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Autore: ___Darkrose___    28/12/2014    2 recensioni
SEGUITO DI "LEI VIVE"
Dopo la distruzione della Sfera dei Quattro spiriti Samantha è riuscita a sopravvivere e può finalmente vivere la sua vita con Inuyasha come aveva sempre desiderato. Ma qualcuno nell'ombra continua a tramare alle loro spalle, riusciranno ad affrontare queste nuove avversità?
Eccomi di nuovo con questa nuova FF, spero che anche questa vi possa piacere :)
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo uno spirito'
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- INCINTA?! – gridai in faccia all’anziana donna con aria disperata.
Kaede rimasi impietrita. – Sì…non è una bella notizia? – domandò.
La guardai come se avesse appena detto che la terra era piatta. – No che non lo è! – esclamai. – Non abbiamo una casa, non siamo sposati! E se il pianto del bambino gli desse fastidio alle orecchie? Sono molto sensibili lo sa?! E se lo tagliasse a causa degli artigli? Non sa quante volte è capito con me figuriamoci con un neonato! E poi…e poi…avrò un bambino con le orecchie da cane?! -.
Kaede sorrise divertita. – Oh, voi madri fate tutte le stesse scene! – disse. – Tutte piene di paranoie, ma devi stare tranquilla. Sai benissimo anche tu che Inuyasha sarebbe un ottimo padre e che non persiste nessuno di questi problemi -.
Le sue parole non mi calmarono per niente. Ora capivo perché avessi preso tutti quei chili e perché avevo quegli sbalzi d’umore; l’unica cosa positiva era che ancora non avevo le nausee mattutine.
Poi lo sguardo della donna si fece preoccupato. – Un momento…Inuyasha è un demone-cane, quindi il periodo di gestazione sarà più corto di quello umano -.
Io la squadrai con aria folle. – Quanto più corto? – mormorai.
- Quattro mesi più o meno -.
Spalancai gli occhi. – Partorirò tra cinque mesi?! -.
Scosse il capo. – No, tra quattro mesi -.
- COSA?! -.
Il mio urlo si era sentito fin da fuori dalla capanna, tanto che il piccolo Shippo era sbucato dalla finestra guardandomi preoccupato. – Samantha-chan tutto bene? – chiese. – Devo andare a chiamare Inuyasha? -.
- No! – gridai. – Inuyasha proprio no! -.
Dalla mia reazione fui costretta a spiegargli tutto quanto e gli occhi del cucciolo si fecero grandi per la sorpresa e cominciò a muovere la coda emozionato. – Non ci credo! Davvero avrai un cucciolo? Che cosa meravigliosa! -.
Perché erano tutti così contenti tranne me? Eppure avere un figlio era una cosa fantastica e avevo sempre sognato di avere una famiglia con il mio Inuyasha, però ora che stava tutto diventando reale mi sentivo completamente inadatta alla situazione. Io non mi vedevo ancora come madre, nonostante tutti dicessero che con i bambini ci sapevo fare dato  che il mio comportamento con Rin era fantastico. Eppure continuavo ad avere paura e avevo sempre meno tempo per abituarmi alla situazione. E poi lui come avrebbe reagito? Era da un sacco che non parlavamo più di bambini e dovevamo ancora imparare a convivere tra noi due, come avrei fatto?
Sospirai rassegnata. – Sei sicura Kaede? – domandai.
Lei annuì convinta. – Sì, il tuo ventre si è indurito, segno che la placenta si sta già formando -.
Ero terrorizzata, non sapevo davvero che cosa fare.
Costrinsi Shippo e Kaede a tenere il segreto, ancora non voleva che lo sapesse, volevo essere io a dirglielo.
Andai verso il luogo dove Inuyasha stava costruendo la nostra casa e lo guardai mentre, aiutato da Miroku, sistemava le travi. Ora che ci pensavo non avevamo neanche adibito una stanza per il bambino. C’era la stanza degli ospiti, che ovviamente sarebbe diventata la sua.
Mi toccai la pancia e mi sembrò di sentire un movimento dentro di essa, era veramente successo o me l’ero immaginata?
