Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Sery400    29/12/2014    4 recensioni
Ian Somerhalder e Michael Malarkey.
Questa volta vediamo un Ian che prende una decisione: quella di lasciare Michael libero, libero di amare sua moglie, libero di pensare al figlio che nascerà. Libero, senza il suo amore.
Song-fic.
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Somerhalder, Michael Malarkey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: tutto ciò che ho da dire lo scriverò alla fine, così intanto vi lascio leggere. Non odiatemi troppo.

(Canzone: Say something - A Great Big World ft. Christina Aguilera.)




A mia moglie, che sente questa fanfiction nel cuore molto più di qualsiasi mia altra.











«Sai cosa, Ian? Vaffanculo!» E stavolta sì, urlo. Ti urlo alle spalle perché non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. Urlo perché è da quando ci siamo svegliati, io completamente sdraiato su di te con le tue braccia forti a stringermi come se fossi ciò che di più prezioso hai, che fai finta di non ascoltarmi. E allora urlo, così magari mi senti, eh Ian?

«Ma cosa vuoi, Michael? Dimmelo cosa vuoi!»

Che cazzo urli tu, Ian? Sono io quello che ha tutto il diritto di gridare, in questa stanza, non tu. E non guardarmi con quegli occhi accusatori, che qui dentro lo stronzo sei tu.

«Voglio che tu rimanga con me. Voglio svegliarmi con te affianco e sentirmi felice come lo sono stato tutta ieri sera e stamattina.»

«Ti prego smettila di dirlo.»

Ah, ora non urli più come prima. Ora sussurri e abbassi lo sguardo. Lo abbassi perché te ne stai rendendo conto della cazzata che stai facendo. Eppure sei così maledettamente testardo. Ed io no, Ian, non la smetto di dire che ero felice.
Mi alzo dal letto e ti vengo incontro, allora, perché io ne ho bisogno del tuo sguardo fisso nei miei occhi quando ti parlo. Perché io ho bisogno di sapere che ogni cosa che dici è vera, che è ciò che pensi davvero. Ti tiro un pugno sul petto nudo e allora alzi la testa. Mi osservi, noti che io i vestiti addosso ancora non me li sono messi. Siamo sempre al punto di partenza, Ian. Tu che hai fretta di scappare ed io che non ho intenzione di andare da nessuna parte. Però lo sguardo dai miei occhi non lo distogli. Non hai bisogno di vedermi, tu. Mi conosci meglio di quanto io conosca me stesso.

«Non smetterò di dirlo, perché è la verità, Ian. Ti amo, cazzo ed ero felice esattamente come lo eri tu. Ieri sera eri fottutamente felice e lo eri anche stamattina quando mi hai guardato negli occhi e mi hai baciato sorridendo.»

E ora hai distolto di nuovo lo sguardo e mi sta crescendo una rabbia dentro che non credo di riuscire a controllare. Infatti ti tiro un ceffone tanto forte che quando guardo di nuovo, sul tuo viso c’è il segno della mia mano. Ma tu non rispondi nemmeno a quello. Ora stai semplicemente versando lacrime di cui io non me ne faccio niente, se non mi dai una spiegazione plausibile. Ti mordi il labbro e mi guardi negli occhi e stavolta sono io che non reggo alla visione delle lacrime che escono copiose rigandoti le guance.

 

Say something, I’m giving up on you
I’ll be the one, if you want me to
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you


(Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Sarò la persona giusta, se mi vuoi
Ovunque, ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te)

 

Ti metto una mano sul viso, ora dolcemente, ma tu ti scosti velocemente, come se il mio solo tocco ti avesse scottato.

«Ti prego, Michael, vai via. Continua ad urlarmi e contro e vai via. Lo preferisco alle preghiere o alle lacrime o ai ‘ti amo’ che continui a dirmi da stamattina. Preferisco essere odiato, Michael, perché non ho intenzione di cambiare idea.»

E allora ti spingo via e ti tiro un’altra sberla perché tu non hai capito proprio un cazzo, Ian.

«Dimmelo, Ian, come posso fare per odiarti, perché ti giuro che ci ho provato eppure anche adesso sento tutto tranne che odio nei tuoi confronti.»

Rivolgi il tuo sguardo sofferente verso di me ed io in questo momento vorrei solo baciarti e far scivolare via da quei occhi tutto il dolore. Ma non posso. Non posso farlo perché lo stessi dolore che provi tu, lo provo io. E non sarebbe giusto, Ian. Non lo sarebbe perché tu sei un fottuto stronzo e sei testardo e irragionevole. O forse l’irragionevole sono io; tu sei quello che sta facendo la cosa più giusta e io mi sto comportando come un bambino che continua a volere il proprio giocattolo, senza se e senza ma. Ma tu non sei un giocattolo, Ian. Sei la mia vita, i miei sorrisi più sinceri, la mia felicità.

