Come al solito grazie a tutte per le recensioni…
mi fa piacere avere scatenato la vostra curiosità, ma per il momento vi lascio
sulle spine… non vorrete mica scoprire tutto subito? ^_^
ragazze, leggevo una FF, e c’è la mia stessa frase sul desiderio…ma
io non l’ho plagiata!!! Quella ff è stata scritta
prima della mia, ma io davvero l’ho letta solo ieri!! Che faccio??
EDWARD
POV
Non mi guardò più per tutta la durata dell’ora di
biologia. Al suono della campanella, quel cretino di Mike Newton le si affiancò
e cominciò a tartassarla di domande, su Phoenix, sul perché fosse a Forks, se
avesse un ragazzo. Rispondeva a monosillabi, ma ogni volta che si parlava della sua vita sentimentale
sbiancava e si irrigidiva. Chissà perché. Che avesse qualcuno?
A questo pensiero una rabbia cieca mi assalì, ma non
riuscivo a capire cosa fosse. Per non irritarmi ancora di più chiusi la mente,
e mi concentrai sulle lezioni.
A pranzo mi avviai verso il nostro solito tavolo, e c’erano tutti meno Alice. Gli altri erano
stranamente eccitati, si scambiavano sguardi complici che non capii finchè
Alice non varcò la soglia della mensa. Era con lei e la teneva per mano.
La ragazza sembrava spaesata, ma sapevamo tutti che
quel mostriciattolo era irremovibile e che quando decideva una cosa, quella
doveva essere. Mi preparai perciò ad assecondarla, Alice si avvicinò e fece le
presentazioni; arrivata a me disse: “e, infine lui è Edward, e al momento non sta con nessuna, in futuro chissà…” presi nota mentalmente di farla a pezzi una
volta arrivati a casa.
In quel momento ero troppo impegnato a guardarla
negli occhi, ero perso nel suo sguardo, cercavo di trovare qualche risposta ai
suoi mille segreti. Si sedette vicino a me. Era l’unico posto libero.
Quello che Emmet stava per dire mi colpì come un
fulmine “adesso le chiedo com’è stato
baciare appassionatamente il verginello”…
gli mollai un calcio da sotto la sedia “scusa,
scherzavo.” Ci mancava solo che pensasse che tutti i maschi Cullen fossero
dei depravati. Per quello bastavo io.
Poi, spiazzandomi, Bella parlò: “ehm, Alice, non per
essere indiscreta, ma se Rose è tua sorella e Jasper il suo gemello”- arrossì
imbarazzata, era tenerissima- “com’è
che tu e Jazz state insieme?”
Scoppiammo tutti a ridere. Rispose Rose: “oh, Bella
devi sapere che tutti noi siamo stati adottati… io e
Jazz siamo gemelli e viviamo con
Carlisle ed Esme da quando avevamo otto anni, Esme è una nostra prozia, ci
sentiamo davvero come a casa, come in una famiglia.”
“Capisco,dev’essere davvero bello avere una famiglia
numerosa, di cui fa parte anche il tuo ragazzo..”, e il suo tono mi sembrò
stranamente sollevato; forse sperava che in famiglia di maniaco ce ne fosse
solo uno.
Jasper ed Emmett continuavano a lanciarsi sguardi
complici, che non mi piacevano affatto,
non lasciavano presagire nulla di buono.
“Allora, Isabella” cominciò Jasper e lei lo interruppe
“preferirei essere chiamata Bella se non vi dispiace, lo preferisco.”
“D’accordo Bella. Allora, ti va di dirci qualcosa di
te? Di come sei arrivata nella sperduta Forks?”
Di nuovo notai che impallidiva e si ritraeva impercettibilmente,
ma si riprese subito: “oh, beh, non c’è molto da dire, sono venuta a stare un po’
con mio padre, l’ispettore Swan, anche perché ma madre si è risposata con Phil,
un giocatore di baseball che adoro,
ma che fa una vita un po’ nomade, sempre sballottato di qua e di là, partite,
trasferte, nuovi contratti, e a me non andava di seguirli come un pacco
postale, volevo un po’ di pace, così eccomi qui.”