Da quello che aveva detto Kaede ero gia alla quarta settimana, non mancava tantissimo. Era ovvio che quel cucciolo si sarebbe formato più velocemente di un bambino umano, ma era possibile che già scalciasse?
Questa volta sentii distintamente un calcio e mi piegai su me stessa ed emisi un mugolio, che il mio mezzodemone avvertii subito e venne in mio soccorso.
- Stai bene? – mi chiese, aiutandomi ad alzarmi.
Lo guardai confusa. Averlo accanto mi metteva ancora più paura, come avrei fatto a confessargli tutto? Lui già si era accorto del cambiamento del  mio odore e tra poco il mio ventre gonfio avrebbe annunciato l’arrivo di quel cucciolo così inaspettato.
- Sì, tutto bene. Era solo un capogiro…vado da Sango ad aiutarla a…a sistemare la casa – dissi, allontanandomi alla svelta.
In realtà andai a prendere Rin che stava tornando e fu quando la vidi che capii tutto. Avevo cresciuto quella ragazzina come una figlia, perché non sarei dovuta riuscire a custodire un figlio tutto mio?
Sesshomaru mi vide immediatamente e mi guardò intensamente. – Samantha, vieni qui – mi disse in modo glaciale.
Deglutii a fatica e mi avvicinai. Il demone cominciò ad annusare l’aria attorno a me e poi mi sorrise compiaciuto. – Allora non mi sbagliavo, tu sei incinta -.
In quel momento sbiancai. – Come fai a saperlo?! -.
Lui rise. – Riconosco l’odore di cucciolo, ho sentito quello di Inuyasha quando era ancora in grembo. Molto preso avrò un nipotino -, disse quell’ultima frase quasi con disprezzo.
Istintivamente portai una mano alla pancia come per proteggerlo. – Non dirlo ad Inuyasha -.
- Il cucciolo indifeso ancora non lo sa? – disse divertito. – Perché non hai voluto dirglielo? -.
Rimasi in silenzio. – Io…io non sono sicura che sia il  momento per un figlio -.
Improvvisamente mi afferrò per un braccio, suscitando la mia ansia e quella di Rin. – Non ti azzardare a liberartene – mi minacciò. – Nonostante il figlio sia di Inuyasha, dentro di loro scorre anche il sangue di mio padre -.
Mi liberai dalla sua presa. – Sei impazzito? Non gli farei mai del male! – sbraitai. – E’ solo che non so se sarò in grado di prendermene cura, come farò? -.
Lui si diresse verso Ah Un. – Questo non è un mio problema, ma con Rin hai fatto un buon lavoro. Prendila come una sfida, sarai in grado di gestire un figlio con la stessa stupidità di mio fratello? -.
Poi svanì nel nulla, lasciandomi con Rin.
La ragazzina mi corse incontro e appoggiò il viso sulla mia pancia. – Sorellona Samantha, avrò un nipotino? -.
Io la guardai scioccata. – Rin, anche tu così felice? -.
Lei mi guardò sorridente. – Sì! Me ne prenderò cura promesso -.
- Rin, ma non è come avere un cane -, rimasi leggermente perplessa dopo aver pronunciato quelle parole, dopotutto Inuyasha era un demone cane.
La ragazzina mi guardò allegra. – Lo so! Ma sarei emozionata! Sarebbe come vedere il Signor Sesshomaru quando era piccolo! -.
- Ma no, Sesshomaru è un demone completo, non sarebbe la stessa cosa -.
Sembrò un po’ delusa, ma poi riprese a sorridere. – Allora vedrò Inuyasha da cucciolo -.
Provai a vedere la faccenda con i suoi occhi. Avere un piccolo tra le braccia che mi guarda e mi chiama mamma, che mi riconosce e mi ama. Avrebbe potuto avere ciò che io non ho mai avuto sul serio, una vera famiglia.
Nonostante tutto decisi di non parlarne ancora con Inuyasha, avevo ancora bisogno di tempo per metabolizzare la notizia.
Mi accucciai vicino al viso della piccola. – Promettimi che non dirai ancora niente ad Inuyasha, va bene? – le dissi.
