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Autore: Marina Swift    29/12/2014    9 recensioni
{ Fict ad Oc | ho tutti gli oc, grazie } { scritta quasi a quattro mani con la cara Riddle }
Chandelier City è una piccola isoletta di Oblivia, che ospita una delle scuole più importanti del Mondo Pokémon: la Talent's Academy, che da anni allena le migliori promesse nei campi di coordinazione, allenamento e ricerca pokémon.
Accademia che quest'anno avrà nuovi partecipanti, tra sfide emozionanti e all'ultimo respiro, amicizie indissolubili e anche un po' d'amore.
Dal prologo:
- Avete tra i quattordici e i diciotto anni? Volete migliorare le vostre tecniche di coordinazione o allenamento, o volete imparare qualcosa sulla ricerca e l'allevamento dei pokémon?
Vi aspettiamo numerosi al test di selezione il 22 settembre alle ore 17.30, qui nell'aula del Teatro.
Non ci sono restrizioni particolari, infatti anche i capopalestra possono partecipare, l'unica cosa è che i partecipanti dei corsi A e B devono avere rispettivamente o cinque fiocchi o cinque medaglie.
Aspettiamo le vostre partecipazioni! - concluse miss Lovely, strizzando un occhio alla telecamera.
Mancava solo da aspettare le richieste d'iscrizione

Enjoy!
Marina Swift
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 1: il test di ammissione
 
 
22 settembre, Chandelier City
 
 
 
Quel giorno la piazza centrale dell'isola era gremita di gente, che viste dall'alto sembravano far parte di un enorme quadro di puntinismo.
 
Allenatori, coordinatori e ricercatori, tutti pigiati l'uno contro l'altro davanti al simbolo della città.
 
Un'enorme fontana rappresentante un candelabro di vetro, che lasciava grondare in una vasca dell'acqua cristallina nella quale nuotavano alcuni piccoli esemplari di Alomomola, stranamente più piccoli rispetto ai soliti esemplari.
 
La luce che passava attraverso il vetro rifletteva una migliaia di colori diversi a seconda dell'ora del giorno, e quelle erano visibili a miglia di distanza, un po' come la meridiana di Fluxopoli, a Kalos.
 
Quella famosa fontana era il simbolo della città, e chiunque aveva visto almeno una volta quel monumento, come minimo in foto.
 
Piccole navi a vapore "depositavano" ulteriore gente sull'isola, che, attraverso le scale di marmo bianco, salivano sulla collina al centro dell'isola, sulla quale si ergeva l'Accademia, unendosi al resto delle persone che aspettavano solo di entrare, fare la propria esibizione al Teatro e uscire.
 
- Wow, non mi aspettavo di trovare una massa di gente così... così enorme - commentò calma una ragazza appoggiata alla ringhiera di metallo che circondava la terrazza sulla quale poneva le basi l'istituto.
 
Si sistemò meglio un paio di cuffie a righe bianche, blu e nere sulla testa, scostandosi dai capelli qualche ciocca di capelli castani, e cominciando a girarsi un boccolo attorno al dito.
 
- Che ti aspettavi, una ventina di persone da battere senza troppi problemi? - la prese scherzosamente in giro un ragazzo dai capelli blu notte, vestito con una divisa che aveva lo stesso colore dell'oceano, quel giorno.
 
Camminava lentamente, seguito a ruota dal suo amato Solrock, che volava lieve nel cielo, fluttuando dolcemente accanto al suo allenatore.
 
- Tell, non scherzare inutilmente. Solo perché sei un capopalestra non vuol dire che ti faranno entrare così come se niente fosse - rispose di rimando lei, smettendo di "torturarsi" la chioma e puntando il suo sguardo verso l'amico.
 
- Non prenderanno facilmente neanche te, cara Marina -
 
Quell'altra avrebbe volentieri ribattuto - in fondo le piaceva avere sempre l'ultima parola con il ragazzo - quando una ragazza le andò a sbattere contro, interrompendo il suo discorso.
 
L'allenatrice in questione aveva i capelli violetti, legati morbidamente in una coda bassa, con una lunga ciocca che gli copriva l'occhio destro, dello stesso colore della chioma.
 
