Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    28/12/2014    1 recensioni
"Ricorda per sempre il cinque novembre, il giorno della Congiura delle Polveri.
Non vedo perché, di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto."
Ispirato moooolto liberamente allo spettacolare "V per Vendetta" (il film) ecco una FF senza pretese con protagonista il mio eroe preferito.
[Aggiornamenti molto lenti]
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aokiji, Cipher, Pool, 9, Kaya, Koala, Nico, Robin, Sabo, Usop
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Accostò il badge alla fotocellula, attendendo di sentire lo scatto della porta della sede della Thousand Sunny Network, battendo impaziente il piede a terra.
Non ci aveva pensato per tutto il weekend, troppo assorbita dalla strana avventura che si era ritrovata a vivere, nel covo di Sogeking e del suo piccolo e adorabile amico.
In realtà non avevano fatto nulla di particolarmente emozionante, guardato dei film, cucinato una torta e, per la maggior parte del tempo, ascoltato i racconti delle mirabolanti avventure del padrone di casa, conditi dalle proprie risate e dalle esclamazioni adoranti di Chopper.
Eppure la giovane giornalista faticava a ricordare quand’era stata l’ultima volta che si fosse sentita così bene, forse non le era mai nemmeno capitato prima.
Non dubitava che dipendesse dal trovarsi al cospetto di un grande eroe ma il battito del cuore, che accelerava ogni volta che pensava a lui, le faceva sospettare che ci fosse sotto di più.
Tuttavia ora Kaya voleva solo sbrigarsi a raggiungere il proprio ufficio per discutere con Koala delle sue recenti e importanti scoperte.
Spalancò la porta a vetri, salutando rapidamente Caimie al banco della reception, camminando rapida verso gli ascensori e riuscendo a bloccarne uno un attimo prima che le porte si richiudessero.
Sorrise nel mettere a fuoco il suo unico occupante, ovvero Kuro, il conduttore del telegiornale per cui lavorava, intento a sfregarsi gli occhi con un gesto un po’ assonnato.
-Ciao!- lo salutò entusiasta, facendolo concentrare su di sé.
-Oh! Buongiorno Kaya- rispose senza troppo entusiasmo, una sua tipica caratteristica, tornando a inforcare gli occhiali da vista rotondi e a puntare lo sguardo davanti a sé.
Rimasero immersi nel silenzio per qualche piano, finché la ragazza non decise di tentare un minimo di conversazione.
-Tutto bene il fine settimana?!-
Kuro le lanciò un’occhiata di sbieco.
-Regolare. E il tuo?-
-Interessante- commentò dopo un attimo di esitazione, per trovare i termine più adatto.
Con un tintinnio le porte della cabina si aprirono, permettendo ai due di allontanarsi in direzioni opposte, Kuro verso le macchinette per un caffè e Kaya dritta verso l’ufficio, dopo un breve e frettoloso congedo.
Sperava con tutto il cuore che Koala fosse già arrivata, perché non stava davvero più nella pelle, e stava già provando mentalmente come esporle la propria teoria che un pianto dirotto e straziante la distrasse, facendola concentrare sull’interno dello studio adibito alla registrazione delle previsioni del tempo.
-Zoro-senpaaahaaaahaaaaaai!!! Perché?!?!?!-
Corrugò le sopracciglia alla vista di Barto, uno dei cameraman, in ginocchio e piangente come una fontana, la testa reclinata all’indietro e le mani a stringere l’aria davanti al petto in un gesto disperato.
Ma cosa stava succedendo?!
Preoccupata e con una brutta sensazione addosso entrò rapida nella stanza, avvicinandosi alla console davanti alla quale Franky era seduto, un fazzoletto stretto in mano e cocenti lacrime che gli rigavano il volto.
-Franky, cosa sta succedendo?!- domandò agitata, mentre il tecnico del suono toglieva le cuffie e puntava sulla ragazza uno sguardo umido.