Lei sembrò perplessa. – Come mai non vuoi che lo sappia? – mi chiese.
Diventai paonazza. – Ecco, queste sono cose da adulti – tagliai corto.
La riportai al villaggio da Sango, che già stava cucinando qualcosa per pranzo.
Mi accolse con un grandissimo sorriso, tutta contenta. – Ciao Samantha-chan, tutto bene? -.
Le sorrisi a mia volta, cercando di essere convincente. – Certo! Come mai tutta questa felicita? – le chiesi perplessa.
Rin, nel frattempo, rimaneva in disparte e mi guardava preoccupata il ventre. Dopo che gliel’avevo detto aveva il terrore che mi facessi male. Doveva tenerci davvero al pensiero di avere una specie di nipote.
Aiutai Sango ad apparecchiare la tavola, fino a quando non parlò estasiata. – Ho un ritardo di venti giorni! – esclamò la ragazza, con gli occhi che le brillavano per la gioiai.
- Anche tu?! -, in quel momento mi resi conto di quello che avevo appena detto e mi tappai la bocca con una mano.
Sango mi guardò interessata. – In che senso anche io? -.
Cominciai a mordermi le labbra innervosita. – No ecco intendevo…anche tu lo hai avuto, a me è successo qualche tempo fa, ma non era nulla -.
Così non solo avevo inventato una scusa penosa, ma avevo anche distrutto le speranze di Sango.
- Oh… - mormorò. – Allora forse non è niente -.
Rin, per fortuna, salvò la situazione. – Ma no Sango-chan, Samantha è diversa lo sappiamo – provò a consolarla. – Lei è uno spirito, non sa bene quello di cui parla -.
Le lanciai uno sguardo di fuoco, quella ragazzina cominciava a crescere fin troppo in fretta e a parlare troppo di queste cose, così cercai di intervenire.
Mi avvicinai a Sango. – Mi dispiace, ma davvero hai un ritardo? Miroku lo sa? – le domandai, cercando di sembrare il più contenta possibile, ma il pensiero di essere incinta mi stava mandando al manicomio.
La ragazza tornò fortunatamente a sorridere. – Ancora non lo sa, glielo voglio dire appena torna – mi disse. – Però ora che hai detto così ho paura che sia solo un falso allarme – aggiunse.
- Ma non dirlo neanche per scherzo! – esclamai. – Sono sicura che non è così, sei andata dalla vecchia Kaede a farti controllare? -.
Scosse il capo. – Ho fatto il calcolo solo oggi -.
Parlò per tutto il tempo della sua felicità al pensiero di poter essere madre e di quanta gioia le desse questo pensiero. Io non capivo come facesse ad essere così tranquilla, come mai non aveva tutti quei dubbi? Forse perché erano sette mesi che ci pensava?
In effetti da quando ero tornata aveva deciso di provare insistentemente e ogni volta era una delusione quando non riusciva a raggiungere il suo obbiettivo. Quella gioia diventò contagiosa, tanto che parlammo per ore senza renderci conto che l’ora di pranzo era già passata e che i ragazzi ancora non erano tornati.
Shippo arrivò felice, aspettava di mangiare, ma a suon di fare di quei discorsi ci eravamo completamente dimenticate del riso che stava cuocendo, facendolo quasi bruciare.
Sango gli raccontò del suo ritardo e Shippo cominciò ad annusarla. – Hai l’odore che aveva la mia mamma poco dopo avermi dato alla luce, penso che possa essere vero che aspetti un bambino – disse il cucciolo, muovendo la coda allegro. – Farà compagnia al cucciolo di Samantha-chan! -.
Gli lanciai uno sguardo di fuoco. – Shippo – sibilai.
Lo sguardo della mia amica mi cadde addosso esterrefatto, mentre Rin si mise una mano sulla fronte esasperata.
Rimasi in silenzio a guardare la mia amica senza dire una parola, fino a quando non fu lei a buttarmi le braccia al collo felice. – E perché non me lo hai detto subito? – esclamò. – Pensi che sia un maschio o una femmina? Che nome vuoi dargli? Avrà anche lui le orecchie? Inuyasha cosa ha detto? -.