- Oh, scusami, non ti avevo visto - disse questa, allontanandosi di scatto.
 
In mano aveva un pacchetto di patatine, che sgranocchiava nervosamente, stringendo ogni tanto il pacchetto. 
 
- Capita con tutto questo viavai. È impossibile vedere dove si va - rispose Tell al posto dell'amica, in tono piuttosto rassicuratorio.
 
- Oh, beh, grazie - sorrise la violetta - Comunque io mi chiamo Nozomi, voi? -
 
- Io mi chiamo Marina, e lui è Tell -
 
Le due ragazze si strinsero la mano, in un gesto piuttosto amicale, poi Nozomi si mise in punta di piedi, scrutando l'orizzonte, anzi, per la precisione l'ingresso della scuola.
 
Poi si mise la mano nella tasca della sua felpa, con su il decoro di un'elegante chic ball, per poi estrarne una pokéball dalla quale fece uscire uno Squirtle, che non appena comparso lanciò in aria un getto di pistolacqua.
 
- Squirtle, se ti sollevo riesci a dirmi quanta gente sta entrando? -
 
- Lascia, faccio io - le disse Tell.
 
Il suo Solrock si rialzò nell'aria, superando le teste di una ventina di allenatori.
 
Quando ritornò indietro, il blu sorrise.
 
- Manca ancora un bel po', ma ci conviene avvicinarci - 
 
Così facendo i tre si presero per mano, spingendo via un po' di folla fino ad arrivare il più possibile vicini all'entrata del Teatro.
 
Davanti, c'era una fanciulla alta, con una lunga chioma scarlatta, leggermente mossa, e due occhi che sembravano intagliati in due smeraldi.
 
Era molto snella, ma aveva il seno prosperoso, in quanto a corporatura assomigliava molto a Marina - anche lei con forme molto femminili - ma era vestita in modo completamente diverso, con un maglioncino color magenta che le scopriva completamente le spalle candide, un paio di shorts e delle lunghe parigine nere.
 
In bocca, tra le labbra dipinte di rossetto, c'era una piccola sigaretta accesa, quasi finita ormai, che la ragazza buttò a terra e spense col tacco della scarpa.
 
- Toh, altri perdenti che vogliono entrare - commentò acida, prendendo tra le braccia il suo starter, un Chimchar dalla pelliccia perfettamente rasata, pulita e profumata, vestito elegantemente con degli abitini da scena.
 
Povero pokémon... si limitò a pensare Nozomi, senza però esprimere il suo giudizio ad alta voce.
 
- Ehi ehi ehi - rispose provocatoria Marina - Frena. Qui nessuno ti da il diritto di insultarci, sebbene tu sia famosa non vuol dire che tu possa fare la capetta, cara Anas... -
 
- ... tasia Hamilton - completò il discorso una voce femminile, appartenente ad un'allenatrice dalla chioma castana, con due luminosissimi occhi verdi, appena sbucata da due gemelli, uno con accanto un Zebrstika e uno affianco ad un Rapidash.
 
- La conoscete... tutte e due...? - fece Tell, piuttosto sconcertato.
 
- Sì - rispose la "nuova arrivata" - Non puoi capire, ogni volta che viaggiavo ce l'avevo sempre tra i piedi. Anastasia di qui, Anastasia di lì, una seccatura -
 
- Anastasia Hamilton è una modella di moda pokémon - precisò Marina, per fare in modo che l'amico capisse - Insomma, una di quelle che alla fine sono più belle che abili -
 
La rossa arricciò il naso, poi corrugò la fronte in senso di disapprovazione, gesticolando e facendo rientrare il Chimchar nella pokéball.
 
- Tsk, invidia perché nessuno di voi sarà mai alla mia altezza -
 
La ragazza con gli occhi verdi appena arrivata - che si chiamava Akumi - sorrise e guardò verso Nozomi, che fece il gesto della papera con le dita, come a dire: bla bla bla... parole inutili.
 
A Marina scappò un risolino e Anastasia la fulminò con lo sguardo.
 
In quell'esatto istante dalla sala del Teatro uscì una ragazza, bionda e pallida, in compagnia di un Totodile, che le zampettava vicino.
 
