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Autore: MaryCullen    13/11/2008    12 recensioni
"Era DESIDERIO. Desiderio puro di abbracciare quella fragile ragazza, di cui non conoscevo neanche il nome, e di baciarla a mia volta." E se il primo incontro fra Bella ed Edward fosse diverso? E se Edward per una volta si prendesse quello che vuole senza farsi le sue paranoie? Contiene citazioni e/o situazioni di tutti i 4 libri della saga, più midnight sun.
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito grazie a tutte per le recensioni… mi fa piacere avere scatenato la vostra curiosità, ma per il momento vi lascio sulle spine… non vorrete mica scoprire tutto subito? ^_^ ragazze, leggevo una FF, e c’è la mia stessa frase sul desiderio…ma io non l’ho plagiata!!! Quella ff è stata scritta prima della mia, ma io davvero l’ho letta solo ieri!! Che faccio??

EDWARD POV

Non mi guardò più per tutta la durata dell’ora di biologia. Al suono della campanella, quel cretino di Mike Newton le si affiancò e cominciò a tartassarla di domande, su Phoenix, sul perché fosse a Forks, se avesse un ragazzo. Rispondeva a monosillabi, ma ogni volta che si parlava della sua vita sentimentale sbiancava e si irrigidiva. Chissà perché. Che avesse qualcuno?

A questo pensiero una rabbia cieca mi assalì, ma non riuscivo a capire cosa fosse. Per non irritarmi ancora di più chiusi la mente, e mi concentrai sulle lezioni.

A pranzo mi avviai verso il nostro solito tavolo, e c’erano tutti meno Alice. Gli altri erano stranamente eccitati, si scambiavano sguardi complici che non capii finchè Alice non varcò la soglia della mensa. Era con lei e la teneva per mano.

La ragazza sembrava spaesata, ma sapevamo tutti che quel mostriciattolo era irremovibile e che quando decideva una cosa, quella doveva essere. Mi preparai perciò ad assecondarla, Alice si avvicinò e fece le presentazioni; arrivata a me disse: “e, infine lui è Edward, e al momento non sta con nessuna, in futuro chissà…” presi nota mentalmente di farla a pezzi una volta arrivati a casa.

In quel momento ero troppo impegnato a guardarla negli occhi, ero perso nel suo sguardo, cercavo di trovare qualche risposta ai suoi mille segreti. Si sedette vicino a me. Era l’unico posto libero.

Quello che Emmet stava per dire mi colpì come un fulmine adesso le chiedo com’è stato baciare appassionatamente il verginello”… gli mollai un calcio da sotto la sedia “scusa, scherzavo.” Ci mancava solo che pensasse che tutti i maschi Cullen fossero dei depravati. Per quello bastavo io.

Poi, spiazzandomi, Bella parlò: “ehm, Alice, non per essere indiscreta, ma se Rose è tua sorella e Jasper il suo gemello”- arrossì imbarazzata, era tenerissima- “com’è che tu e Jazz state insieme?”

Scoppiammo tutti a ridere. Rispose Rose: “oh, Bella devi sapere che tutti noi siamo stati adottati… io e Jazz siamo gemelli e viviamo con Carlisle ed Esme da quando avevamo otto anni, Esme è una nostra prozia, ci sentiamo davvero come a casa, come in una famiglia.”

“Capisco,dev’essere davvero bello avere una famiglia numerosa, di cui fa parte anche il tuo ragazzo..”, e il suo tono mi sembrò stranamente sollevato; forse sperava che in famiglia di maniaco ce ne fosse solo uno.

Jasper ed Emmett continuavano a lanciarsi sguardi complici, che non mi piacevano affatto, non lasciavano presagire nulla di buono.

“Allora, Isabella” cominciò Jasper e lei lo interruppe “preferirei essere chiamata Bella se non vi dispiace, lo preferisco.”

“D’accordo Bella. Allora, ti va di dirci qualcosa di te? Di come sei arrivata nella sperduta Forks?”

Di nuovo notai che impallidiva e si ritraeva impercettibilmente, ma si riprese subito: “oh, beh, non c’è molto da dire, sono venuta a stare un po’ con mio padre, l’ispettore Swan, anche perché ma madre si è risposata con Phil, un giocatore di baseball che adoro, ma che fa una vita un po’ nomade, sempre sballottato di qua e di là, partite, trasferte, nuovi contratti, e a me non andava di seguirli come un pacco postale, volevo un po’ di pace, così eccomi qui.”