“Bello!!! Sono contenta tu sia venuta a stare a
Forks, ci voleva proprio una ventata d’aria nuova…
dobbiamo assolutamente organizzare una battuta di shopping io, te e Rose, vero Rose?” Alice che saltellava
impazzita sulla sedia.
“Mi pare il minimo” fece Rose “Bella è così bella, ma ha bisogno di un totale makeover”, aggiunse Rosalie con aria esperta.
Notai che era di nuovo sbiancata. Sembrava succedesse
sempre quando le si facevano complimenti o quando si cercava di indagare sul
suo passato. Perché? Perché? Stavo impazzendo,
non so cosa avrei dato per poter capire cosa le passava per la testa.
Emmett scoppiò a ridere “povera te, non sai in cosa
ti sei cacciata, sono due maniache.”
Entrambe lo fulminarono con lo sguardo, e Bella
scoppiò a ridere.
Mio Dio. Era perfetta, stupenda, sublime. Volevo stringerla
di nuovo tra le mie braccia come avevo fatto quella mattina, ma sapevo che non
era il caso.
Jasper mi richiamo mentalmente all’ordine: “ehi, fratellino, controllati. 1. Stai sbavando,
2. Non hai spiccicato parola. Datti una svegliata!”, gli lanciai un
occhiataccia e annuì.
Cominciai impacciato: “allora come trovi le lezioni?”-
più imbranato no, eh!- e un coro mentale di idiota! Che dici? Ma chi ti ha insegnato a fare conversazione? Eppure stamattina
ci sapevi fare eccome… (l’ultima parte era di Emmet,
ovviamente).
Il mio angelo
sussultò nel sentire la mia voce, ma poi mi rispose con un sorriso a fior di
labbra: “bene, dai, come primo giorno non è andata male…”
s’interruppe bruscamente.
Tyler Crowley e il codazzo erano arrivati in mensa,
e lui la guardava con un’espressione omicida negli occhi. Sentii un ringhio
salirmi dal petto ma un coro di calmati!
mi trattenne.
Bella aveva di nuovo la sua espressione da cucciolo
spaurito, mi venne di nuovo voglia di stringerla. I pensieri di Tyler erano
maligni: “guarda quella sgualdrina, al
tavolo dei Cullen, ma adesso ti sistemo io..” e lessi le sue intenzioni,
strinsi i pugni sul tavolo fino a far sbiancare (per quanto fosse possibile) le
nocche.
Stavo per balzare in piedi, ma Alice, stranamente
compiaciuta mi trattene -non lo fare, non
intervenire ancora.- le diedi ascolto, come al solito.
Bella, al mio fianco, tremava. Le strinsi la mano sotto
il tavolo, e lei, dopo un attimo di esitazione, la prese e intrecciò le dita
nelle mie. Il suo calore mi invase. Era una
sensazione indescrivibile.
Lui passò e alitò a Bella “Sgualdrina.” Ero fuori di
me-calmati Ed!, lascialo fare. Il bello deve ancora venire, poi gli darai una bella
lezione, l’ho visto, ma adesso lascialo fare- cercai di capire cosa avesse
visto, ma me lo impedì- sennò non c’è più
gusto, ma sarai grande, fidati-.
Anche gli altri erano sconvolti e volevano
intervenire, ma Alice scosse il capo e tutti le diedero ascolto, ci fidavamo di
lei e delle sue visioni.
La mia ragione di esistenza, perché ormai lo sapevo,
per quanto impossibile, ero innamorato
pazzamente lei, continuava a
tremare, le strinsi forte la mano. Mi rivolse un debole sorriso, ma era scossa.
Intanto Tyler non accennava a modificare il suo
piano e io tremavo di rabbia. Si sedette a un tavolo poco distante dal nostro e
cominciò a parlare con forzata indifferenza, abbastanza forte perché lo si
sentisse per tutta la mensa “Allora che ve ne pare della nuova?”
“Non lo so, non ci ho ancora parlato, ma sembra a
posto ” fece Jessica Stanley.
“A me sembra carina, è gentile.” Era Mike Newton. Ancora con quelle fantasie oscene sulla mia Bella.
“Mah, a me sembra insignificante e superba, non ha
rivolto la parola a nessuno e già si siede coi Cullen, si sente una dea.”
Lauren Mallory, quella serpe invidiosa.
Il mio amore tremava, non sapeva che fare, dove
guardare. La strinsi più forte.
