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Autore: TheMadDollhouse    29/12/2014    4 recensioni
È passato un anno e mezzo da quel Natale che Percy Jackson e Nico di Angelo hanno passato insieme. I due non si sono più praticamente rivolti la parola se non durante la guerra contro Crono e ora è arrivato per entrambi il momento di tornare al Campo Mezzosangue. Ad aspettare i due una grande sorpresa: Jason Grace. Il figlio di Giove si intrometterà nella loro già complicata e delicata relazione, prendendosi una bella cotta per uno di loro due. Una nuova profezia verrà pronunciata, chi sarà a pagarne le conseguenze? Non sarà solo una storia d'amore, ma una vera e propria lotta per conquistare la felicità. Ecco a voi il seguito di "We Seemed Like a Good Idea" Spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Nota dell'autore: Allora, salve salve, volevo solo premettere che ho letto la prima saga di Percy quest'estate e quindi non è che mi ricordi molto. Infatti di come arrivare agli Inferi avevo qualche vago ricordo, ma dell'interno non ne avevo nessuno quindi ho letteralmente inventato. Spero che questo non vi dispiaccia troppo e che il capitolo vi piaccia lo stesso. Un'altra cosa che volevo dirvi è che io il prossimo proverò a pubblicarlo Lunedì, ma non posso promettervi niente ç.ç Bene...buona lettura :*

 

Jason.

 

“Non se ne parla!”

Urlò Percy a Jason. Era mattina, Jason era entrato praticamente con la forza nella cabina di Poseidone per chiarire il fatto che lui sarebbe andato con Percy negli Inferi per salvare Nico. Non si fece intimidire dall'altro e disse

“Invece sì, io verrò con te! Non puoi essere così ottuso, la profezia dice:

Cielo e Mare si dovranno alleare, se alla fine lo vorranno salvare”

“Non me ne frega niente della profezia, non ti voglio tra i piedi!”

Jason stava per rispondere, ma Percy non gliene lasciò il tempo

“Jason, perché non lo capisci? Io...ti prego. Ci eravamo appena rimessi insieme e...cazzo! Lo sapevo che non avrei dovuto lasciarlo andare”

Percy si interruppe e...iniziò a piangere.

Il figlio di Poseidone stava frignando come un bambino. Jason non poté fare a meno di provare pena per lui e si sorprese a non provare gelosia. Insomma, ormai aveva capito di non avere speranze con Nico perché il legame che c'era tra lui e Percy era troppo forte, ma si era comunque affezionato al ragazzino e voleva, anzi doveva, salvarlo.

“Percy, sì che lo capisco, anche io voglio bene. So che lui ti ama...”

So che lui ti ama e non ama me. Queste parole gli ronzavano in testa da giorni.

“...e voglio aiutarti a salvarlo. Ti prego, permettimelo”

Percy alzò lo sguardo. Il viso rigato da lacrime di rabbia e frustrazione.

“D'accordo”

Jason gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi. Percy la prese. Quel gesto segnava l'inizio di una nuova...amicizia era una parola troppo grande, quindi preferì definirla alleanza temporanea.

“Ora è il caso di organizzare un piano”

 

*

 

A pranzo erano entrambi seduti al tavolo di Jason a discutere su come arrivare negli Inferi. Che strano, pensò. Di solito gli Eroi passavano la vita a cercare di sopravvivere e non finire nel regno di Ade, mentre loro stavano progettando di andarci.

“Allora”

Disse Percy con un Hamburger in una mano e una mappa nell'altra

“Le entrate degli Inferi che conosco sono due: Questa”

E indicò Los Angeles, precisamente nel quartiere di Hollywood.

“C'è un'entrata per gli Inferi ad Hollywood?”

“Già, ma sinceramente non mi ispira molto. L'altra è a Central Park e secondo me è più sicura, però ci servirà qualcuno che sappia cantare o suonare qualcosa...chiederò a Grover”

“E per arrivare a New York? Andiamo a piedi?”

“In realtà pensavo di Viaggiare nell'ombra"

“Cosa?”

Jason aveva sicuramente sentito male

“Viaggiare nell'ombra? Sembra tanto un potere di Nico”

Jason si pentì subito di aver pronunciato quel nome. Percy infatti gli lanciò uno sguardo di fuoco prima di rispondere

“Già, Nico è capace di farlo, ma non è l'unico. Anche il segugio infernale che c'è qui al Campo lo sa fare”

Jason non era troppo convinto

“Sei sicuro?”

“Jason, non è la prima vola che scendo negli Inferi e neanche la seconda. So quello che faccio, o almeno lo spero”

“Lo spero anche io”

 

Percy.

 

“Dovevamo proprio viaggiare nell'ombra?”