-Zoro è bloccato a letto con l’influenza e hanno chiesto a Barto di prendere il suo posto mentre aspettiamo un sostituto dalle risorse umane, anche perché è probabile che il fratello ne avrà per qualche giorno- mormorò, facendo sospirare Kaya di sollievo.
Ma che razza di baka erano?!
Le avevano fatto prendere un colpo!
-E si può sapere perché stai piangendo?!- domandò una punta di fastidio non da lei nella voce.
-È che… che Barto è così sensibile… - rispose l’omone, la voce incrinata e le lacrime in aumento -I-i-insomma guardalo lui… lui gli vuole c-così… beheneeeeeeee!!!- concluse scoppiando anche lui in singhiozzi e portando una mano a coprirsi gli occhi –E… e… e comunque n-non sto p-p-piangendooooooo!-
Kaya sorrise, scuotendo la testa, intenerita dalla sensibilità del tecnico mentre qualcuno alle sue spalle entrava nello studio.
-Vedo che avete già saputo dell’imminente morte di Zoro- commentò sarcastica Nami, giunta per la registrazione del mattino, con le mani sui fianchi e lo sguardo atono di fronte al siparietto tragico che si stava consumando.
-È messo tanto male?!- domandò la bionda, aggrottando le sopracciglia preoccupata. 
 -A sentire lui, è moribondo! Stamattina aveva 38 di febbre e voleva fare testamento!-
-Almeno per qualche giorno eviterà di mangiarti con gli occhi mentre presenti il meteo, Nami-swan!- intervenne Sanji, fermatosi sulla porta per informarsi delle condizioni dell’amico, facendo anche lui il suo ingresso nel locale.
-Il che non vedo come possa essere un bene, visto che la sorella non fa che ricambiare dimenticandosi di essere in onda e il pubblico maschile sembra apprezzare parecchio!- ribatté Franky, ammiccando e senza più l’ombra di una lacrima o un singhiozzo.
-Beh ci credo! Insomma quando Nami-swan ti guarda a quel modo è così… c-così…- boccheggiò il biondo, mentre un rivolo di sangue faceva capolino dalla sua narice.
Un tonfo micidiale fece sobbalzare Kaya, mentre davanti ai suoi occhi sgranati Sanji e Franky venivano appiattiti al suolo da uno dei micidiali pugni della meteorologa che tremava i rabbia per quei discorsi su di lei.
-Volete farla finita brutti deficienti?!?!- sbraitò affilando i denti, la mano fumante ancora serrata e levata a mezz’aria.
-Ehm… scusate?!-
Una voce un po’ incerta fece voltare le due ragazze verso la porta dove Kuina aveva appena fatto capolino, l’auricolare agganciato all’orecchio e la cartellina con i programmi del giorno in mano.
-Violet dice che in cucina è tutto pronto e manca solo Sanji per iniziare le ripr…-
-Kuinaaaaaa tesoooooooooro! Mi cercavi?!?! Il tuo Mr Prince è quiiiiiii!!!- la interruppe Sanji, volteggiando verso di lei in un tripudio di cuoricini e spruzzando sangue dal naso.
-Violet ti cerca! Dice di muoverti prima che a Ace venga un nuovo attacco narcolettico!- ribatté secca.
La moretta si appiattì contro lo stipite mentre il cuoco usciva veleggiando dallo studio urlando -Aspettami mia dea, sto arrivando!!!- prima di cercare Nami con gli occhi.
-Come sta?!- domandò, un po’ in apprensione.
La rossa sospirò, sconsolata.
-Come vuoi che stia?! Lo conosci, sai com’è quando si ammala!-
Anche Kuina sospirò, stringendo la cartellina.
-Ha chiesto di fare testamento?!- chiese, mentre Nami rispondeva con un’eloquente occhiata.
-Uomini…- sospirarono in sincrono, scuotendo la testa.
Kaya trattenne una piccola risata davanti a quella scena, avviandosi poi verso la porta per uscire.
-Io vado, devo parlare con Koala! Buona giornata!-
-A più tardi!- rispose Nami, sorridendole radiosa.
