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Autore: BrokenArrows    30/12/2014    1 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note delle autrici:
Buonasera a tutte!
Questo qui è l’ultimo capitolo che pubblichiamo per quest’anno. Il 2014 è stato un anno di grande produttività per noi, speriamo che anche il 2015 lo sia!
Abbiamo partorito l’idea malsana di scrivere The End of an Ordinary Life in aprile e, con nostra grande sorpresa, siamo riuscite a finirla a luglio (sono circa 36 capitoli, quindi manca pochissimo!) e dunque a pubblicarla a metà Agosto.
Ma, ebbene sì, c’è un ma, The End of an Ordinary Life non è finita qui. Io e Jacqueline, siamo orgogliose di annunciarvi che ci sarà un SEQUEL che si intitolerà Sudden Change... non vi dico altro, ho già parlato troppo!

Oltre a questo vi anticipiamo che abbiamo molto altro in cantiere - al momento infatti stiamo scrivendo un’altra longfic (che verrà pubblicata molto più avanti) e da poco abbiamo cominciato a stendere la trama di una fanfiction AU - sempre stando fedeli al fandom di The Vampire Diaries.
Insomma, se ci seguirete anche durante il 2015 non ve ne pentirete, anzi;)
BrokenArrows
 
 
 
 
 
 
 
 
Era già da un giorno che Damon e Jacqueline avevano fatto a cambio con Stefan e Alexandra, ma non avevano ancora scoperto niente di strano.
-Forse, dopotutto, sono venuti qui davvero per dirci quella cosa della generazione e ora che hanno scoperto che siamo vampiri, stanno pensando a una soluzione-
Damon la guardò con sufficienza -Questa sì che è bella!-
-Beh, genio- gli rispose per le rime -Allora illuminami e dimmi cosa vogliono fare-
-Io credo che c'entri qualcosa Klaus- ipotizzò, sistemando i bicchieri nella credenza.
-C'entra sempre Klaus, Damon. Non è una novità-
Il ragazzo sbuffò -Se mi lasci finire... E credo che il papà e Stefan versione nonno non siano molto d'accordo con i suoi piani-
-Quindi proponi di parlarne con loro e sperare che siano dalla nostra parte?-
Damon annuì con un'espressione poco convinta -Non ci resta che provare-
 
 
La mattina seguente, Jacqueline e Damon seguirono Frederik e Stephan che entravano al Grill.
-Mi sento ridicola!- esclamò la ragazza -Si saranno già accorti che li stiamo pedinando-
-Se si sono accorti e non hanno fatto niente, significa che abbiamo ragione-
Più convinti di prima, varcarono la soglia ed entrarono nel locale.
Seduti ad un tavolo, videro i due uomini che gli fecero cenno di accomodarsi.
-Dovrete dirci qualcosa di davvero importante se avete aspettato a seguirci proprio quando non c'è Alois- suggerì Stephan.
-Beccati- convenne Damon -Ma ora veniamo al punto del discorso. Avete idea di quello che vuole fare quel pazzo?-
Frederik sorrise -Certo che lo sappiamo. E sappiamo che voi volete saperlo-
Seguì un silenzio carico di tensione.
-Papa?- intimò Jacque, perdendo la pazienza.
Fu il nonno a rispondere -Vuole uccidere Klaus-
-Ah!- esclamò Damon -Lo sapevo!-
-Cosa vuol dire che vuole ucciderlo?- chiese Jacque -Se Klaus muore, per quanto non mi dispiacerebbe, moriranno tutti i vampiri che discendono da lui-
Stephan abbassò lo sguardo -Lo sa perfettamente, ma lui è convinto di farlo ugualmente-
-E sacrificherebbe le vostre vite per farlo?- domandò un incredulo Damon -E quelle delle vostre figlie, Frederik?-
-È per questo che lo uccideremo prima che possa fare fuori Klaus- disse quest'ultimo sottovoce.
Damon sogghignò -Comincia a piacermi tuo padre, Jacque-
Anche lei annuì -Avete un piano?-
-Certo- rispose Stephan -Ma saremo noi ad ucciderlo. Abbiamo dovuto sopportare e prendere parte a tutte le sue idee malsane-
-Quindi è lui che uccide tutte quelle persone qui a Mystic Falls!- realizzò istantaneamente Jacqueline.
I due uomini abbassarono lo sguardo in segno di assenso -Ci sta mettendo sempre più in rischio-
-Dovete sapere che non è sempre stato così...- iniziò Frederik -C'è stato un periodo durante il quale era più pacato, ma la voglia di vendetta contro Klaus prende spesso il sopravvento e quando succede non ragiona più-
Una voce femminile li raggiunse dalle loro spalle -Frederik Van der Wegen?-
Damon contrasse la mascella Ci mancava anche questa! -Liz, cosa ti porta in questo covo di minorenni sotto l'effetto dell'alcool?- chiese, cercando di alleggerire la situazione.
La donna lo ignorò completamente -È da tantissimo tempo che non ci vediamo. Come mai sei tornato?-
Frederik non si aspettava certo di incontrare qualcuno che si ricordasse di lui -Elizabeth Forbes. Sempre in divisa come ai vecchi tempi!-
I due si abbracciarono nostalgici, ma all'improvviso lo sguardo dello sceriffo divenne serio e preoccupato -Non sei cambiato di una virgola, Frederik-
Gli altri tre seduti al tavolo si scambiarono delle occhiate cariche di tensione, consapevoli che quell'aspetto della faccenda non sarebbe andato a loro vantaggio.
-Eh, già! Me lo dicono in molti e mi ritengo molto fortunato- spiegò, ridendoci su.
Si vide chiaramente che Liz non se l'era bevuta, ma finse di averlo fatto -Dovrai svelarmi il tuo segreto, allora! O sarò costretta a scoprirlo con i miei mezzi... Ci vediamo ragazzi- disse, rivolgendosi a Jacqueline e Damon.
-Bene, bene... Un'altra seccatura di cui occuparsi- si lamentò quest'ultimo.
 
