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Autore: LucyWriites    28/12/2014    2 recensioni
Per Bridget Funkle sua sorella Grace significava il mondo. Ma dopo un grave incidente in cui la sorella perde la vita, Bridget torna a scuola in una totale apatia tra battute macabre e pillole calmanti spesso dimenticandosi che Grace sia morta e che non possa fare finta del contrario. Il primo giorno di scuola scopre che un nuovo compagno di classe è arrivato alla Norwest Christian College, il nome? Michael Clifford. Irritante e beffardo, è l'unico a trattare Bridget con leggerezza e con un'ironia che fa esasperare la ragazza. Dopo un iniziale atteggiamento di sfida, Michael trascina Bridget in un turbine colorato che sconvolgerà il grigio della ragazza. Tuttavia, Michael Clifford è un gran bel casino da decifrare e per Bridget sarà difficile non innamorarsene nonostante l'astio che prova nei suoi confronti.
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-Tu stai lì, a fare la santa, la ragazza di ghiaccio. Nessuno ti può toccare, nessuno ti può fare un cazzo. Sei solo una ragazzina spaventata e viziata che indossa i vestiti della sorella per sentirsi più sicura. Bridget, Grace è morta.- Bridget ammutolì, nessuno glielo aveva mai detto così chiaramente. Grace era morta ma lei no. Lei non era Grace.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cleaning the canteen

-Funkle-
una voce risvegliò Bridget dal sacro torpore mattiniero che avvolge gli studenti tra le otto e le otto dieci quando sono già in classe ma il professore deve ancora entrare. -Che caz... oh- Bridget mise a fuoco il viso del ragazzo davanti a lei -ciao Adam- borbottò impacciata.
Solitamente non le importava molto di chi la guardasse o meno ma il naso era ancora gonfio e Adam era pur sempre uno dei i “tipi giusti” della scuola.

-Hai preso a cazzotti qualcuno, oggi?- le chiese beffardo ma sorrideva mettendo in mostra lo smiley -Molto divertente- rispose Bridget acida -lui è messo peggio, tranquillo- aggiunse ironica, Adam rise. -No, sul serio... ti fa male?- chiese il ragazzo sedendosi nel posto di Nina -No, figurati- mentì Bridget forzando un sorriso.
Il giorno prima aveva fatto una scenata enorme davanti a sua madre di come sembrasse la figlia brutta di Sherek e di come non volesse presentarsi a scuola in quelle condizioni.
-Bugiarda- le disse bonariamente Adam con un ghigno, lei rispose con una smorfia e lui rise ancora.
-Dopo hai da fare?- le chiese -Dopo tipo...?- domandò Bridget confusa, era un tentativo di flirt? Come si faceva a flirtare? Avrebbe dovuto leggere il libro che Nina le aveva regalato per i sedici anni... -Dopo pranzo, hai da fare?- le chiese Adam tranquillamente. Ok, quello era un invito ad uscire, Bridget, reagisci come un normale essere umano. Ma prima che potesse aprire bocca per parlare una testa turchese spuntò davanti ai loro occhi.
-Veramente sì- L'omicidio era legale in quali paesi?-ha da fare con me in mensa- disse Michael volutamente ambiguo con un ghigno da bambino dispettoso. In quel momento entrò la Ringle con il solito “ciccheteciacchete” dei tacchi anni 50' e Adam con tre falcate raggiunse il suo posto nell'altro lato della classe, vagamente imbronciato.

-Clifford, al suo posto, prego- trillò la professoressa, Michael le fece un insopportabile occhiolino per poi sedersi di fianco a Rebecca Chang. -Ora mi giro e gli strappo dalla faccia quel sorrisetto compiaciuto- borbottò Bridget un po' troppo ad alta voce, Nina ridacchio e Michael sbuffò una risata.
-Silenzio!- sbottò la Ringle irritata per poi iniziare la sua lezione soporifera.

Bridget cercava di ignorare il sorriso soddisfatto di Michael che le penetrava il cervello con impertinenza e le occhiate da cucciolo abbandonato di Adam e per la prima volta in vita sua sentì un improvviso ed enorme interesse per la matematica e per i capelli biondo platino della Ringle che predicava una qualche formula algebrica.

 

-Questi per te- Miss Spencer, un'abbondante donna sulla cinquantina, le consegnò dei guanti di lattice rosa -e questi per te- fece lo stesso con Michael che se li mise arricciando il naso.
-Ci sono venti tavoli più il pavimento e la cucina, lì ci sono i vari detersivi ed il mocio... buona fortuna!- disse con un sorriso con un incisivo d'oro e che mancava di un canino -Grazie- rispose Bridget incerta, quella donna era davvero repellente.

