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Autore: sivybiersack    29/12/2014    1 recensioni
Emily si è trasferita ormai da 3 anni a Los Angeles, dopo una vita passata lontana dalla sua città di origine. Vive in un appartamento con il suo ragazzo Mike con la quale ormai la nostra protagonista non ha nemmeno più un rapporto affettivo, dopo la morte dei suoi genitori è diventato aggressivo e assolutamente insopportabile. Fra disturbi alimentari, amici falsi e una vita che mai come prima sembra condurre ad un vicolo cieco, una mano dall'alto riporta Emily a vivere, anzi cinque. Si ritroverà a stretto contatto con una band hardcore emergente che le rapirà l'anima e qualcuno in particolare il cuore con un solo intenso e fulminante sguardo. ecco la storia di una ragazza che non si arrende mai, che troverà luce dove tutti vedono tenebre e amore dove a regnare sono silenzio e solitudine, un silenzio che presto una voce profonda e avvolgente spezzerà.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Davanti al locale i flash delle macchine fotografiche ci accecarono, i fan della band erano mantenuti a distanza dalle transenne e da poliziotti che richiamavano la calma con pochi risultati. Non mi era mai successa una cosa del genere, sapevo cosa voleva dire stare dietro quella transenna, vedere i tuoi idoli, i loro amici, i loro partner e sentirsi dannatamente inferiori –cos’ha lei che io non ho?- una domanda che molti si porgono prima di sprofondare in una spirale di odio e gelosia… io semplicemente fantasticavo, sognando il giorno in cui sarei stata lì. Ma mai avrei pensato sarebbe potuto accadere sul serio. Da adolescente sono sempre una un po’ fuori dagli schemi, dai gusti musicali, all’abbigliamento alla scelta delle persone con cui stare, data la mia tremenda sociopatia. Esatto, triste ma vero la mia non era semplice timidezza ,ma una vera e propria malattia. Passai 8 mesi della prima liceo in silenzio, rispondevo solo ai professori e dopo poco nessuno insistette più per farmi parlare. La mia migliore amica delle medie e forse anche l’unica oltre ad Alicia con cui potevo sentirmi solo tramite chiamata, soffriva di epilessia. Non era mai successo nulla di preoccupante in quegli anni di scuola, mai un attacco di grado alto, i medici erano ottimisti e dicevano che presto sarebbe guarita. In terza media pochi giorni prima della scuola litigammo, eravamo in cortile ed entrambe urlavamo come matte… non ricordo nemmeno più quale fosse la ragione… Lydia si accasciò a terra, le urlai di alzarsi, che ormai quegli stupidi giochetti per attirare l’attenzione non servivano più, dissi che la odiavo. E lei vomitò sangue. Era stata colpa mia, non avrei parlato più con nessuno al di fuori di Al. Nessuno doveva soffrire a causa mia.
Finalmente entrammo nel locale, luci basse musica rock ,post hardcore come piace a noi e un fortissimo odore di vodka e alcool. Jake mi fece cenno con la mano e con un gran sorriso ci invitò ad avvicinarci. Aveva con se la sua nuova ragazza e un cocktail dall’aria invitante, per lui si prospettava una bella serata. Jake ci indirizzò verso il resto della band, Ash accerchiato da bariste in minigonna e scollature esagerate era naturalmente già ubriaco fradicio. Biascicò un saluto e fece per invitarci a venire con lui in una delle sale secondarie quando CC ci salvò offrendoci di andare a prendere un drink. – grazie CC ci hai salvate dalle perverse fantasie di Ash- CC rise e dopo aver ordinato prese un tavolo dove ci sedemmo, i drink arrivarono e cominciammo a bere ridendo ad ogni battuta di CC. Tutto su di lui è vero, ogni parola che gli usciva  dalla bocca era dannatamente divertente, avrebbe fatto ridere anche mentre leggeva un elogio funebre. I muscoli delle sue braccia facevano impressione, lui non era massiccio di costituzioni ma quelle braccia sembravano non far parte dello stesso corpo e rendeva CC ancora più divertente. Intanto il volume della musica continuava ad aumentare e la pista da ballo