Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Despicable Meggs    29/12/2014    3 recensioni
Erano tutti al lavoro, felici di aver quasi finito la giornata e la settimana. Potevano rilassarsi, divertirsi e non pensare al lavoro. Finché qualcosa non sconvolgerà i loro piani. Qualcuno entrerà in ufficio in cerca di Ziva. Cosa vorrà da lei? Sarà venuto per portare buone o cattive notizie? Come reagirà lei a tutto questo? Una cosa è certa, tutti i suoi colleghi saranno lì per lei. Specialmente Tony, che l'aiuterà ogni giorno ad affrontare tutti i cambiamenti della sua vita. E chissà magari anche lui sarà uno dei cambiamenti. FF TIVA, perché per me sono come una droga, meno angst di quella del mercoledì ma non leggera come quella del venerdì! XD Spero vi piaccia! Buona lettura :3
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 25

Erano passati mesi ormai dall'intervento che Anja aveva subito per aiutare Maxim e tutto procedeva bene.
Avevano appena ricevuto notizie dalla Russia, Maxim si stava lentamente riprendendo grazie all'aiuto di Anja e la nonna di Maxim aveva mandato una lettera con una foto del bambino per ringraziare.

Quella sera tornati a casa si sedettero sul divano con Anja per mostrarle la lettera.

"Chi è questo bambino?" chiese indicando la foto.
"È Maxim, il bambino che hai salvato" rispose Ziva accarezzandole i capelli.
"Il bambino che ho salvato quando sono andata in ospedale?" domandò.
"Esatto pancake. Ha mandato questa lettera e questa foto per dirci che ora sta meglio e per ringraziarci" le disse Tony.

Anja prese a foto in mano e la guardò, non sapeva ancora leggere quindi ignorò la lettera.
Osservò il volto di Maxim e capì anche lei che quel bambino non stava bene.

"Mamma, perché non ha i capelli?" chiese.
"Perché è malato, amore" rispose Ziva.
"E gli sono andati via i capelli perché è malato?" domandò confusa.
"Le medicine che prende gli hanno fatto cadere i capelli. Ma ora sta meglio, gli ricresceranno" spiegò Tony.
"Davvero? Ma se non gli ricrescono io... Io posso dargli un po' dei miei, ne ho tanti" rispose ingenuamente.
"Non è necessario" rispose Ziva sorridendo alla dolcezza delle parole di Anja.

La bambina osservò la foto ancora per un po'.
Aveva delle domande ma non sapeva se poteva farle, così fece un bel respiro e prese coraggio.

"Mamma ma chi è lui?" chiese.

Ziva guardò Tony, aveva paura che Anja non avesse capito il loro discorso.

"Tesoro, è il bambino che stava tanto male e che tu hai aiutato" le disse ancora Ziva.
"Lo so. Ma perché lui? Come facevi a sapere che io lo potevo salvare?" chiese confusa.

Ora capivano la domanda, avevano voluto evitare di spiegare chi fosse ma ormai non potevano lasciarle il dubbio.

"È il tuo cuginetto, Anja. Lui vive in Russia, nello stesso luogo in cui viveva tuo padre" spiegò Tony.
"Mio papà era anche il suo papà?" chiese sbagliando legame di parentela.
"No" rispose sorridendo Ziva.
"Il suo papà era il fratello del tuo" aggiunse.
"E adesso dov'è il suo papà?" chiese.
"È morto come il mio? Come la mia mamma?" aggiunse.
"No. Però non vive più con lui" spiegò Ziva.
"E dove vive allora?" domandò Anja.

Questa volta fu Tony a rispondere. Anche se non era un'argomento facile per una bambina doveva sapere la verità arrivati a questo punto.

"È in prigione, Anja. Lo sai, quando le persone fanno delle brutte cose devono essere messe in punizione" le disse.
"Come quando voi prendete i cattivi" commentò.
"Esatto" confermò Ziva.

Anja annuì e non fece più domande, per fortuna non sapeva che proprio il padre di Maxim era responsabile della morte di Monique. Tony e Ziva furono grati che non avesse chiesto nulla a riguardo.

"Mamma" disse all'improvviso.
"Pensi che posso farmi anche io una foto e poi la mandiamo a lui? Così vede la mia faccia" aggiunse.
"Penso sia un'idea fantastica. E potresti fargli anche un bel disegno, sono sicura che ne sarà felice" rispose lei.
"Si, disegno noi tre così gli faccio vedere la mia famiglia" disse felice.

