Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: foodporv    28/12/2014    4 recensioni
Sarebbe rimasta lì ore ad ascoltarlo parlare nel suo accento marcato e nel suo gesticolare continuo e, diamine, avrebbe dovuto smettere di fare tutte quelle considerazioni su di lui: continuando in quel modo ci sarebbe ricascata e, gira e rigira, sarebbe stata un'altra delusione da aggiungere ad una lunga serie.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 



2nd Chapter – Something like "wax on, wax off"?



ISimon Dunn era il luogo preferito di Evelyn in tutta Manchester. Non era una cioccolateria qualsiasi, era la cioccolateria.
Amava il fatto che per andare a casa di Louis dovesse passarci davanti, le sue narici 
 e talvolta anche il suo stomaco  ne erano più che felici.
Nonostante chiunque la vedesse avrebbe riso all'osservazione, Evelyn era una vera ingorda; aveva però la fortuna di avere un metabolismo molto rapido, perciò quello di prendere troppi chili non era affatto un suo problema 
 “Sei una persona di merda”, le avrebbe detto Gwen.
Posizionò meglio la tracolla sulla spalla sinistra e quando girò a destra immettendosi nella Wilbraham Road, non riuscì proprio a dire di no di fronte alla vetrina del locale ricca di dolci invitanti.
Si fermò vicino alla porta del locale ed estrasse il cellulare dalla tasca dei suoi jeans, digitando il numero di Louis. Lanciò la chiamata e quando egli rispose, «Ciao Lou!» esclamò.

«Dimmi tutto, Beadle» rispose il castano dall'altra parte del telefono.
«Sono davanti a Simon Dunn e volevo chiederti se vuoi qualcosa. Sai, per oggi pomeriggio abbiamo bisogno di zuccheri» mormorò guardandosi le dita della mano sinistra, notando che avrebbe dovuto rifare lo smalto rovinato dall'odioso vizio di mangiarsi le unghie.
«Oh, mon amour!» disse Louis, facendo ridacchiare la mora. «Non lo so, voglio fidarmi di te quindi sbizzarisciti! Ah, non ti dispiace se al nostro gruppo si aggiungono altri amici, vero? Non vengono a far casino, tranquilla» aggiunse il castano, sperando che per Evelyn non fosse un problema.
La mora si morse le labbra rosee e 
«Sì, dai. Più siamo e meglio è!» rispose con impulsività, senza pensarci troppo. E poi se erano amici di Louis ci sarebbe stato sicuramente da divertirsi, quindi perché no?
Si salutarono ed Evelyn chiuse la chiamata rimettendo il telefono in tasca e sistemandosi una ciocca di capelli mossa dal venticello che aleggiava.
Quando spinse la porta del Simon Dunn, si ritrovò immersa in un aroma di cioccolato che le fece spuntare un sorriso estasiato in volto.
Non era particolarmente pieno, alla cassa infatti c'era solo una signora anziana con una bambina 
 presumibilmente la nipote. Quando le due ebbero finito fu il turno di Evelyn e «Salve, quattro pains au chocolat e quattro cannoncini alla crema» ordinò sorridendo cortese alla cassiera di venticinque anni circa.
Preso in mano il sacchetino che le aveva teso la cassiera, ringraziò e uscì dal locale sentendo nuovamente l'aria fresca colpirle il viso tanto che un 
«Brr» fuoriuscì dalle sue labbra.
Si passò una mano fra i capelli, sistemandoli, e sorrise finendo per sospirare. Non l'aspettava un pomeriggio chissà quanto intenso, il fatto che fossero in molti a casa di Louis avrebbe reso il tutto più leggero e spassoso. O almeno ci sperava.






Venti minuti di autobus dopo, Evelyn si ritrovò a suonare il campanello sotto alla targhetta dei Tomlinson. Casa di Louis era una villetta di modeste dimensioni, con una veranda sul davanti e disposta su due piani, un po' come la casa della mora e tutte quelle del viale, d'altronde.
Venne ad aprirle Louis stesso, vestito con una maglietta a maniche corte del Manchester United e i pantaloni grigi di una vecchia tuta. I capelli erano leggermente scompigliati e gli coprivano parte della fronte e degli occhi azzurri.