“Bello!!! Sono contenta tu sia venuta a stare a Forks, ci voleva proprio una ventata d’aria nuova… dobbiamo assolutamente organizzare una battuta di shopping io, te e Rose, vero Rose?” Alice che saltellava impazzita sulla sedia.

“Mi pare il minimo” fece Rose “Bella è così bella, ma ha bisogno di un totale makeover”, aggiunse Rosalie con aria esperta.

Notai che era di nuovo sbiancata. Sembrava succedesse sempre quando le si facevano complimenti o quando si cercava di indagare sul suo passato. Perché? Perché? Stavo impazzendo, non so cosa avrei dato per poter capire cosa le passava per la testa.

Emmett scoppiò a ridere “povera te, non sai in cosa ti sei cacciata, sono due maniache.”

Entrambe lo fulminarono con lo sguardo, e Bella scoppiò a ridere.

Mio Dio. Era perfetta, stupenda, sublime. Volevo stringerla di nuovo tra le mie braccia come avevo fatto quella mattina, ma sapevo che non era il caso.

Jasper mi richiamo mentalmente all’ordine: “ehi, fratellino, controllati. 1. Stai sbavando, 2. Non hai spiccicato parola. Datti una svegliata!”, gli lanciai un occhiataccia e annuì.

Cominciai impacciato: “allora come trovi le lezioni?”- più imbranato no, eh!- e un coro mentale di idiota! Che dici? Ma chi ti ha insegnato a fare conversazione? Eppure stamattina ci sapevi fare eccome… (l’ultima parte era di Emmet, ovviamente).

Il mio angelo sussultò nel sentire la mia voce, ma poi mi rispose con un sorriso a fior di labbra: “bene, dai, come primo giorno non è andata male…” s’interruppe bruscamente.

Tyler Crowley e il codazzo erano arrivati in mensa, e lui la guardava con un’espressione omicida negli occhi. Sentii un ringhio salirmi dal petto ma un coro di calmati! mi trattenne.

Bella aveva di nuovo la sua espressione da cucciolo spaurito, mi venne di nuovo voglia di stringerla. I pensieri di Tyler erano maligni: “guarda quella sgualdrina, al tavolo dei Cullen, ma adesso ti sistemo io..” e lessi le sue intenzioni, strinsi i pugni sul tavolo fino a far sbiancare (per quanto fosse possibile) le nocche.

Stavo per balzare in piedi, ma Alice, stranamente compiaciuta mi trattene -non lo fare, non intervenire ancora.- le diedi ascolto, come al solito.

Bella, al mio fianco, tremava. Le strinsi la mano sotto il tavolo, e lei, dopo un attimo di esitazione, la prese e intrecciò le dita nelle mie. Il suo calore mi invase. Era una sensazione indescrivibile.

Lui passò e alitò a Bella “Sgualdrina.” Ero fuori di me-calmati Ed!, lascialo fare. Il bello deve ancora venire, poi gli darai una bella lezione, l’ho visto, ma adesso lascialo fare- cercai di capire cosa avesse visto, ma me lo impedì- sennò non c’è più gusto, ma sarai grande, fidati-.

Anche gli altri erano sconvolti e volevano intervenire, ma Alice scosse il capo e tutti le diedero ascolto, ci fidavamo di lei e delle sue visioni.

La mia ragione di esistenza, perché ormai lo sapevo, per quanto impossibile, ero innamorato pazzamente lei, continuava a tremare, le strinsi forte la mano. Mi rivolse un debole sorriso, ma era scossa.

Intanto Tyler non accennava a modificare il suo piano e io tremavo di rabbia. Si sedette a un tavolo poco distante dal nostro e cominciò a parlare con forzata indifferenza, abbastanza forte perché lo si sentisse per tutta la mensa “Allora che ve ne pare della nuova?”

“Non lo so, non ci ho ancora parlato, ma sembra a posto ” fece Jessica Stanley.

“A me sembra carina, è gentile.” Era Mike Newton. Ancora con quelle fantasie oscene sulla mia Bella.

