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Autore: Sel_OdF    29/12/2014    2 recensioni
Il regolamento dice di scrivere una trama, non sono brava in queste cose; non so mai cosa dire potrei partire col dirvi che la soria parla di Ace, di Ace e della sua vita, delle sue gioie e delle sue paure e di come una ragazza gli abbia cambiato la vita o di come lui l'abbia cambiata a lei, questo dipende dai punti di vista. Magari non è una novità, lo so ma l'ho scritta col cuore perchè non accetto che con la sua morte il sangue del Re dei Pirati smetta di vivere e di scorrazzare per i mari. Sel
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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5- L'Inizio Della Fine

Nonostante ci siano qui gli altri suoi fratelli la sera ci siamo visti sul terrazzo come al solito,la serata è passata tranquilla; ad un certo punto Ace diventa strano come se qualcosa gli pesasse.
"Ace -lo chiamo- va tutto bene?" mi guarda e sorride "Sì, no... non lo so... -si fa serio, più del solito- devo dirti alcune cose."
"Mi devo preoccupare? -scuote la testa- Dimmi, ti ascolto."
Annuisce "Beh, io... Non so, sarà colpa tua. Tua e dei tuoi occhi, dei tuoi capelli, delle tue mani, della tua bocca, della tua voce, del tuo modo di parlare, del tuo modo di ridere,del tuo sorriso, della tua determinazione nel vedere sempre del bene, un lato positivo, nelle cose che, a volte, non lo so. Non so il perché ma mi sono innamorato di te. Mi sto innamorato di te sempre di più e non posso smettere. Non mi interessa sapere cosa sono quei segni che hai sulle braccia o sulle gambe, non mi interessa sapere come te li sei fatta o il perchè; fanno parte del tuo passato e se vorrai parlarmene io sarò pronto ad ascoltarti, solo se tu vorrai. Io invece voglio chiederti una cosa... -annuisco- Noi tra qualche giorno dobbiamo andarcene e... e vuoi venire con me?" l'ultima frase la dice tutto d'un fiato.
Non mi aspettavo cosa del genere, mi ha lasciato senza parole. Sto per dirgli che non lo so, ho bisogno di tempo, ma mi mette un dito sulla bocca.
"Aspetta. Prima che tu dica qualcosa -apre il suo "marsupio da gamba blu" e tira fuori qualcosa che mi mette al polso- Promettimi che non lo toglierai e che qualsiasi cosa sceglierai non mi dimenticherai mai, io farò altrettanto."
Mi guardo il polso destro; c'è un braccialetto di perle rosso fuoco, come il suo fuoco. Lo guardo e gli sorrido teneramente "Grazie -gli sfioro la collana, solo ora mi accorgo che è più corta- non dovevi..."
"Sì invece. Volevo che tu avessi qualcosa di mio."
"Credo che anch'io mi sia innamorata di te, vorrei venire ma non so, qui c'è mia madre... E... Ti voglio bene, Ace. Non voglio perdere anche te."
"Non devi rispondermi subito. Prenditi del tempo per decidere, ma per favore non lasciarti influenzare dagli altri."
"Quindi neanche da te..." gli metto le braccia intorno al collo.
"No da me sì! Solo da me puoi lasciarti influenzare..." mi circonda la vita con le braccia guardandomi con sguardo malizioso.
"Ah beh. Allora..."
"Finiscila di parlare!"
"Ma sei tu che hai parlato fin..." mi bacia, un bacio casto e puro, all'inizio, poi diventa un bacio vero che ricambio. Sento la sua lingua in bocca cercare la mia che non tarda a farsi sentire; è una lotta ad armi pari, senza né vincitori né vinti.
La sua mano sale sul mio fianco fino ad arrivare al seno.
No, non come quella sera.
Mi stacco bruscamente da lui, lasciandolo di stucco, mi circondo il corpo con le braccia "Scusa..." mormoro.
"No scusami tu. Non ho pensato che avrebbe potuto turbarti. Sono un sciocco, mi sono lasciato trasportare dalle emozioni."
"Ed è bello che un uomo segua le sue emozioni. La colpa è mia, tu non sei lui."
"Con un po' di tempo, poco spero, passerà. Per il momento mi limiterò ad abbracciati."
Sorrido, riesce sempre a risolvere tutto. Lo abbraccio e sento il suo cuore martellargli il petto.
"Cos'ha?" non ho mai sentito un cuore battere tanto forte.
"Chi?"
"Il tuo cuore."
"Ah il mio cuore... È innamorato. Cotto al punto giusto, anzi, quasi bruciato."
"Siamo in vena di dichiarazioni?"
"No, ti sto influenzando." ci siamo staccati e ridiamo.
Forza, dirglielo! Cosa aspetti, Kira!? Sì, glielo chiedo. Tanto anche se arrossisco non vede, c'è buio.
"Domani ti va di passare un po' di tempo con me? Cioè mangiamo insieme, facciamo un giretto, qualcosa..."
"Come due fidanzati?"
"Sì! Cioè volevo dire no. No, come un ragazzo e una ragazza che si vogliono bene e passano del tempo insieme... Se ci sarà qualcosa in più seguiremo l'onda."
"D'accordo, ma non so se domani..."
Marco sbuca fuori dalla finestra interrompendolo.
"Domani sei libero. Fa' quello che vuoi, non abbiamo bisogno di te! Però ora vieni che ha chiamato il babbo." e com'è arrivato se ne va.
"Allora ci vediamo domani. A che ora?" mi guarda.
Accipicchia non ci avevo pensato.
"Facciamo per le dieci?"
"Si, va benissimo. Buonanotte."
Fa per darmi un bacio sulla fronte ma io alzo il viso e ci lasciamo un leggero bacio sulle labbra "Buonanotte anche a te" mi sorride e ognuno se ne va nella propria camera.