Mi fece così tante domande che non sapevo neanche a quale rispondere per prima. – Beh…anche io l’ho saputo solo oggi. Vedi io sono ancora così confusa, per me è molto diverso. Io non lo desideravo così tanto come te e ora non so davvero cosa fare – risposi.
Lei mi guardò perplessa. – Pensi che Inuyasha non sarà un buon padre? – mi domandò.
- Assolutamente no! – risposi prontamente. – Solo che non so se sarò io in grado di fargli da madre -.
Rin si avvicinò a me. – Ma tu sei fantastica sorellona – esclamò. – Mi hai insegnato tante cose e poi ci sarò anche io a darti una mano! Sarai bravissima vedrai -.
Erano tutti così estasiati all’idea, ma io la trovavo una cosa assurda. Decisi di chiudere lì il discorso, non volevo parlare della mia gravidanza, piuttosto preferivo parlare con Sango di come si sentisse.
- Sono al settimo cielo – mi disse, mentre metteva il cibo nei piatti. Miroku e Inuyasha sarebbero rimasti ancora un po’ a mettere in ordine la nostra casa e non sarebbero tornati prima di cena. – Non vedo l’ora che arrivi, spero che prenda gli occhi da Miroku -, il suo sorriso era così raggiante, quelli che dicevano che le donne incinte erano più belle avevano davvero ragione.
- Speriamo che non diventi un maniaco come lui però – commentò Shippo.
Rin lo guardò male. – Shippo-chan, non parlare così del signor Miroku, ormai è cambiato -.
Fu a quel punto che scoppiamo a ridere, Miroku poteva anche essere un ottimo marito, ma certe sue abitudini erano davvero dure a morire.
Nel pomeriggio portai Rin a fare il bagno, mentre la vedevo giocare nell’acqua non potevo fare a meno di sorridere e cominciai a toccarmi la pancia e ad accarezzarla.
Avevo una paura folle di quello che sarebbe potuto succedere, ma allo stesso tempo non potevo non essere contenta. Ora che avevo visto la sicurezza di Sango, molti dei miei dubbi erano come spariti, tanto che presi una decisione.
Presi Rin e la feci asciugare, poi la presi in spalla per arrivare più velocemente al villaggio. La lasciai a Sango e poi con il sorriso sulle labbra corsi dal mio amato.
Era a torso nudo che finiva di sistemare la casa, sempre insieme a Miroku.
- Inuyasha! – lo chiamai. – Devo parlarti, vieni qui ti prego! -.
Al mio richiamo lasciò la trave che stava trasportando, lasciando tutto il peso su Miroku che cadde a terra. – Ehi! Ti sembra il modo! – sbottò.
- Oh scusa – disse imbarazzato. – Non volevo -.
Mi raggiunse preoccupato. – Va tutto bene? Mi sembri strana – commentò.
Gli sorrisi e gli presi le mani. – Forse è il caso che tu ti sieda – gli dissi.
Il suo sguardo si fece sempre più ansioso. – Sam, mi fai paura mi vuoi dire cosa è successo? -.
Presi un lungo respiro e cacciai tutto d’un fiato. – Ti dovrò chiamare papà d’ora in poi -.
Lui mi guardò perplesso. – E’ uno strano modo della tua epoca per dare nomignoli? -.
- Inuyasha sei un idiota! – sbraitai furiosa, possibile che non capisse?
Miroku arrivò vicino a lui e gli diede una pacca sulla spalla. – Intende che è in arrivo una sorpresa speciale -.
Guardò prima me e poi il monaco con aria da cucciolo impaurito. – Voi due mi spaventate, che diavolo state dicendo? -.
- Un bambino Inuyasha, un bambino! – gridammo in coro io e Miroku.
- Dov’è questo bambino? -.
- Nella mia pancia santo cielo! Inuyasha sono incinta! – gridai.
Mi guardò come se non potesse crederci e poi tornò a guardare Miroku. – Co-cosa? -.
Il monaco scoppiò a ridere. – Beh cosa pensavi? Prima o poi sarebbe successo anche a te, i miei complimenti! -.