 
-Dobbiamo proprio?- chiese Stefan, guardando di sbieco Alexandra, che si avvicinava al divano con una bottiglia di vino e due calici -Sono le 11 di mattina e-
-E dobbiamo festeggiare- concluse la frase per lui, cogliendolo alla sprovvista -Festeggiamo il fatto di essere morti una volta ma di essere ancora in vita- il ragazzo la guardò male -Oh, dai Stefan è solo un pretesto per bere del buon vino! Sai bene che la vostra cantina è uno dei motivi per il quale sto con te- scherzò, porgendogli bottiglia e calici e sedendosi al suo fianco.
-Va bene. Cerca almeno di non sporcarmi la camicia- disse, indicando il capo che Alexa indossava -Anzi, potrei averla indietro? Vorrei vestirmi se possibile-
La ragazza sbarrò gli occhi -No no, non hai capito nulla. Finché non ci dedichiamo ad altre attività, tu starai così- disse, apprezzando il suo petto scoperto. Aprì la bottiglia e versò del vino nei due calici -A noi due- disse prima di scolarlo tutto in un colpo. Stefan la imitò.
-Cosa succederà se il Consiglio scopre della nostra esistenza?- chiese improvvisamente.
-Non lo so. Probabilmente la soluzione più efficace sarebbe quella di rinchiudere tutti i membri del Consiglio fino a quando non smaltiranno la verbena per poi soggiogarli- rispose, non sapendo in realtà come avrebbero agito -Oppure li facciamo fuori- scherzò.
La ragazza sembrò sorpresa -Ehi, sarcasmo da Damon Salvatore-
-No, il mio è migliore- affermò l’interessato, entrando nel grande soggiorno con Jacqueline -Per favore fratellino, indossa qualcosa. Non vorrai traumatizzare le qui presenti signorine, no?-
-Sì, anche tu Alexa...- confermò la sorella maggiore.
I due si vestirono velocemente per poi essere informati di ciò che era accaduto al Grill.
-Quindi avevamo ragione!- esclamò la ragazza, quando seppe che suo padre e suo nonno erano dalla loro parte.
-Avevo ragione- puntualizzò Damon.
-E qual è la brutta notizia?- domandò Stefan.
-Hanno dei sospetti sulla loro identità- spiegò Jacqueline sedendosi sul comodo divano -Lo sceriffo Forbes è arrivato mentre eravamo al Grill e ha riconosciuto nostro padre. Ha fatto notare come non sia invecchiato di un giorno e ci ha implicitamente fatto capire che se non lo ammetteremo, lo scoprirà lei-
-Quindi Caroline non si sbagliava- convenne Alexa -Sua madre sta davvero tramando qualcosa-
-Comunque sia- iniziò Damon -ci hanno rivelato parte del piano per uccidere Mister Vendetta-
-E con il Consiglio cosa facciamo?- domandò Jacqueline, preoccupata quanto la sorella.
-Per ora nulla, abbiamo una questione più importante da risolvere- affermò Stefan, trovando l’approvazione del fratello.
 