cominciò a riempirsi. Al, che non reggeva molto l’alcool si buttò fra la gente a ballare con CC e io restai lì con un drink ghiacciato fra le mani e nessuno con cui parlare. Cercai con lo sguardo Andy, dopotutto lui ci aveva invitate e ancora non si era fatto vivo… aveva ragione Al, forse mi faccio troppe illusioni e troppo presto. Andy era vicino all’entrata circondato da un gruppo di ragazze che lo invitava a ballare e ci provava spudoratamente e lui lì ad annuire e sorridere, sospirando e guardandosi attorno ogni tanto, forse cercando una via di fuga. Speravo guardasse verso di me, cercavo in tutti i modi di mandargli segnali extrasensoriali, ma senza risultato. Lo fissavo e basta. Andy abbassò lo sguardo per qualche secondo e rimise il cellulare in tasca e nello stesso istante il mio cellulare annunciò l’arrivo di un messaggio:
-dove sei? Non ti ho ancora vista- era Andy
-prova a guardare l’ultimo tavola a destra in fondo-
Tirò fuori il cellulare e alzò lo sguardo su di me… sorrise e il mio cuore sobbalzò, poi riabbassò lo sguardo e mi arrivò un altro messaggio:
-10.30 sul retro del palco, dammi il tempo di liberarmi da queste-
Gli sorrisi e lui ricambiò. Erano le 10.00 e non riuscivo ancora a credere a come quella giornata potesse essere reale… e poi il mio idolo mi invita a vederci da soli. Sono pazza, di sicuro sono pazza. Andy finalmente sembrava essere sul punto di muoversi nonostante le insistenze da parte delle ragazze che lo strattonavano a loro come fosse un oggetto, erano le 10.45 il mio drink è finito e tutto potrebbe essere rovinato da quel gruppo di troiette. Istintivamente mi alzai dal tavolo e mi avvicinai a loro. Andy mi guardò con aria sorpresa, lo presi per mano e girandomi verso le ragazze dissi –scusate ma Andy al momento non ha tempo per le vostre stronzate, bene grazie prego ciao.- mi voltai e mentre Andy scoppiava a ridere correndo con me, quelle ragazze rimasero con la bocca aperta ed il desiderio di omicidio a mille. Andy non la smetteva più di ridere e nonostante i miei tentativi di farlo tacere la sua risata era così contagiosa che risi anche io. Dopo esserci calmati ci accendemmo una sigaretta. Il retro palco era un semplice corridoio ma durante l’esibizione non ci passava nessuno, eravamo solo io e lui. Parlammo del più e del meno uno affianco all’altra fra lavoro e vita privata, con lui mi sentivo stranamente tranquilla. Improvvisamente ricordai le parole di Al e domande mi inondarono la testa. Mi sto lasciando troppo andare? Potrebbe semplicemente usarmi o gli interesso davvero? Insomma lo conosco da un giorno e pretendo di piacergli? Mi sentii stupida, una delle tante, una facile, stavo sbagliando? Questo non lo sapevo. Ma già pochi istanti dopo la sua voce mi aveva fatto dimenticare tutto. Era giusto conoscerlo, era giusto parlargli, volevo farmi conoscere piano piano, lasciando mistero e desiderio di scoprire. Volevo diventare un chiodo nella testa di questo ragazzo, volevo essere amata e volevo fosse lui a farlo, perché da troppo tempo mi sento dannatamente sola anche con Mike affianco tutta la notte, lo spazio che divide i nostri corpi mi sembra un abisso senza fine che ogni giorno diventa più profondo, più infinito, più doloroso, perché dentro ci abbiamo buttato tutti quei sentimenti che una volta ci tenevano uniti come due calamite, ma adesso siamo ibernati nella freddezza con cui ci trattiamo, il distacco, le bugie… mi accesi un’altra sigaretta, chiusi gli occhi e aspirai. Quando gli riaprii Andy mi stava guardando con un mezzo sorriso e una dolcezza infinita negli occhi. –c che hai..?-
-nulla. sei solo bellissima-
Sorrise in modo provocante, si alzò in piedi e se ne andò ridacchiando, lasciandomi lì, con il cuore sul pinto di esplodere e un sorriso ebete sulla faccia.
Ero davvero convinta che quella sera di emozioni ce ne fossero state anche troppe ma quello che mi aspettava non aveva nulla a che fare con l’amore…
   
 
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