-Ciao Kaya!- la salutò Kuina, girandosi di nuovo verso l’interno mentre la bionda si allontanava, captando l’ultimo strascico di conversazione -Ah, Franky, il cameraman che ha contattato le risorse umane sta salendo ora!-
-Suuuuuuuper, sorella! Grazie! Chi è?!-
-Non lo so, credo sia la prima volta che ce lo mandano! Si chiama Usopp! Appena arriva…-
Non sentì altro dopo essere entrata nell’ufficio, chiudendosi la porta alle spalle e facendo sollevare a Koala lo sguardo da alcune carte che stava analizzando.
-Mi fa piacere vedere che sei viva e in salute- commentò asciutta la castana, mentre Kaya assumeva un’espressione dispiaciuta.
-Lo so hai ragione, scusa! Non volevo farti preoccupare, io…-
-Se non volevi farmi preoccupare potevi mandarmi un messaggio! Dannazione, Kaya! Sono stata in ansia tutto il weekend! Con quello a cui stai lavorando non puoi sparire così! Sai che fatica ho fatto a trattenermi dal chiamare la polizia?!?! Credevo ti avessero catturata o peggio ancora…- si interruppe, portando due dita a stringere il ponte del naso, mentre, a occhi chiusi, si autoimponeva la calma.
-Avevo il cellulare scarico!- esclamò la bionda, mordendosi poi un labbro di fronte alle sguardo omicida dell’amica.
-Hai mai sentito parlare dei caricabatterie?! Sono degli aggeggini rettangolari e neri, con un filo attaccato…-
-Non sono stata a casa questo weekend!- la interruppe la bionda, facendole sgranare gli occhi incredula.
Perché le diceva le cose a pezzi?!
Si decideva a parlare chiaramente si o no?!
Kaya lanciò una fugace alla porta, prima di staccarsi e avvicinarsi alla scrivania dell’amica, posandovi sopra i palmi e chinando il busto verso di lei.
-Mi è successa una cosa pazzesca!- sussurrò, obbligando Koala a tendere le orecchie per captare ogni parola, mentre corrugava le sopracciglia -Non ci crederai mai ma… Sono stata nel covo di Sogeking! Tutto il fine settimana! Come sua ospite!- esclamò in rapida successione, illuminandosi sempre più a ogni frase.
Koala tornò a sgranare gli occhi a quelle parole.
-Hai ragione, non ci credo- affermò dopo un attimo di silenzio.
-Koala te lo giuro!-
Gli occhi indaco della giornalista presero a scrutare il volto pallido dell’amica.
Non aveva ragione di mentire, oltre al fatto che non ne era affatto capace e Koala lo sapeva bene.
-Ma come diavolo è successo?!- domandò poi, sentendo anche lei una punta di eccitazione alla sola idea di incontrare personalmente il loro idolo.
-Mi hanno aggredita e Sogeking mi ha salvata… cioè diciamo che è stata una fortuita serie di eventi più che un vero e proprio salvataggio ma non è quello il punto!- esclamò, gli occhi che brillavano.
-Chi ti ha aggredita?!- si accigliò la castana.
Kaya assunse un’espressione grave.
-Non posso dirlo con certezza ma… credo fossero funzionari governativi. Membri della CP9- disse, mortalmente seria.
Poco ci mancò che gli occhi di Koala cadessero fuori dalle orbite a quell’affermazione.
Si alzò in piedi, contenendo a stento l’euforia.
-Ma è magnifico! Cioè, non che ti abbiano aggredita, quello non è magnifico per niente ovviamente… a proposito, stai bene vero?!- la guardò annuire prima di riprendere a parlare -Ti rendi conto di cosa significa?! Avevamo ragione noi! Abbiamo ragione! C’è sotto qualcosa, qualcosa di grosso!!! E suppongo quindi che il tuo incontro non sia stato un buco nell’acqua?!- chiese conferma.