Prima di dormire Anja ci tenne che Tony le scattasse una foto e con l'aiuto di Ziva fece anche un bel disegno da spedire.
Ci pensarono loro a scrivere una lettera alla nonna di Maxim da allegare a quello che voleva inviare Anja.

Quel weekend, Tony e Ziva avevano una sorpresa per Anja.
In quel periodo era stata molto brava e volevano gratificarla. In più dopo che, a casa di Damon, aveva fatto il disegno della famiglia aggiungendo anche un gattino, avevano riflettuto sull'idea di prendergliene uno.
La svegliarono una mattina e le dissero che l'avrebbero portata in un posto speciale.

"Dove andiamo?" chiese per la decima volta mentre facevano colazione.
"Anja, amore. Se te lo diciamo che sorpresa è" commentò Tony.
"Ma io sono curiosa... Ti prego papà, dimmelo!" disse facendo gli occhioni dolci.
"No, puoi implorare quanto vuoi ma io non te lo dirò" concluse lui.

Anja gli fece la linguaccia e smise di insistere.
Ziva sorrise alla scena mentre finiva di sistemare la cucina. Poi prese Anja e la portò a cambiarsi.

"Mamma, dimmi dove andiamo. Ti prometto che mantengo il segreto con papà" le disse sottovoce.
"No, signorina. Io sono d'accordo con papà deve essere una sorpresa" rispose.
"Uffa" commentò sconsolata.
"Manca molto alla sorpresa?" aggiunse.
"No. Sopratutto se ti vesti e lavi i denti velocemente" le disse.

Anja scattò e lasciò che Ziva le mettesse i vestiti e l'aiutasse a lavarsi in bagno.
Poi corse in salotto dove Tony già le stava aspettando e si mise la giacca aspettando che anche Ziva arrivasse.

"Ma quanto ci mette la mamma a prepararsi, io voglio vedere la mia sorpresa" disse lamentandosi.
"È quello che le chiedo sempre io, ci mette sempre ore per rendersi presentabile" rispose.
"Promettimi che quando sarai grande, non diventerai così lenta" aggiunse ridendo.
"Te lo prometto papà" rispose sorridendogli e guardandolo negli occhi.
"Brava la mia bambina" disse.

"È così? Ci metto ore io? E tu allora, con tutte le tue cravatte e i tuoi abbinamenti? Ci metti più di me" commentò Ziva entrando in salotto.
"Mamma! Andiamo ora?" esclamò Anja vedendola.
"Andiamo, non vi faccio più attendere" rispose guardando Tony.

"Scherzavo, occhioni belli" le disse lui alzandosi e baciandola.
"I baci ve li potete dare dopo? Ora è tempo della mia sorpresa" li interruppe Anja.

Ziva la prese per mano e andarono alla macchina.
Una volta in viaggio Anja non poté fare a meno di elencare tutte le ipotesi del luogo in cui stavano andando.

"Andiamo al mare?" chiese.
"No amore, fa troppo freddo per il mare" rispose Ziva.
"Allora andiamo al centro commerciale" disse.
"No, pancake. Ritenta" rispose Tony.
"Andiamo a Disney World!" esclamò.
"No, mi dispiace. È troppo lontano" disse Ziva.

Alla fine si mise in silenzio a guardare fuori dal finestrino, non aveva più idee.
Si illuminò di nuovo quando sentì che Tony spegneva la macchina.

"Arrivati pancake" comunicò lui.
"Davvero? E dove siamo?" chiese.

La fecero scendere dalla macchina e Ziva la prese per mano, erano in un parcheggio e non voleva che corresse da tutte le parti.

"Guardati intorno e vediamo se indovini" disse Ziva.

Fece come Ziva le aveva detto e l'unica cosa che notò era un grande negozio con un'insegna che ritraeva degli animali.

"C'è un negozio lì" disse indicando l'edificio mentre si incamminavano.
"Esatto, stiamo andando lì" confermò Ziva.
"E cosa dobbiamo comprare, mamma?" domandò Anja.
"Guarda bene pancake, cosa vendono in questo negozio secondo te?" disse Tony.

Anja aspettò di avvicinarsi ancora di più fino a che non si rese conto che nelle vetrine c'erano tantissimi cuccioli di cane e gatto.

