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Autore: Ombra8    28/12/2014    1 recensioni
"Scrivimi una storia Rick, promettilo"
"Te lo prometto".
[In revisione]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Martha Rodgers, Quasi tutti, Richard Castle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il sole è alto , il mare calmo, la spiaggia gremita di persone e questo leggero venticello che muove le palme è tremendamente caldo. 

Sono immobile sotto al mio accogliete ombrellone con la speranza di trovare un po di pace, di tranquillità, affinché possa  recuperare qualche ora di sonno persa a causa di quell'arrogante, frustante, ingrata ragazza della spiaggia di ieri notte. Ma mia madre e la sua ricca schiera di amicizie estive non mi aiuta. C'è più via vai qui, sotto ad un ombrellone, che al bar della spiaggia. 

 

« Fratellone ti conviene farti una nuotata forse ti rilassi> una pimpante Alexis sbuca da dietro alla sdraio e mi bacia la fronte appiccicandomi tutti i suoi capelli gocciolanti. 

« Grazie Al ma tenterò con qualcosa di fresco, vado al bar, tu vuoi qualcosa?»mi alzo ormai arreso dinanzi all'impossibilità di assopirmi.

«No grazie preferisco tornare in acqua con Clarissa...»

«OK.. divertiti..»

 

Saltellando sulla sabbia ardente mi dirigo verso il bar, un piccolo chiosco con qualche tavolino al coperto dove volendo sarebbe possibile anche pranzare.

 

Mi avvicino al bancone sedendomi su uno degli sgabelli. Mi guardo intorno e mi accorgo che non c'è molta gente, buon per me, questo rende semplice farmi notare da uno dei due barristi.

Faccio un cenno verso uno dei due ragazzi che prontamente mi viene vicino.  E' un ragazzo dalla carnagione scura e da un fisico piuttosto allenato.

 

«..Ehi amico?! »

«Ehi .che ti porto?»

«Un succo d'arancia, grazie Javier» Sorrido sottolineando l'essermi accorto del suo nome sulla maglietta.

«Due minuti e sarà fatto» Sorride e sparisce sotto al bancone alla ricerca dell'occorrente, 

 

Con celerità e cura mi prepara il mio succo.

 

«Allora sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto»  Mi chiede avvicinandosi e porgendomi il bicchiere.

«Non proprio .. è da un po che non tornavo» rispondo guardando distrattamente intorno.  

«A si? Hai casa qui o ti appoggi all'Hotel?»  Domanda con curiosità e fare amichevole

«Ho casa qui... vedi ... quella verde e bianca che affaccia sulla spiaggia»Gli indico mentre sul suo viso appare un'espressione di stupore e curiosità. 

«Wow... ma quella  è casa di Martha Rodgers. Aspetta ... se tu abiti li, vuol dire che  sei Ricky.. Ricky Rodgers... quello delle corse in moto»

Sogghigno alle sue deduzioni e con un semplice cenno del capo gli ho confermo quanto detto. 

Mi sembra di sentire BINGO! come quando giochi e tutti i numeri della cartella sono stati estratti.

 

«Oh beh... è passato tanto tempo da allora» Mi sento in imbarazzo, sono passati 5 anni e qui mi ricordano ancora cosi.

Javier oltrepassa il banco e si avvicina appoggiando uno braccio sulle mie spalle «Cavolo amico.... lo vedi quello?»mi fa con aria elettrizzata. 

«Chi.. il tuo collega?» domando confuso e un po sorpreso.

«Si si  proprio lui» Agita le mani «... Ogni tanto mi racconta delle tue vecchie gare »

«E come fa a conoscerle? Non l'ho mai visto in passato e di certo non era del mio vecchio giro» domando e cerco di ricordare

«Forse conosci sua sorella... si chiama Isabel »

«Isabel»quasi sussurro il suo nome, la ragazza dagli occhi chiari e dalla voce da usignolo che cantava al piano bar, dopo una giornata al ristorante, per arrotondare le entrate « .....No aspetta Isabel Ryan? Certo che la conosco, lavorava al ristorante giù al porto.. aspetta mi stai dicendo che il tuo collega è Kevin Ryan? »

«Parlavate di me?!.. Javier questo è l'ordine del tavolo 5»

«Kevin Ryan? Dannazione quanto sei cambiato» esclamo gioioso, scendendo dallo sgabello e abbracciandolo calorosamente. 

«Oh cavolo, allora sei davvero tu., Ricky . sei davvero tornato! ». Scoppiamo in una contagiosa risata.

 

Mai avrei immaginato di poter rincontrare quel ragazzino paffutello e timido che guardava la sua sorellona da perfetto innamorato. Adesso invece è un ragazzo che sogna di entrare in polizia insieme al suo amico e collega di bar Javier. 

In pochi minuti mi racconta della sua vita, delle imminenti nozze della sorella e dell'imminente pensionamento di suo padre.

Javier, tra un'ordinazione e l'altra, interviene raccontandomi di se, della sua esperienza nell'esercito e della sua voglia di voler fare ancora qualcosa per il nostro paese. 

E' un patriottico e anche se come soldato ha fallito vuole tentare come poliziotto. 

Il lavoro, qui al bar degli Hampton, è una cosa momentanea. Giusto per guadagnare qualcosa da usufruire in inverno, nei primi tempi d'accademia. 

Tra una cosa e l'altra mi invitano a prendere una birra in serata, dopo la chiusura,promettendomi di mostrarmi il meglio che gli Hampton possa offrire.

 

Alle 22:30 in punto ci incontriamo d'avanti ad un locale,la Fenice.

Una grande tenda araba completamente montata sulla spiaggia e dove, a parer di Javier, si concentrano le più belle ragazze della zona.

Grazie ad una conoscenza di Ryan entriamo senza difficoltà e occupiamo uno dei tanti divanetti.

La serata trascorre tranquilla, i ragazzi mi presentano quasi ogni persona del locale, dal barman alla cameriera dei prive. 

Complice qualche cocktail ridiamo come ragazzini a qualsiasi battuta e sventura del povero Ryan. Appena la serata si anima, le donne della comitiva, mi spingono a ballare, a buttarmi nella mischia. 

Inizialmente mi nego, non sono mai stato un perfetto ballerino, ma Irina, una delle bamboline di Javier, come lui le definisce, si fa insistente e mi trascina nella folla.

I ragazzi mi scherniscono ed io, anche un po buffone, inizio a muovermi a ritmo di musica. 

Ad un tratto, nel mezzo di uno dei pezzi più ascoltati, qualcuno  mi abbraccia da dietro massaggiandomi il petto.

Sobbalzo ma una moretta dalle curve provocanti e dal sorriso malizioso, intercettando il mio sguardo, ride e mi invita a stare al gioco. 

Sono completamente in balia tra due donne. Irina davanti e la donna misteriosa dietro. 

La musica cambia e curioso di chi mi stia provocando mi volto. 

Mi appare davanti una ragazza da un vestitino quasi inesistente, dalle lunghe gambe e e e ...

 

«Tu?!»Esclamiamo all'unisolo. 

 

La danza maliziosa e provocatoria termina quando io e la tipa in questione ci guardiamo negli occhi. 

Davanti a me non ho una donna qualunque. Ho lei, la ragazza della spiaggia.

 

  
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