-Non doveva aiutarci?- protestò Michael arricciando ancora più il naso alla vista dei tavoli sporchi, Miss Spencer rise sputacchiando ed uscì dalla mensa zoppicando baldanzosa.
-Fantastico- disse Michael acido -davvero fantastico, sempre stato il mio sogno grattare... grattare...- balbettò gesticolando nervosamente -Merda?- suggerì laconica Bridget con una smorfia di disgusto prima di spruzzare del detersivo sul tavolo più vicino.
-Sì, esatto- disse Michael lagnandosi mentre si avvicinava al carrello dei detersivi.
Un silenziò calò nella stanza mentre fuori si sentiva il chiacchiericcio degli studenti in cortile, a Bridget non dispiaceva per niente non sentire le battute taglienti di Michael anzi, c'era in lei un piacere perverso nel vederlo così schizzinoso di fronte a delle semplici macchie di cibo.
Lei e Grace pulivano spesso la cucina del ristorante degli zii per racimolare qualche soldo durante le vacanze e Bridget aveva scrostato macchie ben più schifose e indefinite.
-Sei sicura che Sun non ci stia provando, spezzacuori?- Ovviamente, perché sarebbe dovuto stare zitto? -Mi sa che devi imparare a distinguere un palese tentativo di flirtare da una chiacchierata tra amici- continuò Michael con il solito tono beffardo, si doveva essere annoiato di grattare tavoli.
-Chiudi la bocca, Clifford- lo rimbeccò Bridget dopo aver finito l'ultimo tavolo – e anche se fosse non sono affari tuoi- aggiunse, Adam era un ragazzo carino e non era male avere un po' di attenzioni senza prese in giro aggiunte.
-Dico solo che non è carino uscire con più di un ragazzo contemporaneamente- disse Michael con tono innocente mentre prendeva in mano il mocio come se fosse un oggetto mai visto prima -ma se vuoi fare un po' la zoccola non sarò certo io a fermarti- Zoccola a chi?! -solo... avvertimi se vuoi allargare il giro- aggiunse impertinente pizzicandole il fianco sinistro e facendole l'occhiolino.
-Sei un essere disgustoso, Clifford, sul serio- disse Bridget allontanandosi con un salto dal ragazzo con uno squittio di sorpresa, Michael scosse la testa e rise sornione.
-E poi mi sembra che oltre ad Adam non ci sia nessun altro quindi zoccola lo vai a dire a qualcun altra...- aggiunse irritata, un lampo di malizia si aggiunse ai riflessi degli occhi turchesi di Michael -Abbiamo dormito insieme, Bridget... questo non fa di me un secondo?- le chiese -Cooooosaaa? Fermo. Quando? Dove? Cosa? Coooosaa?- strillò Bridget con una nota di panico nella voce, Michael rise e le si avvicinò -Ti piacerebbe, Funkle- le soffiò all'orecchio.
Bridget gli tirò istintivamente un pugno sulla spalla ma dentro di sé tirò un sospiro di sollievo perché non sarebbe stata una cosa così impossibile; dopotutto lui aveva dormito una sera a casa sua...
Michael rise -Ma non credere che non ti abbia visto mangiare il gelato (il gelato a novembre, Cristo Bridget) con quel rispettabile giovanotto... come si chiama?- le chiese impertinente iniziando a pulire per terra. Bridget esplose in una risata, la sua intuizione del giorno prima era giusta, quindi -Dio, Clifford quanto sei stupido!- esclamò -Ashton è il ragazzo di mia sorella Grace, deficiente- si fermò un attimo, Ashton non era più il ragazzo di sua sorella... -L'ex ragazzo di Grace- si corresse e si complimentò con sé stessa per aver mantenuto lo stesso tono spavaldo.
Michael tentò di mascherare la sorpresa ma non ci riuscì -La prossima volta chiedi invece di farmi diventare un bersaglio da tiro a segno- aggiunse acida prima di ritirarsi nelle cucine.
-Va bene... scusa- borbottò Michael con un certo disappunto -Non ti ho sentito!- urlò Bridget con tono canzonatorio -Scusa, insopportabile ragazzina di dieci anni!-

 

-Funkle!- Adam la raggiunse, i capelli tutti spettinati ed un sorriso imbarazzato sulle labbra.
-Non serviva mi aspettassi- disse Bridget sorpresa -potevi andare a casa- Adam alzò le spalle -Non avevo molto da fare...- disse strascicando il piede sulla ghiaia.
Bridget rise, lo trovava molto buffo da impacciato; era abituata a vederlo sicuro di sé, spavaldo quasi fino all'irritazione. Ora era di fronte a lei e non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi.

-Ora sono un po' stanca, ci vediamo domani?- chiese lei, non stava mentendo; aveva solo una grande voglia di entrare nel suo letto e dormire fino alla mattina dopo.
-Esci con me domani?- le chiese Adam, era sincero, chiaro e terribilmente carino, non sapeva cosa la frenasse dal saltargli letteralmente addosso.
-Sì, penso di sì- rispose incerta Bridget -Pensi?- chiese Adam con un sorriso anche se si capiva che non era la risposta che voleva -Domani esco con te- disse Bridget con più sicurezza. Adam le fece un largo sorriso e si chinò per darle un bacio sulla guancia -A domani-.
Lei rimase lì, immobile e notò solo due occhi turchesi che la fissavano attraverso il fumo di una sigaretta.


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Donzelle!
Fatemi sapere che ne pensate e grazie mille alle due recensitrici(?) vivibi a presto
xxxLucy

  
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