"Vendono gli animali!" esclamò correndo davanti alla vetrina e osservando i piccoli gattini.

Rimase a fissarli e bussare sul vetro per un po' mentre Tony e Ziva la osservavano sorridendo.
Poi si voltò e li guardò speranzosa.

"Compriamo un gattino oggi?" chiese.
"Si amore" confermò Ziva.
"E lo posso scegliere io? E gli posso dare il nome io? E può fare la nanna con me?" iniziò a domandare eccitata.
"Hey, calma pancake. Certo che lo sceglierai e gli darai il nome tu. Però prima dobbiamo entrare e vedere tutti quelli che ci sono" la fermò Tony.

Li fissò per un attimo e poi si lanciò in un abbraccio di gruppo, stringendo le gambe di Tony e Ziva.

"Grazie" disse veramente felice.

Continuava a stringerli senza lasciarli andare, tanto che Ziva dovette chinarsi per staccarla.

"Hey, patatina. Allora entriamo e vediamo che gattino prendere?" le disse.
"Si" annuì.

Non appena entrati una gentile commessa li accolse, chiedendo di che cosa avevano bisogno.
Lasciò che Anja guardasse tutti i gattini che avevano nel negozio e l'aiutò a prenderne alcuni in braccio.

"Allora cosa ne pensi? Hai trovato un gattino che ti piace?" chiese Ziva.

Anja annuì guardandola.

"Quello là" disse indicandone uno in vetrina.

Era grigio con il pelo un po' lungo ed era così piccolo che stava nel palmo della mano di Tony.
Tony lo prese e si chinò all'altezza di Anja. La bambina iniziò subito ad accarezzare il gatto, felice.

"Come lo vuoi chiamare?" le chiese.
"Non lo so, posso pensarci?" disse.
"Certamente. Ma ora dobbiamo cercare tutte le cose che gli serviranno per vivere con noi" rispose.

Rimasero al negozio per comprare tutto quello di cui avevano bisogno, poi pagarono e uscirono.
La commessa aveva messo il piccolo gattino nella sua gabbietta affinché lo potessero portare a casa senza problemi.
Per tutto il viaggio di ritorno Anja non fece altro che infilare il dito tra le griglie della gabbietta per giocare con il cucciolo. Non vedeva l'ora di tirarlo fuori e abbracciarlo.

Una volta in casa la prima cosa che Anja fece fu aprire la gabbietta e lasciare che il suo nuovo amico uscisse.
Tuttavia il cucciolo era un po' spaventato. Era in un luogo nuovo con tanta gente che lo fissava. Così Anja decise di toglierlo dalla situazione di ansia.

Non troppo delicatamente, ma come ci si può aspettare da una bambina di quattro anni, lo prese in braccio e iniziò ad accarezzargli la testa.

"Non devi essere spaventato questa è la tua casa" gli disse.
"E la mamma e il papà sono buonissimi nessuno ti farà male" aggiunse.

Tony e Ziva la guardavano curiosi.
Era dolce da vedere e scene del genere facevano sorridere.

Iniziò a girare per tutta la casa con il gattino in braccio mostrando ogni camera della casa e descrivendo che cosa poteva fare e cosa non poteva.
Dieci minuti dopo tornò da Tony e Ziva sempre stringendo il gattino.

"Mamma allora può dormire con me?" chiese.
"È meglio di no, amore. Lui ha il suo lettino" rispose Ziva indicando il cuscino fatto apposta che avevano comprato.
"E se sarà triste o avrà paura?" chiese.
"Sono sicura che non accadrà" la rassicurò.
"Ok... Posso chiamarlo Susan?" disse.
"Pancake è un maschietto non lo possiamo chiamare Susan" rispose Tony.
"Oh... Lo chiamiamo Tom allora" disse Anja.
"Come Tom e Jerry, fantastico!" esclamò Tony potendo fare un riferimento a qualcosa di televisivo.
"Chi sono Tom e Jerry?" chiese Anja confusa.
"Lascia perdere, patatina. Papà ricomincia con la sua passione per i film" si intromise Ziva.
"È troppo piccola per sapere chi sono" aggiunse rivolta a Tony.

