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Autore: Lawrel_343    28/12/2014    0 recensioni
"Due destini diversi, le cui strade si incrociano in una pacifica isola; due ciondoli collegati in qualche modo tra loro da uno strano e oscuro passato... sarà proprio ciò che scatenerà l'inizio della vera avventura."
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"Frutti ancestrali dici...?"
"Beeh,possiamo dire che siano sia Rogia, che Paramisha."
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La terra è fredda tremendamente fredda...
Non avrei mai immaginato che sarebbe stata così la mia morte. Morire per qualcuno che amo però, mi sembra un bel modo per andarmene. Cadere in un oblio di perdizione e lasciarsi indietro ogni cosa: il proprio corpo, la propria coscienza ,la propria anima. Quando toccherò con un dito il cielo, insieme a te,forse non sentirò più quel rumore, quel suono di pianto incessante,disperato e anonimo. Il buio mi opprime e mi schiaccia non lasciandomi respiro.Sento un calore forte partire dal mio petto ed espandersi verso l'esterno: sempre più,sempre più.;questo caldo arriva quasi a bruciarmi se provo a prenderne possesso.
Ma non ci riesco.
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Vecchio titolo: "It's My life"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Pirati di Kidd, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~“Fiù, c’è mancato un pelo!” sospirò arrampicandosi su di essa e posizionandosi sul ramo più alto: “Ihih qui non mi troverà neeeessuno…”
“Sei molto gentile! Se fossi stata una persona normale… mi avrebbero già beccati quelli…ma per fortuna riesco a sparire velocemente!!!” sentì dire da una voce arrabbiata vicino a lei.
La grigia si guardò attorno stupita. “Chi c’è!?” chiese.
“Ahahah… sai io ho mangiato un frutto del diavolo!” continuò la voce femminile. Kia osservò bene la parte bassa del grande albero: niente!!
“Ho mangiato il neicia-neicia no mi! Mi chiamo Lawrel e tu?” La ragazza sentì un rumore di foglie e rami alla sua destra, si girò e la vide, davanti a lei, su un ramo sottile della quercia: a cavalcioni la bionda la guardava un po’ beffarda.
“WAAAH!!! Ma che diavolo!?!” esclamò quasi perdendo l’equilibrio. La bizzarra ragazza rise delicatamente mentre una sottile striscia di legno si contorceva dall’albero fino ad arrivare alle sue mani. Le fece cadere sul palmo l’oggetto che fino a poco prima aveva tenuto al collo e che aveva venduto all’ometto dell’oreficeria.
“Ehi! Ti ho già detto di non seguirmi!!Scendi subito da qui! Questo è il mio nascondiglio!!” esclamò arrabbiata la ragazza dai capelli grigi ricomponendosi.
“Tieni…queste sono tue, no?” disse l’altra, con un occhio chiuso, lanciandole due barattoli. La fuggitiva tremante ne afferrò uno, mentre l’altro se lo lasciò cadere.
“Ehi…Stai più attenta!” sbuffò allarmata osservandolo già a terra; si bloccò. Un altro rametto raggiunse i suoi occhi, restituendole l’oggetto caduto con misteriosa eleganza.
“Allora…? Ti ho fatto una domanda… Non hai un nome?”
La grigia la guardò non convinta, prima di sbuffare infastidita: “Mi chiamo Kia…” 
“Oh vedi che l’hai la lingua!? Comunque… visto che ti do fastidio…ci si vede in giro! Ciao!” disse la bionda, che sotto lo sguardo sconcertato della grigia, saltò giù da quell’altezza spropositata.
“Attenta!!!” urlò la ragazza vedendola sparire tra il fogliame. In pochi minuti anche lei scese da quella quercia gigante: per lei era sempre stato facile arrampicarsi, diversamente dai suoi vecchi amici; arrivò ad un metro da terra e la vide tutta intera che si puliva il vestito dalla polvere. Ora la poteva osservare attentamente: era una ragazza bionda dai capelli mossi fin sotto la spalla e sui quali era stato posizionato un giglio bianco; indossava un vestitino azzurro abbastanza scollato e degli stivali marroni alti fino al ginocchio. Al collo portava una sorta di pendaglio e sul suo braccio sinistro si poteva notare un log pose arancione, al polso, e una fascia  dello stesso colore sopra di esso.
