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Autore: NavierStokes    28/12/2014    0 recensioni
“Cosa fai?” sussurrò senza fiato.
“A te cosa sembra? Ti sto baciando” rispose contro le sue labbra e, quando posò di nuovo la bocca sulla sua, a lei sfuggì un gemito.
[...]
Aspirò il suo respiro, le mordicchiò piano il labbro inferiore e lo accarezzò con la punta della lingua, prima di introdurla in quello spazio caldo ed invitante.
La sentì trattenere il fiato, scioccata.
Quel bacio, forse il più casto che avesse dato in vita sua, lo stava facendo impazzire di desiderio.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
 
“Vostra altezza, la principessa è qui” annunciò un valletto.
“Fatela entrare” rispose con voce stanca il re, pronto all’ennesimo scontro con la figlia, dal quale però, questa volta, sarebbe dovuto uscire vincitore.
Quando si aprì l’enorme porta di legno della biblioteca apparve sulla soglia una ragazza di straordinaria bellezza, che certo non aveva nulla da invidiare alle principesse delle favole ma, a differenza di queste ultime, non era certo vestita come una principessa.
Il re dovette contenere una smorfia di disgusto alla vista dei vestiti della figlia e non potè fare a meno di biasimare i suoi jeans strappati e scoloriti, le scarpe da ginnastica rovinate e la maxi felpa sbiadita che non le mettevano minimamente in risalto il corpo femminile.
“Volevate vedermi?” chiese la ragazza con sospetto.
Da un mese, cioè da quando era tornata dall’Europa, suo padre non si era mai degnato di rivolgerle più di qualche parola ed ora l’aveva convocata. Era più che sicura che ciò di cui avrebbero parlato non le sarebbe affatto piaciuto.
 “In questi anni” esordì il re “ti è stata concessa tutta la libertà che volevi, sei cresciuta in Europa con tua madre, ti sei divertita, ma ora devi assumerti le tue responsabilità” proseguì grave il re.
“Divertita? Negli anni in cui sono stata lontana ho preso una laurea in ingegneria chimica con il massimo dei voti e sono stata accanto a mia madre mentre moriva lentamente” sputò con rabbia la ragazza.
“Ma tu sei una principessa!” tuonò il re “cosa te ne fai di una laurea? Hai solo perso tempo. E tua madre è morta ormai, non hai più un posto dove andare oltre qui. Questa è la tua casa e devi assumertene la responsabilità.”
“Cosa significa?” domandò con un groppo in gola la principessa, ma sapeva benissimo cosa significava.
“Devi sposarti”.
Improvvisamente tutto diventò buio intorno a lei, l’incubo che l’aveva accompagnata per anni era improvvisamente diventato realtà e sapeva di non potersi opporre in alcun modo, se non abiurando al trono e lasciando l’incarico a sua sorella minore.
Ma quello che aveva detto il padre era vero, non aveva un posto dove andare, non ancora almeno.
Aspettava una risposta da un’importante società a cui aveva mandato il suo curriculum, se l’avessero contatta per un colloquio avrebbe potuto sperare di essere assunta e dunque abiurare al trono in favore della vita normale che sognava da sempre.
“Chi?” fu tutto ciò che chiese la principessa, mentre dentro di lei sognava la libertà che avrebbe potuto offrirle la laurea che suo padre tanto derideva.
“Ti do un mese per trovare qualcuno di tuo gradimento tra i nobili. È necessario che il sangue del futuro erede sia quanto più blu possibile”.
Sangue, quante volte aveva sentito parlare di sangue? Era per quello che i suoi genitori si erano lasciati, sua madre non era nobile.
Caroline Dumas era una bellissima ballerina francese di cui il re si innamorò e la sposò, ignorando il disappunto della regina madre.
Ma negli anni la regina aveva fatto sentire la sua voce sempre più, fino a convincere il re che quel matrimonio non era altro che un errore di gioventù.
Ma ogni errore si paga a caro prezzo.
Il sangue che scorreva nelle vene delle due principessine era compromesso e serviva un’unione che potesse ristabilire la purezza di nobiltà su chi regnava al trono.
“Posso andare?” chiese solamente la ragazza.
“Sì” rispose il padre.
   
 
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