“Mi spiace deludervi, ma è una sgualdrina, frenate
subito le vostre fantasie. Sapete è la mia vicina, ci ha provato fin da subito,
io pensavo di farmi un giro di collaudo,
nuovo materiale, era tutta dolce. Stamattina pure, mi stava facendo le fusa
nel parcheggio come una gatta in calore, mi
giro per rispondere al telefono, e quando la ritrovo la vedo avvinghiata
ad Edward Cullen, e ci stavano dando dentro…di
brutto. ”
Al nostro tavolo erano tutti basiti a parte Alice,
che continuava a sorridere.
I pensieri degli altri erano divisi in due fazioni: i
maschi erano persi in fantasie oscene su di lei- si vede che è una porcellina- e le ragazze la odiavano perché era
riuscita ad accalappiarmi, i pensieri erano pieni di invidia e istinti omicida.
Bella era lì, bianca, immobile, non muoveva
neanche muscolo. Ma stringeva la mia
mano forte, sempre più forte. Le mie riflessioni erano durate pochi secondi,
sentivo Tyler ciarlare, aggredirlo non avrei potuto, sarebbe stata la sua fine.
Dentro ribollivo, ma grazie all’autocontrollo
affinato in quasi un secolo, mi alzai con calma apparente, trascinando Bella
con me. “C-che f-f-fai?”,
era terrorizzata. “Fidati di me” le sussurrai all’orecchio.
Tenendola per mano mi avvicinai al tavolo dove Tyler
ciarlava ancora, gli occhi di tutti erano per me e Bella.
Tyler si bloccò e mi guardò con aria di sfida,“Ti
serve qualcosa?”
“Veramente sì,” sorrisi affabile, con Bella che mi
stringeva sempre più forte, “sai ti ho sentito insultare la mia ragazza” – ma sei
cretino! Vabbè, ormai è detta- “e volevo sapere
su quali basi…forse è dovuto al fatto che ti abbia
rifiutato dal primo momento in cui le hai messo gli occhi addosso?o forse perché
stamattina è venuta da me quando tu nel parcheggio stavi cercando di bloccarla
per saltarle addosso?”
“Bravo
Ed!! Lo stai distruggendo!!” era Jasper.
“Vai
così!!” Emmett.
“Hai le palle fratellino!!” una
Rose molto compiaciuta. Mi piacque.
“Te l’avevo detto io!!” la
saggia Alice.
Tyler
era ormai porpora. “Non è la tua ragazza, non ti ho mai visto girarle intorno…” si bloccò. Si era tradito da solo.
“Ma
come, pensavo che fosse lei a dati la
caccia.” Gli mostrai un ghigno minaccioso.
Si
ammutolì, ma poi riprese: “Non è la tua ragazza, non pendermi per il culo.”
Erano
tutti stupiti. Nessuno si era mai permesso tanto con un Cullen. Ma del resto
nessun Cullen aveva mai difeso qualcuno. “Oh, si che lo è.”
Mi
restava solo una cosa sa fare, tutt’altro che spiacevole. Fa’ che non mi respinga, fa’ non mi respinga, ti prego. Le presi la
mano, e la guardai come mi aveva guardato lei quella mattina prima di baciarmi,
e poggiai le mie labbra sulle sue.
Stavolta
si abbandonò subito tra le mie braccia, e fu lei la prima a cercare la mia
lingua.
Quando
si unirono sentii l’ormai familiare calore invadermi e la strinsi forte a me.
Mi
ritrovai a baciarla famelico, con bruciante desiderio, lei rispondeva con altrettanto
ardore. Volevo fosse solo mia.
Non
so per quanto continuammo così, avevo chiuso la mente, ogni fibra del mio
essere era concentrato su di lei, su di
noi, sul nostro bacio.
Mi
staccai da ei dolcemente, e vidi lo scintillio dei suoi occhi, le sue labbra
rosse e piene, le sue guance rosse, piacere misto ad imbarazzo.
La
abbracciai, respirai il profumo dei suoi capelli e mi voltai trionfante verso
un Tyler umiliato e furioso: “Ci credi adesso?”.
Senza
aspettare la sua reazione ci voltammo e uscimmo.
Vi è piaciuto? a
stasera per l’aggiornamento.