Sono nel mio letto ma non riesco a dormire; sono agitata, contenta.
Mi vuole bene per davvero.
Guardo il braccialetto che mi ha regalato, ha disfatto parte della sua collana le farlo.
Non vedo l'ora che sia domani. Quando se ne andranno, ho deciso: partirò con loro; in fondo ho sempre sognato di prendere il mare e viaggiare. Potrei cercare anche mio padre. Beh domani comincerò a dirlo a mia madre, ne verrà fuori un putiferio ma non importa.

La mattina seguente io e Jinny stiamo facendo colazione in cucina quando le altre ragazze che devono servire le stanze sbuffano.
"Oh no... la 314. È quella dei pirati e anche questa..."
"Vacci tu, io non gliela porto, mi fanno paura!"
"Cosa credi, che a me non ne facciano!?"
Jinny mi guarda e io annuisco "La portiamo io e Kira ai pirati..."
La cuoca la interrompe "Sì, ci vanno loro, perché loro vanno d'accordo con quei delinquenti, dico bene?!"
E' insopportabile quella donna.
Mando giù l'ultimo boccone e prendo il vassoio sorridendo allegra.
"Sei di buon umore oggi Kira?" una gallina che non si fa mai i fatti suoi.
"E tu?" mi dileguo prima che possa replicare.
Sono sulle scale quando sento gridare "Dov'è... Bocciolo!?"
"Chi?" chiede la cuoca.
"Sulle scale con la colazione per Ace e Marco" risponde in fretta Jinny.
"Ferma!! -urla Satch- Fermati Bocciolo!" mi raggiunge.
"Che c'è?"
"Ci penso io. Ace è un po', come dire... Agitato. -lo guardo senza capire- Non ti preoccupare" e se ne va col vassoio.

Torno in cucina e ogni due minuti guardo l'orologio, finalmente arrivano le dieci e con loro anche Ace. Salutiamo e andiamo via.
Tra una passeggiata, qualche battuta, un bacio e un sorriso si è fatta l'ora di pranzo.
"Hey tu non hai fame?" lo guardo di sottecchi.
"No, non molta..." mento, voglio vedere cosa fa.
"Ah, io sì. Un pochino ma si" mi viene da ridere.
"Vuoi che ci fermiamo a mangiare?" mi guarda con poca convinzione nega.
"No, no. Continuiamo pure..." il mio stomaco brontola e a quel punto scoppiamo a ridere.
"Sicura di non avere fame?!" ghigna.
"Se ci fermassimo a mangiare i panini tra le palme della spiaggia?"
"Certo!"