 
Arleene stava preparando la cena, cosa che non faceva da una vita dato che in casa se ne occupava la domestica, quando il telefono di casa Saltzman squillò.
-Mamma!- esclamò Jacqueline -Come stai?-
­­
-Ehi, tesoro- era contenta di sentirla, non si vedevano da circa una settimana, dall’arrivo di Frederik -Io sto bene. Lì da voi va tutto bene?-
-Sì sì- rispose mentendo. Non voleva che la madre dovesse sopportare inutili macigni -Come va la tua convivenza con Alaric?-
Arleene sospirò -Bene, anche se delle volte è imbarazzante. Ora sto cucinando, dovrebbe tornare tra un po’ dato che oggi aveva delle riunioni con i professori, credo-
-Uh uh, sembrate già marito e moglie- scherzò la ragazza, facendo ridere la madre.
-Ma Jacque! Non sono più abituata alle relazioni serie ed è da una vita che non ho un appuntamento- disse malinconica -Inoltre lui è un vostro professore e non mi va di-
-Senti mamma- la interruppe -Sei una bella donna, forte e sicura. Non è un problema per me e Alexandra se ti rifai una vita, saremo contente per te. Provaci con Alaric e vedrai, secondo me andrà tutto bene-
Seguì un momento di silenzio -Ahh se non ci fossi tu Jacqueline, grazie tesoro. Salutami tutti e dai un bacio a tua sorella da parte mia. Adesso ho una cena da preparare e un uomo affascinante che mi aspetta. Ciao ciao-
-Ci sentiamo- e riattaccò.  
 
 
Klaus entrò in casa e si diresse verso l'imponente salone. Osservò ogni songolo dettaglio di quella stanza e notò la mancanza di una sola cosa: la sua famiglia. Si trovò a pensare a sua sorella Rebekah e di come si sarebbe innamorata velocemente di qualche ragazzo umano, per poi costringerlo a fargli dimenticare o ad ucciderlo. In fondo, Klaus aveva passato la sua intera esistenza a stroncare le relazioni della sorella e nemmeno lui sapeva per certo qual era il motivo che l'aveva spinto a farlo. All'improvviso sentì il bisogno di andarli a trovare. Scese una ripida rampa di scale e si ritrovò davanti ad una porta in legno massiccio. L'aprì e li vide proprio come li aveva lasciati qualche mese prima.
Si avvicinò ad una grande bara e ne svelò il contenuto: aveva proprio trovato sua sorella. Dopo qualche minuto di silenziosa meditazione aprì anche le altre tre. Klaus restò nella sala delle bare per quelle che gli sembrarono ore e si decise ad uscirne solo quando realizzò a tutti i problemi che gli avrebbe causato la sua famiglia se avesse deciso di riportarli in vita.
 
 
Il campanello di casa Forbes suonò.
Liz andò ad aprire e Carol fece capolino nell'ingresso -Ti ho portato dell'altra verbena- le disse, mostrandole un sacchettino di stoffa -Mettila anche nel caffè di Caroline. Di questi tempi non è più al sicuro-
Lo sceriffo Forbes annuì e fece cenno alla sua ospite di seguirla in cucina, dove stava finendo di preparare la colazione per la figlia.
-Ho una brutta notizia da darti, Carol- iniziò, mentre aggiungeva delle gocce di verbena nella caraffa del caffè.
-Sembra che non finiscano mai- rispose lei, con tono demoralizzato e accettandone una tazza.
-Frederik Van der Wegen è tornato in città- tagliò corto.
Carol la guardò da sopra la tazza -E come sarebbe una cattiva notizia? Non eravate nella stessa classe ai tempi delle superiori?-
-Certo, non è questo il problema. Ho il vago sospetto che anche lui sia un vampiro-
Per poco non le andò il caffè di traverso -Cosa?-
-Lo so, sembro un'imprudente a fare queste supposizioni, ma non è cambiato di una virgola! Ha ancora l'aspetto di un trentenne-
-Dai, Liz! Non puoi esserne sicura. Forse ha solo la fortuna di invecchiare molto lentamente e molto bene-
-No, Carol- la interruppe -Gliel'ho letto negli occhi quando gliel'ho fatto notare-
-Stai dicendo che anche lui sospetta che tu lo sappia? Liz, dobbiamo stare attente con chi parliamo e cosa diciamo...-
-E non è tutto, Carol. Con loro c'erano la figlia Jacqueline e Damon Salvatore, oltre ad un signore che non ho mai visto prima. Non appena ho parlato dell'aspetto, tutti e tre si sono agitati-
-Se Damon era lì...-
-... significa che anche Frederik è uno di loro. E anche quell'uomo, suppongo. Non credo che stessero facendo una riunione padre-figlia-fidanzato-
-Questo significa che Jacqueline Van der Wegen è...?- chiese, lasciando la frase a metà.
-Un vampiro!-
 