«Hey, Eve!» la salutò avvolgendola fra le braccia forti e posandole un bacio sulla guancia, al gesto la mora arrossì. Non che a quella reazione ci fosse una spiegazione particolare, ma ricevere anche quel semplice tipo di attenzioni faceva prendere alle sue guance un colorito purpureo.
Si staccò dall'abbraccio e Louis si offrì di prenderle la tracolla e il sacchetto contenente ciò che prima la mora aveva acquistato, Evelyn intanto si tolse la giacca mettendola sull'appendiabiti e avvampò ancora di più nel sentire l'amico esclamare 
«Ragazzi, c'è Evelyn!»  a gran voce a cui rispose con un «Quando urli sembri ancora più donna, Tommo!» detto ovviamente in tono scherzoso. Perché diavolo era amica di un menomato come Louis?
Evelyn entrò nell'ampio soggiorno e fu felice di riconoscere i volti di Harry 
Harry? Che c'entrava lui?  e Gwen. Nel vedere anche l'amica, capì. Li salutò abbracciando entrambi e si sedette sul divano di fianco a Louis.
«Allora? Il resto della combriccola?» chiese rivolgendosi a tutti in generale ma in particolare a Louis, si voltò infatti nella sua direzione.
«Dovrebbero arrivare tra po-» il castano non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che il campanello di casa sua suono, facendolo scattare in piedi come una molla e mormorare un «Eccoli!» entusiasta.
Louis era davvero un tipo divertente e disinvolto, riusciva a mettere a proprio agio chiunque e stare in sua compagnia risultava piacevole e spassoso. Non ci si sarebbe potuti annoiare in sua presenza, affatto.
Il castano tornò in soggiorno, dietro di lui c'erano tre ragazzi di cui uno la mora riconobbe essere Zayn. 

Evelyn si era impegnata a non arrossire alle sue attenzioni e a non essere vulnerabile nel modo imbarazzante in cui lo era stata fino a quel momento, da quando l'aveva conosciuto, ma sembrava davvero che tutti quei buoni propositi andassero nel dimenticatoio ogni volta che lo vedeva. E poi se le sorrideva come stava facendo proprio in quel momento, certamente non l'aiutava nel suo intento. Avrebbe dovuto farsi passare quella cotta o qualsiasi altra cosa fosse, non aveva nessuna intenzione di finirci lei nel dimenticatoio del moro.
Zayn fece capolino nel salotto e strinse la mano ad Harry che chiacchierava animatamente con Gwen, salutò anche la castana e infine prestò attenzione ad Evelyn accennando un sorriso. 

«Eve!» mormorò andandosi a sedere di fianco a lei. Evelyn non sapeva quando lo aveva autorizzato a chiamarla in quel modo, sapeva solo che le piaceva il modo in cui Zayn lo pronunciava. Non che lo facesse in chissà quale maniera particolare, le piaceva e basta.
La mora rispose al saluto mostrando poi un ampio sorriso e lo osservò meglio: i capelli erano alzati nella solita cresta, mentre ai lati delle guance, in zona basette, c'era un lieve accenno di peluria. 

«Evelyn, Gwen!  il proprietario della casa catturò l'attenzione delle due  Loro sono Liam e Niall» disse indicando i ragazzi che erano arrivati assieme a Zayn.
Il primo, Liam, era un ragazzo alto e dalle spalle larghe con un insolito taglio sul labbro inferiore, leggermente violaceo e screpolato e che faceva un po' a pugni con i lineamenti dolci del suo viso. Niall invece era biondo 
 si poteva notare lontano un miglio che quella era tinta , più basso rispetto a Liam e con due occhi azzurri che difficilmente potevano passare inosservati.
I due si avvicinarono alle ragazze tendendo loro la mano destra che le due strinsero prontamente, accompagnando il gesto con un sorriso cordiale. 

«Di che classe siete?» domandò Gwen curiosa, arrossendo notando che il riccio di fianco a lei le stava stringendo il fianco. Fece finta di niente e sperò che lui non si fosse accorto che era diventata tesa come una corda di violino. Sospirò non riuscendo però a nascondere un sorriso.
Alla risposta 
«4a E» di Niall annuì, successivamente si girò in direzione di Louis che «Razza di squinternati, iniziamo o no? Non ho intenzione di far notte, io», esclamò chiamando tutti sull'attenti.
Si spostarono tutti sul grande tavolo della sala creando un gran brusio e tutti non poterono fare a meno di ridere al 
«Dovreste rigargli la macchina, ad Howard intendo» di Harry che intanto si stava divertendo a punzecchiare Gwen continuando a muovere le dita sotto il collo di lei, suo punto debole, facendola ridacchiare nervosamente.
Evelyn li osservava con un sopracciglio alzato e un sorrisino sghembo stampato in viso: lei e Gwen avrebbero dovuto assolutamente fare quel discorso, non poteva più rimandare.