Akumi, Marina e Nozomi si scambiarono furtive un'occhiata d'intesa e poi, trascinandosi dietro il povero Tell, cominciarono a correre dietro la ragazza, gridandole cose del genere: "Che ti hanno chiesto?", "Sono stati difficili gli esami?"
 
Questa però non rispondeva, e continuava a camminare lenta, con l'aria assorta.
 
- Ci sono 1500 studenti e ne prendono il venti per cento, anche se normalmente il dieci per cento sceglie di passare. Quindi il 10% del 20% equivale a... - continuava a ripetere la biondina, con la coda di cavallo che ondeggiava a destra e a sinistra, seguendo il ritmo dei suoi passi.
 
Nozomi le passò una mano davanti agli occhi.
 
- Ehi... mi senti...? - disse la viola, senza però ricevere una risposta.
 
La fanciulla "inseguita" dal gruppetto si mescolò presto con le persone della folla, in modo che il gruppetto la perdesse di vista.
 
Quando la ritrovarono, era appoggiata alla banchina di ferro, in compagnia di un ragazzo castano e di un Umbreon che girava attorno ai due.
 
Il ragazzo era Gary Oak, di Biancavilla... insomma, va beh, lo conoscevano tutti lì.
 
- Avete perso voi questa milady? - mormorò lui, appoggiandole un braccio attorno alla spalla, che però non mutò lo stato d'animo della fanciulla, che rimase lì a fissare il cielo.
 
- Come ti chiami? - chiese Nozomi ad un certo punto, fissando negli occhi neri dell'allenatrice dal Totodile.
 
- Jay, Jay Andersen - sussurrò lei, cominciando a tracciare cerchi nell'aria.
 
Gary sorrise, Marina le tese la mano e Akumi stava per presentarsi.
 
- Ciao - fece la castana - io sono Ak... -
 
- GARY OAK! - esclamò una voce acuta, che strillava contro l'allenatore con l'Umbreon.
 
Voce appartenente ad una bella quattordicenne dalla chioma liscia e  color cioccolata, lunga fino al seno, ad eccezione di una lunga ciocca color miele.
 
La ragazza era in compagnia di un Dusknoir che le fluttuava accanto, un po' come il Solrock di Tell.
 
- Si può sapere che ti passa per la testa? Insomma, ti avevo chiaramente detto di aspettarmi, aspettarmi, ecco, e quando mi giro sei sparito e a me è toccato portare le tue valigie! Sai la prossima volta dove te le metto quelle valigie? - strillò irata la castana, puntando un dito contro il petto del ragazzo, nel frattempo allontanatosi da Jay, che fece un passo indietro.
 
- Ehi Eva, non vedi che sto parlando con queste graziose fanciulle? - ribatté con un gesto teatrale il castano, facendo l'occhiolino a Marina, che distolse lo sguardo prontamente.
 
Provava un misto tra disgusto e attrazione per quello strano individuo.
 
- Oh, carissimo Oak... - iniziò con tono mieloso Eva, tradendo la finta dolcezza con un buffo ghigno stampato sul volto - Mi sono sempre chiesta quanto gli stupidi potessero vivere... rammendami, quanti anni hai? - concluse inarcando il sopracciglio in segno di sfida e ridendogli in faccia.
 
- Questa tua sfacciataggine non ti porterà lontano. Si sa, i perdenti non fanno strada... - 
 
- Nemmeno i rimorchiatori disperati, dalle mie parti -
 
A interrompere quel futile battibecco fra rivali di vecchia data fu una ragazza molto affascinante, di media statura, nel suo volto risaltavano due ipnotici occhi nocciola, che possedevano il potere di assorbire tutto ciò sui quali, curiosamente, si posavano.
 
- Scusatemi, voi dovete ancora sostenere gli esami di ammissione? -
 
Pronunciava le parole gesticolando vistosamente, decisa e allo stesso tempo insicura sul da farsi.
 
- Sì, per noi inizieranno fra poco, e tu sei...? - chiese Nozomi, rapita da un fremito di curiosità.
 
- Veronica, Veronica King - spiegò, squadrando con aria indagatrice il gruppetto - Come mai c'è questa atmosfera così tesa? - domandò poi, tentando di prolungare un po' la conversazione.
 