Tornò a guardare a me tirando indietro le orecchie. – Un bambino? -.
Gli sorrisi e mi accucciai vicino a lui. – Credo che dovrai finire la casa in fretta amore mio, tra poco più di tre mesi sarai padre -.
A quel punto che cadde a terra privo di sensi.
Miroku mi guardò divertito - Beh, direi che l’ha presa bene, non credi? -.

Miroku ci lasciò da soli, mentre io tenevo la testa del mio mezzodemone sulle mie gambe e lo cullavo, aspettando che si riprendesse, mentre il tramonto cominciava ad illuminarci.
Si svegliò stordito e mi guardò perplesso. – Oh Sam, ho fatto uno strano sogno -.
- Bello o brutto? – gli chiesi.
Cominciò a pensare, continuando a muovere le orecchie. – Bellissimo -.
Sorrisi divertita. – Beh allora ti do una bella notizia, non era un sogno amore mio -.
Le sue orecchie non la smettevano più di vibrare e voltò il viso verso la mia pancia, cominciando ad annusarla. – Allora per questo che hai cambiato odore e sei ingrassata? -.
Lo fulminai sullo sguardo. – Ti sembra il caso di dirmi una cosa del genere?! -.
- Scusa, scusa non volevo! – disse tremante.
Si alzò e mi accarezzò il viso, guardandomi con un sorriso pieno di gioia e amore. Nei suoi occhi non lessi la paura che avevo avuto io in un primo momento, ma solo trepidazione per vedere il cucciolo che portavo nella pancia.
Si accucciò e mi baciò il grembo. – Ciao, sono tuo papà -.
Cominciai a ridere. – Sì, so che pensi la stessa cosa che sto pensando io -.
Il mio mezzodemone mi guardò perplesso. – Cosa? -.
- Che sei un po’ tonto per non averlo capito – dissi, mentre mi accarezzavo il grembo. – Tuo zio se ne è accorto subito! -.
- Di chi stai parlando? – domandò.
Io continuavo ad accarezzarmi la pancia. – Di Sesshomaru -.
Diventò rosso per la rabbia. – Non definirlo zio! – esclamò. – Quello non terrà mai in braccio mio figlio! -.
Alzai gli occhi al cielo esasperata. – Quando la finirete di litigare voi due? -.
- Mai! -.
Lo baciai e lo guardai negli occhi felice. – Ci pensi? Tra qualche tempo saremo genitori – sussurrai. – Sei felice? -.
Mi guardò come se gli avessi fatto una domanda assurda. – Felice? Sono estasiato! Io non vedo l’ora di vederlo! -.
- Non dovrai aspettare tanto, tre mesi e qualcosa e lo vedrai! – esclamai.
Mi prese in braccio cominciando a stringermi e a riempirmi di baci. – Oddio questo è meraviglioso! Ti amo, ti amo, ti amo! -.
- Ssssh! Piantala di gridare scemo – dissi ridendo.
- Perché dovrei? Ho di nuovo te e tra poco avremo un bambino! -.
Appena mi rimise a terra abbassai lo sguardo. – Tu non hai paura? Insomma…chi lo sa se andrà tutto a buon fine, se saremo dei bravi genitori e soprattutto se sarà sano! – esclamai, colta da nuove preoccupazioni. – Oddio in questa epoca non c’è possibilità di fare test prenatali e nemmeno di vedere come stanno! In questa settimana potrei averlo danneggiato in qualche modo! Come facciamo? -.
Mi guardò divertito. – Non cominciare, sai che andrà tutto al meglio -.
Forse aveva ragione, ma era veramente terribile non poter sapere se stavano bene oppure no.
Mi toccai la pancia nervosamente e sentii di nuovo dei calci. – Inuyasha senti! – gridai. – Si sta muovendo, si sta muovendo! -.
Lui tornò subito vicino a me e mi toccò il grembo e appena lo sentii mosse le orecchie estasiato. I suoi occhi brillavano di gioia e non la smetteva di balbettare frasi senza senso.
- Ehi piccolino, fai piano che se no la mamma si fa male – disse.
Lo guardai in modo scontroso. – Chi ti dice che sarò un maschio? – gli dissi.