«Ma non è possibile una cosa del genere  esclamò Evelyn  disegni benissimo ma scrivi come uno con la mano ingessata!» aggiunse non riuscendo a trattenere le risate, prendendo bellamente in giro Zayn.
Il moro sospirò alzando gli occhi al cielo, prese un pennarello e lo puntò di fronte al viso di Evelyn, facendole capire che sarebbe potuto accidentalmente finirle in faccia: «Ripeti se ne hai il coraggio!».
«Malik, attento a quello che fai!» lo minacciò assottigliando gli occhi.
«Sei tu quella che sfotte» l'accusò lui, borbottando un «Ma sentila!» scuotendo la testa e rimettendo il pennarello nell'astuccio..
«E tu sei suscettibile come una bambina che non ha ottenuto il ruolo da principessa alla recita scolastica» lo prese in giro ancora.
Zayn la osservò con finta espressione bruta e 
«Ti faccio vedere io chi è la bambina» esclamò prima di muovere velocemente le dita sui suoi fianchi, facendola scattare come una molla.
«No, ti prego, i fianchi no!» Evelyn iniziò a ridere sommessamente. Soffriva tanto il solletico: scoppiava a ridere persino quando sentiva le dita di altri muoversi sulle sue ginocchia!
Zayn continuò a torturarla ancora un po', sorridendo soddisfatto e non perché la risata di Evelyn gli piaceva. Non sapeva nemmeno come definirlo, quel modo di ridere: era goliardica, sì, ma per niente sguaiata o fastidiosa.

«Malik, se non la smetti, tempo un secondo ti privo dei tuoi attributi. Ho fatto karate per cinque anni, non mi provocare» tentò nuovamente di distoglierlo dall'intento di farla muovere ancora come un'ossessa e si sorprese nel vedere che Zayn ritrasse le mani, tornando al lavoro. 
«Del tipo “metti la cera, togli la cera”?» chiese il moro stando attento a ciò che stava scrivendo nel suo foglio a righe.
Erano finalmente riusciti ad organizzarsi e a suddividersi il lavoro in modo equo: avevano trovato il modo per rendere quel lavoro noioso un qualcosa di interessante e che potesse mettere in gioco anche loro. Avevano quasi terminato, infatti gli unici in sala rimanevano soltanto Evelyn e Zayn; gli altri si erano concessi una pausa, erano tutti in cucina, e la mora si ritrovò a sperare che non avessero finito tutto il cibo perché a quel punto  che avrebbe messo in atto ciò che aveva imparato durante le lezioni di karate.

«No, del tipo che se ci riprovi sei morto» Evelyn pronunciò quelle parole con tono troppo serio anche per lei, infatti subito dopo scoppiò in una risata fragorosa che contagiò il moro.
«Facciamo che... pausa?» propose Zayn guardandola negli occhi azzurri perdendocisi dentro per un attimo.
«Come se avessimo fatto qualcosa di serio negli ultimi dieci minuti» borbottò lei mettendo il cappuccio alla sua penna blu e sistemandola nell'astuccio.
«Devi avere sempre l'ultima parola, eh?» le chiese. Non che la cosa lo infastidisse, era solo una constatazione che voleva ricevere conferma. 
«Una cosa del genere, sì» 
Zayn si alzò con slancio e tese una mano ad Evelyn ancora seduta, lei alzò di poco il capo e accennò un sorriso. Afferrò la mano e con l'aiuto del moro fu in posizione eretta, rabbrividendo al contatto che il suo braccio aveva avuto con il petto di Zayn, nell'alzarsi. Arrossì di botto e abbassò lo sguardo, il che fece sorridere il moro che però decise di fare finta di niente.





Seduti nel salotto di casa Tomlinson erano rimasti Louis, ovviamente, Zayn ed Harry.
I primi due erano impegnati in una partita Manchester United-Liverpool a FIFA, il moro avrebbe finito la partita e poi sarebbe tornato a casa, mentre Harry poteva prendersela comoda dato che avrebbe passato la notte dal suo migliore amico.

«Allora Malik, in una scala da tanto a un sacco quanto ti piace Evelyn?» domandò Louis con un sorriso sbarazzino stampato in viso, fissando l'amico.
«Lou, ti pare? Devi smetterla di farti le canne, non può piacermi una ragazza che conosco solo da qualche giorno» borbottò alla ricerca di qualche diversivo e arrossendo lievemente.
«E questo chi cazzo lo decide?» si aggiunse Harry, ridacchiando e dando man forte al castano con cui si scambiò un occhiata fugace.
«State rompendo il cazzo a me, quindi l'ho deciso io» s'imbronciò Zayn, incrociando le braccia.
Il fatto che lui ed Evelyn andassero d'accordo non doveva per forza significare che gli piacesse, e poi era probabilmente troppo per uno come lui: era abituato alle ragazze frivole e con cui non avrebbe potuto nemmeno intavolare un qualche tipo di conversazione che fosse sensata, dato il loro quoziente intellettivo fin troppo basso; andava dritto al sodo. Evelyn però lo incuriosiva, e non poco, perciò flirtarci un po', come era successo quando aveva iniziato a farle il solletico e vedere che le sue attenzioni venivano colte, scaturiva in lui una piacevole sensazione di appagamento.