- Chiedilo al babbeo alla mia sinistra - borbottò assorta nei suoi pensieri Eva, riuscendo a strappare un sorriso a Marina e Akumi.
 
- Ma niente, piccole divergenze tra amici - spiegò Nozomi grattandosi la nuca.
 
Una campanella tintinnò soavemente nell'aria mattutina, riportandoli alla realtà: l'esame.
 
Una voce affiorò dalla melodia meccanica, imponendosi sul chiacchiericcio concitato degli alunni - beh, futuri alunni.
 
- Si prega a coloro che devono ancora svolgere l'esame di dirigersi verso l'aula del Teatro. Lì verrà somministrato il compito per le diverse categorie. 
 
Grazie e arrivederci dalla vostra preside -
 
- Qualcuno di noi avrà presto i suoi esami - trillò Akumi con un sorriso.
 
- E beh, che aspettiamo? - rispose Nozomi, prendendo per mano la castana per trascinarla nuovamente via.
 
- Mi aggiungo al gruppo delle fanciulle - disse prontamente Gary, sfoderando un tono caldo e quasi sensuale, che nessuno ascoltò, per poi prendersi uno schiaffo in testa da Eva, che mormorò un "cretino" sottovoce.
 
- Posso venire con voi? - domandò Veronica, ricevendo un gentile sì come risposta da Marina.
 
Davanti alla porta il gruppo ritrovò Anastasia, nella stessa posa di prima, ma stavolta nel gesto di sistemare la crestina sulla testa di uno Shinx, il quale lanciò uno sguardo di superiorità allo Squirle di Nozomi, che si nascose dietro l'allenatrice.
 
- Ma guarda guarda... - mormorò la rossa - I perdenti si sono allargati di numero, ma stavolta con una sorpresa inaspettata -
 
Detto questo, facendo scendere dalle sue braccia il pokémon elettro, si avvicinò a Gary, sollevandogli il mento con due dita, sottili ed eleganti.
 
- Anastasia, immagino, modella pokémon - mormorò il castano - Che piacere vedere tale bellezza qui davanti -
 
- Uh, qualcuno che mi conosce e ammira - replicò Anastasia, con un sorrisetto sprezzante, probabilmente rivolto a Marina e Akumi.
 
Eva si diede uno schiaffo in fronte e scosse la testa, mentre Veronica ridacchiava, per poi irrigidirsi e arrossire.
 
Era solita farlo, dopotutto era sempre stata una ragazza timida, ma in fondo non ci poteva neanche fare niente.
 
- Mister "ciprovoconchiunque" - rimbeccò Eva l'amico/rivale - Smettila di fare l'idiota. Che farai, durante le prove ci proverai anche con le prof? -
 
- Mh, non sarebbe corretto - disse infine Jay, chiudendo il discorso.
 
Era così di poche parole che per il gruppetto fu quasi strano sentirla.
 
- Oh, sì, Jay - disse Tell - Ci eravamo quasi dimenticati del fatto che ci stavi seguendo -
 
- Ah, bene - rispose la bionda, probabilmente senza neanche aver ascoltato il capopalestra, per poi reimmergersi nel suo mondo.
 
- È qui che si entra? - chiese infine la voce di una ragazza, ancora sconosciuta ai nove.
 
Una quindicenne dai tratti affilati e dalla pelle leggermente scura, accompagnata da uno Sableye, si era presentata comparendo da dietro la fontana.
 
- Evviva, applaudiamo al genio che è venuto tra noi, cara... - disse Anastasia sarcastica.
 
- Letika Ganesh, piacere - rispose quella, spalancando gli occhioni da cerbiatta neri - Coordinatrice di Petalipoli -
 
- Oh, una connazionale - sorrise Marina - E sì, non contare Anastasia, si entra da qui -
 
- Perfetto, una coordinatrice. Significa che me la ritroverò in classe, se verrà ammessa - sbuffò la rossa, evidentemente non di buon umore, quel giorno.
 
- Anastasia, permettimi di dirtelo carissima - sussurrò dolce Eva, con lo stesso tono smielato di prima con Gary - Taci -
 
- Ehi, buona fortuna, a proposito - disse Jay poco prima che gli altri entrassero - Oh, sì, per chi vuole fare il corso C, vi faranno sostenere un piccolo colloquio. Non c'è da preoccuparsi - sorrise dolce.
 