-Infatti! Questa volta mi hanno dato parecchie informazioni! Informazioni che confermano la tua teoria!-
Koala trattenne il fiato.
-Intendi… riguardo Punk Hazard?!- domandò sottovoce, quasi avesse paura di frantumare quella flebile speranza che Kaya gli stava dando se avesse alzato troppo la voce.
La guardò annuire, immobile e tesa, prima di riscuotersi e cercare di raccogliere meglio le idee che le affollavano la testa.
-Kaya, raccontami tutto- la invitò, parlando con calma per paura di esplodere.
La bionda sorrise, raddrizzandosi.
-Ho tutto segnato qui…- affermò, portando una mano a tastare la tasca destra del trench e trovandola vuota.
Un’improvvisa agitazione si impadronì di lei, tramutandosi presto in terrore quando constatò che anche l’altra tasca era vuota.
-No! No, no, no, no, NO! La mia agenda! Dov’è finita?! Avevo scritto tutto lì!!!- cominciò a dire, alzando la voce.
Koala la osservò agitarsi sempre più, arrivando quasi ad iperventilare, mentre si alzava e aggirava rapida la scrivania per raggiungerla e cercare di calmarla posandole le mani sulle spalle.
-Kaya, Kaya, calma!!!- la richiamò, scuotendola appena e riuscendo a zittirla -Stai calma! Non può essere scomparsa!-
-Non l’ho persa durante la fuga! Ne sono certa!- mormorò, guardando fisso l’amica con sguardo perso.
-Okay!- annuì Koala -Allora sarà da qualche parte nel rifugio di Sogeking no?!-
-Sempre che non sia scivolato fuori mentre ero svenuta- rifletté sconsolata.
-Sono certa che non è così! Vedrai che lo recupereremo!- affermò decisa e convinta -Intanto raccontami cos’hai scoperto!-
-D’accordo…- annuì la bionda dopo un attimo di esitazione, passandosi una mano sulla fronte e sul viso per riscuotersi -Allora…-
Delle urla provenienti da fuori l’ufficio la interruppero, facendo voltare entrambe le ragazze con un’espressione sconvolta sul viso.
-Cosa diavolo…-
Si precipitarono verso la porta, spalancandola e trovandosi a trattenere il fiato nel trovare la zona interna della sede della TSN, quella dove si trovavano gli studi di registrazione che, per ovvie ragioni, non aveva finestre e potevano contare solo sull’illuminazione artificiale, completamente immersa nel buio.
-Un blackout?!- mormorò Kaya, mentre altre porte si aprivano qua e là, regalando fiochi aloni di luce ai margini della zona buia, troppo deboli per consentire una migliore messa a fuoco di quello che stava succedendo, per via delle dense e grigie nuvole che da alcuni giorni oscuravano il cielo di Raftel.
Nuove grida raggiunsero  le loro orecchie, facendo gelare loro il sangue nelle vene.
Puntarono lo sguardo nella direzione da cui provenivano, notando una serie di luci intermittenti che fecero corrugare loro le sopracciglia.
Che stava succedendo?!
Sembrava ci fosse qualcuno, più di una persona, che stava setacciando l’intera sede alla ricerca di un ben preciso dipendente, usando delle torce per indentificare tutti coloro che capitavano a tiro in pochi secondi, spegnendole poi immediatamente e rendendo impossibile sia abituare gli occhi alla penombra sia mettere a fuoco alcunché.
-Kaya torniamo dentro- mormorò Koala, prudente e consapevole che l’oggetto delle ricerche poteva essere proprio l’amica se non entrambe -Kaya!- chiamò ancora, voltandosi dove poco prima si trovava la bionda e percependo chiaramente la sua improvvisa assenza.
Si sentì raggelare, domandandosi che fine avesse fatto, troppo tesa per notare il tonfo sordo della porta della toilette, accanto all’ufficio del direttore.
Trattenne il fiato, riflettendo rapidamente.
Se l’avessero catturata non avrebbe potuto più fare nulla per l’amica e sperare di trovarla con il buio pesto che c’era era davvero assurdo.
