarono un pò su. La guardai sorridendo e le presi la mano.

Raito:E' vero quello che si dice?
Rita:Cosa?
Raito:Che hai il ragazzo.
Rita:Non rispondo, anzi....me ne vado.
Raito:Chi tace accossente.
Rita:Infatti accossento.

Rispose andandosene e facendomi imbestialire. Quella tipa era capace di farmi alterare con poco e con una facilità innata. La seguii per avere spiegazioni, ma accadde qualcosa di inaspettato.

Rita:Lasciami!!!

Incominciò ad urlare. Perchè? Era stata presa da Cordelia che voleva picchiarla.

Cordelia:Stupida mocciosa!!
Rita:NO! Lasciami!!!

Continuò ad urlare mentre la donna alzava la mano pronta a sferrare il ceffone. Cosa successe? Ah..non chiedetelo a me. Io ero nei corridoi che correvo verso le urla e il caos. Che ne so? Fatevelo spiegare da Cordelia. A presto. Dal vostro Raito.
   
 
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