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Autore: TheDarkLightInsideMe    30/12/2014    1 recensioni
Anno 2003.
Protagoniste: tre ragazzine incaute con uno spiccato senso di giustizia.
Egle Sasaki dice di aver girato il mondo insieme ai suoi fin quando non è nata Helen. Da allora la loro famiglia si è stabilita in Giappone.
Federica Capuano è italiana, ma vive nella Terra del Sol Levante da sei anni, ormai.
La loro storia è parecchio conosciuta nel mio mondo, c'è stato un passaparola generale che è arrivato perfino ai piani alti. E per questo voglio farla conoscere anche a voi.
Piacere, il mio nome è Yuryu, e sono uno Shinigami.
(Aggiornamento mesile!)
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Strategia
 


Federica aspettò che Helen chiudesse la chiamata prima di voltarsi di nuovo verso il ragazzo che detestava di più al mondo: Light Yagami, nonché futuro Kira.
Come aveva intuito, lui la stava fissando, con quel suo sorriso tranquillo sempre sulle labbra.
Quando, per strada, le aveva chiesto se fosse la sorella di un suo compagno di classe, nella testa di Federica si era andata a sviluppare una sorta di mappa concettuale con le bugie da inventarsi e le risposte da dare in casi estremi. Certo, però, non si può dire che avesse idea di come rispettare il piano originale, quello di sottrargli il Death Note di Ryuk.
Vabbé, mi verrà in mente qualcosa al momento opportuno si era autoconvinta, lasciando parlare prevalentemente Light, in modo da non lasciarsi sfuggire nulla che avrebbe potuto compromettere la sua copertura.
Nonostante avessero solo un anno di differenza, Yagami continuava a trattarla come una bambina, per giunta chiamandola “Tsubomi-chan” ogni volta. Come avesse fatto Eleonora a vivere per cinque anni con un nome falso, per lei rimaneva un mistero.
Comunque, come aveva riferito anche ad Helen, Light si era offerto di ospitarla in casa fino a sera, vista la forte nevicata che era prevista per quel pomeriggio. Poco male, dato che il suo obiettivo segreto era quello di spiarlo e capire se davvero soffrisse di un disturbo di personalità multipla, se era pazzo già prima di ricevere il Death Note o cosa.
<< Tsubomi-chan, gradisci qualcosa da bere? Un succo di frutta, una coca-cola? >>
Federica alzò gli occhi al cielo, facendo ben attenzione a non farsi notare dal ragazzo, poi si rimise addosso quella maschera da amorevole sorellina che doveva interpretare. Pochi metri più in là, Shuyo se la rideva come non mai.
<< No, non preoccuparti, sto bene così, grazie. >>
In realtà, gradirei davvero tanto poterti dare un calcio in bocca, ma dovrò trattenermi pensò. D’altra parte, le aveva già comprato un panino per strada, non poteva approfittare troppo delle pecunie di quella famiglia.
<< Davvero, non fare cerimonie. Mi fa piacere non essere da solo in casa, una volta tanto, e non so come ringraziarti. >>
<< No, seriamente, non ce n’è bisogno! Stai già facendo troppo per me, sono io che non so come ringraziarti! >>
In sottofondo alle proprie parole, Federica sentiva chiaramente le risate sguaiate e infinite di Shuyo e, se non fosse stato per quel briciolo di buonsenso che le rimaneva in testa, probabilmente si sarebbe messa a urlarle contro di smetterla, facendosi credere pazza dal proprio obiettivo.
Non appena Light si girò di spalle, fece segno all’essere ultraterreno di volarsene via e anche di corsa, a giudicare dagli sguardi infuocati che le lanciava.
A volte mi chiedo se questa maledetta Shinigami non lo faccia apposta…
<< Comunque, sappi che puoi venire qui quando vuoi. >>
È normale arrossire vistosamente anche quando è il tuo nemico giurato a dire queste parole? Mio dio, ma che mi prende?
<< Dai, non c’è bisogno di essere timida! Anzi, sai che ti dico? Domani mi metto d’accordo con tuo fratello per decidere i giorni in cui puoi venire da me, se non vuoi restare sola a cas- >>
<< No! >> la faccia sconvolta di Light dopo l’urlo della ragazza era decisamente impagabile, per non parlare poi di quella di Federica, una volta resasi conto dell’errore madornale commesso! << Vo-volevo dire che non c’è bisogno che ti disturbi così tanto, posso parlarci io con mio fratello e con i miei! >>
<< Almeno lascia che ti accompagni a casa, stasera. Sta nevicando fitto e… >>
<< Davvero, non ti preoccupare! Posso cavarmela benissimo da sola, non sono una bambina come tu credi! >>
Da quando la gentilezza di una persona può costare la copertura ad un’altra?!
Light alza divertito le mani in segno di resa. << Va bene, va bene. Certo che sei davvero tutto pepe, per essere la sorella di Kousuke! Non ti ricordavo così! >>
Oh, è già tanto che non mi sono distaccata completamente dalla reale Tsubomi Mitsuki! Mi dispiace un po’ per quella poverina; chissà che faccia farà quando Light dirà a suo fratello che l’ha ospitata in casa il 28 di novembre!
