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Autore: _Anyuu_    27/10/2014    1 recensioni
Lei era una ragazza come le altre, normale come le altre. La sua vita cambiò quando varcò quella soglia e incontrò quel ragazzo. Ragazzo che però nascose un' oscuro segreto il quale può essere sconfitto solo con l'amore e con l'amicizia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era buio. Non vedevo nulla. Non vedevo neanche dove andavo! Navigai con le braccia a destra e sinistra cercando di toccare qualcosa ma niente, vuoto totale. Allora pensai: "Sono morta?". Continuai a camminare con la convinzione di essere morta quando inciampai in qualcosa di molto duro visto che rischiai di rompermi un piede. Toccai quella cosa non identificata e pensai potesse essere una scatola. Cercai di aprirla e stranamente si aprì subito. Vidi una piccola pietra luminosa e pensai "Finalmente la luce! Sono salva!". Tutta convinta mi alzai e continuai a camminare. Ero sbalordita, stavo camminando in un corridoio molto inquietante, pieno di quadri sulle due pareti. Mantenni la pietra stretta in mano e con l'altra cercai di togliere ragnatele giganti che mi impedivano di continuare. Continuai a camminare sempre più impaurita da quei suoni tetri, fin quando arrivai finalmente infondo al quel corridoio infinito. Un'altro quadro era appeso sul muro di fronte a me. Ma non era un quadro come gli altri, questo era grande quanto un portone di un castello e raffigurava una donna con le ali su un letto d'oro la quale nascondeva sotto il suo vestito una spada d'argento. Meravigliata mi avvicinai per toccarlo quando all'improvviso il quadro si ruppe in tanti piccoli frammenti e io caddi in quella luce accecante.

Sentivo uno strano odore, era quello del paradiso? Strano perchè l'odore del paradiso è quello dell'incenso e quello che sento io è odore di polvere, dentifricio e calzini puzzolenti. Pian piano il mio udito si raffinò e sentì una voce familiare ridere. Mi faceva male la pancia per la botta che avevo preso. Mia sorella continuò a ridere fino a quando feci una faccia da serial killer e lei scappò in camera sua. (Mia sorella si chiamava Kate, antipatica sin dalla nascita e viziata come che, capelli biondi, occhi marroni e gambe lunghe quasi quanto un palazzo, quanti anni aveva? Quattordici, ma ne dimostrava almeno venti per il suo atteggiamento, frequentava ragazzi e ragazze più grandi di lei e questo lo sapevo perchè la spiavo. Io in confronto a lei ero un moscerino. Anni sedici, capelli castani, occhi verdi, alta un metro e sessantacinque). Mi alzai scombussolata e mi sedetti sul letto chiudendo gli occhi. "SOPHIE PREPARAMI LA COLAZIONE!" saltai dal letto. Mia sorella strillò peggio di una cornacchia. Scocciata mi alzai dal letto e scesi giù in cucina a preparare la colazione. Accesi la TV e misi ad un telegiornale. Scese lei tutta ben preparata, capelli pettinati, top, gonna troppo corta e degli stivaloni alti fino alle ginocchia. Ma doveva andare a fare la... donna di strada? Facendo finta di niente gli diedi la fetta biscottata, lei si sedette, mi tolse il telecomando di mano e mise su un canale dove veniva trasmessa ventiquattro ore su ventiquattro moda. Sempre e solo moda. Cosa voleva fare da grande? Domanda stupida. Ovviamente la modella! Continuai a mangiare e per placare la mia ira contai fino a cento e mi rilassai. Una volta finito ci alzammo dal tavolo, io lavai i piatti come sempre e lei, come sempre, scattò dritta dritta i camera sua e accese lo stereo ad un volume che ti poteva spaccare i timpani se ti trovavi in quella stanza. Asciuai i piatti e le tazze per bene e mi sedetti sul divano per rilassare il mio cervello ma manco a farlo apposta squillò il telefono di casa. Annoiata mi alzai e risposi al telefono:

-Pronto?- dissi.

-Sophie che hai? Ah giusto, tua sorella-

-Ciao Rob, ti chiederei come facevi a saperlo ma mi conosci troppo bene. Comunque, perchè mi hai chiamata? Non dirmi che devo venire a casa tua per fare da Baby Sitter a tua cugina!-

-No no. Mia cugina non c'è, è andata al mare- tirai un sospiro di sollievo, sua cugina era una peste! -Volevo sapere se verso le 11:15 ti andrebbe di fare una passeggiata, ah- mi interruppe -non preoccuparti di tua sorella ho già sistemato tutto io. Dopo quando usciamo la accompagnamo dalla sua migliore amica così ce la togliamo dai piedi.- Robert, il mio angelo custode, amici sin dalla nascita, sapeva sempre come risolvere le situazioni poco... risolvibili. -Rob mi hai salvato, ti voglio un mondo di bene, a dopo!-

Tutta contenta salì le scale, diedi la notizia a mia sorella e dopo mi chiusi in camera per cercare in quell'armadio gigante cosa mettermi per dopo.
   
 
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