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Autore: Lawrel_343    28/12/2014    0 recensioni
"Due destini diversi, le cui strade si incrociano in una pacifica isola; due ciondoli collegati in qualche modo tra loro da uno strano e oscuro passato... sarà proprio ciò che scatenerà l'inizio della vera avventura."
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"Frutti ancestrali dici...?"
"Beeh,possiamo dire che siano sia Rogia, che Paramisha."
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La terra è fredda tremendamente fredda...
Non avrei mai immaginato che sarebbe stata così la mia morte. Morire per qualcuno che amo però, mi sembra un bel modo per andarmene. Cadere in un oblio di perdizione e lasciarsi indietro ogni cosa: il proprio corpo, la propria coscienza ,la propria anima. Quando toccherò con un dito il cielo, insieme a te,forse non sentirò più quel rumore, quel suono di pianto incessante,disperato e anonimo. Il buio mi opprime e mi schiaccia non lasciandomi respiro.Sento un calore forte partire dal mio petto ed espandersi verso l'esterno: sempre più,sempre più.;questo caldo arriva quasi a bruciarmi se provo a prenderne possesso.
Ma non ci riesco.
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Vecchio titolo: "It's My life"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Pirati di Kidd, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Morte?Non ho mai pensato al modo in cui sarei morta,ho visto quel mostro arrivare a sfiorarmi varie volte ma questa...era quella in cui lui mi avrebbe afferrata e portata con sè una volta per tutte,lontano da tutti e da ogni cosa.
Il buio.L'oscurità.Vorrei ritornare indietro a rimediare a quell'errore,perchè so che fu colpa mia.
Avrei potuto scegliere fra cosa é giusto e cosa non lo è ma ho fatto la scelta  sbagliata...e me ne sono pentita.
La terra bagnata è fredda,tremendamente fredda.

Mare Meridionale, arcipelago Prescious- Gorbul Island.                                                       
Una luce tiepida penetrò dalla finestra oblò della piccola stanza. Seppur minuta e povera di spazio, la camera possedeva tutto ciò di cui uno aveva bisogno. La ragazza sbuffò, accostando le morbide e avvolgenti coperte da una parte. Alzandosi si massaggiò la testa, sommersa dai mille pensieri di ogni giorno e buttandosi giù dal letto si diresse verso l’unico specchio della casa: quello precedente non aveva fatto una bella fine durante il trasporto dal negozio. Aprì un cofanetto disposto sul mobile davanti a lei, ne estrasse una spazzola grande cominciando a pettinarsi con impegno. Quei lunghi capelli grigi tagliati alla selvaggia… erano difficili da domare! Da tempo avrebbe voluto tagliarli ma qualcosa la tratteneva . Ripose la spazzola con cura ridendo ancora all’episodio dello specchio: ora era pronta per andare! Scelti i vestiti doveva solo scendere, però si bloccò. Ecco cosa mancava! Aprì un’ultima volta lo scrigno: tra tutte le varie collane, ne estrasse un cristallo rotondo azzurro trasparente, circondato da due cerchi metallici che si incrociavano a formare una “X”.                 
  “Eccoti qua! Da quanto tempo…” Allacciandoselo al collo si girò per uscire.                                                                                         
La donna alta e magra, dai capelli marroni chiaro, cucinava con il solito grembiule a pois viola. “Tesoro! Finalmente sei sveglia! Vieni, ti ho preparato la torta di mele. Quella che ti piace tanto!!”                                                             
  “Grazie mamma! Prima però vado al solito posto…”                                                              
  “Ah…ancora là… beh, visto che esci, passami a prendere un po’ di spezie, le ho finite quasi tutte!”                                                                                                          
“Va bene vado! A dopo mamma!”                                                                                                
“Ciao Kia! A dopo.” Richiuse la porta. La ragazza si guardò in giro con aria furba: “Non ho i soldi, mi son scordata di chiederglieli…” affermò sogghignando divertita: “Ma posso farne a meno eh eh eh”
(…)
Il log pose si stava stabilizzando: tra poco sarebbe approdata sull’isola. Ne aveva sentito molto parlare: La terra natia di tutte le mele del Globo, l’isola Sempreverde.
“Ehi buon uomo afferri la cima!!”
“Agli ordini!!”
La ragazza mise un piede sulle assi di legno del porto.
“Uff…eccomi qua!”