- Grazie! - esclamò Letika, poco prima di varcare la porta dell'ingresso.
 
- Venti per cento meno dieci per cento, più cinque per cento... - fu la risposta di Jay.
 
- L'abbiamo persa di nuovo - commentò Akumi, entrata anche lei seguita da Eva, Veronica, Marina e Nozomi.
 
- Branco di incompetenti - furono le ultime parole di Anastasia prima di entrare.
 
Non racconto come ognuna affrontò l'esame, perché sarebbe troppo lungo da descrivere, ma sostanzialmente le prove erano tre, una per ogni diversa categoria.
 
Per il corso A, bisognava mostrare un'esibizione accuratamente preparata, al cospetto di Miss Lovely e altri due professori, che facevano da giudici un po' come in una gara vera.
 
Per entrare nel B invece la sfida consisteva nel lottare contro miss Hazuiko o miss Love, due delle insegnanti del corso, e trovarsi a fronteggiare a caso un Noivern o un Delphox.
 
Nel C - come detto da Jay - bisognava affrontare un lungo colloquio, durante il quale veniva chiesto di tutto e di più, quasi peggio di un colloquio di lavoro.
 
Per entrare in quel corso, però, era comodo anche che ci fosse un professore o uno scienziato dal quale gli aspiranti ricercatori avevano lavorato, in modo che desse una specie di "garanzia" sugli studenti.
 
Per nessuno chiaramente quest'ostacolo fu un problema, con Gary ed Eva che aiutavano il prof Oak nel suo laboratorio - e di cui uno era anche il nipote -, Veronica che aveva lavorato come assistente dalla professoressa Aralia e Jay che aveva fatto da aiutante ad uno scienziato della propria regione, Johto.
 
In poche parole, tutto filò liscio.
 
 
 
30 settembre, sempre Chandelier City
 
 
 
Una settimana dopo, sembrava quasi che la gente si fosse moltiplicata.
 
Ognuno di quelli che aveva sostenuto l'esame si trovava lì davanti, con almeno uno o due parenti al seguito.
 
- Marina! Tell! Dove vi siete cacciati? - strillava Pat, la seconda capopalestra di Verdeauzzopoli, nonché gemella del blu - Vi ricordo che io a differenza vostra, non conosco l'isola! -
 
- Siamo qui Pat! - le rispose Marina, agitando la mano da davanti al portone principale, prima di entrare nell'Aula Magna, dov'erano esposti i risultati, anche se l'amica pareva non ascoltarla
 
- Non vi sente, siete troppo lontani - 
 
Eva Riddle era comparsa alle loro spalle, sorridendo bonaria, con Gary al traino.
 
- Oh, Eva, ciao - la salutò Tell.
 
- Doveva essere destino che ci reincontrassimo - 
 
A parlare non fu Marina, ma Akumi, sorridente, appena arrivata anche lei.
 
- Ehi, Akumi-san! - la salutò Eva - Come andiamo? -
 
- Bene - fu la risposta della castana - E mentre camminavo ho trovato anche lei - continuò, scostandosi per mostrare anche Jay, messa dietro di lei, sempre assieme al suo bel Totodile.
 
- Ciao - disse piano la biondina, accarezzando il suo starter acquatico.
 
In quel momento, una Veronica dal sorriso raggiante uscì dalla porta saltellando seguita da un piccolo Shuppet.
 
- Veronica... - iniziò Jay.
 
- King?! - completò il discorso Nozomi, comparsa da non si sa bene dove.
 
- Nozomi, hola - salutò Veronica - E comunque, dai, sono passata! - trillò, cominciando a saltellare, per poi di nuovo fermarsi, imbarazzata.
 
Akumi sorrise sincera, felice per il risultato della ricercatrice.
 
- Oh, sì... e nella lista c'erano anche una Eva e una Jay... magari siete voi! - concluse la ragazza dagli occhi castani.
 
- Se di cognome Eva faceva Riddle... sono dentro! Alla facciaccia tua... Gary...? -
 
Ma Gary era scomparso dal campo visivo di Eva, finendo non si sa bene dove.
 