“Mah, a me sembra insignificante e superba, non ha rivolto la parola a nessuno e già si siede coi Cullen, si sente una dea.” Lauren Mallory, quella serpe invidiosa.

Il mio amore tremava, non sapeva che fare, dove guardare. La strinsi più forte.

“Mi spiace deludervi, ma è una sgualdrina, frenate subito le vostre fantasie. Sapete è la mia vicina, ci ha provato fin da subito, io pensavo di farmi un giro di collaudo, nuovo materiale, era tutta dolce. Stamattina pure, mi stava facendo le fusa nel parcheggio come una gatta in calore, mi giro per rispondere al telefono, e quando la ritrovo la vedo avvinghiata ad Edward Cullen, e ci stavano dando dentro…di brutto. ”

Al nostro tavolo erano tutti basiti a parte Alice, che continuava a sorridere.

I pensieri degli altri erano divisi in due fazioni: i maschi erano persi in fantasie oscene su di lei- si vede che è una porcellina- e le ragazze la odiavano perché era riuscita ad accalappiarmi, i pensieri erano pieni di invidia e istinti omicida.

Bella era lì, bianca, immobile, non muoveva neanche muscolo. Ma stringeva la mia mano forte, sempre più forte. Le mie riflessioni erano durate pochi secondi, sentivo Tyler ciarlare, aggredirlo non avrei potuto, sarebbe stata la sua fine.

Dentro ribollivo, ma grazie all’autocontrollo affinato in quasi un secolo, mi alzai con calma apparente, trascinando Bella con me. “C-che f-f-fai?”, era terrorizzata. “Fidati di me” le sussurrai all’orecchio.

Tenendola per mano mi avvicinai al tavolo dove Tyler ciarlava ancora, gli occhi di tutti erano per me e Bella.

Tyler si bloccò e mi guardò con aria di sfida,“Ti serve qualcosa?”

“Veramente sì,” sorrisi affabile, con Bella che mi stringeva sempre più forte, “sai ti ho sentito insultare la mia ragazza” – ma sei cretino! Vabbè, ormai è detta- “e volevo sapere su quali basi…forse è dovuto al fatto che ti abbia rifiutato dal primo momento in cui le hai messo gli occhi addosso?o forse perché stamattina è venuta da me quando tu nel parcheggio stavi cercando di bloccarla per saltarle addosso?”

“Bravo Ed!! Lo stai distruggendo!!” era Jasper.

“Vai così!!” Emmett.

“Hai le palle fratellino!!” una Rose molto compiaciuta. Mi piacque.

“Te l’avevo detto io!!” la saggia Alice.

Tyler era ormai porpora. “Non è la tua ragazza, non ti ho mai visto girarle intorno…” si bloccò. Si era tradito da solo.

“Ma come, pensavo che fosse lei a dati la caccia.” Gli mostrai un ghigno minaccioso.

Si ammutolì, ma poi riprese: “Non è la tua ragazza, non pendermi per il culo.”

Erano tutti stupiti. Nessuno si era mai permesso tanto con un Cullen. Ma del resto nessun Cullen aveva mai difeso qualcuno. “Oh, si che lo è.”

Mi restava solo una cosa sa fare, tutt’altro che spiacevole. Fa’ che non mi respinga, fa’ non mi respinga, ti prego. Le presi la mano, e la guardai come mi aveva guardato lei quella mattina prima di baciarmi, e poggiai le mie labbra sulle sue.

Stavolta si abbandonò subito tra le mie braccia, e fu lei la prima a cercare la mia lingua.

Quando si unirono sentii l’ormai familiare calore invadermi e la strinsi forte a me.

Mi ritrovai a baciarla famelico, con bruciante desiderio, lei rispondeva con altrettanto ardore. Volevo fosse solo mia.

Non so per quanto continuammo così, avevo chiuso la mente, ogni fibra del mio essere era concentrato su di lei, su di noi, sul nostro bacio.

Mi staccai da ei dolcemente, e vidi lo scintillio dei suoi occhi, le sue labbra rosse e piene, le sue guance rosse, piacere misto ad imbarazzo.

La abbracciai, respirai il profumo dei suoi capelli e mi voltai trionfante verso un Tyler umiliato e furioso: “Ci credi adesso?”.

Senza aspettare la sua reazione ci voltammo e uscimmo.

Vi è piaciuto? a stasera per l’aggiornamento.

  
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