Quella sera Anja non si staccò dal suo nuovo amico per un momento. Riuscirono a convincerla a lasciarlo andare solo per la cena e poi rimase a giocare ancora fino all'ora della nanna.
Dopo averla messa a dormire, sistemarono il gatto e poi andarono a letto anche loro.

"Chi lo avrebbe detto che un semplice gattino l'avrebbe fatta così felice" commentò Ziva.
"Chi lo avrebbe detto che adesso oltre che di una bambina ci dobbiamo occupare anche di un gatto" aggiunse lui.

Ziva rise.
Era vero, sarebbe stato un impegno in più ma era una cosa che facevano volentieri se rendeva Anja felice.

Quando arrivò l'estate e la scuola di Anja finì decisero che era il momento che Damon si mettesse al lavoro come baby sitter.
Non che non avessero i soldi per mandare Anja ad un campo estivo ma sapevano quanto lei si divertisse con lui e decisero che per quell'anno sarebbe andato bene così.
Erano anche tranquilli che Anja sarebbe stata bene e se c'erano problemi lui avrebbe subito chiamato.

Come ogni mattina si alzarono rilassati e portarono Anja da Damon.
Di solito la mattina gliela portavano in casa ma gli lasciavano anche un mazzo di chiavi così se volevano potevano usare tutti i giochi di Anja.

"Dovremmo dare la buona notizia ad Anja, stasera. Sono sicura che farà i salti di gioia" disse Ziva mentre guidavano verso il lavoro.
"Penso anche io. Ma non credi sia ancora presto? Non vorrei che poi dopo ci desse il tormento" rispose.
"Il tempo vola, Tony. Passerà prima di quanto ti immagini" disse lei.
"Hai ragione. Anche se sono sicuro che le piacerà, quando ne abbiamo parlato tempo fa sembrava felice all'idea" commentò Tony.

Durante tutta la mattina la lavoro pensarono alla reazione che avrebbe potuto avere Anja, speravano davvero che fosse felice.
Ricevettero persino una sorpresa quando videro Damon arrivare con Anja per mano.

"Pancake cosa ci fai tu qui?" chiese Tony lasciando che le salisse in braccio.
"Spero non vi dispiaccia se l'ho portata qui. Ma abbiamo fatto i biscotti e voleva offrirli a tutti" rispose Damon.
"Hai fatto bene, non disturbate" lo rassicurò Ziva.
"Però ora vorrei proprio un biscotto" aggiunse guardando Anja.

Lei si alzò e andò a prendere la scatola che Damon aveva portato. La aprì e passò ad ogni scrivania per offrirli.

"Sono ottimi, Anja" le disse McGee.
"Grazie" rispose felice del complimento.
"Portane altri due a papà, sono affamato" la chiamò Tony.
"Tu hai sempre fame papà" commentò lei,

Ziva scoppiò a ridere, era quello che gli ripeteva sempre anche lei. Se avesse potuto, Tony, avrebbe mangiato ventiquattro ore su ventiquattro.

"Li posso portare anche ad Abby e Ducky? E Jimmy anche" chiese alla madre.
"Si, però poi tornate a casa va bene?" rispose.
"Va bene mamma" disse.

Obbedì a quello che Ziva le aveva detto e dopo aver dispensato biscotti tornò a casa con Damon.
Arrivarono come al solito nel tardo pomeriggio e dopo aver ringraziato il ragazzo riportarono Anja a casa.

"Pancake, ti dobbiamo dire una cosa importante" le disse Tony dopo che si erano seduti tutti in salotto.
"È una cosa di cui avevamo già parlato e pensiamo che ne sarai felice" aggiunse Ziva.

Anja ascoltava curiosa e attenta, cercava di capire a cosa si stessero riferendo Tony e Ziva.

"Che cosa succede?" chiese.

Ora iniziava anche ad essere un po' preoccupata, vedeva i loro volti seri.

"Ti ricordi quando ti abbiamo detto che Maxim era ammalato e tu lo hai fatto stare meglio?" disse Tony.
"Certo. Lui è il mio cuginetto" rispose.
"Si. Ora sta molto meglio, non è più in ospedale. E sarebbe molto felice di conoscerti" aggiunse Ziva.
"Ci viene a trovare?" chiese Anja.
"No amore, lui non può prendere l'aereo. Andremo noi a trovarlo" spiegò Tony.
"Andiamo fino in Russia?" domandò sbalordita.
"Esatto. Prendiamo un aereo molto grande e andiamo fino là, poi ne approfittiamo e stiamo un po' in vacanza" spiegò lui.
"Cosa ne pensi?" chiese Ziva.
"Penso che è super bello! Quando partiamo?" rispose felice.
"All'inizio del mese prossimo, mancano quindici giorni" disse Ziva.
"Ma sono tanti, io voglio partire ora!" si lamentò Anja.
"Ma come ora? Prima dobbiamo fare le valige e organizzarci, ci servono tutti i quindici giorni" disse Tony.
"Vedrai che passeranno veloci" la rassicurò Ziva.