- Beh io spero che lo sia – rispose.
Io appoggiai la mia mano sulla sua, mentre essa era sulla mia pancia. – Io vorrei una femmina – sussurrai.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio. – Per me l’importante è che sia sano e felice, che sia maschio o femmina non mi importa – mi sussurrò. – Ma se è femmina ti impedirò di metterle vestiti come quelli che porti, o mi toccherà seguirla dovunque vada se sarà bella come te! -.
- Piccola mia, mi sa che dovrai sperare ti poterlo madare a terra anche tu, se no non farai mai vita -.
Mi guardò storto. – Se prenderai esempio da tua madre potrò anche uccidermi -.
Non voleva neanche tornare dagli altri e mi portò di nuovo sotto il Goshinboku dove avevamo concepito il nostro piccolo. Rimase per tutto il tempo appoggiato con la testa sulla mia pancia, baciandola e accarezzandola e parlando con il nostro futuro bambino.
Mi veniva da ridere per il solletico a causa di tutti quei suoi baci. – Spero che avrai più equilibrio di tua madre, perché la prima volta che ci siamo visti l’ho dovuta afferrare prima che cadesse da un albero – lo guardai storto, ma continuò a parlare. – Però spero che avrai il suo stesso gancio destro -.
Cominciai a ridere divertita. – E spero che avrai gli stessi occhi del tuo papà – sussurrai.
Il suo sguardo si posò su di me e il suo sorriso mi fece sciogliere. Si avvicinò a me e mi strinse al suo petto. – Essere incinta ti rende più dolce – disse. – Dovresti farlo più spesso -.
Mi allontanai fissandolo ad occhi sgranati. – Ma non ci pensare neanche! – esclamai, cominciando a fargli il solletico.
Mi guardò divertito e mi strinse tra le braccia per bloccarmi. – E adesso? Cosa pensi di fare? -.
Sorrisi malignamente, non avrei mancato quella sfida. Allungai il collo e comincia a baciargli le orecchie, sentendolo fremere.
Piano, piano la sua stretta si allentò e si stese sopra di me, mentre le nostre labbra rimanevano incollate.
Mi ero resa conto che il mio corpo era diventato veramente sensibile a causa della gravidanza e ogni suo tocco era rovente sul mio corpo.
Non volevo fermarmi per nessun motivo, ma mi resi conto che avrei potuto nuocere al bambino in qualche modo se fossimo arrivati fino in fondo.
Lo fermai, rimettendomi seduta. – Inuyasha, rischiamo di infastidire il piccolo – dissi, risistemandomi le spalline del vestito che erano scese lungo le mie spalle.
Abbassò le orecchie deluso. – Cominciamo bene – commentò.
Lo guardai allibita. – Solo per questo già non lo vuoi più? – dissi, mentre sentivo le lacrime che mi scendevano lungo il viso.
Lui si avvicinò spaventato. – No, no! – esclamò. – Stavo scherzando, ti prego smetti di piangere -.
Purtroppo non ci riuscivo, oltre ai chili di troppo erano arrivati anche gli sbalzi d’umore, speravo che essere incinta fosse meno faticoso. Piansi per mezz’ora senza un motivo preciso, mentre Inuyasha cercava di calmarmi in qualsiasi maniera.
Gli dissi che volevo tornare da Sango e gli altri perché volevo stare in compagnia, neanche io riuscivo a sopportarmi in quelle condizioni e non volevo immaginarmi come si potesse sentire il mio mezzodemone. Mi sentivo un peso in quelle condizioni e volevo solo andare a dormire su un comodo futon.
Appena arrivammo dai nostri amici trovammo Miroku intento a bere sakè per festeggiare l’arrivo dei suoi figli, mentre Sango cercava di portare via la bottiglia per non farlo ubriacare.
- Inuyasha – biascicò il monaco. – Bevi con me, saremo genitori faaaantastici -.
Shippo e Sango lo guardavano demoralizzati. – Non cambierà mai – mormorarono.
Continuarono a bere sakè fino a quando le loro gote non diventarono rosse per il troppo alcool. Fortunatamente Rin dormiva dalla vecchia Kaede, non volevo che li vedesse in quelle condizioni.