Si lamentò con voce acuta Grover, seduto sulla groppa di Mrs O'leary. Percy lo ignorò e scese dal segugio infernale, guardandosi attorno. Erano arrivati a Central Park. A Percy venne in mente la volta in cui Nico lo aveva portato lì...e lo aveva baciato. Lasciandolo di sasso. Cosa avrebbe dato per poterlo baciare ancora. Basta, si disse. Erano lì appunto per salvarlo e quindi non poteva crollare. In realtà, fosse stato per lui, sarebbe partito la notte prima, quando Hermes gli aveva dato la notizia, ma Annaebeth lo aveva trovato mentre si disperava e gli aveva impedito di partire. Percy non si sarebbe addormentato se Annabeth non avesse chiesto aiuto a Piper, la figlia di Afrodite con la lingua ammaliatrice, che lo aveva convinto ad addormentarsi.

“Non rompere, Grover. Ci avremmo messo molto di più a piedi. Ora aiutami a trovare l'entrata degli Inferi”

 

*

 

Trovare i massi che, aprendosi, avrebbero formato una scalinata per il regno di Ade non fu difficile.

“Grover, ci siamo, ora...suona un po'”

Disse Percy al suo amico. Il satiro si appostò proprio di fronte ai massi e tirò fuori un piccolo flauto. Iniziò a suonare una melodia che rilassò così tanto Percy che quasi non si accorse delle pietre che si muovevano per rivelare una lunga scalinata che portava...beh, negli Inferi.

“Grazie mille, Grover. Da qui in poi possiamo cavarcela da soli”

Percy diede un grosso abbraccio al suo amico, che gli disse

“Sei sicuro di non volere che venga?”

“Sì, sì, ce la faremo, ora sali su Mrs O'leary e tornate al Campo”

Grover si staccò

“Ah no, non ci penso nemmeno a viaggiare ancora nell'ombra, piuttosto vado a piedi”

Percy rise, mentre il suo amico si allontanava e il segugio Infernale spariva nell'ombra.

Percy guardò Jason negli occhi

“Andiamo”

 

*

 

Percy era grato di essersi ricordato le dracme d'oro, perché poco dopo essere scesi si ritrovarono ad uno degli individui più inclini al trattare che Percy conoscesse: Caronte, il traghettatore delle anime.

“Perseus Jackson”

Disse con una voce profonda.

“Da dove nasce tutta questa voglia di finire negli Inferi prima del tempo? E vedo che c'è anche il figlio di Giove”

“Taglia corto, Caronte. Dimmi cosa vuoi per traghettarci”

Caronte rimase a fissarlo per un po' prima di rispondere

“E chi ti dice che io voglia qualcosa?”

Percy non era preparato ad una risposta del genere, ma si fece coraggio e continuò

“Beh...non lo so...magari vuoi, qualche dracma d'oro?”

“Non questa volta, Perseus”

“Andiamo! Lasciaci passare...è importante!”

“È sempre importante”

La perpetua calma di Caronte fece infuriare Percy

“Anche tu almeno una volta devi esserti innamorato”

Caronte sembrò pensarci su

“Ah...è di questo che si stratta? E chi sarebbe la fortunata per cui sei sceso fin qui?”

“È un lui e di sicuro non è fortunato dato che è stato rinchiuso dal suo stesso padre”

“Parli di Nico di Angelo, allora”

“Esattamente, ti prego, lasciaci passare. Dobbiamo salvarlo”

“Sei sicuro che debba essere salvato?”

“Cosa intendi dire?”

“...niente. Mi avete stufato. Salite a bordo e basta”

“Davvero?”

Percy sentì la speranza tornare nel suo cuore e poi Caronte sorrise.

Un sorriso inquietante, ma sincero

“Sì, andiamo”

 

*

 

Mezz'ora dopo erano scesi dall'imbarcazione e si dirigevano verso il palazzo di Ade. L'edificio era enorme, con colonne altissime, ovviamente colorate di nero. Arrivarono presto davanti ai giganteschi portoni che...si aprirono. Percy si mise subito allerta. Fece cenno a Jason di tirare fuori la spada, anche lui prese la sua penne le tolse il cappuccio. Quella si trasformò nella sua spada di Bronzo Celeste: Vortice.

Entrarono e per i primi 500 metri non trovarono nessuno e questo fece salire l'ansia di Percy. Poi finirono davanti ad un bivio, e lì il figlio di Poseidone si accorse che quel posto era davvero enorme. “Destra o Sinistra?”

Chiese Percy a Jason

“Non ne ho la minima idea e la cosa che mi più mi preoccupa è che non abbiamo ancora incontrato nessuno”

“Già, anche a me...sai, odio dirlo, ma credo dovremmo dividerci"

“Lo penso anche io...vado a destra”

“Ok e se trovi Nico..beh, fa che non gli succeda niente”

“Percy, te l'ho già detto. Tengo molto a Nico. Ora andiamo”

Jason tese la mano per dare un cinque a Percy e quello ricambiò. Guardò il biondo mentre scompariva a destra e si diresse dall'altra parte. No n fece in tempo a fare 10 passi che venne circondato da morti viventi. Sguainò Vortice e riuscì a colpirne molti, ma erano troppi e ad un certo punto uno lo colpì alla testa e il mondo si fece buio.

   
 
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