Una volta terminato il pranzo ci stendiamo nella penombra di una palma; rutta, gli tiro una pacca sul costato.
"Sei un maiale!" finge di essere offeso e mette il broncio.
"Era solo per affermare che i panini erano buoni."
Quando vede che non faccio nulla comincia a guardarmi con la coda dell'occhio per poi passare a farmi il sollecito.
Dopo quindici minuti buoni siamo di nuovo a guardare il cielo, poco dopo mi tiro a sedere e mi chino su di lui fino ad arrivare a sfiorare il suo orecchio con le labbra.
"Ho deciso -sussurro- Verrò con voi." mi tiro su e vedo che sorride a trentadue denti.
"Dici sul serio!?" annuisco, lo bacio e Ace poco soddisfatto di quel semplice bacio mi divora le labbra, ad un tratto mi ritrovo sotto di lui; è tutto come la sera prima con la differenza che questa volta non mi ritraggo.
È lui, è Ace non quell'uomo e questo rende tutto diverso. Sento qualcosa di duro che mi preme sulla schiena.
"Aspetta. Fermo." si tira su dando le spalle al mare.
"Tutto okay?"
"No, ho un sasso sotto la schiena" mi siedo e il mio sguardo è rivolto al mare.
"A-Ace... -balbetto- Girati..." vede che sono spaventata, guarda nella mia stessa direzione.
Non ho mai visto una cosa simile, è uno spettacolo che mette i brividi: dieci navi da guerra della marina; non sono navi normali, sono molto più grandi.
"Siamo nella merda..." bisbiglia.
Tira sulle spalle lo zainetto, mi prende per un polso e cominciamo a correre verso la pensione intanto le navi circondano la parte più piccola dell'isola.
Quest'ultima, infatti è tagliata in due da un corso d'acqua piuttosto grande da poter "ospitare" almeno due di queste navi; arriviamo alla pensione bagnati di sudore e ansimanti, Ace prende subito le scale.
"Marco! Marco! Dobbiamo andarcene!" urla.
Jinny mi viene incontro "Che succede?!"
Riprendo fiato "Ci sono... Dieci navi... Della Marina."
"Cosa ci fa qui la Marina? -chiede stupita- La Marina non viene mai qui e quando viene ci sono pochi soldati, giovani che vengono soprattutto per divertirsi."
Io sto bevendo un bicchiere d'acqua e non faccio tempo a risponderle ma al mio posto ci pensa quella simpaticona della cuoca.
"Secondo te!? Il suo amico pirata -mi indica con un cenno del mento- ti dice qualcosa!?"
Le tirerei volentieri un calcio in bocca, c'è gente che la sa usare solo per farsi gli affari degli altri.
Mia madre è venuta li con noi "Cosa sta succedendo!? Va tutto bene, Kira?"
Mentre dice così i pirati di Barbabianca sono arrivati all'ingresso "Ciao, ciao!"
"Ciao! Ci vediamo!" stanno andando fuori di fretta.
Marco lancia un sacchetto di monete che la cuoca prende, per ultimi ci sono Ace e Satch; il moro si ferma.
"Tornerò a prenderti!" lo abbraccio.
"Ti aspetto." mi bacia.
"Muoviti Romeo, altrimenti i familiari di Giulietta ti fanno la pelle!" urla Satch, poi spariscono.
Mi sfioro le labbra con una mano mentre inseguono i miei pensieri.
"Si proprio Romeo e Giulietta. Alla fine va a finire male, si suicidano entrambi prima ancora di riuscire a vivere insieme..."
Perché quella donna non tiene la bocca chiusa!?
"Tutta invidia" e me ne torno nella mia stanza, quando ad un tratto si sente un botto.

NEL FRATTEMPO SULL'IMBARCAZIONE DEI PIRATI

"CHE COSA!? UN BUSTER CALL!!?"
"Si, Ace"
"No..." sussurra.
"Distruggerà l'intera isola e tutti i suoi abitanti" spiega Satch.
"Devo andare a riprendermela! Non la lascerò lì morire!"
"Ace, aspetta! Non fare idiozie!" ma lui se n'è già andato.



NOTE DELL'AUTRICE:
Eccoci qua!!! Questa volta ho pubblicato in tempo!!! Ma non dovete ringraziare me ;)
Dovete ringraziare LITTLE MAKOTO (nyanemma)perchè ha ricopiato lei questo capitolo a computer, io ho il brutto vizio di scrivere tutto a mano e poi compiarlo u.u
Cooooomunque... GRAZIE NYANEMMA!!! <3
Ringrazio chi legge e chi recensice ;)
A presto, baciux Sel
  
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