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Autore: StayWeird01    29/12/2014    2 recensioni
E se la migliore amica di Adelaide facesse la cavolata del secolo? E se Adelaide si perdesse nella città dei suoi sogni, Londra? E se cadesse nelle braccia di un irlandese dagli occhi azzurri? E se si ritrovasse a vivere con lui, insieme a 4 amici un po' idioti? E se l'irlandese fosse dannatamente bello e simpatico? Beh, basta leggerlo!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADELAIDE’S POV
-Oddio, si vede che non faccio palestra da giorni- dissi senza fiato all’incrocio.
-Si va di qua per lo stadio, vero?- disse Niall altrettanto senza fiato, indicando la via accanto.
-No no, è questa qui- dissi indicando la via accanto a me. Corremmo verso quella via.
-Si, inizio a sentire le urla delle ragazzine- dissi correndo.
-Quanto sei in ritardo?- chiesi fissando l’irlandese completamente sudato che mi correva affianco. Sudato, ma sexy.
-Più o meno un’ora- dice sorridendo. Ah. Merda. Tutto per colpa mia.
-Eccolo, lo vedo da lontano- disse sorridendo e indicando lo stadio. Potrei lamentarmi della stanchezza in 8 lingue diverse, ma non lo faccio, non voglio sembrare una tipa pigra. Ma lo sono, per la miseria.
-Scommetto che vorresti lamentarti in 8 lingue ma non lo vuoi fare- disse Niall con fiatone, e con un grosso sorriso sul viso.
-Indovinato...- dissi io scorgendo finalmente tutta l’altezza dello stadio.
-Okay, ora dove si va?- chiesi guardandomi intorno. Niall mi trascinò di colpo per il braccio verso l‘entrata dello stadio. Passata quella ci ritrovammo davanti a un cancello semi aperto. Passammo attraverso la stretta apertura e ci ritrovammo in uno spiazzale illuminato da un minuscolo lampione. Mi misi davanti a Niall, mentre lui si guardava in giro, togliendosi la felpa.
-Ora che si fa?- chiesi guardandolo. Per tutta risposta mi fa indossare velocemente la felpa.
-Fa freddo stasera- disse tranquillamente.
-Aw, sei gentile Niall nel darmi la tua felpa, ma...-.
-Io sul palco starò bene, tu invece no... o almeno non lo so, quindi mettila. E anche perché, mi fa piacere che la indossi tu- disse sorridendo, e tirando su la zip della felpa.
-Ok, cercherò di entrare nello stadio- riflettei io.
-Come farai?- chiese. Evidentemente ho riflettuto ad alta voce.
-Non lo so, un modo troverò- dissi pensierosa. Ma le sue labbra attirarono la mia attenzione.
-Okay, ora vado, tu spacca tutto, e soprattutto divertiti- dissi baciandolo per bene. Oddio, sono assuefatta dalle sue labbra, poggio le mani sul suo viso e lo avvicino di più a me. Sono un genio della passione, muahahahahaha. Mi stacco velocemente da lui e gli sorrido, dopodiché inizio a correre verso l’entrata vuota urlando:
-Ci vediamo dopo!-. Non so se mi stesse fissando, ma rischiai di inciampare, e mi salvai grazie ad un palo lì vicino. L’entrata era vuota. Completamente vuota, senza un’anima viva. Scavalcarlo non sarebbe stato un problema. E se uscisse una guardia dal nulla e mi portasse in prigione? Chissenefrega, ho passato la maturità, merito comprensione. E poi ho il ciclo. Mai mettersi contro una ragazza col ciclo. Saltai lo sportello e corsi verso il rumore assordante. Ero dentro lo stadio, completamente pieno di persone, di urli. Un casino della miseria, non c’è che dire. Mi affacciai alla ringhiera. Dove cazzo è Francesca? Ricci, ha i capelli riccissimi. Ma cazzo, qui è pieno di ricce. Mi aveva detto qualcosa del tipo ‘rosso’ e ‘anello’. Corsi velocemente verso il lato dove tutte le sedie erano rosse. Poi capii che tutto lo stadio aveva le sedie rosse. Guardai