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Autore: Maggie05081988    13/11/2008    1 recensioni
Parte signore e signori un'indagine sui personaggi di Harry Potter, tutti sono autorizzati ed invitati a contribuire. Primo grande Macrotema: Cibi preferiti. Primo argomento: il gelato. Quali sono secondo voi i gusti preferiti dei nostri beniamini? Lo scopo di questa fanfiction a più mani è di inventare le circostanze in cui ciascun personaggio di Harry Potter ha scoperto quale gusto preferisce di gelato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avery Una cinquantina di anni or sono, a Hogwarts iniziava un altro anno.
Gli studenti si godevano, beati, il banchetto, discorrendo allegramente e riempiendosi piatti e bocca di quantità esagerate di cibo.
Questo creava non pochi problemi nei dialoghi, interrotti da frequenti strozzamenti, mugugni indistinti e biascicamenti; soprattutto al tavolo di Grifondoro.
Alla tavolata di Serpeverde il clima era più composto e la maggior parte dei ragazzi prima di aprire bocca si assicurava che fosse vuota; dico la maggior parte...

"Uh uh Om? Hoai assato elle elle acanse?"

Un ragazzo di sedici anni pallido, alzò il sopracciglio corvino e le sue labbra assunsero una piega che esprimeva il più totale disgusto.

"Lestrange bestiola che non sei altro, mastica e deglutisci prima di rivolgerti a me" ordinò con atteggiamento autoritario.

Rodulphus Lestrange gesticolò animatamente, mulinando mani e braccia, in direzione di Tom, il quale alzò gli occhi al cielo, evidentemente esasperato.

Poi Rodulphus deglutì e ritornò all'attacco.

"Volevo chiederti Tom se hai passato delle vacanze piacevoli" concluse sorridendo bonario.

Tom parve riflettere un momento, poi sogghignò e disse:

"Di una noia mortale Lestrange, mortale..."

"Oh mi dispiace Tom, avresti dovuto scrivermi che ti annoiavi, ti avrei ospitato a casa mia. Mia madre prepara un gelato alla fragola che è quasi buono quanto quello che cucinano qui per il banchetto".

"Ma stai zitto, Avery" ribattè cattivo Tom.

Avery, però, non sembrava aver colto la nota aspra nella voce del compagno.

"Oh non essere timido, sul serio, non avere scrupoli o preoccupazioni di sorta. La prossima estate quando verrai da me..."

Seguì un tedioso elenco delle mille e più attività barbose più della barba di Silente, con contorno di dettagliate ricette dei piatti favoriti di Avery che Tom avrebbe dovuto assolutamente provare.
Tom Riddle si sarebbe tagliato le vene a riccioli per non dover più sopportare la voce entusiasta di Avery, se non avesse ritenuto così prezioso il suo sangue.
Di tutto il discorso colse solo una frase, ma solo perchè gli fu ripetuta almeno un triliardo di volte: Avery era ghiottissimo di gelato alla fragola ed il suo prefetito in assoluto era quello che avrebbero servito di lì a poco, come uno dei tanti dolci.
'Beh' rimuginò tra sè Riddle 'in qualche modo dovrò punirlo per la colossale ed inopportuna perdita di tempo che è stata fingere di prestargli attenzione'.

Al momento del dolce comparve anche la ciotola di gelato alla fragola.
Rapido, Tom puntò la bacchetta sul cucchiaino di Avery, che nel frattempo aveva mosso assedio alla ciotola e ne stava rivendicando la proprietà.
Una volta conquistata la preda, Avery si preparò all'assalto.
Nessuno avrebbe potuto prepararlo psicolgicamente a ciò che accadde.
Per tutto il resto del banchetto Avery continuò a riempire il cucchiaio di gelato che misteriosamente si svutotava a pochi centimetri dalla sua bocca, e la cosa non finì qui.
Tom Riddle fece apparire dal nulla un cucchiaio enorme, lo riempì di rosso, denso gelato alla fragola e lo svuotò lentamente succhiando il dolce, interrompendosi solo per mormorare qualche "Mh Avery, avevi ragione è indescrivibile la bontà di questa crema..." o "Non sai cosa ti perdi Avery, seriamente, assaggiane solo un pochino...".

Quando Avery raggiunse il suo letto quella sera, abbacchiato, deluso, amareggiato come mai in vita sua, una piccola parte di lui si convinse che il suo caro amico Tom avesse voluto prenderlo in giro: gli anni non smentirono quel sospetto.  


Molti anni dopo...

"Mio Signore...si, mio Signore"
"Avrò bisogno del tuo aiuto. Di tutte le informazioni che potrai darmi"
"Certo, mio signore, certo...qualunque cosa"
"Molto bene...puoi andare. Mandami Avery".

Con passo titubante, Avery entrò nella stanza.
Lord Voldemort lo attendeva comodamente adagiato su di una poltrona.
Un tavolino era stato apparecchiato ed al centro torreggiava una montagna di...

"No, mio Signore, la prego! Tutto ma non questo, farò qualunque cosa, andrò in Tibet a studiare le capre indiane con Aberforth, indosserò i vestiti da donna di Piton e non mi laverò i capelli per una settimana, andrò in giro nudo per Londra cantanto 'Astro del ciel'..."

"Accomodati Avery, da bravo"

Terrorizzato e ben consapevole di ciò che lo attendeva Avery si sedette.

Voldemort gli sorrise (o almeno si può chiamare sorriso la faccia di uno che sembra essere appena stato impalato su un cactus gigante?).

"Prendi il cucchiaino Avery e assaggia questa superba crema ghiacciata alle fragole, preparata da Florian Fortebraccio in persona; annusa il suo aroma di frutta selvatica e succosa, osserva il colore intenso, la consistenza densa e la lucentezza perlacea..."

Avery non si mosse.

Voldemort abbandonò il tono amichevole e gli ordinò: "Mangia questo dannato, fottutissimo gelato!" e scagliò una ciotala di porcellana vuota che colpì Avery in fronte e si frantumò.
Da sotto provenivano lamenti del tipo: "No! Le mie porcellane!...Proprietà di famiglia...nessun rispetto..."
Avery si fece coraggio e riempì il cucchiaino: come previsto si svuotò appena tentò di portarlo alle labbra.
Voldemort proruppe in una risata argentina e cominciò ad ingoiare il gelato nel modo più rumoroso possibile.
Questa volta, però, Avery era preparato.
Attese che il Signore Oscuro finisse di succhiare, biascicare, risucchiare; poi, mooolto lentamente, parlò.

"Mio Signore, il gelato era di vostro gradimento?" chiese cortese.

Fu come invitare un'oca a bere: seguirono gli stessi odiosi commenti di cinquant'anni prima.
Avery aspettò paziente che finissero e rapidamente, ma con voce chiara e distintà se ne uscì con un:

"Beh, se proprio lo volete sapere mio Signore, è un dolce babbano"

La vendetta per essere gustata a fondo deve essere consumata fredda, anzi gelata.
  
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