Sapeva che avrebbero passato in rassegna anche gli uffici e si spostò rapida dalla porta del proprio, realizzando in quel momento che la sua proposta di tornare dentro non era poi la scelta migliore.
Approfittò del continuo spegnersi e accendersi delle torce per meglio orientarsi, riuscendo a trovare così la porta dello studio di registrazione che stavano setacciando in quel momento, appiattendosi sulla parete di fronte quando li sentì uscire, camminando lentamente ma sicuri e terribile per proseguire la loro ricerca.
Senza quasi respirare si staccò dal muro, precipitandosi dentro la sala buia e riuscendo a trovare a tentoni un tavolo dietro cui nascondersi.
Lì erano appena stati, ergo era salva.
Doveva solo aspettare che se ne andassero e poi avrebbe cercato Kaya.
 
 
***
 

Il panico si era impossessato di lei alla vista di quelle torce che intermittenti si accendevano a spegnevano accompagnate da grida di sottofondo.
Si trovavano nel bel mezzo di una retata, era chiaro.
Ma fu niente in confronto al terrore che provò quando un braccio l’avvolse per la vita trascinandola lontano dal fianco di Koala e una mano le tappò la bocca impedendole di gridare.
Si divincolò, stando attenta a non mugugnare perché, passato l’istinto iniziale di mettersi a urlare, il pensiero immediatamente successivo che l’attraversò fu non rivelare assolutamente la posizione di Koala.
Lei ormai era spacciata, l’avevano presa e gridare non sarebbe servito a salvarlo.
Sentì che veniva trascinata in una stanza e il rumore di una serratura che scattava e tornò a spalancare gli occhi, trattenendo il fiato.
Che stava succedendo?!
Perché non la portavano via?!
Dove diavolo si erano chiusi insieme a lei?!
-Kaya-
Sobbalzò sgranando gli occhi incredula nel riconoscere quella voce e mugugnò qualcosa contro il palmo del ragazzo.
-Oh scusa…- mormorò lui con una mezza risata nervosa, liberandola.
-Sogeking!- esclamò, girandosi verso di lui.
Nel buio pesto che li circondava la sola cosa che riusciva a distinguere era il suo inconfondibile e lungo naso.
-Cosa fai qui?!- domandò, dominando a stento l’agitazione.
-Hai perso la tua agenda da me! Ero venuto a riportartela!-
Sentì che le metteva qualcosa in mano e si aprì in un sorriso felice e sollevato, portando il quadernetto ad altezza occhi sebbene non riuscisse a vederlo.
-Grazie ai Kami! Meno male!!! E… e grazie a te naturalmente!- aggiunse poi, tornando a puntare gli occhi su dove supponeva si trovasse il viso mascherato di Sogeking.
Il ragazzo portò una mano a grattarsi la nuca e l’altra al fianco.
-Ma figurati cosa vuoi che sia! Una sciocchezza davvero!-
-No dico davvero!- mormorò convinta la giornalista, avanzando di un altro passo e investendolo con un’ondata di vaniglia -Ti sono immensamente grata!-
Lo sentì deglutire pesantemente a causa di tutta quell’intimità che il fatto di trovarsi così vicini e al buio stava creando, prima di risponderle balbettando e respirando un po’ affannato.
-B-beh prego… I-io credo che o-ora dovremmo… ecco… preoccuparci di trovarti un p-posto dove nasconderti…-
-Il tuo nascondiglio?!- propose Kaya avvicinandosi ancora senza pensare.
-Oh beh… ecco io…-
-Può venire da me! Non c’è problema!-
Una voce fiera e quasi teatrale si intromise, facendoli sobbalzare spaventati e girare simultaneamente verso il punto da cui proveniva.
Istintivamente, il ragazzo afferrò Kaya per un polso e se la trascinò dietro alle spalle, parandosi davanti a lei.
-Chi c’è?! Cosa vuoi da noi?!- domandò minaccioso al buio.