- Mh, cara... - disse, ricomparendo all'improvviso dall'Aula Magna - Sono passato anche io, quindi non osare prendermi in giro -
 
- Non oso io - ribattè Eva - Io agisco -
 
Ad interrompere il battibecco fu Letika, seguita da un'Anastasia parecchio nervosa che sbraitava.
 
"Non so neanche perché mi sono presentata" diceva la modella "In fondo è ovvio che mi abbiano presa"
 
Ma Letika non l'ascoltava, e volendo cercare di essere il più amichevole possibile, aveva deciso di trascinarsi la rossa dietro non appena l'aveva incontrata, per cercare di avviare una bella conversazione.
 
Il risultato era che per poco Anastasia non l'ammazzava di insulti.
 
- Ehi Anastasia, ciao - salutò Nozomi (sì, Nozomi, aggiuntasi anche lei al gruppo dopo aver controllato i risultati) - Ti vedo sorridente oggi - continuò, ironica.
 
- Non mi scocciare violetta - rispose lei aspra.
 
- Fraaatellino! - trillò il quel momento l'acuta voce di Pat, finalmente riuscita a raggiungere la porta e a rivedere il gemello - Siete già entrati? -
 
- No - rispose Tell - Aspettavamo te -
 
- Oh, la capopalestra di Verdeauzzopoli? - disse all'improvviso Letika - Piacere, Letika. È bello incontrare anche te, dopo aver fatto la conoscenza di Tell -
 
Marina in quell'istante decise di entrare, lasciandosi alle spalle Akumi, con la quale stava chiacchierando.
 
- Dove vai? - le chiese cortesemente Veronica.
 
- Controllo i risultati, mi sto annoiando -
 
Tipico di lei, annoiarsi quando in realtà non ce n'era motivo.
 
Tell non la seguì, forse per la paura di non essere entrato - anche se la considerava una cosa piuttosto inverosimile - ma fu presto sostituito da Nozomi, Akumi e Letika.
 
Le quali uscirono tre secondi dopo, tutte e tre raggianti in viso.
 
- Siamo dentro! - esclamò Marina, abbracciando prima Tell e poi Pat.
 
- Allora siamo in due - continuò Akumi.
 
- Tre - precisò Nozomi - Quindi saremo in classe assieme -
 
Le tre cominciarono a saltellare, forse per l'euforia del momento, con Anastasia che tossicchiava contrariata.
- Stupide ragazzine senza classe - disse, ripresa subito da Letika - E dai, festeggia un po' Anastasia, sei passata! -
Lei sembrava visibilmente offesa, boh, di sicuro non particolarmente entusiasta, ma i suoi brontolii furono presto ripresi dalle risate e le urla di gioia degli altri.
E così, un nuovo anno iniziava alla Talent's Academy.
Un anno che sicuramente, sarebbe stato indimenticabile.
 
Angolino dell'autrice:
Buonsalve gente!
Sono sempre io, ho solamente cambiato nick, ma voi continuate a chiamarmi Marina.
Comunque questo non interessa sicuramente a nessuno, quindi passiamo alle cose importanti.
Dopo un'attenta riflessione ho deciso che parteciperanno alla fict:
Akumi Nogi, oc di White Hurricane
Nozomi Susumu, oc di Hayamin_
Eva Riddle, oc di _Riddle
Veronica King, oc di Lurilala
Jay Andersen, oc di _Haru_
Letika Ganesh, oc di _Windurin_
Anastasia Hamilton, oc di Unespectedlyshy 
 
Attenzione:
Mi scuso con chi non è stato scelto, ma già avere otto oc al posto di sei è stato complesso.
Per gli oc non selezionati, chi volesse può parlarne con me, e posso trovargli un piccolo ruolo nel caso volesse comunque partecipare (tipo professore, vicepreside ecc...)
 
Bien, ora devo andare, se c'è qualcosa di sbagliato nella descrizione delle oc avvertitemi pure.
Bacioni,
Marina Swift
 
P.S. Ringrazio infinitamente _Riddle per avermi aiutata con il chap e mi scuso per non averla avvertita, ma ho whats fuori uso
   
 
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