“E’ in viaggio signorina? Pirata o avventuriera…??”
“Ma che te ne frega!!!!!”esclamò facendo spallucce stupita.
L’uomo rimasto  basito la mandò a quel paese interiormente vedendola poi dirigersi dentro al villaggio.
Il rumore dei tacchi echeggiava per tutta la piazzola, alle cui estremità, si potevano notare le molteplici botteghe e negozi tra cui…
“Eccolo!!L’unica oreficeria in tutto l’arcipelago!!!!Proprio su questo sputo di isola doveva stare!!!”esclamò la ragazza scostandosi i capelli all’indietro. Con passo deciso si diresse all’interno.
L’uomo anziano era dietro al bancone e gli scaffali erano pieni di molti…troppi gioielli per la sua vista!
Cosa avrebbe fatto per averli tutti….maaa nessuno di loro, era certa, avrebbe mai raggiunto la somma che aveva al collo.
“Salve. Questo pendaglio quanto può valere se decidessi di venderlo?” chiese mettendo sul bancone una catenina.
L’uomo prese la collana in mano osservando il ciondolo di legno; la sfera schiacciata presentava intarsi in oro molto simili a delle radici nella parte davanti e un sottile filo dello stesso metallo la contornava.
“E’ veramente bello signorina…mi sa dire come lo ha avuto?”
“Ohh…è di famiglia! Era di mia madre.”
“Ha un valore affettivo per lei? E’ un peccato vendere un oggetto così pregiato…”
“Noo…non si preoccupi!!Mi dica, avanti! Quanto può valere?” chiese lei
“Ecco...il fatto…”iniziò sforzandosi nel cercare di aprire l’oggetto: dal di fuori sarebbe potuto sembrare un orologio da taschino e avrebbe dovuto, per forza, aprirsi!!                                                      
“Siiì?”
“Potremmo stare sui 7000 berry…”continuò il vecchio.
La ragazza sgranò gli occhi: mai aveva ricevuto un’offerta così alta!!Nemmeno negli altri bazar!!
“Ma…Ahhh…accidenti non si apre!!E’ sicura che non sia rotto, signorina??No perché in tal caso il prezzo cala!!”
“NONO!!!Non si è mai aperto! Si fidi, signore!!Prego, prego! Procediamo col pagamento!!”esclamò avida di avere quell’ingente somma di denaro tra le mani.
“Mmmh…d’accordo! Bene, tenga i suoi soldi signorina. A presto!”
“Arrivederci!!”disse la ragazza uscendo dal negozio.
Man mano che si allontanava il passo aumentava, fino a correre via: “Eh eh… valutarmela così poco..? Vedrem…”PUM. Cascò a gambe all’aria sulle mattonelle del viale: “AHIA!!Oh, mi hai fatto male!! Guarda dove metti i piedi tu!!” quasi urlò massaggiandosi la testa un po’ confusa.
“Scusaaa!! Non ti ho proprio vista!! Cavolo, ora scappo! Ciao!!” ribattè la grigia alzandosi di scatto ed afferrando la borsa caduta con l’impatto. La bionda la scrutò attentamente, per poi abbassare lo sguardo per terra, proprio dove era avvenuto l’incidente. “Ehi! Aspetta! Ti è caduto qualcosa!!” provò a richiamarla mostrandole alcuni barattoli di spezie.
“Fermate quella ladraaa!!!”
Le due ragazze si girarono in simultanea: la voce della folla inferocita fece avere a loro un sussulto. Un gruppo di bottegai e venditori si stava dirigendo verso di loro con grande furia…già, non avevano un bel visino da veline stampato in faccia. Le due drizzarono le orecchie: “CAVOLO!MI HANNO SCOPERTO!!” gridarono insieme. La bionda si alzò con un balzo e in un attimo accompagnò l’altra ladra nella sua fuga. Dopo un paio di minuti di corsa frenetica la grigia, finalmente, svoltò a sinistra lasciando la ragazza sola. “WEI WEI!! Ma dove vai!?!” esclamò frenando bruscamente con un attrito impressionante.
“Ma cosa vuoi te!?! Non ti conosco nemmeno! Perché scappi con me! Arrangiati per la miseria e non seguirmi!!!” La grigia imboccò la strada per il bosco lasciando la bionda, con sguardo sbalordito, alle sue spalle; corse in lungo e in largo finché non raggiunse la sua tanto e amata quercia.
 

  
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