«Non ti basta tutto il male che ti sto causando? Cos’altro devo fare per farti capire che non vado bene per te, Michael? Che noi non andiamo bene? Che siamo sbagliati? »

«Ian, ogni volta che penso a quanto mi fai male, penso anche a quanto mi fai bene e no cazzo che non posso odiarti per questo.»

Tu mi guardi e per un attimo sembra che voglia sorridermi, ma non lo fai. Al contrario, le lacrime continuano a rigarti il volto e inizi a scuotere piano la testa. Sembri essere così convinto che questa sia la cosa giusta da fare, così sicuro di te. Ma come può una cosa che fa così tanto male, essere giusta? Come può, l’addio di due persone che si amano, essere giusto?

 

And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all


(E mi sto sentendo così piccolo
Era sopra la mia testa
Non so proprio nulla)

 

«Guardami negli occhi Ian, dimmi che è quello che vuoi.»

Tu sgrani gli occhi e apri la bocca immediatamente. Cosa vuoi dire, Ian? Vuoi urlare? Sì, sembra che tu abbia voglia di urlare, di urlare più forte che puoi che come potresti mai volermi dire addio? Ma, di nuovo, non è ciò che dici.

«Sì.»

«Cosa sì, Ian?»

Dimmelo, Ian. Dillo chiaramente e ad alta voce che non vuoi più baciarmi o accarezzarmi i capelli o sorridermi quando mi vedi stanco. Dillo che non vuoi più sentirmi cantare piano nel tuo orecchio fin quando non ti addormenti. Dillo che non vuoi più fottertene del mondo, che non vuoi più passare le notti con la persona che ami di più al mondo. Se me lo dicessi, io forse potrei crederci. Potrei crederci e potrei accettarlo, col tempo.
Socchiudi le labbra, i tuoi occhi nei miei e fai per parlare. Ma al posto di parole ti escono singhiozzi e ti vedo cadere sulle ginocchia, sederti sui talloni e prenderti il viso tra le mani. E in questo momento io vorrei solo scappare via, andare lontano e dimenticare questa visione, poiché è ciò che di più doloroso io abbia mai visto in tutta la mia vita.  Invece me ne fotto del fatto che sono ancora nudo, mentre tu sei in jeans, e mi inginocchio di fronte a te. Il cuore mi si stringe in una morsa mentre il mio stomaco si contorce. Ti prendo le mani e le scosto via, accarezzandoti entrambe le guance, asciugando le poche lacrime che ti sono rimaste da piangere.
Ti fa così male, Ian, dirmi addio? Perché dentro di me credo che il mio cervello stia passando dal “ti fa male quindi è sbagliato” al “ti fa male quindi vado via e metto fine tutto ciò”.
E lo farò, Ian. Andrò via, se riuscirai a dirmi che davvero lo vuoi. Perché, ripeto, non farò del bene a te, senza farne anche a me. Quindi se mai mi rivestirò e uscirò da quella porta, io voglio esser sicuro che sia quello che vuoi davvero.

 

Say something, I’m giving up on you
I’m sorry that I couldn’t get to you
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you


(Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Mi dispiace di non essere riuscito ad arrivare fino a te
Ovunque, ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te)

 

Non hai idea di quanto io voglia baciarti, Ian, in questo momento. Baciarti e riportarti sotto le coperte e farti tornare quel meraviglioso sorriso che ti ha caratterizzato tutta la serata di ieri. Ma ora sono consapevole di non portelo fare, così sto in silenzio e, semplicemente, ti osservo.
Fin quanto tu non parli.

«Lo voglio, Michael. Voglio che tu vada via e non rientra più in questa casa. Voglio che non veda mai più il mio letto, né tanto meno che tu ci dorma dopo aver fatto l’amore con me.» Il dolore. Ecco cosa c’è nei tuoi occhi quando parli, Ian. Ecco cosa c’era disegnato sul tuo volto mentre dicevi le parole ‘dopo aver fatto l’amore’ e la consapevolezza che non lo faremo più ti colpiva in pieno. Lo stesso dolore che ora sta prendendo residenza nei miei occhi. Prendi un respiro profondo e continui, con voce ferma, dopo aver fissato i tuoi occhi nei miei. «Non voglio i tuoi baci, Michael, né i tuoi sorrisi. Non voglio le tue carezze, né sentire la tua voce cantare. Voglio che tu stia con tua moglie e ti dimentichi di me.»

«No, Ian. Farò tutto ciò che chiedi, ma no, non mi dimenticherò di te. Non pensarci nemmeno. Mai.»

«Okay, okay. Però ti prego, vai via e non tornare mai più. È ciò che voglio.»