Un rumore come di acqua che scrosciava fece corrugare le sopracciglia a entrambi i ragazzi che, non fosse stato per il fatto di trovarsi al buio, si sarebbe scambiati un’occhiata perplessa.
-Il mio nome è Heraclesun e da voi vorrei un po’ di privacy mentre sono in bagno ma ormai ho finito e non importa!- esclamò entusiasta il capo della TSN.
-Heracles!- lo chiamò Kaya sollevata.
-Siamo in bagno?!- domandò Sogeking, incredulo.
-Kayasun, mia cara! Sei tu?!-
-Heracles!- ripeté la ragazza, allontanandosi da Sogeking e avvicinandosi a tentoni al suo datore di lavoro -Come stai?!- domandò, corrucciata.
-Oh molto bene! Riuscire a liberarsi dopo giorni di costipazione è un vero toccasana!- affermò l’uomo facendo sgranare gli occhi al ragazzo e sorridere Kaya nel buio.
-Cioè lei non era qui per nascondersi?!- domandò incredulo Sogeking, faticando a concepire che qualcuno potesse assolvere ai propri bisogni fisiologici in un momento tanto pericoloso e teso.
-Mio caro ragazzo, quando la natura chiama… E poi così facendo ho preso due piccioni con una fava! Ma chi ci ha attaccato?!- domandò poi, voltandosi verso dove doveva trovarsi la giornalista.
-Non lo sappiamo! Non sappiamo nemmeno chi cercano!-
-E per questo motivo è meglio essere prudenti! Heracles… È Heracles, giusto?!- chiese conferma Sogeking.
-Il mio nome è Heraclesun ragazzo! Corretto!-
Sogeking scosse un attimo la testa di fronte a quello strano soggetto.
-D’accordo! Heracles ha detto che lei può nasconderla?!- domandò speranzoso e agitato al tempo stesso.
-Ma certo! Ogni buon anarchico ha un rifugio in casa propria!- affermò con orgoglio facendo sgranare gli occhi a Kaya.
-Sei un anarchico?!- domandò incredula e sbalordita.
-Ma certo! Sono un anarchico e il mio nome è Her…-
-Sì, sì abbiamo capito! Heracles può tenerla al sicuro?!- domandò Sogeking, colpendo Kaya con la sincera preoccupazione che traspariva dalla sua voce e facendole aumentare i battiti a mille.
-Certo che sì, mio caro ragazzo!-
-E tu?!- domandò altrettanto preoccupata la bionda.
-Non devi preoccuparti per me!- le disse avvicinandosi e trovando le sue mani nel buio per stringerle -Me la caverò e verrò io da te! Promesso!-
Kaya sorrise annuendo convinta ed emozionata, dimentica di essere al buio.
Quando se ne ricordò fece appena in tempo ad aprire la bocca per dare voce ai propri pensieri, che una serie di passi pesanti e decisi si fecero sentire fuori dalla porta del bagno.
I tre trattennero il respiro, sperando che la singolare posizione della toilette la facesse passare inosservata a quegli efficienti e spietati soggetti, chiunque essi fossero, e fu con grande sollievo che li sentirono andare oltre senza soffermarsi a controllare lì dentro.
-Ora è il momento buono! Dovete andare!- li incitò Sogeking, parlando sottovoce.
Prima di poter aggiungere altro una presa decisa sulle sue spalle e una sensazione umida sulle labbra gli mozzarono il fiato in gola.
Sentì il cuore accelerare all’inverosimile e il cervello andare in tilt mentre Kaya lo baciava a fior di labbra prima di staccarsi da lui e sussurrargli un dolcissimo “Fa attenzione”.
Sentì che si avvicinavano alla porta del bagno e uscivano nel corridoio ancora buio, allontanandosi rapidi verso l’uscita dell’emittente televisiva.
Ancora scioccato, Sogeking rimase a fissare un punto imprecisato di fronte a sé con gli occhi sgranati.
-Anche tu- mormorò, mentre il battito tornava regolare.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page