i cartellini plastificati ai lati delle file, e scorsi quello rosso. Bingo! Lo percorsi due volte, ma di Francesca nemmeno anima viva. Poi ricordai che il qualcosa di rosso non era l’anello dello stadio, ma una maglietta. Merda. Che poi che schifo, una maglietta rossa! Color ciclo. Dovevo scendere, Francesca non c’era. Ma dato che avevo preso l’entrata sbagliata, non sapevo come scendere. Mi affacciai di nuovo al balcone, e vidi il tetto del tendone bianco a qualche metro sotto di me. Lo voglio davvero fare? Sto davvero cercando di uccidermi gettandomi da due metri e sperando di atterrare su un tendone? Sì! Delle donne dietro di me urlavano, ma io mi ero già buttata, e già sentivo il tessuto sotto di me. Scivolai piano, reggendomi con le mani, ma ad un tratto si spensero le luci. Merda. Continuai a scivolare, senza avere la più pallida idea di dov’essere. Poi caddi sopra un tizio. Mi rialzai velocemente, sperando che in quel momento non si spegnessero le luci rivelando chi fosse la demente che gli era caduta addosso. Corsi velocemente da qualche parte, poi si riaccesero le luci.  I ragazzi entrarono sul palco, cantando ‘Best Song Ever’. Tutte le directioner si alzarono, oscurandomi la visione. Come la trovo Francesca qui? Almeno riuscii a vedere il prato, e mi buttai nella folla. 20 persone mi schiacciarono i piedi, io altrettanto; 678 mi fecero cadere a terra, io altrettanto; 534 mi urlarono nelle orecchie, io no. Arrivai nella seconda fila, se fila si poteva definire, e scorsi Francesca. Non ero mai stata così felice di vederla.
-NUTIIIIIIIIIIIII!- urlai con tutto il fiato che mi era rimasto. Come se un angelo fosse passato lì accanto e avesse visto il mio stato pietoso, accadde un miracolo, e Francesca si voltò. Grazie a Gesù.
-LAI, OMMEODDEO CHE CI FAI QUI?- urlò abbracciandomi forte. Feci per replicare, ma mi fermò:
-ODDIO, SE SEI QUI VUOLDIRE CHE HAI FATTO PACE CON NIALL! ORA HO CAPITO IL PERCHÈ AVETE FATTO RITARDO! DIMMI, È BRAVO A LETTO? SCOMMETTO DI SÌ, ADELAIDE SCEGLIE SEMPRE I MIGLIORI, E SCOMMETTO CHE È LUNGO QUASI QUA...-.
-NON ABBIAMO SCOPATO, SMETTILA- urlai sorridendo.
-AH, MA ALMENO AVETE FATTO PACE?- chiese lei.
-SÌ, HO SCOPERTO CHE MI AMA QUANTO LO AMO IO, E CHE SE GLI CHIEDESSI DI ANDARCI A SPOSARE A LAS VEGAS LO FAREBBE SENZA PENSARCI DUE VOLTE!-.
-CHE COSA? COS’HAI COPERTO?- urlò Francesca.
-DAVANTI A TE CI SONO I TUOI IDOLI E PENSI A ME? SVEGLIA!-. Francesca si ricordò improvvisamente che aveva appena realizzato il suo sogno e si girò verso il palco. Ero finalmente riuscita a realizzare il mio, di sogno. Niall era davanti a me e sorrideva, mi sorride ogni volta che passa di qua. Forse lo fa apposta, ma a me piace così. Sono quasi svenuta quando in ‘Little Things’ mi ha fissato mentre diceva ‘I love you’, ma per il resto sono rimasta integra. Ho raccontato a Francesca di come mi ami, e mi ha quasi benedetto.
-Non ci posso credere, abbiamo realizzato i nostri sogni allo stesso momento, gli occhi di Harry sono più verdi visti da vicino!- mi disse eccitata mentre uscivamo dallo stadio. Alcune ragazzine si erano avvicinate a me, e avrei voluto scappare.
-Ciao, che concerto stramitico, tu assomigli un sacco alla ex di Niall!- mi dicevano velocemente e allegramente, e io dicevo:
-Ahaha, sì, magari, che concerto figo, voglio morire, addio babbana- e lasciavo la poverella in balia dei sui ormoni eccitati. Aspettai 10 minuti e sentii due braccia forti abbracciarmi da dietro. Non c’era nemmeno una ragazzina. Che si fotta, io voglio scoparti amico.
  
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