E sono queste ultime parole la goccia che fa traboccare il vaso. Perché adesso il dolore non è solo quello del mio cuore che si spezza. Ora sembrano essersi spezzate anche tutte le mie ossa. E l’unica cosa che vorrei fare è scoppiare a piangere, perché almeno un po’ del male che sento dentro devo riversarlo fuori, in qualche modo. Ma non lo faccio. Non faccio nulla di ciò che vorrei fare. Perché lo so che tutto ciò fa male anche a te, Ian. Lo so benissimo. E so anche che lasciarmi è l’ultima cosa che vorresti fare ma allo stesso tempo tutto ciò che farai. So che vuoi che capisca che non cambierai idea su questo, nonostante tutto il dolore. Vuoi che capisca che dopo settimane, finalmente ti sei deciso a dirmi addio definitivamente. E no, Ian, non hai più bisogno di soffrire. Tu hai solo bisogno che ora io mi alza e me ne vada. Ed io ti amo, Ian, a tal punto che mi alzo in piedi e ti porgo una mano, che afferri dopo qualche secondo. Il tuo sguardo è confuso anche mentre mi osservi vestirmi. Mi infilo il cellulare –caduto sul pavimento per la foga di levarci i vestiti ieri- in tasca e ti fronteggio nuovamente.
Ti amo, Ian, e come tu vuoi che io sia felice, io voglio lo stesso per te. Quindi sì, ti dirò addio, definitivamente.

 

And I will swallow my pride
You’re the one that I love
And I’m saying goodbye
 

(E ingoierò il mio orgoglio
Tu sei la persona che amo
E ti sto dicendo addio)

 

«I will always love you.»

Sussurro ad Ian, che sorride debolmente, comprendendo finalmente che sto facendo ciò che mi chiede di fare da settimane. Mi sto arrendendo.

«I will always love you.»

E la tua risposta fa male, Ian. Fa male perché mi ami ed io ti amo e mi avevi detto che non avrei più dovuto dire di amarti perché non lo avresti retto. Eppure la consapevolezza del fatto che sto per andar via, sembra averti ridato almeno un po’ delle forze. Cosa se avessi raggiunto un obbiettivo. Ed è questo che fa male. Così come fa male sapere che questa sarà l’ultima volta che lo dirai. L’ultima volta di tutto.
L’ultimo ‘ti amo’.
L’ultimo sussurro.
L’ultimo sguardo.
Poso una mano sulla tua guancia, poi le labbra sulle tue. Respiro il tuo profumo mentre le tue labbra si muovono piano sulle mie. I tuoi denti si chiudono sul mio labbro inferiore ed io sorrido a questo gesto così semplice ma così tuo. Poi ci allontaniamo piano l’uno dall’altro.
L’ultimo bacio.
Tolgo la mano e rimango a guardarti per qualche secondo. Poi mi rendo conto che le lacrime stanno per bagnare i miei occhi e che nei tuoi è tornato quel guizzo disperato di chi ha appena realizzato ciò che succederà.
Ma non ti lascio abbracciare l’idea. Anzi, non lascio che io sia lì quando lo farai.
Fino alla fine spero in un’ultima parola. Una sola parola che possa farmi tornare indietro. Mentre cammino, prima fuori dalla porta della tua stanza, poi fino a quella di casa, cerco di essere il meno rumoroso possibile per potermi accorgere senza problemi di una sua possibile parola che mi faccia rimangiare tutto. Un ‘resta’. Un semplice ‘no’. Qualunque cosa.

 

Say something, I’m giving up on you.
 

(Dì qualcosa, sto rinunciando a te)

 

Ma adesso mi sono richiuso la tua porta di casa alle spalle, Ian e di parole tra noi non ce ne sono state.
È tutto finito.
Per sempre.














Note: eccoci qua con la fine di questa fanfiction. Lo so, lo so che sono mesi che non aggiorno e non ho scuse per questo, ma quando ho scritto questo capitolo mi faceva talmente tanto schifo che l'ho lasciato stare e non l'ho più ripreso. Oggi mi è venuta voglia di concludere questa storia rimasta in sospeso, così ho sistemato il capitolo, aggiunto qualche cosa e pubblicato.

Io, davvero, non so che dire, se non che ho finito in un mare di lacrime. Ogni parola che scrivevo era una pugnalata nel cuore, quindi una cosa che posso dirvi è che vi capisco.

Concludere una fanfiction è sempre così dannatamente doloroso. Mi sembra ogni volta di dire addio ad un figlio.
Ma colgo l'occasione per ringraziare qualsiasi persona sia arrivata fin qui.
Grazie a chiunque abbia letto e recensito.
Davvero, grazie di cuore.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Sery400