E infatti la sua promessa fu mantenuta, i quindici giorni passarono velocissimi e in men che non si dica stavano andando all'aeroporto per prendere l'aereo che li avrebbe portati in Russia.

"Anja dammi sempre la mano, l'aeroporto è grande non voglio perderti" le disse Ziva.
"Nemmeno io voglio" rispose.
"Papà, quando siamo sull'aereo mi leggi le favole?" chiese la bambina.
"Certo. Ma il viaggio è lungo e tu devi anche fare la nanna" rispose.
"Tu leggi e io faccio la nanna" disse Anja.

Fortunatamente Anja dormì per buona parte del viaggio.
Rimase per lo più in braccio a Tony che si prese il gusto di coccolarla a dovere. Le piaceva tenerla in braccio, doveva ammetterlo e questo lo aveva notato anche Ziva.

"Mammina" disse Anja svegliandosi.
"Io devo fare la pipì" aggiunse.
"Allora andiamo, prima che la fai addosso a papà" commentò Ziva prendendola in braccio.

Era troppo assonnata per farla camminare e in più non voleva svegliarla troppo. Il viaggio era ancora lungo e sperava riuscisse a dormire ancora un po', o il fuso orario l'avrebbe uccisa.

Poco prima di atterrare, Anja era già bella sveglia e attiva. Non vedeva l'ora di raggiungere casa di Maxim e conoscerlo.
Tony e Ziva l'avevano preparata spiegandole che probabilmente Maxim non era in forze come lei e quindi non poteva correre e giocare come Anja era abituata a fare.
Lei sembrava aver capito, tanto che aveva chiesto a Ziva di comprare degli album che avrebbero potuto colorare insieme così Maxim poteva stare seduto.

"Papà, secondo te quando Maxim starà bene lo possiamo invitare a casa nostra?" chiese Anja.
"Mi sembra una buona idea, quando starà bene glielo chiederemo" rispose Tony.

Presero un taxi per andare fino a casa di Maxim e appena scesi andarono a suonare al campanello.

"Qui scrivono con delle lettere strane" commentò Anja vedendo i diversi caratteri che usavano.

Una volta entrati la prima persona che incontrarono fu la nonna di Maxim. Sembrava una signora simpatica e gentile e li accolse con calore.
Anja stringeva la mano di Ziva, ora si sentiva un po' a disagio.

"Tu sei la bambina coraggiosa che ha salvato il mio Maxim?" le disse la signora con un inglese un po' incerto.

Anja guardò Ziva prima di rispondere e dopo un cenno del capo da parte della donna parlò.

"Si. Adesso sta bene? Ha di nuovo i capelli o gliene do un po' dei miei?" rispose.

Le era rimasto impresso che nella foto Maxim fosse calvo e ci teneva a rendersi ancora disponibile.

"Ancora no, ma presto ricresceranno" la rassicurò la signora.
"Ora accomodatevi. Vado a vedere se Maxim è sveglio, stava riposando" aggiunse.

"Tutto bene, pancake?" le domandò Tony.
"Si. Ma quella signora parla strano" rispose.
"Perché qui in Russia si parla un'altra lingua" le spiegò.

La videro un po' turbata dalla situazione e decisero di non forzarla a parlare.
Si sbloccò non appena vide Maxim camminare verso di loro. Si alzò immediatamente in piedi e lo guardò.
Il bambino, senza dire nulla, le si avvicinò e la abbracciò stringendola.

"Grazie" fu l'unica cosa che disse.

Non perché non volesse parlare ma semplicemente perché non conosceva una parola di inglese.
Tuttavia questo non fu un ostacolo per i due bambini che passarono tutto il pomeriggio a colorare e parlare tra di loro, nonostante non si capissero.

