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Autore: _Anyuu_    30/12/2014    0 recensioni
Lei era una ragazza come le altre, normale come le altre. La sua vita cambiò quando varcò quella soglia e incontrò quel ragazzo. Ragazzo che però nascose un' oscuro segreto il quale può essere sconfitto solo con l'amore e con l'amicizia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Certo che non potevo lamentarmi, avevo più vestiti di un negozio di vestiti. Era molto difficile scegliere cosa indossare, gonna? Pantaloncini? Jeans? La gonna non credo, non voglio far vedere le mie coscione, pantaloncini neanche. Allora optai per i jeans, i miei adorati jeans. Decisi di mettere i jeans che mi aveva regalato mia madre prima di partire. Eh già. Mia madre è partita per lavoro in Africa e non la vedo da qualche anno. Mio padre... beh non l'ho mai conosciuto. Ogni volta che chiedevo a mia madre qualcosa su di lui, lei cambiava discorso. E ora sono qui, la figlia maggiore di quindici anni che deve fare tutto lei, pulire, cucinare, lavare. Vi starete chiedendo "Perchè non assumi una domestica?" bene. Ne ho assunte almeno una quindicina, ma se ne sono andate tempo dopo perchè non sopportavano mia sorella. Figuratevi. Ritornando ai vestiti, misi il jeans e, visto che era una bella giornata mi misi una canotta colorata e come scarpe delle ballerine. Per ora tutto bene. Ma i miei complessi inziano sempre per i capelli. Capelli lunghi. Allora senza pensare a cosa fare ecc... optai per una cipolla visto che erano già le 11:00 e Rob sarebbe arrivato a momenti. Una volta finito andai a chiamare mia sorella. Strano, la porta era aperta e non si sentiva alcun rumore. Entrai. Era lì, sdraiata sul letto a coscie aperte, con il cellulare in mano e ticchettava continuamente sulla tastiera senza mai fermarsi. Con molta calma le dissi: "Kate vedi che fra un po dobbiamo andare..."
"Si, si ho capito, calmati, tu inizia a scendere io mi vesto e scendo fra cinque minuti"
"Ok ma muoviti" non rispose. Scesi le scale e aspettai sul divano ma propio quando stavo per accendere la TV suona il campanello. -Certo che questo ragazzo l'orologio ce l'ha in testa- pensai. Andai ad aprire ed era lui, non so perchè ma aveva un aria affannata. "Hey Rob che ti prende?"
"Niente... ah.... è che ho fatto di corsa per venire in orario..."
"Bravo bambino" dissi ironicamente. Rob era più basso di me anche se avevamo entrambi la stessa età. Io ero alta un metro e sessanta cinque, mentre lui... un metro e cinquanta. Piccolo nanetto.
"Allora. Tua sorella?"
"Giusto mia sorella! Aspetta un attimo ora la chiamo molto dolcemente." Contai fino a tre. Uno. Due. Tre! "KATE! SCENDI SUBITO! ALTRIMENTI GIURO CHE TI DISTRUGGO LA STANZA E SAI CHE NE SONO CAPACE!", questo era il mio modo di chiamare dolcemente mia sorella. Mentre parlavo dei compiti delle vacanze che non avevo ancora fatto con Rob sentì spegnere la radio di mia sorella così mi affacciai. Non so se era mia sorella o se era qualche put... prostituta. Aveva una maglietta a V per mettere in risalto le tette ovviamente. Una mini gonna che non era mini ma più mini di una mini gonna e degli stivali con tacchi alti 30 cm. Con problemi di riconoscimento chiesi: "Chi... sei... tu...?"
Lei con un'aria sfacciata scese le scale, si abbassò la spallina della maglietta e mi fece vedere il neo a forma di ali d'angelo (mia madre mi disse che sia io che mia sorella avevamo questo neo a forma di ala d'angelo ereditato da mio padre, ecco, io solo questo sapevo di mio padre. Non so neanche come si chiama). Bene. Lei era mia sorella.
"Kate... COME DIAMINE TI SEI VESTITA! VAI SUBITO A CAMBIARTI!"
gli dissi incazzata, ma lei con tutta la sua sfacciatagine esce fuori dalla porta, sposta Rob che era rimasto immobile come una statua e incomincia a camminare intenta a messaggiare con qualcuno. Stavo esplodendo. Se non fosse per Rob che mi mise una mano sulla spalla e mi avesse detto di calmarmi io potevo scatenare l'inferno. 
Arrivammo a casa della sua amica ma prima ancora di suonare il campanello Lara, la sua amica, apre la porta e la trascina dentro chiudendoci la porta in faccia. Eravamo sconvolti. Senza ripensare all'accaduto iniziammo a passeggiare fino a che arrivammo al parco e Rob mi fece ceno di andare al bar difronte, ma visto che ero ancora sconvolta gli dissi che era meglio se aspettavo al parco. Una volta visto Rob entrare al bar mi stesi sull'erbetta soffice ma allo stesso tempo pungente del parco e chiusi gli occhi.
Li riaprì. Lo scenario era cambiato. Non mi trovavo più al parco, ma in una strana stanza. Il soffitto era azzuro come il cielo, aspettate, quello era il cielo! Un'enorme finestra che copriva tutto il soffitto faceva vedere il cielo limpido. Sorpresa girai la testa a destra e sinistra per vedere altre cose. Strabiliante. La stanza era tutta bianca. L'unica cosa in risalto era il letto, un letto grandissimo d'oro. Ed io mi trovavo su quel letto. Cercai di muovermi ma proprio mentre mi stavo per alzare qualcosa mi tira indietro e caddi sul letto. Cercavo di liberarmi ma niente, chi c'era dietro di me?! Spaventata urlai e subito dopo sentì chiamare il mio nome. Ci fu un tonfo e tutto divenne nero. 
Ai che male alla testa! Un dolore allucinate! Aprì piano gli occhi e questa volta mi ritrovai al parco. Rob stava a terra mantenendosi la testa e balbettava qualcosa di incomprensibile. "Ma cosa diamine è successo...!"
"Madonna mia che dolore... Sophie la tua testa è più dura di un sasso. Sono uscito dal bar e sono venuto al parco. Ti avevo visto girarti in continuazione sull'erba così mi abbasso e ti chiamo ma poi all'improvviso urli una parola incomprensibile e ti alzi di botto sbattendo la testa contro la mia..." disse con un espressione di dolore. "Scusa è che ho fatto il solito sogno strano..."
"Vabbe non ti preoccupare, è passato. Comunque, mentre stavo venendo al parco ho controllato sulla bacheca se c'era qualche evento estivo e ho visto un manifesto che diceva: POPOLO DI RAGAZZI BELLI E BRUTTI QUESTA SERA ALLE 20:00 SI TERRA' UN BALLO A TEMA FANTASY (FATE, VAMPIRI, ORCHI, SIRENE, ECC...) NEL VECCHIO LICEO SCIENTIFICO! ACCORRETE TUTTI! CI SARANNO DOLCI A TEMA E TANTISSIME ALTRE SORPRESE! CI VEDIAMO!.
Che ne dici, ci andiamo? Tanto tua sorella rimane dalla sua amica fino a domani!"
"Ma si dai!" Non avevo la benchè minima idea di cosa mi sarebbe successo dentro quel liceo.
   
 
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