 
Quella mattina, Jacqueline e Alexandra non fecero in tempo a scendere dall'auto che Caroline le assalì -C'è un gravissimo problema!-
Ormai avevano imparato che quando Care le avvicinava alle spalle di soppiatto ed esclamava la parola 'problema', dovevano aspettarsene uno bello grosso.
-Ho sentito mia madre parlare con il sindaco, di nuovo- la lasciarono iniziare senza opporsi -Non che sia una novità, ma stavolta mi sono preoccupata per davvero. Non ho colto tutto il discorso, ma stavano parlando di vostro padre e di come abbia notato che non sia invecchiato di un giorno- disse guardandole una ad una -Ha dei sospetti su di lui e...-
-'E' cosa, Care?- la intimò Alexa.
-E su di te, Jacque-
La ragazza spalancò gli occhi scuri -Su di me? Com'è possibile?-
-Penso che, avendovi visti insieme a Damon al Grill, abbia collegato un po' di cose-
-Ma è ridicolo!- esclamò Alexandra -Lei sta insieme a Damon e ci lavora al Grill!-
-Lo so, è una conclusione un po' forzata, ma il fatto è che non si sbaglia. Cavolo, per poco non mi avvelenava con la verbena stamattina!- disse tossendo.
-Potresti essere in pericolo anche tu, Alexandra- le fece notare la sorella.
Caroline annuì -Forse non dovresti partecipare a Miss Mystic Falls ed esporti troppo-
-No, Care. Se non partecipo si insospettiranno anche di me- disse con convinzione -Dobbiamo andarci tutti-
La bionda non sembrava molto convinta, ma si trovò obbligata ad annuire.
La campanella suonò, facendole sussultare.
-Credo che dovremmo parlarne con Alaric- disse all'improvviso Jacqueline -Lui è praticamente l'unico umano che sa chi siamo e potrebbe recuperare altre informazioni più precise su quello che ha effettivamente scoperto il Consiglio-


 
Trovarono Alaric poco dopo e, non appena Alexandra gli spiegò ciò che Caroline le aveva raccontato, l’uomo ammise che la situazione era abbastanza pericolosa -Dobbiamo... anzi dovete fare attenzione. Vi darò una mano, ma non so fino a quanto posso arrivare-
Le due sorelle annuirono -Intendo comunque partecipare a Miss Mystic Falls, non posso tirarmi indietro ora, attirerei solo sospetti-
-E va bene. Avete altro da dirmi? Devo scappare a lezione- disse di fretta.
Jacqueline sospirò -Una buona e una cattiva notizia. Quale vuoi prima?- domandò, cercando di non farsi sentire dagli studenti che passeggiavano lungo il corridoio.
-Dimmi la cattiva-
Fu Alexa a rispondere -Hai presente Alois, il nostro amato antenato? Beh, ecco lui vuole uccidere Klaus. Facendoci così morire tutti-
-La bella notizia è che abbiamo nostro padre e il nonno dalla nostra parte. In più, abbiamo già pensato ad un piano per mettere fuori gioco Alois- concluse la mora, con un sorriso trionfante.
Anche Alaric sembrò un attimo più tranquillo -E quale sarebbe questo fantastico piano?-
-Te lo spieghiamo mentre ti accompagniamo in classe, qui ci sono troppi occhi e orecchie per i nostri gusti- si incamminarono verso i vasti corridoi della scuola, facendo attenzione a chi incontravano.
-Alois dovrà essere a casa nostra e, per essere sicure che ci sarà, inviteremo Klaus. Lo vorrà tenere d’occhio, quindi non si muoverà per tutta la sera. Ci sarà anche Bonnie e su questo abbiamo un vantaggio: lui non sa che lei è un strega. Utilizzerà un incantesimo per immobilizzarlo, dunque Frederik o Stephan lo impaletteranno. Mettendo fine ai suoi piani di vendetta- spiegò tutto d’un fiato la bionda.
-Tadàà- fece eco la sorella maggiore.
-È semplice ma efficace, mi piace- affermò sinceramente Alaric -Ma dovrete stare attente. Lui potrebbe aspettarselo e, per quanto impossibile, potrebbe aver trovato un modo per uccidere Klaus-
Le due annuirono nuovamente. Stavano cercando qualche frase per tranquillizzarlo quando la campanella suonò -Dobbiamo andare anche noi, ci vediamo!- esclamarono in coro, perdendosi tra la folla di studenti.



 
 
 
 
 
  
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