Quando poco prima dell'ora di cena dovettero lasciare la casa, Anja sembrava dispiaciuta.

"Ma possiamo tornare a trovarlo domani? Non abbiamo finito di colorare" chiese a Ziva.
"Certo che potete. A Maxim fa piacere avere compagnia" disse la nonna del bambino.

Soddisfatta dalla risposta fu Anja, questa volta, ad andare da Maxim per abbracciarlo.

"Ci vediamo domani" gli disse gesticolando mentre parlava.
"Domani" ripeté Maxim.

Ziva quasi si commosse a vedere la scena, con grande probabilità, Anja, che adorava parlare, gli stava già insegnando delle semplici parole.

Quella sera in Hotel, Anja non fece altro deh raccontare di quanto si fosse divertita quel pomeriggio.

"Mamma, Maxim deve essere tanto triste che non ha più la mamma e il papà" commentò.
"Si. Però ha una nonna molto simpatica che gli vuole tanto bene" rispose Ziva.

Anja salì sul lettone di Tony e Ziva e si mise nel mezzo.
Così loro si strinsero per poter stare più vicini.

"Anche io prima ero triste, quando non avevo più la mamma" disse.
"Lo sei ancora, pancake?" domandò Tony.
"No. Perché ora ho una mamma e anche un papà" rispose guardandolo e sorridendo.
"E siamo una famiglia, vero?" aggiunse.
"Esatto una famiglia" confermò Ziva.
"Per sempre sempre?" domandò Anja.
"Per sempre" rispose Tony.
"Allora io sono felice, per sempre" concluse Anja mettendosi il ciuccio in bocca e accoccolandosi su Ziva per addormentarsi.

Sia Ziva che Tony diedero un dolce bacio sulla fronte di Anja, poco prima che si addormentasse.

"Lo sai che io ti amo" disse Tony mentre giocava con i capelli di Ziva.

Stavano entrambi osservando la loro bambina dormire serena.

"Ti amo anche io" bisbigliò lei.
"E amo la nostra famiglia" aggiunse.

Ziva sorrise e lasciò che fosse lui ad avvicinarsi per baciarla.
Si baciarono a lungo nonostante Anja dormisse tra le braccia di Ziva. Fecero attenzione a non svegliarla fino a quando Tony prese l'iniziativa e la mise nel suo lettino che era a fianco al loro.
Poi prese per mano Ziva e senza far rumore la portò in bagno.

"Tempo per una delle nostre docce... Rilassanti diciamo" disse.
"Tony..." rispose lei ammiccando.
"Hey, hai detto che ami la nostra famiglia. Perché non ampliarla" commentò facendola ridere.

"Ok sederino peloso. L'idea della doccia mi piace e anche l'idea di ampliare la famiglia. Ma non ampliamola stanotte, aspettiamo ancora un po'..." disse Ziva.
"Io posso aspettare" disse tirando fuori dalla tasca un preservativo.
"Lo sapevo che mi avresti detto così" aggiunse.

Ziva rise di nuovo mentre iniziava a spogliarlo e lui faceva lo stesso con lei.
Avrebbero avuto un altro figlio, ma per ora volevano godersi il loro essere in tre e adattarsi a tutte queste novità.
In fondo la loro famiglia era già perfetta così.








Note dell'autrice:

OMG ora ho concluso anche questa storia. Cioè le ho finite tutte.
Ora sono ancora più triste O.o

Allora ho fatto una conclusione family per questa ff.
Magari qualcuno si aspettava un capitolo con un proposta di matrimonio, con Ziva incinta o con l'adozione di Anja.
E invece non l'ho fatto ahahahah non avevo voglia questa volta e ho voluto provare altro XD
Spero piaccia comunque :)

Spero che questa storia, come le altre, vi sia piaciuta :)
Ringrazio tutti quanti voi che avete letto e commentato e mi avete tenuto compagnia tutti questi mesi.
Siete stati davvero tanti e la cosa mi rende molto felice.
Ad una mia amica (che sa chi è) voglio dire: non essere tristeeeeeee XD

Prima di lasciarvi auguro a tutti un felice anno nuovo! Passate delle buone feste! :)
Ritornerò (pare una minaccia LOL) il prossimo anno con una nuova storia XD non so bene quando ma comunque già a gennaio dovrei iniziare a pubblicare :)

Baci a tutti, Meggie. 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Despicable Meggs