La bionda alzò lo sguardo e vide quella ragazza, dai capelli grigi indomabili, appesa ad un ramo; indossava dei pantaloncini neri borchiati d’oro e delle scarpe da ginnastica dello stesso colore, accompagnate da una t-shirt gialla e nera della Doskoi Panda.
“Dì un po’, come hai fatto?!” esclamò lei che con un salto fu a terra.
La bionda, con un sorrisetto sulla faccia, le mostrò il pugno serrato: “Te l’ho detto! Ho mangiato un frutto del diavolo… il neicia-neicia no mi e, da quel momento, sono fatta interamente di qualunque genere di materia organica.”
“Ehi ma… quello non è per caso un log pose?”
“Si, perché?”
“Sei…per caso…un pirata??”
“Certo!”
“E…qual è la tua meta…? Se posso saperlo!!”
“ Non ne ho una precisa, vado dove voglio… se vogliamo proprio dire una di quelle smancerie, vado dove il cuore mi porta.”
La grigia strabuzzò gli occhi; la guardò con espressione sognante e pensante.
“E’…quello…che diceva anche lei!” pensò. Si continuarono a fissare senza un motivo preciso finchè la bionda non ruppe il ghiaccio: “Perché fai quella faccia?”
“Io…emmh ecco… non è che per caso…”
“Mmmh?”
“Avresti un posto in più nella tua barca?”
“AH…il posto l’avrei ma sentiamo: cosa sapresti fare di speciale?”
“Beh, io so… vediamo…”
La bionda la guardava con le braccia incrociate aspettando una sua risposta ma poi capì… che non sarebbe arrivata!
“Ammettilo: non sai fare una benemerita cippa!!”
“Ma ti posso fare compagnia!!! Da sostegno morale!!! Ti prego!!”
“Uff… se ci tieni tanto… ma si dai! Bene, ci ritroviamo al porto” concluse il nuovo capitano alzando la mano come saluto.
“Ohhh sissignore!! Ricevuto!!” rispose portandola alla tempia per rispondere all’ordine.
(…)
“Farò parte di una vera ciurma di pirati!!”
“KIA!! Noi siamo da generazioni una famiglia di Marines!!! Non puoi arrivare tu e sconvolgere l’intero albero genealogico!!!! Cosa direbbero tuo zio e tuo cugino James ma soprattutto: TUO PADRE!!”
“Saranno cavoli loro!! Se a loro non sta bene, allora vuol dire che saranno contro di me là fuori!”
“Ma sei impazzita?!? Come puoi tu, figlia di un Ufficiale della marina, diventare pirata!?!”
“Ah beh, tanto ora papà non c’è!! Quindi faccio quello che mi pare e piace!!”
“Te lo proibisco!!”
“Mamma, lo faccio per lei!” La donna si fermò: “Non posso farmi sfuggire un’occasione come questa!”
“Ah, lo fai per lei…ora è tutto chiaro.” Disse la donna sforzando un sorriso.
(…)
Lawrel stava slegando la barca, quando sentì una voce in lontananza: “Ehi Lawreeeeel!!! Aspettamiii!! Non partireee!!!”
La grigia correva all’impazzata trascinandosi dietro la madre con le numerose valige.
“OH OH!! Frena un attimo!!!” le fulminò la bionda facendole fermare di colpo: “Qui non c’è spazio per tutta quella roba!! Solo uno zainetto!”
“CHEE!? Non sarà mica quella la tua barca?!” semi gridò la madre già immaginandosi le disgrazie che avrebbero perseguitato sua figlia nel suo viaggio; si portò una mano alla bocca.
“Certo che è questa!! Perché ? Ha qualcosa che non va?”
“No no!! Va benissimo Lawrel!! Andiamo!!” esclamò più che contenta la grigia saltando sulla scialuppa.
“Kia!! Ti prego! Stai attenta!! Soprattutto ai re del mare!!”
“Tranquilla mamma!! Ti manderò una cartolina!!”
“L’hai preso il Lumacofono?”
“si…si… l’ho preso… ti chiamerò”
“Allora, sei pronta?” chiese la ragazza dai capelli biondi facendole un sorriso spontaneo e vero.
“Certo sorella!!!” rispose lei dandole il cinque. Si paralizzò: “ ehh… partiamo!”
“Yaahuuuuuu”~

  
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