Sango era andata dall’anziana donna, che le aveva confermato i suoi sospetti. Era piacevole poter condividere quell’esperienza con lei.
- Quindi la tua gravidanza durerà molto meno, che fortuna – disse Sango, osservando la mia pancia. – Io dovrò ancora aspettare ben nove mesi per vedere il mio bambino -.
Sospirai. – Mica tanto – commentai. – Avrò meno tempo per abituarmi ai cambiamenti del mio corpo -.
- Beh in effetti Inuyasha è un demone cane, è normale che la gravidanza duri così poco – commentò Shippo. – E dovrai smetterla di comportarti come un botolo ringhioso adesso! -.
Inuyasha barcollò. – Attento a quello che dici, cuccioletto – commentò.
Io sorrisi divertita. – Beh probabilmente hai ragione -.
Miroku diede una pacca sulla spalla di Inuyasha. – Sei fortunato amico, più figli in meno tempo e anche più… -
- MIROKU! – gridammo Sango ed io, mentre coprivamo le orecchie del piccolo Shippo.
Lui ci guardò con gli occhi lucidi. – Dicevo solo la verità -.
- Zitto bonzo – biascicò Inuyasha cercando di colpirlo, ma finendo con il viso stampato per terra.
Il giovane monaco rise. – Visto? Sono invincibile! – esclamò. – Se saranno maschi, insegnerò a mio figlio e al mio nipotino acquisito tutto quello che so sulle donne! -.
Sango lo fulminò. – Non farai dei nostri figli dei maniaci! -.
Miroku provò ad alzarsi per andarle incontro, ma finì con la faccia a terra proprio come Inuyasha. In meno di due secondi i due erano crollati dal sonno e toccò a  me e Sango ripulire la casa. Anche Shippo ormai era crollato, anche perché si era fatto veramente tardi.
- Guarda te, noi siamo quelle che hanno bisogno di risposo e quelli dormono – commentai sorridente.
Sango si fermò per un momento. – Adesso che aspetto questo bambino dovrò fermarmi dal mio lavoro di sterminatrice e non so quando potrò riprendere…mi mancherà farlo – disse dispiaciuta.
- Non dire così, vedrai che in poco tempo potrai riprendere a farlo, e poi se ci sarà bisogno starò io con il piccolo – dissi.
Lei si mise seduta a terra. – Sì, ma non voglio che perda i genitori come è successo a me. Il lavoro mio e di Miroku ci frutta bene, ma se dovesse succederci qualcosa? Non posso permettere che cresca senza un padre o una madre, dobbiamo smettere -.
Mi avvicinai a lei per consolarla, cingendola in un abbraccio amichevole. – Vedrai che andrà tutto bene, tu e Miroku potrete imparare a fare altro. Troverete un altro genere di lavoro, hai ancora tempo per pensarci -.
Le mie parole sembrarono consolarla e sul suo viso tornò il sorriso.
Aiutai Inuyasha a tornare a letto e mi misi seduta vicino a lui accarezzandogli il viso. Avrei avuto due bambini a cui badare, perché lui ancora non era cresciuto, era sempre un cucciolo. Era proprio per questo che lo amavo, grazie al suo modo tutto speciale di rendere ogni mia giornata più leggera.
Mi addormentai appoggiata al muro, stringendogli la mano.

 

 

SALVE!
Eh sì, ho fatto due aggiornamenti in un giorno solo, ma solo perché il prossimo capitolo arriverà l’anno prossimo, quindi volevo che almeno poteste vedere la reazione di Inuyasha alla notizia.
Direi che comunque l’ha presa abbastanza bene ^^
Ringrazio Sesshomaru_sama e BluTsunami per le loro recensioni e spero di risentirle presto.
All’anno prossimo e mi auguro che passerete un bel Capodanno ;)

P.S. Ne approfitto per fare un po’ di pubblicità alla storia originale che sto scrivendo, l’Occhio del Fato. Se avete voglia di leggere una storia fantasy ditemi cosa ne pensate. A presto :D

   
 
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