<< Comunque, dato che devi restare qui tutta la giornata cause forze maggiori, che ne dici di fare qualcosa, invece di girarci i pollici? >>
Federica annuì distrattamente, mentre nella sua testa si susseguirono una dopo l’altra le varie pieghe che quella faccenda avrebbe potuto prendere se solo si fosse distratta di nuovo.
Già i suoi le avevano detto per telefono, quando li aveva chiamati per non far saltare la propria copertura, che le avrebbero requisito il computer per una settimana intera; quali altri sacrifici avrebbe dovuto per continuare con quella strategia?
Il ragazzo si allontanò per un attimo; poi tornò in cucina con in mano uno scatolo di cartone. Sopra, scritto in rosso e a caratteri cubitali, la scritta “CLUEDO” sovrastava il colore bordeaux e le figure urlanti sullo sfondo.
E ti pareva che Light Yagami non avesse in casa un gioco del genere…
<< Mi piacerebbe molto mettere alla prova le tue capacità deduttive, Tsubomi. Mi sembri una ragazzina molto sveglia, e voglio accertarmi che sia così. Se per te va bene, ovviamente. >>
La ragazza sbuffò sonoramente << Certo che mi va, basta che non me ne sto con le mani in mano! E poi, sarà divertente vedere anche le tue capacità di deduzione, Yagami-kun. Ho sentito che hai aiutato addirittura la polizia in un paio di casi. >>
Light si irrigidì per qualche momento, poi riprese a sistemare le pedine sul tabellone. << Quindi lo sai anche tu… bene, così potremo confrontarci ad armi pari. >>
<< Non avevi mica intensione di farmi vincere?! >>
<< Sei una donna e sei più piccola di me; sarebbe stato il mio dovere… >>
<< Oh, che galantuomo! >> esclamò lei ironica, soffocando una risata acida nel palmo della mano. << Ora però mi devi promettere che farai sul serio, o con te non ci gioco! >> ancora una volta, la ragazza dovette comportarsi da bambina piccola ed immatura, e fece una linguaccia al più grande che –incredibile ma vero!– ricambiò.
Ma cosa… Light Yagami, il grande Light Yagami, il futuro Dio di mezzo mondo, mi ha appena fatto la linguaccia! No, avrei dovuto fargli una foto, sembrava così tenero ed infantile!
Situazioni del genere si ripeterono durante tutta la giornata, tanto che la ragazza quasi si dimenticò di dover rubare il Death Note. Certo, sarebbe stato davvero difficile, visto che non sarebbe mai entrata nella camera di Light, però non poteva non tentare, ne valeva realmente della sua vita!
Dopo l’ennesima partita a scacchi (persa), verso le sei del pomeriggio, Federica non ci vide più. D’altra parte si trovava pur sempre davanti alla persona che più odiava al mondo (beh, quasi, data l’esistenza di Nate River). Quella frase le uscì spontanea dalle labbra, mentre abbatteva un pedone avversario con l’unica torre che le era rimasta:
<< Light-kun, tu credi agli Shinigami? >>
Il ragazzo non alzò neppure per un attimo gli occhi dalla scacchiera, troppo occupato ad immaginare ogni possibile mossa dell’altra. Si decise a parlare solo dopo svariati minuti di silenzio, quando Federica aveva ormai perso quasi del tutto la pazienza.
<< No, non credo che gli Shinigami esistano e, vista la grande quantità di criminali in questo mondo, inizio a credere che non esistano neppure altri dei. Però, immagino che ci crederei, se ne vedessi uno. >>
Eh eh, posso immaginarmi la tua faccia quando Ryuk ti si parerà davanti, Light!
Le ci volle tutto l’autocontrollo di cui era in possesso per non ridere, sia allora che per tutto il resto della giornata. Però, in fondo in fondo, forse Light Yagami e Kira si assomigliavano ben poco, come persone.
<< Ah, ma come diavolo fai?! Sei fenomenale! >> esclamò la ragazza dopo un po’, quando Light le fece per la settima volta scacco matto, nascondendo la propria rabbia. Sapeva di non essere per niente brava nel gioco degli scacchi, ma il suo avversario era pur sempre il suo peggior nemico, dannazione!
<< Non si tratta di bravura o di esperienza, immagino tu lo sappia. >> iniziò lui. << Gli scacchi sono un gioco di strategia e pressione mentale, in cui devi dimostrare costantemente di avere la scacchiera sotto controllo. Solo così potrai averla davvero. >>
Dopo un istante di smarrimento iniziale, Federica sbuffò. << Sì, sì, smettila con queste cose da filosofo e dimmi dove sta il trucco, Light-kun! >>
Il ragazzo le sorrise dolcemente. << Il trucco sta nel conoscere chi hai di fronte, in modo da sapere in anticipo le mosse che farà; d’altra parte, non noti che ti batto sempre più velocemente, di partita in partita? >>
Chiaramente su questo non c’era nulla da ribattere. Tranne forse…
<< Sì, ma così allora non è giusto! Tu conosci bene mio fratello, e di conseguenza me, mentre io di te non so nulla! >>
Light continuò a sorriderle, guardandola dritta negli occhi castani e sciogliendola con lo sguardo. << Già, immagino tu abbia ragione. >>
Rettifico: non è normale arrossire davanti al tuo peggior nemico…
<< Si è fatto tardi. Penso sia arrivato il momento di salutarci, Tsubomi-chan. >>
La ragazzina annuì passivamente, muovendosi rapida verso la porta, al diavolo le buone maniere.