«Si, come vuoi» lo assecondò Louis per niente convinto, così come Harry.
«E comunque parli tanto di me, Styles, ma tu e l'amica di Evelyn?» asserì Zayn con tono provocatorio, alzando le sopracciglia.
Sul volto di Harry scomparve il sorriso bastardo che aveva avuto fino a quel momento, finse un paio di colpi di tosse 
e «Cavoli, ho proprio bisogno d'acqua» annunciò alzandosi e dirigendosi in cucina.
«Sì, scappa, sfigato!» lo schernì Louis, accompagnato dalla risata di Zayn.





«Sono tutta orecchi!» esalò Evelyn rivolgendosi all'amica che camminava di fianco a lei lungo il marciapiede della Longworth Street, capendo all'istante a cosa si stesse riferendo la mora..
Gwen ridacchiò nervosa passandosi una mano tra i capelli castani e guardando verso il basso: 
«Non c'è molto da dire, in realtà. Hai presente la festa della settimana scorsa a casa di lui alla quale tu non sei venuta perché ti sei beccata la febbre?  domandò ad Evelyn la quale annuì  Ecco, là abbiamo scoperto di andare molto d'accordo e, niente, ci siamo baciati» raccontò in imbarazzo torturandosi il labbro inferiore.
«Tutto qui?» chiese Evelyn stupita. Non che apprendere che i suoi amici si stessero frequentando fosse una notizia da poco, ma si aspettava qualcosa di più; Gwen stessa, in conversazioni precedenti, le aveva fatto intendere che ci fosse dell'altro.
Nel sentire quella domanda, la castana arrossì ulteriormente ma cercò di ricomporsi e con tono deciso 
«Un bel fardello di cazzi tuoi?», chiese.
Evelyn notando l'evidente imbarazzo dell'amica non andò oltre con le domande incalzanti, si concesse un 
«Ma sentila, fa la pudica!» borbottato con tono bonario.
Erano davanti a casa della mora, infatti ella incominciò a tastare le tasche anteriori dei suoi jeans alla ricerca delle chiavi; una volta trovate, con un bacio sulla guancia salutò l'amica che però, in cerca di vendetta, 
«Molto carina la scena del sollettico con Malik, comunque» mormorò facendo assumere al suo volto un'espressione maliziosa.










 
alright, alriiight, no church in the wiiiiild!
ieri era il mio compleanno e ew, i 18 si fanno sempre più vicini e io non vogliodiventare una persona normale, adulta e con delle responsabilità sulle spalle. cioè, vado nel panico persino quando devo ordinare da mc donald's!!!
bando alle ciance, come vi è sembrato il capitolo?
come avete notato leggendo, ci sono delle new entry, ovvero niall e liam e badate bene a quest'ultimo perché niente è lasciato al caso (mega spoiler!!!). per ora è stato un tipo di presentazione abbastanza arido e insipido, ma li conoscerete meglio nel corso dei capitoli.
abbiamo il momento “Evelayn” in cui personalmente mi è piaciuto il modo di fare di Evelyn: nonostante lui le piaccia non si nasconde dietro alle guance arrossate, bensì cerca di conoscerlo meglio, di mettersi in gioco e di non sopprimere il suo carattere che, come potete vedere, è piuttosto estroverso.

non poteva mancare la parte in cui Zayn, finalmente direi, facesse capire un po' cosa diamine pensasse di lei e credo anche che sia abbastanza un cretino perché... perché sì, è zayn malik! (dai che lo ano)
ho lasciato per ultimo il momento fra le due amiche in cui Gwen racconta del riccio ad Evelyn. ho avuto modo di leggere che il personaggio di Gwen vi è un po' anonimo e per il momento è bene che sia così perché sì, ho in mente un po' di cosette. ci tengo a chiarire che questo non vuol dire che non Gwen non ha personalità, anzi, ma c'è un perché per tutto e lo vedremo bene con Harry soprattutto (basta, non dico più niente ahahah)
e nada, spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia resi un po' più consapevoli a proposito degli avvenimenti, delle circostanze generali e dei personaggi.
non penso che riuscirò ad aggiornare prima, perciò vi auguro un buon 2015!
un abbraccio enorme,
enrica 



 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: foodporv