Devo uscire da questa casa il prima possibile, o sento che impazzirò. Merda, ma che mi sta succedendo?
Salutò velocemente con una mano, poi si fiondò in strada ed usufruì del buio per sottrarsi alla vista del suo ospite.
Merda, merda, merda, merda, merda! Non è minimamente possibile che io mi stia… innamorando? No, no, no, no! Non devo neppure pensarci, tanto è impossibile! E poi…
I pensieri della ragazzina furono interrotti da un incessante sbattere d’ali alle sue spalle, che la costrinse a girarsi. Dietro di lei, una creatura bianca dagli occhi felini.
<< R-Rem! >>
Come se non bastasse, adesso viene anche la Shinigami a farmi il culo! Ma bene, ma che giornata! Ah, certo, se mi uccidesse magari sarebbe pure meglio, rispetto a vivere con la possibilità di essere innamorata di Light Yagami, però…
<< È come avevate detto voi: Jealous sta tutto il giorno a fissare una ragazza nel mondo degli umani. La data della sua morte è prevista fra pochi mesi. La tua amica ha detto che lui morirà per salvarla, se non vado errato. Dunque ciò significa che esiste un modo per uccidere uno Shinigami? >>
Federica trasse silenziosamente un sospiro di sollievo. << Così pare: basta far innamorare un Dio della Morte di un umano e fare in modo che gli salvi la vita, per tramutarlo in sabbia. >> voleva evidentemente aggiungere altro, ma la Shinigami continuò a parlare.
<< E anche Ryuk se ne sta davanti al pozzo che collega i nostri due mondi, in attesa di qualcosa, probabilmente. Egle Sasaki mi aveva detto che il suo quaderno è stato trovato da un umano. Tutto ciò andrebbe a favore della vostra ipotetica storia degli universi paralleli, ma non posso fare a meno di credere che la vostra sia tutta una falsa. >>
Rem sembrava ancora più curva e, se possibile, ancora più pallida sotto le luci dei lampioni stradali e in mezzo alla neve. E poi sembrava addirittura preoccupata, nonostante il suo eterno menefreghismo riguardo al destino dell’umanità. E allora perché si stava creando tutti questi problemi? Se non credeva alla loro storia, perché non le aveva ancora uccise?
<< Se non ci credi, allora perché non siamo già morte, Shinigami Rem? >> domandò Federica, esternando i suoi pensieri. Tuttavia, quando le pupille gelide della Dea le si piantarono addosso, sarebbe voluta scomparire in mezzo a quel ghiaccio che c’era in strada.
<< Proprio questo non me lo spiego, Federica. Ma azzardatevi a fare un passo falso con mia sorella, e allora la vostra fine sarà certa. >>
Dopo quell’avvertimento stava per spiegare le ali, quando la voce della ragazza attirò nuovamente la sua attenzione:
<< Rem, se tutto va come spero, tra un po’ avrò bisogno del tuo aiuto. E anche Egle ed Helen, ovviamente. Quindi ti sarei grata se, al momento giusto, tu accettassi di uccidere una persona per noi. >>
La Shinigami ci rifletté per qualche secondo, poi tornò a guardare l’umana negli occhi. << Dipende da molti fattori. Chi sarebbe, questa persona? >>
<< Il suo nome è Misa Amane. >>







Angolino autrice (che si fa piccola piccola per non essere trovata da mezzo fandom con forconi e fiaccole)
A-allora... ebbene sì, questo capitolo è uscito così: volevo farlo comico, ma il genere non fa affatto per me (coerenza al massimo: ho in cantiere una storia demenziale su Death Note. Sì, sono proprio la coerenza fatta persona...). Comunque, immagino che vorrete spiegazioni riguardo all'ultima frase: ci ho messo tre giorni e diversi euro di credito per decidere tutto, ma alla fine ce l'ho fatta. Lascio a voi tutte le ipotesi, vediamo se qualcuno ce la fa...
Vabbé, chiedo perdono al fandom per tutto, ma ho già nella testa la scaletta di questa storia (non è facile pensare come Light o L, dannazione T.T ) e non cambierò una sola virgola! (e poi sconvolse tutto... ndShuyo. Tu che ci fai qui? Pussa via, sottospecie di...*vede Rem alle sue spalle* bellissima e simpaticissima Shinigami... ndA)
Vabbé, scleri a parte, vi saluto!

P.S.: ah, e graze per aver letto e recensito!
P.P.S.: e buon anno a tutti!

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